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RECENSIONE: La strega (Marie NDiaye)

Immagine del redattore: Dalla carta allo schermoDalla carta allo schermo

Aggiornamento: 1 giorno fa




Autore: Marie NDiaye

Traduttore: Antonella Conti

Editore: Prehistorica Editore, 2025

Pagine: 200

Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 18.00

Acquista: Libro


 

Trama

Visto da fuori, il mondo di Lucie è piuttosto ordinario e rassicurante; quello di una moglie e di una mamma, in un tranquillo appartamento di un'agiata cittadina di provincia. Le donne della sua famiglia, però, possiedono tutte un dono che si tramandano di madre in figlia. Le sue due prodigiose ragazze non fanno certo eccezione. Lucie cammina così sul filo di un rasoio: cerca da un lato di coltivare i poteri occulti delle figlie, che vede crescere e sfuggire via, e tenta dall’altro di proteggere questo segreto, da una società pronta a distruggere ciò che esula dalla “normalità”. Il suo dono si trasformerà presto in una maledizione. Una delle scrittrici protagoniste della contemporaneità francese, “le cui sottili incongruenze, gli effetti di straniamento, l’onnipresenza di un latente malessere persecutorio denunciano, al di là di un fantastico di vaga ascendenza kafkiana, la difficoltà d’integrazione e d’appartenenza dell’individuo moderno” – per dirlo con Treccani.


Recensione

Questo romanzo trasporta fin dall'inizio il lettore nella stranezza con la narratrice Lucie, una strega con poteri imperfetti, che mette in atto il rito di iniziazione delle sue gemelle dodicenni Maud e Lise ai misteri. Qui vi è un ovvio collegamento tra iniziazione e pubertà come sottolineato dalle ragazze che versano lacrime di sangue.


Passa pochissimo tempo prima che Maud e Lise dimostrino di essere streghe migliori della madre e siano pronte a lasciare il nido: si trasformano in corvi durante un viaggio in treno con Lucie, poi tornano umane quando il treno attraversa un tunnel; sono anche chiaramente responsabili dell'interruzione di gravidanza della zia Lili e, di nuovo corvi, volano via e abbandonano Lucie quando lei sta tornando a casa con loro.


I poteri di Lucie sono essenzialmente limitati a questioni come localizzare persone nel futuro o nel presente, ed è così che, ad esempio, riesce a rintracciare Pierrot, il marito scomparso che si rivela un uomo fedifrago. La madre di Lucie, d'altro canto, ha poteri più forti e trasforma il genero in una lumaca.


Questo romanzo, anche se presenta elementi horror o fantasy si avvicina maggiormente al genere del realismo magico. Eventi soprannaturali coesistono in un mondo che è fin troppo reale: i gemelli sono stati culturalmente svezzati in TV e comprano pizze dalla vicina Isabelle quando Pierrot invita qualcuno. Pierrot stesso, come suggerisce il suo nome, è un pagliaccio che ha un lavoro come venditore di multiproprietà.


Succedono però anche altri eventi magici che non destabilizzano la realtà: le persone possono semplicemente apparire dal nulla e nessuno ne è sorpreso. Come quando la madre di Lucie e il suo nuovo compagno Robert appaiono, alle prime ore del mattino, nella cucina della suocera della figlia e questa non batte ciglio quando li vede.


Sembra esserci una certa critica sociale in questo testo e non principalmente perché Lucie viene arrestata per l'accusa di essere una strega. Temi come l'abbandono, la separazione, l'isolamento e le liti familiari sono i temi centrali del libro.


L'autrice ha saputo descrivere perfettamente l'angoscia di Lucie, madre che, all'inizio, aveva tutto per essere felice e che, da un giorno all'altro, vede tutti i tasselli della sua vita andare in pezzi. Per quanto riguarda la scrittura essa risulta piacevole e il lettore non farà fatica a farsi coinvolgere da questa storia bizzarra.


Consiglio questa lettura a tutti coloro che cercano una storia caratterizzata da un delizioso miscuglio di fantasy e realismo.


 

Alcune note su Marie NDiaye

Marie NDiaye nasce in Francia nel 1967 da madre francese e da padre senegalese. Vive nella banlieue parigina con il fratello e la madre. Studia linguistica alla Sorbona. Inizia a scrivere a dodici anni. Pubblica il suo primo romanzo, Quant au riche avenir, Éditions de Minuit all'età di diciassette anni. La consacrazione avviene nel 2001 con il romanzo "Rosie Carpe" con il quale ottiene il Premio Femina. Nel 2009 vince il prestigioso Premio Goncourt, prima donna afrodiscendente a conseguire questo Premio, con il romanzo Trois femmes puissantes, in cui tratteggia i destini sospesi fra Europa e Africa di tre donne capaci di reagire alle avversità della vita migrante.


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