Autore: Peter Römer
Traduttore: Laura Rescio
Editore: Piemme, 2024
Pagine: 400
Genere: Narrativa straniera, Thriller
Prezzo: € 19.90 (cartaceo), € 10.99
Acquista sito editore: https://www.edizpiemme.it/libri/il-capolavoro-perduto/
Trama
Amsterdam, 2021. La morte improvvisa del gallerista Louis Post scuote il mondo dell'arte. Poco prima di essere ucciso, Post aveva rivelato al professor Arjen Hageveld una scoperta straordinaria: il ritrovamento di un dipinto del XVIII secolo, attribuito al misterioso Isaac Pietersz. Ma quello che doveva essere un trionfo per la comunità artistica si trasforma presto in una serie di omicidi. L'opera ritrovata sembra nascondere un segreto pericoloso, e qualcuno è disposto a tutto pur di proteggerlo, anche a uccidere. Nel frattempo, Katja Hiemstra, una giovane studentessa d'arte, scopre che quel dipinto apparteneva al nonno. Ciò che per lei era solo un ricordo di famiglia si rivela il fulcro di una caccia al tesoro mortale, che rischia di travolgere chiunque vi si avvicini.
Recensione
Questo romanzo trasporta il lettore nel mondo dell’arte e della storia dell’arte.
La studentessa di storia dell'arte Katja sta scrivendo la sua tesi sotto la supervisione del professore Arjan Hageveld. Per la sua laurea, sta ricercando un cimelio di famiglia: un dipinto che un tempo apparteneva a suo nonno Anton, dipinto dal pittore Isaac Pietersz. Suo nonno è morto ormai da trent’anni, ma Katja continua le ricerche da lui iniziate. Insieme al relatore della sua tesi, Arjan Hageveld conduce ricerche sui materiali, sulla pittura e sullo sporco del dipinto. Lavoro perlopiù noioso finché non fa una scoperta importante a cui stenta a credere.
Crimine e arte. Succede più spesso di quanto si creda. Con questo thriller Römer, autore olandese, entra pienamente nel mondo dell'arte. Sebbene la storia sia ovviamente del tutto inventata, contiene anche una serie di riferimenti alla realtà e a fatti veri. Si pensi, ad esempio, alla particolare verniciatura di tavole o dipinti, cosa che avveniva frequentemente nel XVII e XVIII secolo. Una storia inventata, ma con molti elementi realistici che rendono la trama ancora più coinvolgente.
Molto buono lo sviluppo dei personaggi. Uno dei principali, Katja Hiemstra, che vuole rendere la sua scoperta accessibile a tutti invece di ricavarne un sacco di soldi riesce a far provare al lettore molta empatica per lei e per ciò che le accade. Anche l'altro personaggio principale, Arjan Hageveld, riulta ben caratterizzato nella storia. All'inizio fa delle scelte incomprensibili per il lettore, ma che si comprendono man mano che la storia avanza. Anche le altre persone come la migliore amica Nina, il mercante d'arte Vreeman e il mercenario Muller, vengono descritte in modo meticoloso tanto che non si fatica a crederle vere. Le motivazioni dei “cattivi” nella storia sono ben pensate e ben sviluppate.
Il romanzo si suddivide in cinque parti che a loro volta contengono brevi capitoli che creano una forte suspence e ne facilitano e ne invogliano la lettura.
Diversi capitoli terminano con un cliffhanger, ma ciò non comporta necessariamente un aumento della tensione. Il finale della storia è del tutto spiazzante e imprevedibile e stupefacente.
Un libro che consiglio a tutti coloro che amano i thriller ambientati nell’affasciante mondo dell’arte.
Alcune note su Peter Römer
Peter Römer è un autore bestseller olandese. Ha lavorato come attore, produttore televisivo, sceneggiatore e regista. I suoi thriller sono ai vertici delle classifiche in Olanda, dove hanno venduto milioni di copie e vinto prestigiosi premi. Il capolavoro perduto è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
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