Autore: Carlo Rovelli
Editore: Adelphi, 2023
Pagine: 144
Genere: Saggi, Astronomia
Prezzo: € 14.00 (cartaceo), € 7.99 (ebook)
Acquista sito editore: https://www.adelphi.it/libro/9788845937538
Trama
« Non lo so se l’idea che i buchi neri finiscano la loro lunga vita trasformandosi in buchi bianchi sia giusta. È il fenomeno che ho studiato in questi ultimi anni. Coinvolge la natura quantistica del tempo e dello spazio, la coesistenza di prospettive diverse, e la ragione della differenza fra passato e futuro. Esplorare questa idea è un’avventura ancora in corso. Ve la racconto come in un bollettino dal fronte. Cosa sono esattamente i buchi neri, che pullulano nell’universo. Cosa sono i buchi bianchi, i loro elusivi fratelli minori. E le domande che mi inseguono da sempre: come facciamo a capire quello che non abbiamo mai visto? Perché vogliamo sempre andare a vedere un po’ più in là...? ».
Recensione
L’ultimo lavoro del famoso fisico veronese è uno straordinario viaggio di andata e uscita
in uno dei più affascinanti misteri cosmici, i buchi neri. L’autore, calandosi nel ruolo di
un Virgilio dantesco, conduce il lettore non solo dentro i famigerati black holes,
varcando quella soglia di non ritorno, l’orizzonte degli eventi, dove nemmeno la luce è
più in grado di fuggire, ma andando oltre.
Al termine del tunnel si esce finalmente a riveder le stelle, sbucando dall’altra
parte, nei buchi bianchi, nei quali niente può entrare.
Non si tratta però di semplici porte d’uscita, ma del destino stesso del buco
nero, dove il concetto di “rimbalzo” della materia compressa che è caduta
dentro, è la chiave per comprendere le oscure dinamiche di questi mostri
cosmici.
Chi cerca un saggio di divulgazione scientifica, magari corredato da formule
matematiche che ai non addetti ai lavori risultano ostiche e astruse, deve
ricredersi. Il saggista italiano è un anticonformista e anche questa stavolta non
si è smentito.
Questo saggio è un libretto, più simile a un pamphlet che a un testo
accademico, dove alle argomentazioni più squisitamente tecniche si mescolano
riflessioni personali, poesia, considerazioni etiche, letteratura e sogno. Ciò che
viene restituito alla fine del libello non è una teoria astrofisica incorniciata in
diagrammi, grafici e numeri, ma un affresco meraviglioso, quasi impressionista,
suggestivo quanto intrigante, senza per questo perdere in autorevolezza
scientifica. Il tutto condotto da uno stile narrativo che rende appetibile la lettura
anche ai profani. È un saggio raccontato come un romanzo o un diario
intimistico.
Lo studioso della teoria della gravità quantistica a loop non si rapporta al suo
pubblico nell’incarnazione del “freddo scienziato” cattedratico (stereotipo che
persiste nell’immaginario collettivo), ma mostra la sua parte umana. Espone le
sue teorie con l’umiltà di chi sa che potrebbe aver torto, ma al contempo le
difende con la consapevolezza del duro impegno profuso nelle sue ricerche
come è possibile leggere nel seguente estratto: “e se invece avessero ragione
gli altri? che fare? leggere, cercare di capire le ragioni altrui, mettersi in dubbio.
ma poi, se alla fine ci sembra ancora che siano loro a sbagliare, bisogna avere il
coraggio di ascoltare la voce del dolce maestro: lascia dir le genti: sta come
torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti. questo in fondo è
fare scienza. l’obiettivo non è convincere chi ci sta intorno: l’obiettivo è arrivare a
capire. la chiarezza si farà strada, seguendo il suo corso. con i suoi tempi. serve
un’umiltà infinita per non fidarsi di se stessi. ma anche infinita arroganza, per
avere la forza di andare per lo solingo piano. lo hanno fatto tutti coloro che
hanno aperto strade” .
Il fisico teorico conserva la sua punta d’irriverente anarchia anche nella parte
grafica dello scritto, la punteggiatura si svincola audacemente da regole
canoniche; le iniziali maiuscole sono pressoché bandite dopo il punto, e il
discorso procede come in una conversazione reale tra due persone in presenza.
Molto interessante è la riflesione finale che lo scienziato fa sui buchi bianchi: “ci
sono davvero? chi lo sa? […] la storia che ho raccontato e riraccontato nelle
scritture e riscritture di queste righe non è conclusa, è una storia che si sta
dipanando. guardiamo verso il mistero. cerchiamo di intravedere il buio e
interpretare segni”.
In attesa che ulteriori studi futuri confermino la la teoria sui white holes, non si
può far altro che affidarci al docente dell’Università di Aix-Marseille in questa
coinvolgente e incantevole esplorazione del cosmo. Una interessante opera
scientifica impreziosita da un valore letterario.
Alcune note su Carlo Rovelli
Carlo Rovelli è laureato in Fisica all’Università di Bologna, ha poi svolto il dottorato all’Università di Padova. Ha lavorato nelle Università di Roma e di Pittsburgh, e per il Centro di Fisica teorica dell’Università del Mediterraneo di Marsiglia. Ha introdotto la Teoria della gravitazione quantistica a loop, attualmente considerata la più accreditata in ambito fisico.
Si è dedicato anche alla storia e alla filosofia della scienza con il libro Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori Università, 2011).
Tra gli altri suoi libri, Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo Editore, 2010), La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose (Raffaello Cortina Editore, 2014), Sette brevi lezioni di Fisica (Adelphi, 2014), Helgoland (Adelphi, 2020), Relatività generale (Adelphi, 2021). Nel 2023 è uscito, sempre per le edizioni Adelphi, Buchi bianchi. Dentro l'orizzonte, entrato immediatamente ai primi posti delle classifiche di vendita.
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