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RECENSIONE: La commedia cosmica (Frank Westerman)




Autore: Frank Westerman

Traduttore: Claudia Cozzi

Editore: Iperborea, 2023

Pagine: 278

Genere: Saggi

Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Giordano Bruno, Galileo, Huygens: è dalle loro storie che comincia il viaggio cosmico di Frank Westerman. Ogni volta che uno scienziato ha puntato il suo telescopio verso il cielo, l’universo si è allargato e gli esseri umani si sono scoperti più piccoli. Se non siamo al centro dell’universo, chi siamo? Una domanda che porta l’autore ai quattro angoli del globo, sulle tracce di chi il cosmo lo ha studiato o visitato di persona: in India, patria di un programma spaziale avveniristico, in Kazakistan, da cui partirono gli Sputnik, per poi tornare nei Paesi Bassi, dove per la prima volta è stato fotografato un buco nero. Con il conforto della scienza, l’umanità che oggi si affaccia sullo spazio parla di cooperazione e pace: così la stazione spaziale internazionale ha ospitato astronauti da tutto il mondo, e con le sonde Voyager è stato mandato nel cosmo un disco con la musica di Mozart, nella speranza che un alieno sia in grado di ascoltare, un giorno, di cosa siamo capaci. Eppure, quando l’uomo mosse i primi passi fuori dall’orbita terrestre, in piena Guerra fredda, il nostro piccolo pianeta era sull’orlo dell’armageddon nucleare, e nei Paesi Bassi uno dei radiotelescopi più potenti del mondo sorge sulle macerie di un campo di prigionia nazista. Dobbiamo aspettarci che presto ogni nazione rivendichi per sé un pezzetto di cielo? Con un fiuto infallibile che dalle storie più piccole lo porta a interrogarsi sui grandi temi del presente, Frank Westerman esplora i sogni e le contraddizioni della cosmonautica, cercando di capire se è vero che tra le stelle vorremmo trovare un mondo migliore, ma soprattutto se saremo in grado di costruirlo.


Recensione

In questo libro scienza, storia, etica e filosofia si fondono brillantemente. L'autore parla della (storia dell') astronomia in modo divertente e penetrante, in gran parte basandosi sulle sue esperienze personali e lo fa con una prosa straordinaria. Salta tra il presente, il suo passato e la storia dei viaggi spaziali e della teologia come un passerotto che salta di ramo in ramo, ma evita di lasciare il lettore confuso; no, sa affascinare il lettore nel suo viaggio lungo la Terra, la Luna, Marte, la Via Lattea e l'Universo. Lo stile di scrittura spensierato, vivace e spesso comico dello scrittore è una forza trainante.


Il titolo del libro è ovviamente un riferimento alla Divina Commedia di Dante, un libro con cui già Galileo Galilei si era scontrato ponendo al centro il nostro pianeta. L'autore lo spiega magnificamente: Dante ha collegato il paradiso e l'inferno, Galileo li ha disgiunti.


Una contraddizione simile si può trovare anche a Westerbork, un campo di transito creato nei Paesi bassi, dove più di 100.000 ebrei furono trasportati in treno ai campi di concentramento e di sterminio in Germania, Polonia e Repubblica Ceca e lì trovarono l’inferno. Attualmente, a Westerbork, vi è un radiotelescopio che scruta il cielo.


Man mano che il libro avanza, la religione assume un ruolo sempre più importante. Il giornalista traccia abilmente il parallelo tra il modo in cui le persone, ai tempi di Galileo, lottavano per conciliare le nuove scoperte in astronomia con la visione teologica del mondo e il modo in cui, ancora oggi, si lotta, anche se su scala diversa.


L'autore eccelle anche nell'individuazione delle contraddizioni. L’astronomo che vede l’uomo come insignificante nel grande universo, contro l’astronauta che vuole lasciare il segno nello spazio; l'umanità che invia messaggi di pace e armonia nello spazio a civiltà sconosciute, contro lo sviluppo dei viaggi spaziali, nati dalla rivalità.


 

Alcune note su Frank Westerman

Frank Westerman è nato a Emmen, nei Paesi Bassi, nel 1964, giornalista e inviato a Belgrado, Mosca e nelle zone più calde del pianeta, si è affermato come un «formidabile scrittore-inchiestatore dall'ostinata passione conoscitiva e dall'inesauribile curiosità» (Goffredo Fofi). Con i suoi romanzi sui temi di razzismo, cultura, identità e potere «Westerman ricorda Chatwin e Kapuściński. Come loro ha elevato l'autore giornalista e viaggiatore a brillante e magico narratore» (The Times). Iperborea ha pubblicato anche El Negro e io, Ararat (finalista al premio AKO 2007 e al premio Kapuściński 2010), Pura razza bianca, L'enigma del lago rosso,I soldati delle parole, Ingegneri di anime e Noi, umani.







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