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RECENSIONE: Proprietà privata (Julia Deck)




Autore: Julia Deck

Traduttore: Francesca Scala, Lorenza Di Lella

Editore: Prehistorica Editore, 2025

Pagine: 180

Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 17.00

Acquista: Libro



Trama

“Era tempo di comprare. La nostra scelta cadde su un piccolo comune in pieno slancio, sicuri di fare un buon investimento. Già svariati mesi prima di traslocare avevamo preso le misure dei mobili. Non vedevamo l’ora di vivere finalmente a casa nostra. E forse avremmo potuto realizzare quel sogno se, una settimana dopo esserci insediati, i Lecoq non si fossero trasferiti dall’altra parte del muro.” Annabelle, del resto, è la vicina indesiderabile, quella che non conosce pudore, che prende in prestito lo zerbino, che ascolta e spia, e che provoca un po’ tutti, soprattutto gli uomini. Con questa presenza invadente, unitamente a quella del gatto rosso dei Lecoq – che entra nella casa degli altri quando vuole – la vita che si preannunciava idilliaca diventa un vero incubo. Tanto che Charles Caradec, marito di Eva, la narratrice di questo romanzo crudele, non regge. Quando progetta di uccidere Pel di carota, la sua vita e quella di tutta la comunità degenera. Al di là del cinismo che attraversa queste pagine, del sorriso che suscita, si prova una sorta di terrore davanti a questo quadro iperrealista della nostra epoca. La penna appuntita di Julia Deck non fa sconti.


Recensione

Diventare proprietari di una casa è un sogno per Eva, urbanista, e suo marito, insegnante depresso. Un desiderio che finalmente si avvera dopo anni di esitazioni e risparmi con l’acquisto di una villetta con giardino in un quartiere ecologico, vicino alla RER (stazione dei treni regionali di Parigi), che ha tutto ciò che serve. Il riscaldamento è alimentato completamente da fonti rinnovabili, le acque reflue vengono recuperate, così come il compost, e il centro città sta subendo delle profonde trasformazioni. Cosa potrebbe mai turbare la pace dei nostri protagonisti? Tutto sembra perfetto.


Tutto risulta idilliaco fino a quando un mattino compaiono i nuovi vicini: i Lecoq. Arnaud, Annabelle, il loro figlio e il loro grosso gatto rosso appaiono fin da subito sfacciati, rumorosi, invadenti. Iniziano così i guai. Nell'intonaco dei giorni sereni si aprono alcune crepe che, a poco a poco, si allargano sempre più. La bella armonia del quartiere pian piano svanisce e il profumo degli aperitivi lascia il posto all’odore di uova marce. Oltre a ciò, una mattina, appare un truce spettacolo: il cadavere insanguinato del gatto.


L’autrice, con questa storia, crea un romanzo deliziosamente sarcastico. Il libro è caratterizzato da un black humor attorno al tema della convivenza: di coppia, nei rapporti di vicinato e nei rapporti professionali. La scrittrice francese mette in luce tutto ciò che di malsano si nasconde dietro un finto sorriso come succede in questo  eco-quartiere dove la violenza è rapidamente aumentata, soprattutto quella psicologica.


Lo stile della scrittura appare molto cinematografico e incisivo. Ad alcuni può ricordare la serie televisiva Desperate Housewives.


Un romanzo che consiglio a tutti coloro che cercano una trama che offre una satira della società attuale e che trasforma quella che doveva essere una fiaba in un thriller machiavellico caratterizzato da un finale esplosivo.



Alcune note su Julia Deck

Julia Deck figlia di padre francese, artista plastico, e di madre britannica, traduttrice. Ha studiato alla Sorbona, e la sua tesi verteva su “La principessa di Clèves”. Lavora per un anno nell’editoria a New York. Dopo essere stata responsabile della comunicazione in diversi gruppi, lascia questo genere di lavori nel 2005 per dedicarsi completamente alla scrittura. Nel 2012 pubblica il suo primo romanzo, Viviane Elisabeth Fauville per Editions de minuit (in Italia il libro è pubblicato nel 2014 da Adelphi). Il libro d’esordio viene accolto molto bene tanto a livello di critica quanto a livello di pubblico.


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