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RECENSIONE: Le ragazze della scienza. Come quattro donne sono fuggite dalla Germania Nazista e hanno fatto la storia della fisica (Olivia Campbell)

Immagine del redattore: Dalla carta allo schermoDalla carta allo schermo



Autore: Olivia Campbell

Traduttore: Simone Aglan-Buttazzi, Valeria Lucia Gili

Editore: Aboca Edizioni, 2025

Pagine: 360

Genere: Biografie, Scienza, Fisica

Prezzo: € 20.00 (cartaceo), € 12.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Negli anni Trenta, la Germania era una fucina del pensiero scientifico ma, dopo che i nazisti presero il potere, le cittadine ebree e le donne furono costrette a lasciare i loro incarichi accademici. Hedwig Kohn, Lise Meitner, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen erano scienziate eminenti nei loro campi ma, a causa delle loro origini ebraiche o dei loro sentimenti antinazisti, non ebbero altra scelta che fuggire. Lo straziante viaggio che le condusse fuori dalla Germania divenne una questione di vita o di morte, richiese sforzi titanici e il coinvolgimento di amici e altri scienziati di spicco. Lise Meitner fuggì in Svezia, dove poi scoprì la fissione nucleare (anche se il merito fu attribuito solo a Otto Hahn…), e le altre scapparono negli Stati Uniti, dove portarono la fisica avanzata nelle università americane: Hertha Sponer fece progredire lo studio degli spettri di numerosi composti chimici; il brevetto messo a punto da Hedwig Kohn migliorò l’illuminazione e il suo lavoro condusse all’interpretazione quantistica della dispersione ottica; Hildegard Stücklen fu in grado di determinare l’effetto delle radiazioni cosmiche sui meteoriti. A prescindere da dove approdarono, ognuna di loro rivoluzionò il campo della fisica quando sembrava non avessero nessuna possibilità di riuscirci, spronando altre giovani donne a fare lo stesso. Frutto di un accuratissimo lavoro di documentazione durato anni e scritto con una prosa cinematografica, Le ragazze della scienza dà finalmente voce a queste straordinarie donne pioniere: il loro intelletto era altrettanto abbagliante di quello di tutti gli uomini con cui collaborarono, ma dovettero lavorare il doppio per dimostrarlo. Lise Meitner, Hedwig Kohn, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen contribuirono a creare, di fatto, la prima generazione di fisiche, mostrandoci inoltre come la sorellanza e la curiosità scientifica possano trascendere i confini e persistere, o addirittura prosperare, di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili.


Recensione

Agli inizi degli anni Trenta del Novecento, la Germania rappresentava una grande fucina del pensiero scientifico più innovativo. Le università tedesche, infatti, forgiavano menti brillanti e producevano ricerche nei campi più innovativi della fisica, della chimica e della matematica. Nel giro di pochi mesi cambiò tutto o quasi. Con l’ascesa al potere dei nazisti, gli oppositori del regime e gli ebrei furono costretti a lasciare i loro prestigiosi ruoli accademici.


Questa discriminazione colpì anche e soprattutto molte scienziate, figure di spicco della ricerca come Hedwig Kohn, Lise Meitner, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen si trovarono costrette a fuggire a causa delle loro origini ebraiche o delle loro posizioni antinaziste. Il loro doloroso cammino verso la libertà divenne una questione di vita o di morte, richiedendo sforzi straordinari e il supporto di amici e colleghi scienziati.


Il presente volume, frutto di anni di meticoloso lavoro di documentazione da parte della giornalista statunitense, offre finalmente una voce a queste straordinarie donne. Vere e proprie pioniere, il cui intelletto brillava tanto quanto quello dei colleghi uomini, ma che dovettero lavorare il doppio per dimostrarlo. Lise Meitner riuscì a rifugiarsi in Svezia, dove scoprì la fissione nucleare, sebbene il riconoscimento del suo lavoro fosse attribuito solo a Otto Hahn. Le altre scienziate trovarono rifugio negli Stati Uniti, dove portarono un contributo significativo alla fisica nelle università americane. Hertha Sponer avanzò lo studio degli spettri di numerosi composti chimici; il brevetto di Hedwig Kohn migliorò l’illuminazione e il suo lavoro portò a un’interpretazione quantistica della dispersione ottica; Hildegard Stücklen esaminò l’effetto delle radiazioni cosmiche sui meteoriti.


Nonostante le numerose avversità, ognuna di queste scienziate rivoluzionò il campo della fisica, ispirando altre giovani donne a seguire le loro orme. Lise Meitner, Hedwig Kohn, Hertha Sponer e Hildegard Stücklen contribuirono, infatti, a formare una intera generazione di fisiche, dimostrando che la sorellanza e la curiosità scientifica possono superare i confini e prosperare, anche di fronte alle difficoltà più grandi.


Consiglio questo libro a chi si è sempre sentito al posto giusto, ma al momento sbagliato e vuole leggere storie e vite vere che hanno cambiato la scienza e che vengono troppo spesso dimenticate.


 

Alcune note su Olivia Campbell

Olivia Campbell è una giornalista che si è occupata a lungo delle tematiche riguardanti le donne e la medicina. Suoi articoli sono apparsi sul “Guardian”, “Washington Post”, “New York Magazine”. Le ragazze in camice bianco. Come le prime donne medico hanno rivoluzionato la storia della medicina (Aboca, 2023) è il suo primo libro, un bestseller internazionale amatissimo negli Stati Uniti, selezionato da “Forbes” tra i dodici saggi del 2021 da non perdere e rimasto per diverse settimane nella top 15 dei libri più venduti di saggistica.


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