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RECENSIONE: Quintetto d'estate (Giuseppe Raudino)




Autore: Giuseppe Raudino

Editore: Ianieri, 2022

Pagine: 224

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Martina, Fabrizio, Ileana, Stefano e Calliroe si sono appena diplomati al conservatorio Santa Lucia di Siracusa e, con la spensieratezza dei vent’anni, si preparano a inseguire i loro sogni. Non sanno, però, che il maestro sta per coinvolgerli in una avventura che cambierà per sempre il loro modo di essere e di suonare. L’idea è quella di accompagnarlo in camper a Riga, dove lui ritirerà un premio per la sua composizione Retsina e loro si esibiranno alla cerimonia di premiazione suonando nel teatro dell’Opera. Il lungo viaggio dalla Sicilia alla Lettonia darà loro il tempo necessario e la possibilità di conoscersi meglio, di costringersi alla condivisione e imparare a declinare ogni sfumatura della prima persona plurale. Per essere dei bravi musicisti, infatti, non basta saper suonare il proprio strumento, perfino eccellere, ma occorre mettersi al servizio dello spartito e dell’insieme, fondersi l’uno con l’altro senza personalismi. Stefano e Ileana possono così tornare ad amarsi, Fabrizio e Martina innamorarsi perdutamente, Calliroe superare senza rancori la sua infatuazione per il maestro e insieme diventare un unico, indissolubile, quintetto d’estate.


Recensione

Da una un lato vi è Siracusa, la città siciliana patrimonio dell’umanità, culla di una civiltà antichissima; dall’altro c’è Riga, la capitale lettone nata diversi secoli dopo e passata sotto altre influenze e altri domini. Due climi e due temperamenti differenti, che suggeriscono probabilmente atmosfere ancora più diverse tra loro. In mezzo, c’è tutto un viaggio da fare e un mondo da scoprire, ma come spesso accade in questi casi, non è la destinazione finale ciò che conta davvero. Sovente il mondo da scoprire è quello interiore.


Questo romanzo ha due anime, proprio quante sono le città che fanno da punto di partenza e di arrivo del suo racconto. Una è quella del romanzo di viaggio, un po’ "on the road" e un po’ tour culturale, con i compromessi che comporta spostarsi su quattro ruote e lo sguardo sempre puntato sulle meraviglie che ogni tappa ha da offrire. L’altra è quella del romanzo di formazione, l’anima preponderante si potrebbe dire, perché tutta la struttura e il tono del libro concorrono a privilegiare le scoperte e l’educazione dei suoi protagonisti.


I Protagonisti sono Ileana, Martina, Fabrizio, Stefano e Calliroe: cinque ventenni appena diplomati al conservatorio di Santa Lucia di Siracusa a cui l’estate ha preparato una sorpresa. Uno dei loro docenti, infatti, ha appena vinto un premio per una sua composizione e ha scelto proprio loro cinque per viaggiare fino a Riga ed esibirsi all’Opera Nazionale col suo brano per quintetto. L’unica condizione è che sia lui a dettare tutte le condizioni: proveranno quando lo dirà lui, viaggeranno alla sua maniera e si fermeranno quando deciderà lui.


Non sarà un semplice viaggio di andata e ritorno in aereo, ma un vero e proprio percorso. Partiranno tutti insieme muovendosi in un camper, condivideranno ogni singolo momento e spazio, e si eserciteranno tutta l’estate prima di arrivare in Lettonia. Ma perché il maestro non si affida a professionisti o ad un quintetto meglio assortito?


Il romanzo ritorna continuamente sul ruolo del maestro, insistendo sull’etimologia del termine e su tutti i sinonimi a esso correlati: che sia un professore, un insegnante o un docente. È un perenne rimando alle antiche radici del nostro vocabolario, e dunque alle nostre origini. Il maestro non è deputato soltanto a indicare la corretta fruizione di uno strumento, bensì anche a mostrare che cosa quegli strumenti possono tirare fuori da noi. Si capisce che non è una mera questione di tecnica e studio. Per dare veramente il meglio di sé, i cinque ragazzi dovranno amalgamarsi, scoprirsi e spogliarsi dei propri pregiudizi, delle insicurezze, delle indecisioni. Dovranno crescere.


C’è una sessualità nel racconto che si fa via via più eccitante ed eccitata man mano che il viaggio procede e i ragazzi acquisiscono consapevolezza di sé stessi. È naturale, del resto, in un’età vicina all’adolescenza e in cui la scoperta del proprio corpo e le prime esperienze sessuali sono un processo appena agli inizi e incline a prendere direzioni impreviste. Non è, tuttavia, una sessualità fine a sé stessa, al solo scopo di incuriosire. Più che erotismo, diventa sinonimo di confidenza, di conoscenza, di emancipazione, e si inserisce a pieno titolo nel percorso di crescita di cui è una tappa da attraversare.


In questo tragitto fisico e interiore è importante che resti sempre ben chiaro da dove tutti sono partiti. Tenere d’occhio la meta, ma senza dimenticare l’origine. Siracusa è praticamente ovunque. Persino a Riga, in una città che potrebbe essere quanto di più diverso si possa immaginare, il suo richiamo resiste e si incarna nel piccolo Nino che fonde i tratti delle due civiltà.


In queste pagine la Sicilia è la patria da cui bisogna partire per vedere coi propri occhi cosa c’è al di là di Scilla e Cariddi, ma che non si riesce a smettere di amare anche chiusa com’è, così riversa su sé stessa. E a cui, alla fine, non si può che desiderare di fare ritorno. Un ritorno che sia però consapevole e maturo.


Un libro che è un viaggio nella cultura classica, nella modernità della comunicazione veloce, nella sensualità , nell'educazione e nell'insegnamento, ma soprattutto è un viaggio di crescita interiore e di conoscenza di sé stessi.


Consigliato a chi cerca un bel romanzo di formazione inteso come crescita non solo dei giovani protagonisti, ma anche di chi li guida, il tutto condito con la bellezza della Sicilia classica.


 

Alcune note su Giuseppe Raudino

Giu­sep­peRau­di­no è nato in Si­ci­lia nel 1977 ma vive nei Pae­si Bas­si, dove in­se­gna Gior­na­li­smo e Teo­ria dei Me­dia al­l’U­ni­ver­si­tà di Scien­ze Ap­pli­ca­te di Gro­nin­gen. Si in­te­res­sa di scrit­tu­ra crea­ti­va, in­ter­cul­tu­ra­li­tà e sto­ry­tel­ling. Col­la­bo­ra con di­ver­se ri­vi­ste, oc­cu­pan­do­si prin­ci­pal­men­te di cri­ti­ca e ana­li­si di te­sti let­te­ra­ri.


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