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RECENSIONE: Buchi bianchi (Carlo Rovelli)




Autore: Carlo Rovelli

Editore: Adelphi, 2023

Pagine: 144

Genere: Saggi, Astronomia

Prezzo: € 14.00 (cartaceo), € 7.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


Trama

« Non lo so se l’idea che i buchi neri finiscano la loro lunga vita trasformandosi in buchi bianchi sia giusta. È il fenomeno che ho studiato in questi ultimi anni. Coinvolge la natura quantistica del tempo e dello spazio, la coesistenza di prospettive diverse, e la ragione della differenza fra passato e futuro. Esplorare questa idea è un’avventura ancora in corso. Ve la racconto come in un bollettino dal fronte. Cosa sono esattamente i buchi neri, che pullulano nell’universo. Cosa sono i buchi bianchi, i loro elusivi fratelli minori. E le domande che mi inseguono da sempre: come facciamo a capire quello che non abbiamo mai visto? Perché vogliamo sempre andare a vedere un po’ più in là...? ».


Recensione

L’ultimo lavoro del famoso fisico veronese è uno straordinario viaggio di andata e uscita

in uno dei più affascinanti misteri cosmici, i buchi neri. L’autore, calandosi nel ruolo di

un Virgilio dantesco, conduce il lettore non solo dentro i famigerati black holes,

varcando quella soglia di non ritorno, l’orizzonte degli eventi, dove nemmeno la luce è

più in grado di fuggire, ma andando oltre.


Al termine del tunnel si esce finalmente a riveder le stelle, sbucando dall’altra

parte, nei buchi bianchi, nei quali niente può entrare.


Non si tratta però di semplici porte d’uscita, ma del destino stesso del buco

nero, dove il concetto di “rimbalzo” della materia compressa che è caduta

dentro, è la chiave per comprendere le oscure dinamiche di questi mostri

cosmici.


Chi cerca un saggio di divulgazione scientifica, magari corredato da formule

matematiche che ai non addetti ai lavori risultano ostiche e astruse, deve

ricredersi. Il saggista italiano è un anticonformista e anche questa stavolta non

si è smentito.


Questo saggio è un libretto, più simile a un pamphlet che a un testo

accademico, dove alle argomentazioni più squisitamente tecniche si mescolano

riflessioni personali, poesia, considerazioni etiche, letteratura e sogno. Ciò che

viene restituito alla fine del libello non è una teoria astrofisica incorniciata in

diagrammi, grafici e numeri, ma un affresco meraviglioso, quasi impressionista,

suggestivo quanto intrigante, senza per questo perdere in autorevolezza

scientifica. Il tutto condotto da uno stile narrativo che rende appetibile la lettura

anche ai profani. È un saggio raccontato come un romanzo o un diario

intimistico.


Lo studioso della teoria della gravità quantistica a loop non si rapporta al suo

pubblico nell’incarnazione del “freddo scienziato” cattedratico (stereotipo che

persiste nell’immaginario collettivo), ma mostra la sua parte umana. Espone le

sue teorie con l’umiltà di chi sa che potrebbe aver torto, ma al contempo le

difende con la consapevolezza del duro impegno profuso nelle sue ricerche

come è possibile leggere nel seguente estratto: “e se invece avessero ragione

gli altri? che fare? leggere, cercare di capire le ragioni altrui, mettersi in dubbio.

ma poi, se alla fine ci sembra ancora che siano loro a sbagliare, bisogna avere il

coraggio di ascoltare la voce del dolce maestro: lascia dir le genti: sta come

torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti. questo in fondo è

fare scienza. l’obiettivo non è convincere chi ci sta intorno: l’obiettivo è arrivare a

capire. la chiarezza si farà strada, seguendo il suo corso. con i suoi tempi. serve

un’umiltà infinita per non fidarsi di se stessi. ma anche infinita arroganza, per

avere la forza di andare per lo solingo piano. lo hanno fatto tutti coloro che

hanno aperto strade” .


Il fisico teorico conserva la sua punta d’irriverente anarchia anche nella parte

grafica dello scritto, la punteggiatura si svincola audacemente da regole

canoniche; le iniziali maiuscole sono pressoché bandite dopo il punto, e il

discorso procede come in una conversazione reale tra due persone in presenza.


Molto interessante è la riflesione finale che lo scienziato fa sui buchi bianchi: “ci

sono davvero? chi lo sa? […] la storia che ho raccontato e riraccontato nelle

scritture e riscritture di queste righe non è conclusa, è una storia che si sta

dipanando. guardiamo verso il mistero. cerchiamo di intravedere il buio e

interpretare segni”.


In attesa che ulteriori studi futuri confermino la la teoria sui white holes, non si

può far altro che affidarci al docente dell’Università di Aix-Marseille in questa

coinvolgente e incantevole esplorazione del cosmo. Una interessante opera

scientifica impreziosita da un valore letterario.


 

Alcune note su Carlo Rovelli

Carlo Rovelli è laureato in Fisica all’Università di Bologna, ha poi svolto il dottorato all’Università di Padova. Ha lavorato nelle Università di Roma e di Pittsburgh, e per il Centro di Fisica teorica dell’Università del Mediterraneo di Marsiglia. Ha introdotto la Teoria della gravitazione quantistica a loop, attualmente considerata la più accreditata in ambito fisico.

Si è dedicato anche alla storia e alla filosofia della scienza con il libro Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori Università, 2011).

Tra gli altri suoi libri, Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo Editore, 2010), La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose (Raffaello Cortina Editore, 2014), Sette brevi lezioni di Fisica (Adelphi, 2014), Helgoland (Adelphi, 2020), Relatività generale (Adelphi, 2021). Nel 2023 è uscito, sempre per le edizioni Adelphi, Buchi bianchi. Dentro l'orizzonte, entrato immediatamente ai primi posti delle classifiche di vendita.


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