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RECENSIONE: Il sarto di Palermo (Sergio Costanzo)

Immagine del redattore: Dalla carta allo schermoDalla carta allo schermo


Voto: 4.5/5

Autore: Sergio Costanzo

Editore: Porto Seguro Editore, 2020

Pagine: 354

Genere: Storia, Narrativa italiana

Prezzo: € 17.90

Acquista: Libro


 

Trama

Palermo, 1575. In una città in bilico tra le radici arabo normanne e la dominazione spagnola, il giovane Bernardo dell'Abaco, undicesimo discendente di Leonardo Fibonacci, viene mandato dai genitori al vicino castello di Trabia nel tentativo di preservarlo dall'epidemia di peste. Qui è severamente educato da donna Lucrezia Gaetani, nobile di antica stirpe pisana. Bernardo cresce e si fortifica tra solitudine, fatica e soprusi, cullando il sogno di diventare un sarto, come il padre, e confezionare l'abito perfetto. Ma i suoi stretti legami con la Confraternita della Nazione Pisana, la sua cultura e il suo censo, gli impongono scelte diverse. Si innamora di una donna di popolo, l'elegante schiava di una famiglia spagnola: il loro amore si consacra tra mille difficoltà in una Palermo segnata da rivolte e lotte di potere. Il sarto di Palermo è un omaggio all'arte, alla storia, alla bellezza e al potere che la conoscenza esercita sulle umane menti, ma è anche un affresco a tinte forti delle bassezze di cui solo l'essere umano è capace.


Recensione

Il teatro della storia di questo romanzo è la Sicilia e la trama si snoda in un periodo storico che va dal 1575 al 1624.

Palermo 9 giugno 1575. Da un bastimento proveniente da Venezia e diretto in Spagna, sbarcano mercanti e passeggeri. Una donna viene rinvenuta morta in un vicolo. È la peste, la morte nera. Bernardo dell’Abaco ha 13 anni, trascorsi felicemente nella sartoria di famiglia. Per preservarlo dal morbo il padre lo conduce a Trabia. Lì scoprirà, nel tempo, di essere rimasto orfano e di essere un lontano discendente di quel Leonardo Pisano che aveva importato da oriente i numeri indiani, Leonardo Fibonacci. A Trabia è educato da donna Lucrezia Gaetani, nobile di stirpe pisana che le rivela l'esistenza di una Confraternita di pisani sfuggiti al governo fiorentino e rifugiatisi in Sicilia. Anni dopo, rientrato in Palermo, è accolto dalla Confraternita della Nazione Pisana. Solitudine, apprendistato, fatica, soprusi. Bernardo cresce e si fortifica, cullando il sogno di diventare un sarto e confezionare l’abito perfetto. Cuce per i marinai del porto e la notte imbastisce segretamente sete e damaschi. Ma anche trame politiche alla corte dei Viceré. Solitario, quasi un naufrago, si aggrappa agli occhi di una donna di popolo, l’elegante schiava di una famiglia spagnola. In un rapporto tra maestro e apprendista, il loro amore si consacra tra mille difficoltà legate ai preconcetti.

Numerosi sono i personaggi che l'autore mette in scena, tutti realmente esistiti. Per scrivere questa storia si è documentato scrupolosamente e in modo approfondito. Lo stile narrativo risulta scorrevole e l'opera è impreziosita dai dialoghi che riprendono il modo di parlare dell'epoca. L'autore utilizza la sete di conoscenza, il bisogno di sapere e di sperimentare di Bernardo per riportare un quadro completo del periodo trattato. In una Palermo popolata da antiche casate nobiliari, mercanti e marinai, si intrecciano storie e si fa la Storia. Questo romanzo offre al lettore la possibilità di perdersi tra i vicoli, pregare in Cattedrale, peccare nei postriboli. Con la pelle riarsa dal sole e gli occhi persi sull’orizzonte del mare, è lo stesso Bernardo dell’Abaco a irretire il lettore. Lo carpisce e lo trascina, imprigionandolo fra la trama e l’ordito e rendendolo parte della storia. Questo libro è un omaggio all’arte, alla Storia, alla bellezza e al potere che la conoscenza esercita sulle umane menti, ma è anche affresco a tinte forti delle bassezze umane.

Un bel romanzo storico che ha una sola pecca, il carattere di stampa è molto piccolo.

 

Alcune note su Sergio Costanzo

Sergio Costanzo, pisano, è biologo per formazione e storico per passione. La sua prima opera è Io Busketo, un romanzo storico al cui centro domina la figura del Duomo di Pisa e dell’architetto che lo progettò. Il libro, dato alle stampe nel 2010 da Linee Infinite Edizioni (Lodi), ha vinto il premio Italia Medievale per la sezione Editoria nel 2011. Ha poi ottenuto la segnalazione speciale il 22 ottobre 2011 alla 55° edizione del celebre Premio Letterario Nazionale Pisa, indetto dal Comune e dalla Provincia di Pisa. Il fiume si rise, il secondo romanzo storico di Costanzo, è stato presentato al pubblico per la prima volta all'interno del Pisa Book Festival il 23 Novembre 2012 al Palazzo dei Congressi di Pisa. Il Sarto di Palermo è stato scritto nel 2020.


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