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RECENSIONE: Le ombre bianche (Dominique Fortier)
Autore: Dominique Fortier Traduttore: Camilla Diez Editore: Alter Ego, 2023 Pagine: 244 Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 18.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.alteregoedizioni.it/le-ombre-bianche/ Trama Come si misura una vita? Può misurarsi in poesie, allo stesso modo in cui si contano le sillabe in un alessandrino? Cosa rimane di noi quando non ci siamo più? Quando Emily Dickinson morì nel 1886, lasciò centinaia di testi scarabocchiati su ritagli di carta, che la sorella Lavinia scoprì con stupore. Ne affidò la pubblicazione a Mabel Loomis Todd, l’amante del fratello. Senza queste due donne e senza il contributo di Susan Gilbert Dickinson, cognata e amica intima di Emily, il mondo non avrebbe mai conosciuto questa formidabile opera fantasma, senza dubbio l’impresa poetica più singolare della storia della letteratura americana. Le ombre bianche riprende da dove si era interrotto Le città di carta, raccontando la storia improbabile – quasi miracolosa – di come un libro sia nato anni dopo la morte della sua autrice. In queste pagine sensibili e luminose, Dominique Fortier esplora, attraverso la poesia della Dickinson, il misterioso potere che i libri esercitano sulle nostre vite e sonda la natura fragile ma necessaria della letteratura. Recensione Qualche anno fa l'autrice ha pubblicato un tenero e sincero omaggio a Emily Dickinson che ha conquistato il Premio Renaudot come migliore saggio. Il titolo di questo libro è La citta di carta e potete trovare la recensione a questo link https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-la-citt%C3%A0-di-carta-dominique-fortier . Con questo nuovo lavoro, l'autrice ci propone il seguito, sempre dedicato alla grande poetessa statunitense. Alla fine del 1800, nel Massachusetts, Emily Dickinson muore dopo diversi anni di isolamento autoimposto. Il dolore è immenso per la sua famiglia. Il vuoto che lascia la sua scomparsa è popolato da innumerevoli poesie sparse su frammenti di carta, perpetuando la sua presenza. Cosa fare con questo patrimonio eclettico? La famiglia decide, all'unanimità, di pubblicare il tutto. Il compito risulta tutt'altro che facile. È Mabel, l'amante del fratello di Emily, che si sente investita delle qualità necessarie per spianare la strada. La sua brillante carriera e la vicinanza alla famiglia le permettono di intraprendere l'attività che risulta alquanto complicata in quanto l'editore pone delle condizioni precise e non sempre le poesie risultano pienamente comprensibili. Con grande delicatezza e in punta di piedi, l'autrice si inserisce nell'angosciante entourage della poetessa più famosa d'America, ripristina l'atmosfera cupa che caratterizza la famiglia dopo la perdita di Emily e riporta a galla segreti nascosti e rimpianti sepolti. Un libro che permette di vedere, sentire, sperimentare il mondo di Emily Dickinson attraverso le persone a lei vicine, i membri della sua famiglia. È un mondo intriso di sensualità, spiritualità e amore. Tra le radici profonde di un'esistenza privilegiata in mezzo alla natura e l'irrefrenabile fuga verso l'intangibile e il suo prestigio. L'autrice canadese offre ai lettori una nuova opera sensibile, dove la poesia è palpabile in ogni pagina. Una tomba piena di luce e di amore. Un dipinto vivente. Consiglio questo libro a tutti coloro che vogliono immergersi in un mondo di neve e nuvole. Di pallore e di candore. Un universo imbottito, protettivo e quasi interamente femminile, che omaggia la grande poetessa di Emily Dickinson. Alcune note su Dominique Fortier Dominique Fortier è nata nel 1972 e vive a Montréal, nel Québec. Ha con seguito un dottorato di ricerca in Letteratura presso la McGill University ed è una stimata editor e traduttrice. Il suo romanzo d’esordio, Du bon usage des étoiles , è stato pubblicato per la prima volta in Québec nel 2008 e si è aggiudicato il Premio “Gens de Mer” del festival Étonnants Voyageurs. In Italia ha pubblicato, sempre per Alter Ego, Le città di carta (2020), opera tradotta in dodici lingue e vincitrice, nella sua edizione francese, del prestigioso “Prix Renaudot”, e nel 2021 E tutt’intorno il mare , vincitore del “Prix litt éraire du Gouverneur général”. TAG: #narrativa_straniera, #narrativa_moderna_contemporanea, #camilla_diez, #dominique_fortie, #voto_cinque

RECENSIONE: Oppenheimer (Kai Bird, Martin J. Sherwin)
Autore: Kai Bird, Martin J. Sherwin Traduttore: Alfonso Vinassa de Regny Editore: Garzanti, 2023 Pagine: 896 Genere: Biografie, Fisica Prezzo: € 20.00 (cartaceo), € 12.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.garzanti.it/libri/kai-bird-oppenheimer-9788811009689/ Trama Considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi e un autentico prodigio della fisica, Robert Oppenheimer coordinò il leggendario progetto Manhattan che nel 1945 produsse la prima bomba atomica, consacrando la sua carriera. Di fronte all’esito devastante dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki, tuttavia, il «distruttore di mondi» avanzò una radicale proposta per il controllo internazionale dei materiali nucleari nonché a opporsi con fermezza alla realizzazione della bomba all’idrogeno. A questa figura tragica ed eroica Kai Bird e Martin J. Sherwin hanno dedicato una monumentale biografia che nel 2006 ha ricevuto il premio Pulitzer: Oppenheimer ripercorre la parabola di una vera icona dell’America degli anni Quaranta, dall’oscurità alla fama che lo portò a partecipare alle grandi sfide e ai grandi trionfi del XX secolo, fino all’umiliazione di trovarsi coinvolto, nel 1954, in una terribile inchiesta che avrebbe compromesso per sempre la sua reputazione. Riflessione profonda sul rapporto tra scienza e potere, questo magistrale racconto proietta, attraverso la vita di un uomo, nuove luci e nuove ombre sulla storia di tutti noi. Recensione Oppenheimer è una personalità difficile da caratterizzare. Un genio indiscusso della fisica, un amante delle cavalcate nelle valli del New Messico dove la famiglia possedeva un ranch e dove lo scienziato trovò un luogo ideale per costruire il laboratorio che portò alla creazione della bomba atomica. J. Robert Oppenheimer nacque in una famiglia ebraica di umili radici. Il padre si fece da solo e costruì una piccola fortuna come commerciante di abiti. Oppenheimer, grazie alle sue doti intellettuali, riuscì ad avere una brillante carriera universitaria che lo portò ai vertici della ricerca scientifica fino a toccare il punto più alto con il progetto legato alla bomba atomica. Un progetto, come è noto ai più, che venne chiamato Manhattan e che, grazie alla supervisione dello scienziato, che ne scelse anche la collocazione a Los Alamos, richiamò le menti più brillanti nel campo della fisica teorica degli anni '40 del Novecento. Per evitare fuga di informazioni, a Los Alamos, vi era anche un’attenzione particolare per la sicurezza e il generale Groves, inventore del Pentagono, teneva sottocchio tutti i partecipanti al progetto per il timore che fossero in qualche modo simpatizzanti con le idee del comunismo imperante. La Guerra fredda stava per diventare una realtà anche se non era ancora finita la Seconda Guerra Mondiale. Fra spie, controlli, pedinamenti e sospetti da caccia alle streghe il gruppo di Oppenheimer riuscì a realizzare il progetto della bomba atomica che portò alla tragedia di Hiroshima e Nagasaki. Questo libro di quasi 900 pagine è dedicato alla realizzazione della bomba atomica, al contesto in cui nacque l’esigenza di cambiare per sempre la storia degli armamenti, ma soprattutto alla figura del genio americano. Un tomo avvincente che ripercorre l'intera esistenza dello scienziato. Senza giudizi, i due autori, con un taglia e cuci formidabile, ci restituiscono integralmente la figura di questo grande uomo e ci raccontano come la scienza applicata alle armi ci faccia vivere in bilico su un filo così sottile che solo la presa di coscienza delle sue conseguenze forse ci tiene ancora in vita. Alcune note su Kai Bird Kai Bird è nato nel 1951, è uno scrittore e giornalista. Si è occupato in particolare dei bombardamenti su Hiroshima e Nagasaki e delle relazioni politiche tra Stati Uniti e Medio Oriente. Alcune note su Martin J. Sherwin Martin J. sherwin è stato uno storico e docente alla Princeton University, ha dedicato i propri studi alla storia delle armi nucleari e in particolare al progetto Manhattan. TAG: #biografie, #fisica, #alfonso_vinassa_de_regny, #kai_bird, #martin_j_sherwin, #voto_cinque

RECENSIONE: Tutta la mia rabbia (Sabaa Tahir)
Autore: Sabaa Tahir Traduttore: Emilia Carmen Cavaliere Editore: Leggereditore, 2023 Pagine: 336 Genere: Narrativa straniera, Young Adult Prezzo: € 16.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://leggereditore.it/products/tutta-la-mia-rabbia Trama Lahore, Pakistan. Passato. Dopo che una tragedia sconvolge la loro vita, i novelli sposi Misbah e Toufiq si trasferiscono negli Stati Uniti dove aprono il Riposo delle Nuvole, sperando in un nuovo inizio. Juniper, California. Presente. Salahudin e Noor sono più che migliori amici: sono una famiglia. Cresciuti come emarginati nella piccola città desertica di Juniper, si conoscono meglio di chiunque altro. Fino alla “Lite”, che distrugge il loro legame con la repentina furia di un’esplosione. Ora Sal si affanna a gestire il motel di famiglia mentre la salute della madre si deteriora e il padre si abbandona all’alcolismo. Noor, invece, vive una situazione incerta e straziante: lavora nel negozio dello zio e nasconde il suo progetto di iscriversi al college e andarsene per sempre da Juniper. Quando i tentativi di Sal di salvare il motel falliscono, lui e Noor devono chiedersi quale sia il valore dell’amicizia e cosa sia necessario fare per sconfiggere sia i mostri del passato sia quelli che affollano il loro presente. Recensione Questo lungo racconto di dolore, sofferenza, rabbia e perdono è tanto emotivamente devastante quanto coinvolgente. In questo romanzo, il lettore, entra nella vita di Misbah e Toufiq, una giovane coppia del Pakistan che si trasferisce negli Stati Uniti in cerca di un nuovo inizio dopo una tragedia che ha sconvolto le loro esistenze. Gestiscono il Motel Riposo delle Nuvole, ma la vita non è facile. Misbah è soppressa dalle responsabilità del motel e da un marito che troppo spesso si rifugia nell’alcol. Quando scopre di essere malata, il peso diventa insostenibile. La coppia ha un figlio, Salahudin o Sal che è alle prese con le sfide dell’adolescenza e il desiderio di integrarsi. Tuttavia, finisce coinvolto in situazioni pericolose che lo mettono ancora di più sotto pressione, tutto perché non ha nessuno su cui contare, nessuno che si prende cura di lui. Noor, un’altra presenza importante nella storia, è un’immigrata che cerca di trovare il suo posto in America. La sua amicizia con Sal è un rifugio prezioso, anche se ha dovuto fare i conti con i suoi sentimenti, ma deve affrontare le aspettative opprimenti dello zio Riaz, che non vuole concederle un futuro diverso da quello del suo negozio di liquori. Tutti questi personaggi si intrecciano in un racconto di verità e perdono che tiene incollati alle pagine. L’autrice rivela, sapientemente e a piccole dosi, al lettore la storia grazie a salti nel passato. L'autrice ha una scrittura che affascina, semplice e di impatto e si dimostra audace e sicura nella sua narrazione, sfatando molti stereotipi sugli immigrati e sulle persone di colore. Un'ottima storia che parla di perdono, di radici, di rabbia e di fiducia. Scritto in uno stile traboccante di emozione che sa bene come strappare il cuore dal centro del petto. L'autrice non ha paura di scandagliare i sentimenti più oscuri e impetuosi. Un libro che consiglio a tutti coloro che non hanno paura di affrontare tematiche devastanti su cui è però prezioso riflettere. Alcune note su Sabaa Tahir Sabaa Tahir è un’ex giornalista cresciuta nel deserto del Mojave in California, nel motel di famiglia da diciotto stanze. Lì ha trascorso il suo tempo divorando libri fantasy, ascoltando indie rock potente e fragoroso, e suonando la chitarra senza grande successo. La sua serie An Ember in the Ashes , che verrà presto ristampata, bestseller del New York Times , è stata tradotta in più di trentacinque lingue e il primo volume della serie è stato inserito dal TIME tra i 100 migliori YA di tutti i tempi. Il suo romanzo Tutta la mia rabbia , con il quale debutta nel catalogo Leggereditore, ha vinto il National Book Award for Young People’s Literature, il Michael L. Printz Award, è stato subito un bestseller secondo il New York Times e nel 2022 ha vinto il Boston Globe-Horn Book Award per la narrativa e la poesia. TAG: #narrativa_straniera, #young_adult, #emilia_carmen_cavaliere, #sabaa_tahir, #voto_cinque

RECENSIONE: Passeggiare la notte (Leila Mottley)
Autore: Leila Mottley Traduttore: Claudia Durastanti Editore: Bollati Boringhieri, 2023 Pagine: 192 Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.bollatiboringhieri.it/libri/leila-mottley-passeggiare-la-notte-9788833936017/ Trama Oakland, California. Kiara Johnson non sa che cosa voglia dire vivere una normale vita da diciassettenne. Con la madre ospite di una comunità protetta e un fratello poco talentuoso ma ostinato a cercare il successo come rapper, Kiara deve provvedere alla sua famiglia, e a Trevor, il bambino figlio di una vicina con la cattiva abitudine di sparire per giorni interi. Quando il padrone di casa le ingiunge un aumento di affitto, Kiara si mette alla disperata ricerca di un lavoro, ma la giovane età e l'assenza di un titolo di studio rendono l'impresa impossibile. Una serata al bar e un incontro casuale in un momento di difficoltà segnano per Kiara l'inizio di un lavoro che non avrebbe mai voluto fare, ma che le permette di avere una certa stabilità economica: comincia a prostituirsi. Presto diventa la preferita di alcuni poliziotti, che spesso neppure la pagano, sostenendo di ricompensarla già a sufficienza con la loro protezione. Quando uno del gruppo si suicida lasciando un biglietto con il nome della ragazza, Kiara viene precettata come testimone chiave all'interno di un procedimento legale, restando intrappolata in uno scandalo che coinvolge tutto il dipartimento di polizia di Oakland e compromette il suo fragile equilibrio familiare. "Passeggiare la notte" ci regala una storia di straordinaria vulnerabilità, segnando l'arrivo sulla scena contemporanea di una voce assolutamente unica. Con una scrittura cruda e bellissima, Leila Mottley racconta il pregiudizio razziale, la corruzione, il riscatto sociale, nelle strade di un'America poco conosciuta. Recensione Con questo romanzo d’esordio la giovane autrice americana accompagna il lettore nella mente e nel corpo di Kiara, una diciassettenne che deve sopravvivere sola a Oakland, in California. Kiara Johnson un giorno riceve, come tutti gli altri condomini degli appartamenti che si affacciano su una piscina malandata, l’ingiunzione di aumento dell’affitto. La protagonista si ritrova sola, non può contare né sul fratello Marcus in quanto si è messo in testa di diventare un rapper famoso senza avere talento per la musica e trascura il lavoro in favore degli amici e delle aspirazioni né sulla madre che risulta assente in quanto ospite di una comunità protetta né sul padre morto da tempo. Oltre a ciò, c’è anche Trevor di cui prendersi cura, figlio di nove della vicina Dee che quando non è strafatta sparisce. Kiara senza un titolo di studio e poca esperienza dovuta alla giovane età fatica a trovare un lavoro che la sostenti, a Oakland sembra impossibile che ci sia qualcosa di adatto e accessibile. Gli amici Ale, Tony, Cole, Shauna, Lacy del campetto di skateboard, non possono comprendere quanto sia disperata la situazione. Tranne parlare superficialmente e condividere qualche piatto caldo non riescono a fare. Un incontro casuale in un bar segna la svolta. Da quel momento, Kiara decide che l’unica cosa che le rimane, il suo corpo, può significare l’affitto pagato e il cibo nella dispensa e decide così di venderlo. La ragazza diventa quasi da subito la preferita di un gruppo di poliziotti che riconosce grazie ai numeri di badge, perché sono quelli che vede quando le stanno sopra e non le interessa sapere altro. Questi “rappresentanti della Legge”, però, a volte non la pagano, perché le dicono che si deve ritenere fortunata a ricevere la loro protezione. Kiara è così costretta a subire anche questa ulteriore umiliazione per sopravvivere, arrivando a stordirsi con l’alcool, così da non vedere cosa fanno con il suo corpo e riuscire a resistere. La consapevolezza quasi materna di poter aiutare Trevor che ogni mattina l’aspetta per farsi accompagnare alla fermata del bus è una spinta che supera lo schifo ed per questo continua a prostituirsi. Il tutto si rompe quando uno dei poliziotti muore e fa il nome di Kiara che viene coinvolta nello scandalo. A questo punto deve prendere una decisione: smascherare i soprusi operati dal gruppo oppure tacere, ricacciare in gola le nefandezze per non essere la causa di altre rovine? Questa storia si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto a Oakland nel 2015 che ha coinvolto il dipartimento di polizia accusato di corruzione e sfruttamento. Tutto il racconto è permeato dal razzismo che sta alla base di alcuni ambienti e dai pregiudizi che l’indigenza genera nella società sempre più estranea e distaccata. Nominato al Booker Prize 2022 e ad altri premi prestigiosi, selezionato da Oprah Winfrey per il suo stimato book club, questo romanzo d’esordio risulta straordinario caratterizzato da frasi memorabili, da leggere e rileggere per il loro equilibrio bruciante. Alcune note su Leila Mottley Leila Mottley nel 2018, all’età di sedici anni, è stata la più giovane autrice a essere nominata Poet Laureate of Oakland, California. Le sue poesie sono apparse sul «New York Times». Il suo romanzo d’esordio, Passeggiare la notte , è stato inserito tra i finalisti del Booker Prize, del PEN/Hemingway Award e scelto dall’Oprah’s Book Club come libro del mese. Vive a Oakland, California. TAG: #narrativa_straniera, #narrativa_moderna_contemporanea, #claudia_durastanti, #leila_mottley, #voto_cinque

RECENSIONE: Quando il futuro sarà storia. Otto lezioni dopo Hiroshima (Robert J. Oppenheimer)
Autore: Robert J. Oppenheimer Traduttore: Marcello Franchi Editore: UTET, 2023 Pagine: 192 Genere: Saggi, Fisica Prezzo: € 17.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.utetlibri.it/libri/quando-il-futuro-sara-storia/ Trama Il mondo non sarebbe lo stesso senza J. Robert Oppenheimer, il fisico geniale al centro del Progetto Manhattan che ideò e poi consegnò ai militari Usa la forza devastante della bomba atomica. Di origine ebraica, Oppenheimer si era trovato fin da giovanissimo a collaborare con scienziati come Fermi, Einstein, Dirac, Born, Heisenberg e Pauli, ma mantenne per tutta la vita un profilo da irregolare, appassionato di storia romana e filosofie orientali, induismo e arte. Proprio questo spirito umanista lo allontanava dal gelido pragmatismo dello scienziato, che rischia sempre di farsi mero strumento del presente. Oppenheimer infatti aveva accettato di aiutare il governo americano a fermare l’orrore nazista, ma sapeva benissimo che le sue azioni avevano dissipato gli spettri della guerra solo per crearne di nuovi e più spaventosi – quelli dell’apocalisse nucleare, celati dietro il fragile mito della deterrenza. Questo libro raccoglie otto lezioni e conferenze tenute in ambiti diversissimi – di fronte a semplici studenti e generali, diplomatici e gente comune. La prima è del 1947, nell’immediato dopo-bomba, quando già Oppenheimer si batteva per creare un organo internazionale di controllo sulla proliferazione delle armi atomiche; l’ultima è del 1954, quando proprio per questo alacre lavoro di lobbismo diplomatico finì nel mirino del senatore McCarthy, sospettato di essere al soldo dell’Unione Sovietica. "Quando il futuro sarà storia" restituisce appieno i tormenti dell’uomo e dello scienziato, tra paure per il futuro e slanci utopistici sul ruolo della scienza nella società, sempre con la consapevolezza che sono gli esseri umani, e non gli stati, a costruire le basi del mondo che verrà. Recensione Complice il film di Christopher Nolan (a questo link la recensione https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-oppenheimer-christopher-nolan) tutto il mondo ormai conosce Robert J. Oppenheimer. Il mondo non sarebbe lo stesso senza questo geniale fisico al centro del Progetto Manhattan che ha ideato e poi consegnato ai militari Usa la forza devastante della bomba atomica. Di origine ebraica, Oppenheimer si è trovato fin da giovane a collaborare con scienziati come Fermi, Einstein, Dirac, Born, Heisenberg e Pauli, ma ha mantenuto per tutta la vita un profilo da irregolare, appassionato di storia romana e filosofi orientali, induismo e arte. Proprio questo spirito umanista lo ha allontanato dal gelido pragmatismo dello scienziato, che rischia sempre di farsi mero strumento del presente. Questo bel saggio raccoglie otto lezioni e conferenze tenute in ambiti diversi, di fronte a semplici studenti e generali, diplomatici e gente comune. La prima è del 1947, nell’immediato dopo-bomba, quando già il fisico si batteva per creare un organo internazionale di controllo sulla proliferazione delle armi atomiche; l’ultima è del 1954, quando proprio per questo alacre lavoro di lobbismo diplomatico finì nel mirino del senatore McCarthy, sospettato di essere al soldo dell’Unione Sovietica. Il volume restituisce appieno i tormenti dell’uomo e dello scienziato, tra paure per il futuro e slanci utopistici sul ruolo della scienza nella società, sempre con la consapevolezza che sono gli esseri umani, e non gli stati, a costruire le basi del mondo che verrà. Alcune note su Robert J. Oppenheimer Julius Robert Oppenheimer (1904-1967), americano, è uno dei fisici più rilevanti della storia. Dopo studi di relatività generale, fisica nucleare e teoria dei quanti, nel 1942, a soli trentotto anni, venne messo a capo del Progetto Manhattan per la realizzazione della bomba atomica, il cui quartier generale fu il laboratorio di Los Alamos. Dopo il lancio delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki si impegnò per arginare e controllare a livello internazionale la proliferazione degli armamenti atomici. Direttore dell’Institute for Advanced Study di Princeton per un ventennio, dal 1947 alla morte, nei primi anni cinquanta fu messo sotto accusa dalla Commissione per le attività antiamericane del senatore McCarthy, ma fu prosciolto poco dopo grazie all’intervento di Albert Einstein e altri importanti colleghi. TAG: #saggi, #fisica, #marcello_franchi, #robert_j_oppenheimer, #voto_cinque

RECENSIONE: La conferenza (Lydie Salvayre)
Autore: Lydie Salvayre Traduttore: Lorenza Di Lella, Francesca Scala Editore: Prehistorica Editore, 2023 Pagine: 142 Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 15.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.prehistoricaeditore.it/libro/9788831234344 Trama "La Conferenza" ha per protagonista un narratore che parla in prima persona e, dal suo pulpito, tiene una conferenza sul tema della “scomparsa della conversazione”. Mentre ci illustra lo stato della conversazione, sempre meno praticata ai nostri giorni, spesso sconfina nella sfera privata, con digressioni di volta in volta umoristiche, sarcastiche, tenere o terribilmente malinconiche. In filigrana del resto, l’argomentazione lascia intravedere la storia d’amore con la moglie, da poco scomparsa e onnipresente nei pensieri e nelle parole del protagonista. Recensione L’autrice, con il pretesto di scrivere un convegno sull’arte della conversazione, svolge una critica raffinata e anticonformista della società di inizio secolo. Il libro non presenta capitoli, si tratta di una lunga conferenza tenuta da un uomo a Cintegabelle, una cittadina situata nel cuore del Lauragais che conta poco meno di 3.000 abitanti, sulla conversazione. Esso deplora il declino di quest’arte e si propone di contribuire alla sua rinascita e, con essa, alla ripresa civica del Paese. Due cose, secondo il relatore, intimamente connesse. Da solo sul palco, il relatore fa riferimento a diverse figure negative riguardanti la conversazione. Cita il signor Tribulet che vuole appiattire i discorsi, privarli del loro “verde” oppure il signor Jacques Balin, un uomo frettoloso incapace di comprendere che il tempo è amico della conversazione. La figura principale, però, che l’uomo tira in ballo è Lulù, la sua Lucienne, sua moglie che piange dolorosamente. Personaggio grottesco, dal fisico imponente, la defunta moglie, superbamente maldestra, è oggetto di tenerezza e scherno. Mentre l'oratore parla della propria cultura, mette in risalto il discorso rudimentale e crudo della moglie. In realtà essa non sapeva assolutamente nulla di conversazione, ma ciò non ha impedito tale fenomeno all’interno della coppia. In questo interessante libro, l’autrice, nata da genitori rifugiati spagnoli, fa rivivere l’eredita delle sue lingue inventando un linguaggio unico, fatto di accostamenti nuovi, di esplosioni grottesche e di considerazioni politiche. Essa riesce a mescolare sapientemente l’erudito e il semplice, il pensiero e l’emozione. Questo libro appena uscito in Italia r acconta la storia dei tempi, le carenze dei discorsi già pronti, vuoti, provati, oliati fino al midollo. La scrittrice, specializzata in psichiatria, diffama la velocità, l'egocentrismo. Un testo che consiglio a tutti coloro che cercano un libro divertente, ma anche preoccupante sull’arte della conversazione e a tutti quelli che ritengono la pienezza, l’autenticità e la fragilità del dialogo dei valori da preservare. Alcune note su Lydie Salvayre Lydie Salvayre nasce nel 1948 a Autanville (centro-valle della Loira) da genitori spagnoli rifugiati, sfuggiti al franchismo durante la guerra civile. Studia lettere moderne all'Università di Tolosa e si laurea anche in medicina: ha esercitato la professione dello psichiatra prima di dedicarsi integralmente alla scrittura. Ha esordito nel 1990 con il romanzo La Dichiarazione, salutato dalla critica e insignito del Premio Hermès. Di lì ha pubblicato una quindicina di romanzi, che gli sono valsi svariati e importanti riconoscimenti, come Il Premio Novembre, il Premio Billetdoux e il Prix Goncourt. Le sue opere sono tradotte in una ventina di lingue. In Francia è edita da illustri editori quali Le Seuil, Juillard e Verticales. In Italia, alcune sue opere sono state pubblicate da Bébert, Bollati e Boringheri, Feltrinelli, Guanda, L’Asino d’oro. Dal 2023, se ne occupa Prehistorica Editore. TAG: #narrativa_straniera, #narrativa_moderna_contemporanea, #lorenza_di_lella, #francesca_sala, #lydie_salvayre, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Se incontri una strega a mezzanotte (Pascal Ruter)
Autore: Pascal Ruter Traduttore: Gioia Sartori Editore: Terre di Mezzo, 2023 Pagine: 160 Genere: Narrativa straniera, Narrativa per ragazzi Prezzo: € 14.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.terre.it/prodotto/se-incontri-una-strega-a-mezzanotte/ Trama Attenzione! Questo libro potrebbe contenere tracce di incantesimi... Il suono delle campane riecheggia nell’oscurità. Dodici rintocchi. Mezzanotte. Ernest si guarda intorno: si è addormentato in biblioteca, è ora di tornare a casa. Finché, di colpo, delle strane ombre avanzano sempre più fitte tra gli scaffali. Poi si fermano, abbassano per qualche secondo la testa calva, sistemano sul naso i grossi occhiali neri e cominciano a cantare in coro: Morte ai libri e ai topi di biblioteca Che hanno dichiarato guerra A ogni divina strega! Ma cosa ci fanno quelle megere tra gli scaffali? Quale maledizione hanno in mente? A Ernest non rimane che farsi coraggio... la battaglia contro le streghe ha inizio! Un’avventura a colpi di sortilegi tra gatti, topi, occhiali in pietra lavica e bicchieri di latte sorprendentemente. Età di lettura: da 9 anni. Recensione Ernest è un ragazzino che ama la lettura fin dalla più tenera età. Passione scoperta grazie al nonno Polluce che lo portava a leggere per ore in biblioteca. Ad accompagnarlo vi sono una coppia di amici con cui, grazie alla stessa passione, fonda un gruppo di lettura. Un giorno accade che Ernest si addormenta in biblioteca e si sveglia, qualche ora dopo, al buio senza più nessuno nello stabile. O almeno così crede. Presto si rende conto che a tenergli compagnia vi sono delle streghe che lanciano incomprensibili maledizioni sui libri. Il ragazzo, senza pensarci troppo, corre alla ricerca di alleati per sconfiggere il male. Gli eventi si susseguono senza mai annoiare. Tutto si svolge a pieno ritmo nella lotta contro il nemico. I combattimenti sono numerosi e il nostro protagonista ne esce scosso. Il lettore si ritrova pienamente coinvolto e può facilmente immaginare ogni scena grazie alla precisa scrittura dell’autore. La storia si legge da sola e cattura dall’inizio alla fine. I personaggi, ben caratterizzati e accattivanti, dimostrano che dentro la lettura si nasconde il potere della libertà e che l'amicizia è più forte di ogni altra cosa. Un’opera che omaggia Roald Dahl, Lewis Carroll e Saint-Exupéry e che consiglio a tutti coloro che amano la letteratura per ragazzi e che cercano una storia tanto coinvolgente quanto originale. Alcune note su Pascal Ruter Pascal Ruter, celebre e prolifico autore francese, nonché insegnante di Lettere al liceo, in Italia è conosciuto per Un’amica al buio (Corbaccio), romanzo vincitore di numerosi premi francesi e da cui è tratto un film. È uscito per Terre di mezzo Editore, Se incontri una strega a mezzanotte (2023). TAG: #narrativa_straniera, #narrativa_per_ragazzi, #gioia_sartori, #pascal_ruter, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Abril (Giovanni De Rosa)
Autore: Giovanni De Rosa Editore: Nulla Die, 2023 Pagine: 183 Genere: Narrativa italiana, Gialli, Noir Prezzo: € 16.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: http://nulladie.com/it/catalogo/623-giovanni-de-rosa-abril-9788869155253.html Trama Buenos Aires 1977. Il Colonnello Gustavo fa parte della giunta militare che, con un golpe, ha destituito il Presidente argentino e messo a capo del Paese il Generale Hernandez. Sua figlia, Abril, da sempre ribelle e ostile al padre, entra in un gruppo sovversivo e viene scelta, insieme a Carlos Pereira, per uccidere il dittatore durante la parata nazionale del 14 ottobre. I fantasmi del passato e il senso di libertà alimenteranno o ostacoleranno quest'intento? In un'atmosfera avvolta da misteri, intrighi familiari e vicissitudini sentimentali, una cruda verità stupirà il lettore con un finale imprevedibile. Recensione Quarto romanzo che leggo di questo autore che si conferma sempre più capace nella professione di scrittore. Il suo primo romanzo dal titolo Onice Nera ha avuta una buona recensione da parte mia che potete trovare qui https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-onice-nera-giovanni-de-rosa . Il secondo romanzo, Aucun, mi è piaciuto altrettanto. La recensione a questo link https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-aucun-giovanni-de-rosa . Altrettanto bello l'ultimo noir, Moi , la recensione a questo link https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-moi-giovanni-de-rosa . In questo thriller-noir il lettore viene catapultato in Argentina, precisamente a Buenos Aires, dove, per poter salvare la popolazione da una profonda crisi economica e sociale, il Colonnello Guastavo e la sua giunta militare hanno destituito il Presidente del paese e messo a capo il Generale Hernandez. Purtroppo però il buon intento si è presto trasformato in vera e propria tirannia. La popolazione, disperata, povera e timorosa ha accettato senza ribattere la linea dura nella speranza di poter arrivare, presto, alla risoluzione dei problemi. Invece si è rivelata la fine di ogni libertà e della democrazia. Tutto ciò ha portato alcuni gruppi sovversivi a voler combattere questo regime e a voler uccidere il Generale. Un componente di questi gruppi è Abril, la figlia ribelle del Colonnello, che viene scelta per uccidere Hernandez durante la parate del 14 ottobre 1977. L'autore, con grande abilità, costruisce un romanzo corale che trascina il lettore grazie ai diversi colpi di scena ed ai continui cambi di prospettiva. I personaggi risultano tutti per caratterizzati e mai banali. Diversi sono i salti temporali presenti nel romanzo che, a mio avviso, rendono la lettura ancora più interessante. Lo stile dell'autore risulta chiaro, preciso, dritto al punto, senza mai annoiare, con una scrittura che incanta anche grazie ad una prosa a tratti poetica come è possibile notare nelle prime pagine "Il valore di questo oggetto [l'orologio] non è solo materiale. Rappresenta lo scandire del tempo...e il tempo è il dono più prezioso che abbiamo. Non darlo per scontato e non lasciarlo scorrere inutilmente, senza dargli un senso!" Consiglio questo libro a tutti coloro che amano i thriller-noir originali con diversi colpi di scena e con un finale imprevedibile. Alcune note su Giovanni de Rosa Giovanni de Rosa, sorrentino di nascita e veneto di adozione, è autore di numerosi romanzi. Con Nulla Die ha pubblicato Questa è la vita che voglio, Onice Nera, Aucun e Abril TAG: #narrativa_italiana, #gialli, #noir, #giovanni_de_rosa, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: La commedia cosmica (Frank Westerman)
Autore: Frank Westerman Traduttore: Claudia Cozzi Editore: Iperborea, 2023 Pagine: 278 Genere: Saggi Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://iperborea.com/titolo/643/la-commedia-cosmica Trama Giordano Bruno, Galileo, Huygens: è dalle loro storie che comincia il viaggio cosmico di Frank Westerman. Ogni volta che uno scienziato ha puntato il suo telescopio verso il cielo, l’universo si è allargato e gli esseri umani si sono scoperti più piccoli. Se non siamo al centro dell’universo, chi siamo? Una domanda che porta l’autore ai quattro angoli del globo, sulle tracce di chi il cosmo lo ha studiato o visitato di persona: in India, patria di un programma spaziale avveniristico, in Kazakistan, da cui partirono gli Sputnik, per poi tornare nei Paesi Bassi, dove per la prima volta è stato fotografato un buco nero. Con il conforto della scienza, l’umanità che oggi si affaccia sullo spazio parla di cooperazione e pace: così la stazione spaziale internazionale ha ospitato astronauti da tutto il mondo, e con le sonde Voyager è stato mandato nel cosmo un disco con la musica di Mozart, nella speranza che un alieno sia in grado di ascoltare, un giorno, di cosa siamo capaci. Eppure, quando l’uomo mosse i primi passi fuori dall’orbita terrestre, in piena Guerra fredda, il nostro piccolo pianeta era sull’orlo dell’armageddon nucleare, e nei Paesi Bassi uno dei radiotelescopi più potenti del mondo sorge sulle macerie di un campo di prigionia nazista. Dobbiamo aspettarci che presto ogni nazione rivendichi per sé un pezzetto di cielo? Con un fiuto infallibile che dalle storie più piccole lo porta a interrogarsi sui grandi temi del presente, Frank Westerman esplora i sogni e le contraddizioni della cosmonautica, cercando di capire se è vero che tra le stelle vorremmo trovare un mondo migliore, ma soprattutto se saremo in grado di costruirlo. Recensione In questo libro scienza, storia, etica e filosofia si fondono brillantemente. L'autore parla della (storia dell') astronomia in modo divertente e penetrante, in gran parte basandosi sulle sue esperienze personali e lo fa con una prosa straordinaria. Salta tra il presente, il suo passato e la storia dei viaggi spaziali e della teologia come un passerotto che salta di ramo in ramo, ma evita di lasciare il lettore confuso; no, sa affascinare il lettore nel suo viaggio lungo la Terra, la Luna, Marte, la Via Lattea e l'Universo. Lo stile di scrittura spensierato, vivace e spesso comico dello scrittore è una forza trainante. Il titolo del libro è ovviamente un riferimento alla Divina Commedia di Dante, un libro con cui già Galileo Galilei si era scontrato ponendo al centro il nostro pianeta. L'autore lo spiega magnificamente: Dante ha collegato il paradiso e l'inferno, Galileo li ha disgiunti. Una contraddizione simile si può trovare anche a Westerbork, un campo di transito creato nei Paesi bassi, dove più di 100.000 ebrei furono trasportati in treno ai campi di concentramento e di sterminio in Germania, Polonia e Repubblica Ceca e lì trovarono l’inferno. Attualmente, a Westerbork, vi è un radiotelescopio che scruta il cielo. Man mano che il libro avanza, la religione assume un ruolo sempre più importante. Il giornalista traccia abilmente il parallelo tra il modo in cui le persone, ai tempi di Galileo, lottavano per conciliare le nuove scoperte in astronomia con la visione teologica del mondo e il modo in cui, ancora oggi, si lotta, anche se su scala diversa. L'autore eccelle anche nell'individuazione delle contraddizioni. L’astronomo che vede l’uomo come insignificante nel grande universo, contro l’astronauta che vuole lasciare il segno nello spazio; l'umanità che invia messaggi di pace e armonia nello spazio a civiltà sconosciute, contro lo sviluppo dei viaggi spaziali, nati dalla rivalità. Alcune note su Frank Westerman Frank Westerman è nato a Emmen, nei Paesi Bassi, nel 1964, giornalista e inviato a Belgrado, Mosca e nelle zone più calde del pianeta, si è affermato come un «formidabile scrittore-inchiestatore dall'ostinata passione conoscitiva e dall'inesauribile curiosità» (Goffredo Fofi). Con i suoi romanzi sui temi di razzismo, cultura, identità e potere «Westerman ricorda Chatwin e Kapuściński. Come loro ha elevato l'autore giornalista e viaggiatore a brillante e magico narratore» ( The Times ). Iperborea ha pubblicato anche El Negro e io, Ararat (finalista al premio AKO 2007 e al premio Kapuściński 2010), Pura razza bianca, L'enigma del lago rosso,I soldati delle parole, Ingegneri di anime e Noi, umani . TAG: #saggi, #claudia_cozzi, #frank_westerman, #voto_cinque

RECENSIONE: Bad gays. Crudeli e spietati: una storia omosessuale (Huw Lemmey, Ben Miller)
Autore: Huw Lemmey, Ben Miller Traduttore: Goffredo Polizzi Editore: Il Saggiatore, 2023 Pagine: 496 Genere: Saggi, Biografie Prezzo: € 26.00 (cartaceo), € 12.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.ilsaggiatore.com/libro/bad-gays Trama Bad Gays raccoglie le vite di quei personaggi gay che faticheremmo a definire paladini dei diritti Lgbtq+: i bugiardi, i potenti, gli arrivisti, i criminali. Da Alessandro Magno a Ernst Röhm, da Yukio Mishima a Lawrence d’Arabia, la nostra storia ne è disseminata. Ogni minoranza che lotta per uscire dall’emarginazione, per il riconoscimento o per la stessa sopravvivenza si trova prima o poi a fare i conti con la questione di chi debba essere il volto della propria battaglia, quali voci e prospettive all’interno del gruppo debbano essere messe in luce per riflettere adeguatamente la sua esistenza. Gli autori di questo libro si sottraggono a questa domanda per porsene una ancora più acuta: quali sfaccettature non ancora raccontate ha la storia queer? Perché tutti ricordano Oscar Wilde e nessuno ricorda Bosie, l’uomo per cui è finito alla sbarra? Forse siamo giunti al punto in cui è necessario parlare anche dei bad gays, i gay spietati e crudeli, affinché il quadro sia completo. Raramente menzioneremmo l’omosessualità di un generale nazista o di un perfido agente dell’Fbi, eppure le loro vite sono state influenzate dal proprio orientamento sessuale quanto quelle di Alan Turing o Audre Lorde. Recensione Questo saggio si propone di raccontare una storia insolita, quella di personaggi famosi, dall'epoca degli antichi romani a oggi, omosessuali e farabutti. Si tratta d'altra parte di persone come le altre, eppure quando si sceglie di esporre le vite degli omosessuali, la maggior parte delle volte, si cade nella rappresentazione molto semplice del gay come vittima. Le quattordici persone di questo libro non hanno avuto nulla della vittima, anzi, si sono trovate dall'altra parte: erano potenti, ricche, celebri, osannati dalla gente, e spesso hanno usato il loro potere e la loro ricchezza per profitto e soddisfazione personale. Come sostengono gli autori, un omosessuale non è per forza un buono o un perseguitato. I quattordici protagonisti scelti sono: Adriano, Pietro Aretino, Giacomo I d'Inghilterra, Federico Il Grande, Jack Saul, Roger Casement, Lawrence d'Arabia, i bad gays della Berlino di Weimar, Margaret Mead, J. Edgar Hoover e Roy Cohn, Yukio Mishima, Philip Johnson, Ronnie Kray, Pim Fortuyn. Si si prende come esempio la storia dell'imperatore Adriano, si viene a conoscenza di un uomo i nnamoratissimo della cultura greca e dunque anche del cosiddetto "vizio greco" (ovvero la pederastia, l'amore fisico con un uomo adolescente), Adriano era nobile, romano e omosessuale, esplicito nei suoi rapporti amorosi, specialmente con il suo amante Antinoo. Nell'antica Grecia e in parte anche nell'antica Roma, l'amore omosessuale era tollerato; anzi, in Grecia era persino incoraggiato, purché si trattasse di un rapporto tra un uomo adulto, rispettabile (quindi ricco) e acculturato e un ragazzo minorenne che veniva preso sotto la sua ala protettrice. Nell'antica Grecia difatti la pederastia doveva avere una matrice pedagogica. Il sesso tra uomini della stessa età o dello stesso ceto sociale erano malvisti se non proibiti. Adriano se ne infischiò per tutta la vita: durante la giovinezza fece sesso con chiunque, mentre con Antinoo rispettò le regole. Perché allora Adriano era un cattivo ragazzo? Perché ovviamente sfruttò il suo immenso potere per attirare giovani a sé, trattò sempre sua moglie come un fastidio e perché, molto probabilmente, fu responsabile della morte del suo amante. Si può anche citare Jack Saul, un giovane d'origine irlandese realmente vissuto a fine 1800 a Londra, omosessuale e prostituto. Gli autori lo ricordano perché fu autore di un libricino scandaloso dal titolo I peccati delle città della pianura, un vero e proprio diario in cui Saul descriveva tutti i suoi incontri, i suoi rapporti, secondo alcuni il primo romanzo erotico unicamente omosessuale della storia. Lo scandalo che colpì la Londra Vittoriana all'uscita del libro fu deflagrante: si scoprì una città sordida in cui i nobili, gli aristocratici e i personaggi di più alto ceto sociale praticavano sodomia e ogni tipo di "perversione" con ragazzi giovani, spesso minorenni, scatenando così una sequenza di processi, denunce e tragedie senza pari. Ad accompagnare Saul, gli autori menzionano altri due personaggi, Thomas Boulton, detto Stella, e Frederick Park, detto Fanny, due uomini che vivevano nella società vestiti da donna e si prostituivano in un pensionato. Interessante è anche l'analisi che gli autori fanno di alcune leggi di quegli anni, come il Criminal Law Amendement Act (che si concentrava sulla prostituzione e la tratta dei bambini) e l'emendamento Labouchère, che presentò una revisione al disegno di legge che criminalizzava ogni "grave indecenza" tra uomini, senza però indicare cosa si intendesse per grave indecenza. Questo significò essere perseguibili penalmente anche per un semplice bacio. Un saggio interessante e divertente che vuole sfatare del tutto il mito dell'omosessuale come povero e perseguitato e, devo dire, che ci riesce. Alcune note su Huw Lemmey Huw Lemmey è nato a Barrow-in-Furness nel 1986, è scrittore, artista e critico; vive a Barcellona. Collabora, tra gli altri, con The Guardian, Flash Art, The Architectural Review, Art Monthly e L’Uomo Vogue . Alcune note su Ben Miller Ben Miller è nato in Massachusetts nel 1992, è scrittore e dottorando presso la Freie Universität di Berlino. Collabora con The New York Times, Literary Hub e Los Angeles Review of Books . È membro del consiglio di amministrazione dello Schwules Museum, museo e archivio queer. TAG: #saggi, #biografie, #goffredo_polizzi, #huw_lemmey, #ben_miller, #voto_quattro

RECENSIONE: Oppenheimer (Christopher Nolan)
Regista: Christopher Nolan Interpreti: Cillian Murphy, Kenneth Branagh, Florence Pugh, Emily Blunt, Jack Quaid, Robert Downey Jr., Matt Damon, Josh Hartnett, Rami Malek, David Dastmalchian, Jason Clarke, Josh Peck, Dane DeHaan, Michael Angarano, James D'Arcy, David Rysdahl, Ben Safdie, David Krumholtz, Matthew Modine, Alden Ehrenreich, Matthias Schweighöfer, Louise Lombard, Emma Dumont, Scott Grimes, Dylan Arnold, Christopher Denham, Guy Burnet, Gregory Jbara, Harrison Gilbertson, Olli Haaskivi, Danny Deferrari, Alex Wolff, Gary Oldman Anno: 2023 Durata: 180 minuti Genere: Biografico, Drammatico Trama La storia dello scienziato americano J. Robert Oppenheimer e il suo ruolo nello sviluppo della bomba atomica. Recensione Chistopher Nolan confeziona un film che ti svuota le parole, il fiato e le emozioni. Una pellicola che è una violenta esplosione nello stomaco e che è un atto d'amore che il regista scrive al cinema, ma anche un urlo d'odio che lancia al mondo. Il film è la biografia di J. Robert Oppenheimer , il fisico e l'uomo che ha inventato la bomba atomica. È un racconto di tre ore lungo, denso, stratificato, scandito attraverso tre atti sacrosanti che percorrono tre tappe cruciali di una storia che ha sconvolto l'umanità: la creazione, lo scoppio, le conseguenze sul mondo. Tre ore di dialoghi, sguardi e decisioni che hanno plasmato lo svolgersi di una guerra, ma anche di una civiltà. Centottanta minuti che non si fermano mai, che guardano avanti e indietro nel tempo. Il tempo, la bussola con cui Nolan orienta da sempre il suo sguardo cinematografico: una narrazione non lineare, divisa a sua volta in tre momenti che il regista guarda con filtri diversi. Un passato in cui i colori sono caldi, tenui, un tempo di mezzo che è il purgatorio freddo e grigio subito dopo l'inferno, un presente in bianco e nero perché a partire da quello scoppio il mondo ha perso colore. In cui tutto è morto. Quando Oppenheimer , da Prometeo che dona il fuoco agli uomini, diventa Morte, il distruttore di mondi. O meglio, del mondo. Un intreccio quanto mai perfetto, il cui unico limite è il ritmo con cui la prima parte della trama si fa strada prima dell'esplosione; ma quando tutto deflagra, corre, non si ferma più, e ti scaraventa addosso tutto il dolore, tutto il marcio, tutta la cenere di un fuoco che non può più ardere, perché non c'è più nulla da bruciare. Una storia fatta di contraddizioni e di opposti, di scontri politici e lotte interiori. Tutto, o quasi, vissuto dagli occhi di ghiaccio di Cillian Murphy , che risplendono per riflettere il vuoto. L'interpretazione migliore della sua carriera, quella di un uomo diviso tra due mondi, due ideologie, due Paesi, due cuori, due donne ( Florence Pugh da una parte, che veste i panni dell'amante Jean Tatlock , ed Emily Blunt nel ruolo della moglie Kitty , entrambe splendide ed intense). Un racconto che, nella definizione del suo protagonista, lascia interdetto, a metà tra l'orrore per un mostro e la compassione per chi si è pentito troppo tardi. Un intreccio figlio di un cinema nolaniano , non lineare e pensato ad incastro, ma spiazzante a sufficienza per mettere insieme il puzzle e riflettere sul valore assoluto di un'opera totalizzante. E quindi, in generale, un film che è la sintesi del suo autore. Nolan trae il meglio dai dialoghi, cattura l'essenza con gli sguardi, modella il talento dei suoi attori (anche Robert Downey Jr. impressiona a livelli altissimi). Cattura fotogrammi indimenticabili, accompagnati da una musica firmata da un Ludwig Goransson che letteralmente non si ferma mai, tranne nei momenti topici. Poi c'è l'esplosione: attimi in cui il tempo, la musica, i battiti, si fermano e l'unico suono che conta è il respiro incessante che scandisce i secondi che hanno cambiato l'umanità. Vi è poi il sonoro. Devastante, avvolgente, totale. Perfetto. Un vortice di suoni, rumori, disturbi, che amplificano l'angoscia e potenziano a dismisura il coinvolgimento. Un'opera straordinaria perché più artigianale di così non si può: zero CGI, girata nel prezioso formato 70 mm che merita tutti gli sforzi del mondo per essere ammirata sullo schermo più grande possibile. Grande cinema scandito dall'uso magistrale del montaggio, complementare ad una regia ricercata che segna una nuova e più complessa maturità per lo stesso regista. TAG: #biografico, #drammatico, #cillian_murphy, #kenneth_branagh, #florence_pugh, #emily_blunt, #jack_quaid, #robert_downey_Jr., #matt_damon, #josh_hartnett, #rami_malek, #gary_oldman, #chistopher_nolan, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Soli (Daniel Schreiber)
Autore: Daniel Schreiber Traduttore: Barbara Ivancic Editore: ADD Editore, 2023 Pagine: 160 Genere: Saggi, Benessere Prezzo: € 16.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.addeditore.it/catalogo/soli/ Trama Nella storia mai così tante persone hanno vissuto da sole, eppure la società continua a considerare la solitudine come la mancanza di qualcosa, se non addirittura come un fallimento personale. Ma che cosa significa essere soli? Questo saggio intenso, in bilico fra esperienza personale, filosofia e letteratura, esplora un sentimento che tutti conosciamo e che spesso ci spaventa. Daniel Schreiber percorre la tensione che si muove tra il desiderio di ritiro e libertà e quello di vicinanza, amore e comunità, riflettendo sull’assenza, sui legami e sul ruolo dell’amicizia. Soli si chiede dunque se felicità e solitudine possono coesistere, ma la più importante delle domande diventa allora un’altra: in che modo vogliamo vivere? Recensione Questo libro è un saggio che l’autore, critico d’arte e scrittore tedesco, dedica ad un tema difficile per la nostra società: la solitudine. Da precisare che si non si tratta di un saggio asettico in quanto esso è nato dalla storia del suo autore e diverse riflessioni hanno come punto di partenza proprio le esperienze che lo scrittore vive in prima persona. Il lettore non deve aspettarsi un testo critico sulla solitudine, ma più un “amico”. Il tutto nasce dalla pandemia che coinvolge anche lo scrittore e che smuove in esso pensieri e riflessioni sulla solitudine. Il critico condivide le sue paure e le sue esperienze di omosessuale di lunga data e le collega ad alcuni dei più importanti scrittori e pensatori del mondo, come Hannah Arendt, Annie Ernaux, Audre Lorde e Maggie Nelson. Esamina anche il ruolo che le amicizie svolgono nelle nostre vite e se possono sostituire il bisogno di amore romantico. Schreiber fa i conti con una visione limitata e limitante della realtà oggettiva delle nostre vite ribaltando le prospettive culturali. Bisogna approcciarsi al volume abbandonando conformazioni sociali e culturali che ci imprigionano e adottando una visione allargata che permette di scoprire nuovi orizzonti. Il volume non è una ricetta contro la solitudine. Essa fa parte delle nostre vite e bisogna accoglierla. Questo è il messaggio. Un ottimo libro che consiglio a tutti coloro che sono in grado di abbandonare i pregiudizi per accogliere una visione della solitudine che permette un lavoro su di sé facendo così crescere il proprio mondo interiore. Alcune note su Daniel Schreiber Daniel Schreiber vive a Berlino e lavora come critico d’arte per diverse testate internazionali. È autore di una biografia di Susan Sontag (2007) e di due saggi acclamati dalla critica Sober (2014) e Home (2017). Soli , uscito nel 2022, è subito diventato un bestseller in Germania ed è stato tradotto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Olanda e in Corea del Sud. TAG: #saggi, #benessere, #barbara_ivancic, #daniel_schreiber, #voto_quattro

RECENSIONE: Uno spirito per sette bugiardi. Vol.1 (Jacopo Pasqualini, Luca Colandrea)
Autore: Jacopo Pasqualini, Luca Colandrea Editore: Colber Edizioni, 2023 Pagine: 88 Genere: Graphic novels, Narrativa per ragazzi, Horror Prezzo: € 19.95 (cartaceo) € 7.90 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://colber-edizioni.it/products/1-spirito-per-7-bugiardi?variant=46937293390169 Anteprima: https://colber-edizioni.it/products/1-spirito-per-7-bugiardi?variant=46937293390169 Trama Torino, Palazzo Trucchi. 1860. Dopo una sfarzosa festa in maschera organizzata dalla padrona di casa, viene disposta una seduta spiritica con l'élite degli invitati. Si vuole evocare lo spirito della precedente proprietaria di Palazzo Trucchi, per farle rivelare dove ha sepolto il suo immenso tesoro. Tuttavia, lo spirito che si manifesta cela la sua identità e avverte i presenti che uno di loro morirà proprio quella notte! Il caos si scatena tra i protagonisti, perché ognuno di loro ha segreti e obiettivi nascosti, che si intrecciano in modi inaspettati e profondamente drammatici. Recensione Incastonato tra via Alfieri e via XX Settembre, a Torino, si trova Palazzo Trucchi costruito nel XVII secolo. Un palazzo anonimo se non fosse per la presenza del portone del diavolo che lo annoverano così come uno dei luoghi più legati alla magia nera della città Sabauda. Location ideale per ambientare una seduta spiritica. Questo fumetto, ambientato nel 1860, mette al centro proprio questo palazzo e una seduta spiritica tra membri della società bene, ma in realtà un vero e proprio covo di vipere tutte pronte ad azzannarsi tra loro. La padrona di casa intende servirsi di due medium per evocare uno spirito e scoprire dove è nascosto un tesoro che da anni nessuno riesce a trovare. Medium che sono in combutta con il figliastro della signora per vendicare l’omicidio del padre di quest’ultimo. Accanto a loro una serie di personaggi misteriosi ognuno dei quali nasconde la propria natura in una ragnatela di intrighi e misteri . Il lettore si ritrova catapultato in un’epoca storica a metà tra ragione e superstizione, nella quale l’erudizione non è sinonimo di immunità da paure ancestrali e speranza verso l’ignoto, credenze che abili manipolatori possono sfruttare per il proprio tornaconto. Il lavoro mostra qualità grafica, ma soprattutto cromatica e una buona sceneggiatura. Il tratto grafico risulta molto scorrevole, moderno e molto vicino alle graphic novel. I colori, che riempiono ogni scena coprono molte tonalità cromatiche: da un arancione presente, ad un rosso passione fino ad arrivare ad un monocromatico pennello del passato, ossia l’utilizzo di una stessa scala di colore per le scene che descrivono il passato. Proprio questo elemento ci permette di analizzare le vicissitudini vissute dai diversi personaggi. La sceneggiatura risulta elaborata e riesce ad immergere chi legge in un contesto non banale, non lineare e pieno di curiosità per ciò che deve avvenire. Quindi, non tanto una storia horrorifica, quanto più volta a costruire curiosità per lo sviluppo dell’intreccio narrativo. Dall’introduzione iniziale dell’autore, veniamo subito a conoscenza del gioco che si viene a creare tra inganno e ultraterreno reale che potremmo vivere nel titolo. Una sensazione che viene riportata efficacemente nella storia, quanto mai di impostazione horror-thriller. I dialoghi, volti a spiegare la situazione e le relazione dei personaggi, sono apprezzabilmente concisi e sufficientemente caratterizzati in relazione al contesto storico e alla provenienza sociale dei sette protagonisti, senza sfociare nell’innaturalezza o nella pedanteria per spiegare la situazione al lettore. Un ottimo fumetto che risulta non attrattivo solo per il prezzo forse un po' alto dato che è diviso in due volumi. Alcune note su Jacopo Pasqualini Jacopo Pasqualini è sceneggiatore di fumetti e uno dei membri fondatori di Kaizoku Studios Alcune note su Luca Colandrea Luca Colandrea, diplomato alla Scuola Internazionale di Comics di Roma, fa parte del collettivo artistico Baboon Clan. TAG: #graphic_novels, #narrativa_per_ragazzi, #horror, #jacopo_pasqualini, #luca_colandrea, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Blu (Kai Kupferschmidt)
Autore: Kai Kupferschmidt Traduttore: Laura Bortot Editore: eum, 2022 Pagine: 235 Genere: Saggi, Arte Prezzo: € 26.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://eum.unimc.it/it/catalogo/785-blu Trama Il colore blu è raro. Uno sguardo al cielo sembra contraddire questo enunciato, ma se volgiamo gli occhi intorno a noi con maggiore attenzione ci rendiamo subito conto di un dato di fatto: nel mondo animale e vegetale di rado ci imbattiamo nel blu. Quando la natura genera il blu che cosa accade in realtà? Che cosa distingue il colore del fiordaliso da quello della ghiandaia? Da tempo immemorabile l’uomo va in cerca di pietre o sostanze uniche da utilizzare per la tintura di tessuti o per l’arte pittorica. Qual è la loro origine? Fin dall’infanzia Kai Kupferschmidt subisce la fascinazione del blu, che lo accompagna ancora oggi. Per indagare il segreto di questo colore ha intrapreso un viaggio passando dal Giappone a un lago vulcanico in Oregon per poi tornare in Brandeburgo e vedere gli ultimi esemplari di ara di Spix. Rocce, piante, animali, o lo sguardo rapito dallo spazio verso il pianeta blu, sono testimonianze di una bellezza incommensurabile che si rispecchia nelle nostre parole, dette e scritte. Il blu non perderà mai la sua magia, ma libro di Kupferschmidt intende spiegarci come questo colore e la sua bellezza trovino il modo di manifestarsi nel mondo. Prefazione di Luca De Benedictis. Recensione Questo libro è un esame storico, sociale e scientifico di uno dei colori più amati, il blu. Il colore blu è speciale. Lo si vede nel cielo e nell'oceano; è unico in natura e provoca pausa e stupore quando lo si scopre per caso nelle rocce, negli uccelli e nei fiori. Viene catturato nell'arte e nell'artigianato, ma è anche un colore raro nel mondo naturale. Il colore blu e il modo in cui lo vediamo possono essere spiegati attraverso la fisica, la chimica e la biologia, ma la nostra reazione ad esso è personale. L'autore, biomedico di formazione, cerca, in questo saggio, di spiegare il colore attraverso la scienza, ma segue anche l'aspetto storico e naturale. Il libro è diviso in quattro grandi aree che hanno come tema centrale il colore blu: Minerali, Visioni, Piante, Parole e Animali. "Minerali" si concentra su come appare il blu nelle pietre e nelle combinazioni dei minerali. I lapislazzuli sono noti per essere blu fin dall'antichità e utilizzati per le decorazioni. Gli egizi realizzavano piastrelle blu oltremare macinando, riscaldando e combinando proprio queste pietre preziose. Più tardi, con l'alchimia, si ha la nascita invece del blu di Prussia. In tempi più recenti, nel 2009, Mas Subramanian, chimico della Oregon State University, per puro caso ha scoperto una nuova tonalità di blu chiamata YInMn. "Visioni" ha come fulcro il comprendere come vediamo i colori, in particolare il blu. Il lettore scopre come si vede questo colore partendo dallo spettro elettromagnetico della luce e anche perché l'uomo vede meglio i colori rispetto ad altri mammiferi come uccelli e insetti. Quindi viene mostrato come diverse cellule dell'occhio sono influenzate dalla luce blu, motivo per cui essa può influenzare i nostri ritmi circadiani. Ecco spiegato il perché bisogna ridurre questo tipo di luce. In ultimo si guarda alle illusioni del colore (come la famigerata immagine del vestito blu). In "Piante" si comprende come i vegetali producono il blu. Dal mistero del perché le piante sono verdi, l'autore mostra poi le sfide della produzione di fiori blu nelle piante. Le persone in passato (e i ricercatori di chimica oggi) hanno esaminato i pigmenti prodotti dalle piante per colorare vestiti e cibo. Mentre i pigmenti rossi e gialli sono comuni, i pigmenti per il blu sono rari e molto ricercati. Produrre una rosa realmente blu, cioè senza ricorrere a modificazione genetica, è, ad esempio, un obiettivo che non è ancora stato raggiunto (sebbene siano stati prodotti crisantemi blu). "Parole" esamina come la lingua influenza il modo in cui ci riferiamo al blu. Secondo Gladstone gli antichi greci avevano una percezione carente e indefinita dei colori dell'arcobaleno in quanto Omero non utilizza mai il termine blu, neanche quando parla del mare o del cielo. Studi recenti hanno però messo in luce come, forse, la percezione dei colori è influenzata dalla categorie linguistiche che vengono utilizzate ogni giorno. Ulteriori studi devono essere svolti su questa questione. Nella sezione "Animali" si comprende come gli animali usano il blu. Oltre al pigmento, questi esseri viventi producono il blu attraverso l'attenta creazione di strutture che riflettono principalmente la luce blu. Più difficile da spiegare risulta il motivo per cui gli animali usano i colori in generale. Inizialmente si pensava che il colore fosse usato solo per mimetizzarsi. Successivamente è emersa l'idea che i colori siano usati come segnale di avvertimento. Poi è nata l'idea che il colore sia usato anche come segnale per l'idoneità nella selezione del compagno. Sfortunatamente, le preferenze e i desideri umani per gli animali blu, hanno portato alcune specie sull'orlo dell'estinzione per approfondire gli studi. Un ottimo saggio per scoprire un colore magnifico quanto raro. La ricerca dell'autore, come ci ricorda nella prefazione Luca De Benedictis, “è un successo”. La scoperta del colore blu ci dona una rivoluzione sociale e mentale, un’emozione come vedere la Terra così piccola, blu e bellissima nell’eterno silenzio. Alcune note su Kai Kupferschmidt Kai Kupferschmidt, anno 1982, ha studiato biomedicina molecolare e lavora come autore di opere scientifiche a Berlino. Scrive per la rivista americana «Science» e per testate tedesche come la «Süddeutsche Zeitung», la «Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung» e «Die Zeit». Kai Kupferschmidt ha vinto numerosi premi, tra gli altri il «Medienpreis der Deutschen AidsStiftung». TAG: #saggi, #arte, #laura_bortot, #kai_kupferschmidt, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Il rabbino e il commissario. Non uccidere (Michel Bergmann)
Autore: Michel Bergmann Traduttore: Monica Pesetti Editore: Emons Edizioni, 2023 Pagine: 250 Genere: Narrativa straniera, Gialli Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Trama Quali sono i compiti di un rabbino? Insegnare ai ragazzi, per esempio, dispensare consigli e ascoltare i membri della comunità. Come Ruth Axelrath, venuta ad annunciare a Henry Silberbaum la decisione di trasferirsi in Israele e lasciare il marito spendaccione che sospetta di infedeltà. Prima di partire da Francoforte, la donna desidera fare una cospicua donazione per creare una biblioteca della comunità. Se non che, pochi giorni dopo, viene trovata morta. L’anziana signora soffriva di cuore, e il decesso per infarto non sorprende nessuno. Nessuno eccetto il rabbino Silberbaum, che nota sul comodino una banana in un piattino del servizio riservato alla carne: uno strappo non da poco per un’ebrea osservante. L’apertura del testamento non fa che consolidare i suoi dubbi. Così, sfidando lo scetticismo del commissario che si occupa del caso, e le minacce di licenziamento da parte del suo direttore, Henry Silberbaum comincia a indagare a modo suo. Ad aiutarlo ci sono il suo proverbiale umorismo ebraico ed Esther, la bella direttrice della casa di riposo a cui sta impartendo lezioni di religione... Recensione Un rabbino con la passione per i gialli, una madre impicciona, un libraio filosofo, un avvocato, un commissario e la morte di una riccona che avviene giusto prima di diseredare il marito fedifrago e con la mani bucate; ecco gli ingredienti di questo cozy. Il romanzo segue, per la gran parte della narrazione, il punto di vista del rabbino, Henry Silberbaum, un uomo dotato di uno spiccato humour, che dispensa barzellette tra un precetto del Talmud e una legge della Torah, ma anche di un profondo senso della giustizia e di una perspicacia non comune. Inoltre Silberbaum si presenta come un appassionato lettore di gialli, tanto che a un certo punto si lascia andare a una brevissima divagazione sui propri gusti letterari, confidando a chi legge la passione per Simenon. Ciò risulta molto utile per delineare il personaggio senza appesantire la narrazione. Cosa diversa riguarda l’utilizzo di termini yiddish ed ebraici che rendono il personaggio ancora più veritiero, ma che rallentano la lettura. A lla fine del volume si trova un glossario, ma consultarlo di continuo non è comodo. Per quanto riguarda la trama, la sua costruzione è affidata alla classica scacchiera deduttiva, tanto più che il vero detective è il rabbino, non il commissario Berking, ovvero un professionista che ha accesso a informazioni segrete per un comune mortale, che, anzi, fino alla fine, non fa che smontare pezzo per pezzo la ricostruzione di Silberbaum. La narrazione procede senza particolari momenti di tensione, ma la la lettura risulta gradevole. Consiglio questo romanzo a tutti coloro che amano Padre Brown e Don Matteo e cercano un giallo che fa conoscere una cultura ai più estranea in cui la trama crime è studiata nel dettaglio e in cui non mancano dialoghi vivaci di personaggi molto tridimensionali. Alcune note su Michel Begmann Michel Bergmann è nato a Basilea, ha trascorso l’infanzia a Parigi, l’adolescenza a Francoforte sul Meno e ora vive a Berlino. Dopo la laurea e un periodo alla “Frankfurter Rundschau”, ha lavorato nel cinema come produttore, regista e sceneggiatore. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo e nel 2021 è uscito il suo primo romanzo di genere poliziesco, Il rabbino e il commissario. Non uccidere , a cui è seguito Der Rabbi und der Kommissar: Du sollst nicht begehren (in corso di traduzione presso Emons). Nel 2023 ha dato alle stampe Mameleben. TAG: #narrativa_straniera, #gialli, #monica_pesetti, #michel_bergmann, #voto_quattro

RECENSIONE: Confidenze digitali. Vizi e virtù dell'innovazione tecnologica (Massimiano Bucchi)
Autore: Massimiano Bucchi Editore: Il Mulino, 2023 Pagine: 176 Genere: Saggi, Tecnologia Prezzo: € 16.00 (cartaceo), € 11.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.mulino.it/isbn/9788815298362 Trama Il nostro sguardo sulla tecnologia è spesso miope, anzi, strabico. Si focalizza solo sulla novità tecnologica e dimentica l'altra metà della questione: gli esseri umani e il loro modo di utilizzare la tecnologia. Le nuove tecnologie pervadono le nostre abitudini, le relazioni personali e il modo di vivere. Siamo ormai abituati a sentirci dare del tu dai colossi del web e dagli assistenti virtuali, e a ricevere baci e abbracci nei messaggi anche da persone che non conosciamo. Se qualcuno vicino a noi guarda lo smartphone, siamo indotti a fare lo stesso di lì a qualche secondo. Ricorriamo a video e tutorial in rete per fare quasi ogni cosa, per aggiustare una tapparella, accendere il barbecue o fare il pane in casa. Partendo da situazioni concrete e da abitudini spesso inconsapevoli, l'autore ci aiuta a comprendere meglio il nostro rapporto con la tecnologia, tra vizi e virtù. Recensione Credi che tutti siano d'accordo nell'affermare che l a tecnologia ci ha cambiato la vita e ha portato con sé una serie di innegabili conquiste e di vantaggi nella quotidianità, tuttavia è necessario da parte nostra acquisire consapevolezza su quelli che sono i reali pericoli che essa già presenta o che potrebbe in futuro presentare. L'autore, professore di Scienza, Tecnologia e Società all’Università di Trento, in questo saggio adatto a tutti, soprattutto ai giovani , ci mostra le principali innovazioni con il loro impatto sulla nostra mente e sulla nostra società . Si tratta di un libro snello e agevole, che tocca però tantissimi argomenti inerenti alle nuove tecnologie, alla comunicazione e alle abitudini che hanno generato: le nuove piattaforme per l’ascolto di musica, podcast o libri, il boom dei monopattini, la pulsantizzazione delle emozioni , acquisti e pagamenti online, l’utilizzo di Google e delle macchine elettriche, la narcisizzazione sui social , la nuova realtà dell’ intelligenza artificiale . Partendo da realtà concrete e abitudini ormai diffuse, anche se molto spesso inconsapevoli, l'autore ci aiuta a cogliere degli aspetti che caratterizzano il nostro rapporto con l’innovazione tecnologica, facendoci notare che alcune risposte alle innovazioni hanno rispondenza nel passato e spesso risalgono addirittura a molti secoli addietro. Come si evince dal il titolo, il professore tratta non solo di quelli che possiamo considerare a buon diritto dei vizi, delle abitudini poco sane derivanti dall’ uso/abuso della tecnologia , ma enumera anche quelle che lui definisce virtù (riallacciandosi al significato etimologico del termine) e lo fa, come ogni bravo divulgatore, accompagnandosi al potere delle immagini . Nel libro, infatti, vi è un delizioso inserto con dipinti di artisti moderni famosi (Giordano, Tiepolo, Bellini,...) che rappresentano nei loro dipinti le varie virtù personificate da giovani donne e i vizi, come l’accidia o l’invidia, rappresentati invece da personaggi vecchi e poco gradevoli alla vista. Il titolo del saggio è quello del primo capitolo, in cui l'autore spiega il perché del tono confidenziale, dell’utilizzo del «tu», della valanga di emoji e faccine che mandano baci e abbracci anche a dei perfetti sconosciuti. Gli assistenti virtuali sono stati i primi a utilizzare toni amichevoli e confidenziali; chi è nato negli anni Ottanta e Novanta forse ricorderà Clippy , la graffetta parlante di Microsoft , che, a quanto pare, non fu particolarmente amata dagli utenti che si ritrovavano un «Ciao! Come posso aiutarti?» appena provavano a digitare una parola nella stesura di una mail o di un documento. In effetti, questi toni confidenziali, sostiene lo studioso, derivano non solo dal tentativo di rendere più amichevole e familiare il rapporto con gli strumenti tecnologici, ma anche e soprattutto dallo stile informale della cultura americana, in modo particolare delle aziende della Silicon Valley. Questo concetto della familiarità con la tecnologia va a braccetto con la percezione di avere tutto “a portata di mano”, anzi “a portata di click”: i tutorial che insegnano a preparare ricette e a costruire da sé qualsiasi cosa. Si tratta di abitudini che affondano le radici nel bisogno dell’essere umano di sentirsi parte di una società e delle sue tendenze a visitare i posti meravigliosi che hanno visto gli altri e condividerli sui loro canali social, a sentire il bisogno di beni superflui che non avremmo mai desiderato per noi, ma che il vicino o l’amico sfoggia con orgoglio. Ogni innovazione tecnologica, per essere veramente tale e non velata regressione, ha bisogno di essere supportata, prima che da una “rivoluzione mentale”, da infrastrutture quali le decisioni politiche, le norme precise che disciplinano usi e comportamenti. Solo così si possono cogliere in sicurezza e consapevolezza le virtù del progresso tecnologico. L’esempio del monopattino, in Italia diffusosi durante la pandemia, è emblematico: l’agevolissimo servizio del noleggio per abbonamento, gli indiscutibili vantaggi per chi si sposta in città sono stati assolutamente appetibili per giovani e meno giovani, ma gli incidenti sono stati altrettanto numerosi. Un ottimo libro per scoprire meglio il nostro rapporto con la tecnologia e come molte nostre abitudini, relative ad essa, trovano origine in tempi lontani. Alcune note su Massimiano Bucchi Massimiano Bucchi insegna Scienza, tecnologia e società all’Università degli Studi di Trento. Collabora con il «Corriere della Sera» e con Superquark (Rai1). Visiting professor in varie università straniere, è autore di molti libri. Con il Mulino ha pubblicato «Scienza e società. Introduzione alla sociologia della scienza» (2002), «Scegliere il mondo che vogliamo» (2006) e «Scientisti e antiscientisti» (2010). TAG: #saggi, #tecnologia, #massimiano_bucchi, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Come non insegnare la filosofia (Massimo Mugnai)
Autore: Massimo Mugnai Editore: Raffaello Cortina Editore, 2023 Pagine: 224 Genere: Saggi, Filosofia Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 10.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/massimo-mugnai/come-non-insegnare-la-filosofia-9788832855272-3940.html Trama Il tentativo di esporre la filosofia utilizzando una narrazione storica, come avviene nel nostro Paese – una narrazione che includa il maggior numero possibile di filosofi della tradizione occidentale – è fallimentare e non rende giustizia alla filosofia come disciplina autonoma. Per animare un'esposizione noiosa, una litania di frasi fatte e affermazioni astruse, gli attuali manuali abbondano di riferimenti al cinema, alla letteratura e all'attualità, che spesso risultano posticci e che, insieme a una miriade di schemi riassuntivi e diagrammi, confondono il lettore. Per sostenere il suo j'accuse, Mugnai esamina alcuni manuali in uso, oltre che in Italia, nel Regno Unito, in Germania e in Francia, e mostra come il nostro Paese sia il solo a non adottare un approccio sistematico alla disciplina. L'idea forte del libro è che, oggi, sia più formativo affrontare lo studio di questioni di etica, di teoria della conoscenza o di filosofia della scienza, anziché concentrare l'attenzione su una successione di posizioni filosofiche che richiedono un notevole sforzo di contestualizzazione per essere comprese o che hanno poca aderenza con la situazione attuale. Recensione Questo saggio attira l’attenzione non solo per l’autore, ovvero un professore emerito di una prestigiosa istituzione accademica come la Scuola Normale Superiore di Pisa, ma anche per il messaggio che lancia: liberare l’insegnamento della filosofia dalla quantità e dai programmi sovrabbondanti e cominciare a far comprendere i concetti; cancellare la consuetudine d’imbottire di nozionismo storico i liceali, che poi, una volta arrivati all’Università, non sano tradurre la quantità in qualità. Secondo l'autore la filosofia, a differenza delle altre scienze della natura non riguarda la conoscenza degli oggetti e dei fenomeni del mondo, ma le modalità secondo le quali noi conosciamo il mondo. Con il trascorrere del tempo, fin dai tempi di Platone e Aristotele, la tradizione filosofica ha messo a fuoco un nucleo di problemi e di metodi per trattarli che costituiscono i necessari punti di partenza per chiunque intenda applicarsi al lavoro filosofico. Tutti questi problemi possono essere presentati e discussi in modo sistematico, con le relative proposte di soluzione ed così che si costruisce un manuale sistematico di filosofia. A questa concezione si contrappongono, però, coloro che ritengono che la filosofia non si possa insegnare in quanto richiede una particolare predisposizione. Solitamente la persona che ha questo pensiero tende a vedere il filosofo come un guru ed è ostile a pensare la filosofia una disciplina come le altre. Una concezione, secondo lo scrittore, errata. Sempre secondo lo studioso, dai programmi ministeriali emerge un'immagine stereotipata ed esagerata della filosofia che non rispecchia la realtà. Un'altra immagine considera invece questa disciplina alla stregua di una qualsiasi altra materia e, seppur confusamente, cerca di adeguare l’insegnamento della filosofia a quello che vige in altri paesi europei. Allo stato attuale, al docente di filosofia, viene riconosciuta ampia libertà nell’organizzazione dei corsi senza rincorrere in sanzioni per non essere stato fedele al programma ministeriale. Sempre secondo il professore il nostro paese è l'unico, in Europa, a non ricorrere a un insegnamento di tipo sistematico. Alla fine del corso di studi, lo studente impara molte nozioni, ma quasi sempre non ha imparato ad argomentare, non sa affrontare un problema filosofico né ha una mappa generale delle posizioni filosofiche che si possono assumere su un tema specifico. I manuali addestrano alla storia della filosofia, ma non a "filosofare". Ciò può essere risolto insegnando la materia in modo sistematico ovvero presentare i principali temi che da secoli sono discussi in filosofia, come, ad esempio, cosa significa conoscere, cosa distingue un’azione buona da una non buona, qual è il rapporto tra uguaglianza e giustizia, ecc.. illustrando al tempo stesso le principali posizioni filosofiche che sono state assunte per tentare di risolverli. Un saggio che consiglio sicuramente agli insegnanti di filosofia, ma anche a tutti coloro che hanno a cura questa disciplina e che vogliono comprendere meglio come, con il giusto insegnamento, essa può risultare ancora molto utile. Alcune note su Massimo Mugnai Massimo Mugnai è professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha insegnato Filosofia e Storia della logica. Nella sua attività di ricerca si è occupato di storia della logica, del rapporto tra logica e metafisica e della filosofia di Leibniz, del quale è considerato uno dei massimi esperti a livello internazionale. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Come non insegnare la filosofia (2023). TAG: #saggi, #filosofia, #massimo_mugnai, #voto_quattro

RECENSIONE: La misteriosa scomparsa a Cinecittà (Valeria Conti)
Autore: Valeria Conti Editore: Chiaredizioni, 2023 Pagine: 128 Genere: Narrativa per ragazzi Prezzo: € 13.90 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.chiaredizioni.it/prodotto/misteriosa-scomparsa-a-cinecitta/ Trama Chi non vorrebbe trascorrere le serate d’estate visitando il set dell’ultima commedia televisiva o la scenografia di un famoso film? È quanto capita a Gabriele, figlio di uno dei guardiani notturni di Cinecittà, e alla sua amica Chiara. L’atmosfera spensierata, però, si infrange quando scompare Filippo, vecchio scenografo in pensione che abita di nascosto nello sgabuzzino delle scope del teatro di posa numero 11. Filippo è un tipo strambo, ha la fissazione dei messaggi in codice e ne ha nascosti parecchi nelle scenografie e negli angoli più impensabili di cinecittà. Dopo la sua scomparsa i due ragazzi si impegnano a trovarli e decifrarli, ma quello che all’inizio sembra un gioco, si rivela fondamentale per svelare il mistero. E per accorgersi che non tutti sono chi dicono di essere. Età di lettura: da 10 anni. Recensione Questo originale romanzo per ragazzi omaggia sia il cinema sia la letteratura gialla. Il protagonista della storia è Gabriele, un ragazzino che non ha la mamma e che vive con il papà che fa il guardiano notturno a Cinecittà. Compagni inseparabili di Gabriele sono il brachetto Luisella che si crede una umana e la cicciottella Chiara. I tre entrano nel pieno dell'azione quando si ritrovano ad indagare sulla scomparsa della strambo Filippo, un anziano e povero scenografo che vive nello sgabuzzino delle scope del teatro di posa numero 11. Il trio si ritrova a risolvere enigmi lasciati sparsi da Filippo nei diversi ambienti di Cinecittà, come ad esempio la scenografia del barone di Munchausen o la sala gessi e coinvolgendo diversi altri personaggi tra cui la cuoca Anna, la parrucchiera Elvira, il responsabile del reparto scultura Gino e il poliziotto Lanza. Un libro coinvolgente scritto da una autrice che conosce bene la città del cinema e la sua storia; infatti è possibile trovare anche riferimenti al famoso incendio avvenuto nel 2022. Molto interessante è anche la psicologia dei personaggi. In modo particolare quella dei protagonista Gabriele e Chiara e di Filippo che alla fine si rivela per quello che è veramente. Consiglio questa storia a tutti coloro che amano i gialli e a chi cerca un avventura non scontata. Alcune note su Valeria Conti Valeria Conti vive a Roma dove traduce e adatta dialoghi di film e telefilm, soprattutto per ragazzi, in questo modo si è avvicinata alla scrittura per bambini. Dal 2007 ha deciso di scrivere lei stessa romanzi e da allora ha pubblicato più di 25 libri. Crede che leggere insegni a pensare in modo libero. TAG: #narrativa_per_ragazzi, #valeria_conti, #voto_quattro

RECENSIONE: I tre baskettieri (Marco Daeron Ventura, Andrea Dotta)
Autore: Marco Daeron Ventura, Andrea Dotta Editore: Colber Edizioni, 2023 Pagine: 83 Genere: Graphic novels, Narrativa per ragazzi, Basket, Sport Prezzo: € 19.95 (cartaceo) € 7.90 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://colber-edizioni.it/products/i-3-baskettieri?variant=46706482250073#ancre-toogle Anteprima: https://colber-edizioni.it/products/i-3-baskettieri?variant=46706482250073#ancre-toogle Trama Dalila vive a Torino, ha 15 anni, i capelli fucsia e un solo pensiero: il basket! Si allena giorno e notte con il logorroico ma entusiasta amico Arturo e con Shaq, il suo adorabile e irruento cagnone. Il suo sogno è competere con i maschi e arrivare alle nazionali! Recensione Purtroppo ancora ai giorni nostri lo sport femminile non ha lo stesso peso di quello maschile e spesso le donne sono costrette a subire violenze psicologiche e nos solo. Le donne e lo sport, un terreno scivoloso per la parità di genere, ancora saturo di discriminazioni e luoghi comuni. Il tema di cui sopra è il filo conduttore di questo corposo fumetto. Lo sperimenta bene l'adolescente torinese Dalila che vive per il basket, ma che non viene mai presa sul serio in quanto di sesso femminile. La quindicenne arriva addirittura a travestirsi da ragazzo pur di sfidare un coetaneo altezzoso. Dalila ha un solo vero amico, Artie. L'unico ragazzo che considera Dalila e che riconosce la sua bravura nella pallacanestro. A metà fumetto, ai due, si aggiunge Miriam, una compagna di classe trasferitasi a Torino. Un fumetto, questo, che è un inno d'amore per il basket e per i suoi giocatori. Sono diversi i riferimenti a questo sport. Vengono citati grandi atleti del calibro di Kobe Bryant o di Shaquille O'Neal (il cane della protagonista si chiama Shaq in onore dell'ex cestista). La vera musa ispiratrice di Dalila è però Rae Lin D'Alie, la cestista italoamericana. Una storia che mette al centro la pallacanestro, ma in cui è possibile ritrovare riferimenti anche ai manga con il grande disegnatore Takehiko Inoue ideatore di Slam Dunk (manga ambientato nel mondo della pallacanestro liceale), al cinema citando Nolan e soprattutto alla letteratura come è possibile dedurre dal titolo. Infatti, i tre baskettieri, ispirati al romanzo d'avventura di Dumas, è il nome della squadra che scelgono i tre ragazzi per partecipare al torneo di Street Basket. A livello stilistico, il libro risulta molto colorato. Con colori molto accesi. I disegni semplici e caricaturali rendono la storia adatta a ragazzi di tutte le età e più volte strappano una risata anche davanti ad un tema toccante come quello della disparità di genere. Un fumetto che consiglio a ragazzi e adulti che vogliono avvicinarsi al mondo del basket e a tutti coloro che non hanno mai smesso di credere nei sogni e nella propria forza di volontà. Alcune note su Marco Daeron Ventura Lo scrittore, sceneggiatore, letterato e disegnatore italiano Marco Daeron Ventura vive e lavora a Torino, circondato da libri e palloni da basket. Da più di dieci anni opera nel mondo dell'editoria italiana come direttore di collana e ha collaborato, o collabora tuttora, con Manfont, Shockdom e Poliniani. Molto versatile, è anche redattore e grafico per GearGames del gioco di ruolo Vulcania e insegnante di storia del fumetto. Marco Daeron Ventura ha pubblicato una dozzina di fumetti dal suo esordio e molte storie brevi per riviste. Il suo personaggio più famoso è il gatto nero Norby , protagonista di cinque libri (per adulti e bambini) pubblicati in Italia dal 2014 e per la prima volta in Francia nell'ottobre 2022 con Éditions Bulles & Dessins . Alla fine del 2022 ha pubblicato in Francia ( Éditions Bulles & Dessins ) e in Italia ( Colber Edizioni ) il fumetto Les 3 basketteurs ( I tre Baskettieri) con il disegnatore Andrea Dotta. Alcune note su Andrea Dotta Andrea Dotta, classe 1989, inizia la sua carriera a 21 anni. Dopo aver studiato Animazione al CSC, alterna video in Motion Graphics e Animazione 2D nella stabile collaborazione con Studio Arancia (BOOM Studios, Zenescope, Dentiblu, Comma 22, Renoir, Panini). Tra 2014 e 2015 pubblica con Manfont il suo webcomic Johnny Dynamic , che nel 2015 è stato nominato come"Miglior Webcomic" al Premio Micheluzzi del Comicon di Napoli. Dal 2015 a metà 2018 vive a Barcellona per lavorare con una storica agenzia di fumetto Comicup Creative Studio , dove ho potuto lavorare su varie testate internazionali come disegnatore o colorista. Tra queste Donald Duck , Tina , Zo Zit Dat (Disney SANOMA) Tom & Jerry (Disney EGMONT), Mickey Junior (Disney FRANCE), Lego e Pferd & Co (Blue Ocean Entertainment). Collaborazione che porta avanti tutt'ora. TAG: #graphic_novels, #narrativa_per_ragazzi, #basket, #sport, #marco_daeron_ventura, #andrea_dotta, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: LeBron James. Storia vera di un predestinato divenuto re (Salvatore Malfitano)
Autore: Salvatore Malfitano Editore: DIARKOS, 2023 Pagine: 224 Genere: Biografia, Sport, Basket Prezzo: € 17.00 (cartaceo), € 6.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.diarkos.it/index.php?r=catalog%2Fview&id=259 Trama Questo libro racconta l’epopea di una leggenda vivente. L’ascesa e la permanenza, che dura ancora oggi, di LeBron James nell’olimpo del basket NBA. Dai record che lui stesso ha smontato e riscritto uno per uno (ultimo in ordine di tempo quello di punti, 38.450, fatto registrare con la maglia dei suoi Los Angeles Lakers la notte del 7 febbraio 2023 contro gli Oklahoma City Thunder) alla figura di King James come vero paladino di tante lotte sociali e civili. Ma non solo. Salvatore Malfitano ripercorre la vita e la carriera di LeBron a trecentosessanta gradi, passando anche per l’Italia: non tutti sanno, infatti, della sua partecipazione “passiva” nel Milan, o delle vacanze che mai si fa mancare nel Belpaese. E poi il contratto a vita con la Nike (primo e unico atleta ad aver firmato un “vitalizio” di questo genere), la risonanza mediatica, il LeBron imprenditore e padre… il tutto condito dai contributi esclusivi di chi l’ha incontrato sul parquet: Messina, Scariolo, Belinelli, Gallinari, Datome e Melli. Malfitano mette nero su bianco la storia vera di un predestinato divenuto re. Con i contributi di: Danilo Gallinari, Gianmarco Pozzecco, Marco Belinelli, Sergio Scariolo, Ettore Messina. Recensione Lebron James è diventato, il simbolo della NBA, come mai nessuno prima di lui, neanche il mitico Michael Jordan, l’unico che, forse, può competere con l’eletto per il ruolo di “The Goat”, il più grande di tutti i tempi. Si sta parlando di un giocatore, James, che vanta il titolo di miglior realizzatore sia nella Regular Season che nei Playoff. Malfitano, giornalista sportivo della "Gazzetta dello Sport", segue la vita di James, partendo dalle sue umili, umilissime origini, dalla nascita in Ohio, ad Akron, una città di 190.000 abitanti, non certo una delle patinate metropoli a stelle e strisce. Da lì, parte la storia dell’eletto, dal “pancione” di Gloria James nel quale porta in grembo il futuro campione. Una storia fatta di tante, tantissime difficoltà, tutte superate, anche grazie all’amore della madre Gloria nei suoi confronti, brava a trasmettergli valori importanti, come quello di svolgere i compiti o di essere sempre pulito e presentabile, a maggior ragione quando, ad appena 9 anni, Lebron fu di fatto affidato alla famiglia di Frank Walker che, nel tempo libero, allena una squadra di basket. Proprio in questa casa inizia l’epico percorso di una leggenda vivente, fatta di tante vittorie e di qualche amarezza, soprattutto ad inizio carriera, nella lunga attesa, durata ben 9 anni, prima di cogliere, a Miami, il suo primo anello. L'autore lo racconta con uno stile coinvolgente che trasporta il lettore nella vita di Lebron, quasi come se fosse al suo fianco in tutti i passaggi decisivi della sua esistenza, sul campo e fuori. Il giornalista sviscera ogni aspetto alla perfezione tutti gli aspetti del giocatore, sempre in maniera obiettiva e senza mai scendere nell’agiografia, ma analizzando i fatti in maniera acritica. Molto interessanti sono le pagine che analizzano il rapporto di James con l’Italia, un paese che adora, in modo particolare Capri. Tante sono le località visitate durante le vacanze, quasi sempre agli inizi di settembre, da James: Capri, ma anche la Liguria e Ischia a bordo di un maestoso yatch. Al nostro paese è legato anche per questioni di affari, essendo, sia pure indirettamente, uno degli investitori nel Milan dalla proprietà a stelle e strisce di Gerry Cardinale. Il giornalista non si limita a raccontare la storia del campione, ma per conoscere meglio il personaggio inserisce i contributi esclusivi di chi lo ha incontrato sul parquet: i coach Messina e Scariolo, quando erano assistenti nelle franchigie NBA, Danilo Gallinari, Datome e Melli che lo hanno avuto come avversario. Un libro che consiglio a tutti gli appassionati di basket ma anche a coloro che vogliono leggere non solo una biografia di un cestista, ma anche un messaggio di speranza ovvero quello che anche partendo da umili origini e da mille difficoltà si può arrivare al successo. Alcune note su Salvatore Malfitano Salvatore Malfitano, nato nel 1994 collabora con la «Gazzetta dello Sport» dal 2021, dove si occupa di calcio, basket Nba e tennis. Giornalista professionista, in passato ha diretto Tuttobasket.net e collaborato con testate come «Il Roma», Gianlucadimarzio.com e Rivista Undici. È laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Napoli Federico II TAG: #biografia, #sport, #basket, #salvatore_malfitano, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: La sposa si Sherlock Holmes. Una lettera di Maria Maddalena (Laurie R. King)
Autore: Laurie R. King Traduttore: Silvia Petrone Editore: Leggereditore, 2023 Pagine: 272 Genere: Narrativa straniera, Gialli Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Trama Agosto 1923. La quiete di casa Holmes, nel Sussex, viene turbata quando Dorothy Ruskin, un’archeologa di ritorno dalla Terra Santa, arriva portando una scatola finemente intarsiata con all’interno il frammento di un antico papiro. Di lì a poco, la signorina Ruskin muore in un incidente stradale che Holmes e Mary dimostrano essere in realtà un omicidio. Ma qual è il movente? È forse colpa del cofanetto, custode del prezioso manoscritto? Oppure è il coinvolgimento della donna nell’instabile politica della Terra Santa? O magari è il testo stesso del papiro: una lettera che se fosse davvero stata scritta da Maria Maddalena sarebbe rivelatrice di una sconcertante verità biblica. Recensione Questo che vado a recensire è il terzo volume della serie che vede come protagonisti Mary Russell e Sherlock Holmes. La recensione degli altri volumi ai seguenti indirizzi https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-l-allieva-di-sherlock-holmes-laurie-r-king (vol.1) e https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-il-nuovo-tempio-di-dio-laurie-r-king (vol.2). In questo romanzo il lettore trova Mary Russel e Sherlock novelli sposi. La prima è laureata ed è un astro nascente nel campo della Teologia , Sherlock invece continua a dilettarsi con l’apicultura. I due ricevono la visita di Dorothy Ruskin , archeologa appena rientrata dalla Terra Santa e loro vecchia conoscenza. La studiosa ha con sé una scatola di epoca rinascimentale, al cui interno è presente un papiro molto più antico e risalente all’epoca del Messia . Mary appare subito elettrizzata dalla possibile scoperta, ma la studiosa la mette in guardia: esperti del settore, rimasti sconvolti dal contenuto del papiro apparentemente scritto da Maria Maddalena hanno subito gridato al falso. Nonostante ciò, Dorothy la pensa diversamente e decide di affidare la reliquia ai coniugi Holmes. Il giorno dopo l’archeologa viene investita e uccisa da un pirata della strada. Un tragico incidente o un omicidio? Nel frattempo la casa di campagna degli investigatori viene svaligiata e messa a soqquadro. Coincidenza? I nostri investigatori si dividono e iniziano le ricerche con un continuo cambio di travestimenti e nuovi personaggi da impersonare quotidianamente per poter finalmente risolvere l’enigma. Un giallo che, rispetto ai volumi precedenti, rimane un po' sottotono. Sia per quanto riguarda la storia sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, in modo particolare Sherlock che sembra aver perso la sua dote di investigatore. Nonostante ciò, la lettura risulta godibile e divertente. Un volume che non deve assolutamente mancare agli amanti della serie creata dall'autrice. Alcune note su Laurie R. King Laurie R. King è un’autrice bestseller con oltre 30 romanzi, tra cui la serie Mary Russell e Sherlock Holmes , a cominciare dal primo volume L’allieva di Sherlock Holmes , definito come “Uno dei migliori romanzi gialli del XX secolo” dall’IMBA e ora pubblicato in questa collana. Ha vinto premi importanti come l’Agatha, l’Anthony, l’Edgar, il Lambda Literary, il Wolfe, il Macavity, il Creasey Dagger e il Romantic Times Career Achievement; ha un dottorato honoris causa in teologia ed è stata ospite d’onore in diverse convention sul mystery e sul giallo. Il secondo volume della serie Mary Russell e Sherlock Holmes dal titolo Il nuovo Tempio di Dio , è di prossima pubblicazione. Per il marchio TimeCrime (Gruppo Editoriale Fanucci) è uscito il romanzo L’uomo della verità , primo volume della dilogia Stuyvesant & Grey di cui il seguito, The Bones of Paris , sarà pubblicato entro l’anno. TAG: #narrativa_straniera, #gialli, #silvia_petrone, #laurie_r_king, #voto_tre_mezzo

RECENSIONE: Il silenzio di Shahrazad (Defne Suman)
Autore: Defne Suman Traduttore: Giulia Ansaldo Editore: Salani, 2023 Pagine: 480 Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 19.80 (cartaceo), € 12.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.salani.it/libri/il-silenzio-di-shahrazad-9788831011631 Trama Secondo il calendario europeo è il 1905. Mentre la nave passeggeri Afrodit si avvicina al porto di Smirne, trasportando una giovane spia indiana al servizio dell'Impero Britannico, una donna sta per partorire. La spia non sa nulla della bambina che nascerà, ma il destino ama le coincidenze, e anni dopo sarà proprio Avinas a scoprire i segreti che la piccola porta con sé, guardando la città dalla coperta di una nave, come quella notte. Ma quella sera era profumata di magnolia, limone e gelsomino, mentre diciassette anni dopo la città sarà invasa dall'odore di cherosene, incendiata dalle armate turche. Sarà proprio una ragazza salvata da quelle fiamme, ma senza più voce, a diventare una nuova Shahrazad, a raccontare i destini intrecciati di quattro donne appartenenti a culture diverse, una greca, una turca, una levantina e una armena. Come in un concerto, le loro storie di amore e tradimento, scomparse e rinascite, profughi e spie, comporranno una musica coinvolgente, l'indimenticabile storia di un tempo perduto e di una città cosmopolita, tormentata e meravigliosa: Smirne, la Perla d'Oriente. Recensione Questo titolo, che copre un’epoca molto lunga che dai primi del Novecento si spinge fino ai nostri giorni in un succedersi di eventi e generazioni, è ambientato in epoca tardo ottomana e vede al centro numerose donne appartenenti alle diverse comunità dell’impero tra cui la protagonista ribattezzata Shahrazad. Il lettore viene trasportato a Smirne nei primi del Novecento. Avinaş, una spia indiana a servizio dell’impero britannico, è inviato nella città per sorvegliare le azioni dei Giovani Turchi. Lo stesso giorno Edith Sofia Lamarck, levantina di origini francesi, partorisce in preda ai fumi dell’oppio. In un quartiere popolare cresce Panayota, una ragazza greca alle prese con l’adolescenza vissuta col sogno dell’annessione alla Grecia. La flotta greca arriva ma il sogno si infrange. Shahrazad, senza più casa e famiglia, senza più voce, viene accolta da una numerosa famiglia turca di cui Sümbül tiene le redini. Al centro della narrazione il grande incendio di Smirne che ha cambiato completamente e per sempre il volto, il nome, il tessuto e i ricordi della città. L’intrigo della trama e i segreti svelati a mano a mano rendono il romanzo una grande opera di intreccio narrativo che si incastona perfettamente con la macro Storia raccontata. Né le vicende individuali sono funzionali alla grande Storia, né la Storia fa da cornice a quella privata. Gli eventi personali e privati dei personaggi sono essenzialmente connessi e indistricabili dagli episodi dell’epoca. Consiglio questo romanzo a chi cerca un libro scritto magnificamente che tocca le corde del cuore. Un romanzo che, se non ci si lascia abbattere dalla lentezza iniziale degli eventi, regala molte emozioni e che i fan della narrativa storica sicuramente apprezzeranno. Alcune note su Defne Suman Defne Suman è nata a Istanbul e cresciuta sulla vicina Isola dei Principi. Laureata in sociologia alla Bosphorus University, era pronta per una carriera accademica che l’avrebbe portata negli Stati Uniti, ma prima decise di partire per la Thailandia e girare il mondo. Al suo ritorno ha pubblicato il suo primo libro e da allora ne ha scritti molti altri. Con Il silenzio di Shahrazad si è affermata a livello internazionale. TAG: #narrativa_straniera, #narrativa_moderna_contemporanea, #giulia_ansaldo, #defne_suman, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Perché sogniamo. Esplorare la scienza e i misteri del sogno (A. Zadra, R. Stickgold)
Autore: Antonio Zadra, Robert Stickgold Traduttore: Giovanna Sorrentino Editore: Espress Edizioni, 2023 Pagine: 320 Genere: Saggi, Psicologia Prezzo: € 19.00 (carteceo), € 12.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.espress.it/book/979-12-80134-41-7/perche-sogniamo/ Trama Che cosa sono i sogni? Da dove vengono? Per migliaia di anni l'uomo ha cercato di dare una risposta al mistero di quest'esperienza universale, connaturata all'esistenza stessa della specie umana, ma senza grande successo. In questo saggio due neuroscienziati, fra i più noti specialisti mondiali dell'argomento, propongono un'innovativa e avvincente teoria che riconosce il sogno come uno strumento per cogliere il significato di informazioni latenti nella memoria, a cui di rado abbiamo accesso da svegli; spiegano qual è il posto dei sogni nella storia evolutiva della specie umana e qual è la funzione degli incubi; dimostrano come i sogni possano essere usati per stimolare la creatività individuale. Tutta la più avanzata scienza dei sogni. Raccontata con una magistrale capacità narrativa. Molto più di quanto abbiate mai sognato. Recensione Questo che sto per recensire è un interessante libro di saggistica, scritto da due neuroscenziati, che ripercorre ciò che sappiamo (e non sappiamo ancora) sui sogni e le loro funzioni biologiche. Leggendo questo volume si ha davvero una panoramica completa dei sogni: gli autori iniziano definendo il loro oggetto di studio e ripercorrendo una breve storia della ricerca sui sogni a partire dall'inizio del XIX secolo. Vengono esaminati anche miti e le idee errate che la popolazione generale e sovente anche alcuni scienziati tendono ad avere sui sogni. Gli autore sono abili nello spiegare idee e concetti in un modo accessibile a chiunque, senza però tralasciare la rigorosità. I ricercatori utilizzano il volume anche per presentare al lettore il proprio modello di funzione del sogno, chiamato NEXTUP, e collegarvi molte altre ipotesi e peculiarità della funzione del sogno, in modo molto convincente. Il libro risulta molto esauriente e tratta molti e interessanti argomenti: la neurochimica del cervello addormentato e sognante, le fasi del sonno e del sogno, le variazioni del tipo e del contenuto del sogno durante le fasi del sonno, le funzioni di rafforzamento della memoria del sonno REM e del sogno, le funzioni regolatrici del sonno REM e dei sogni, come i sogni sono creati dal cervello, analisi dei sogni, incubi e brutti sogni, sogni disforici e disfunzionali, sogni lucidi, ecc... Sotto questo aspetto si tratta sicuramente di una lettura molto soddisfacente. Un libro chiaro ed esauriente, scritto da due tra i più noti specialisti del sogno, che consiglio sicuramente a chi si interessa di psicologia, ma anche a tutti coloro che si fanno delle domande sui misteri del sogno. Alcune note su Antonio Zadra Antonio Zadra è professore all’Université de Montréal, dove è ricercatore presso il Centro per la Ricerca Avanzata nella Medicina del Sonno. Alcune note su Robert Stickgold Robert Stickgold è professore all’Harvard Medical School e direttore del Centro per il Sonno e l’Apprendimento di Boston. TAG: #saggi, #psicologia, #giovanna_sorrentino, #antonio_zadra, #robert_stickgold, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Amico mio (Gianmarco Perale)
Autore: Gianmarco Perale Editore: NN Editore, 2023 Pagine: 224 Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 17.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.nneditore.it/libro/9791280284839 Trama Tom ha tredici anni, è in terza media e nutre un’amicizia esclusiva e totalizzante per il suo compagno Poni. In classe e agli allenamenti di calcio gli riserva attenzioni costanti, che l’amico ricambia con affetto genuino ma sempre più prudente. Un giorno, per difendere l’amico, Tom spacca il naso a un compagno di classe: finiscono tutti dal preside ed è Tom a pagarne il prezzo. Preoccupata e sola, la madre non riesce a decifrare i comportamenti del figlio e si affida a uno psicologo, ma gli adulti rimangono ai margini del mondo di Tom, convinto che il suo modo di dimostrare l’amicizia sia l’unico possibile. Incompreso e angosciato dalla distanza che Poni comincia a mettere fra loro, Tom si scopre pronto a tutto pur di tenerlo vicino. In un crescendo senza tregua, Gianmarco Perale ci conduce in un viaggio dentro un sentimento d’amore nuovo, indicibile, che ha i tratti di un’ossessione prepotente e disperata. "Amico mio" è un romanzo vivido e commovente, di dialoghi fittissimi, che ci ricorda le emozioni feroci e le ferite invisibili dell’adolescenza, quelle scintille di verità, a volte spaventose, capaci di rivelare la nostra natura più autentica. Recensione Questo romanzo racconta di una amicizia assoluta, quella tra Tom e il suo compagno di classe Poni, un legame a metà tra l’ossessione e, forse, l’amore. I ragazzi frequentano entrambi la terza media di una città sconosciuta al lettore; Tom prova un sentimento d’amicizia così profondo che sarebbe disposto a tutto pur di proteggere l’amico Poni, che un giorno, fa del male a un altro compagno di classe. Leo Fosco, durante la ricreazione, sbatte un righello in testa a Poni. Tom interviene e gli dà un pugno sul naso, forte, fino a romperglielo. I tre finiscono dal preside ma l’unico a cui viene data una punizione è Tom. Tom, cresciuto senza padre, continua a raccontare alla madre, allo psicologo, a Mimmo (il padre di Poni) e al preside la stessa versione: lo ha fatto per difendere Poni. Nessuno, però, riesce a comprendere fino in fondo. Il ragazzo si ritrova, così, a cambiare classe con il suo pensiero fisso di lasciare Poni in balia dell’inaffidabile Leo Fosco. Il rapporto di fiducia tra Tom e Poni s’incrina, Tom sente l’amico sempre più distante, pensa che Poni non gli voglia più bene. Tom è disposto a tutto pur di non perdere l’amico, è disposto ad andare oltre, fino al gesto più estremo. Il punto di vista del lettore è quello di Tom con cui è facile empatizzare. Il protagonista appare come un ragazzo insicuro, ancora bambino, fragile e per questo umano. Proseguendo nella lettura, però, tra i suoi ragionamenti e le menzogne emerge una sottile nota di ambiguità. Il lettore segue i pensieri e le dinamiche che appaiono sempre più morbose e angosciose. Tom inizia a fare paura in quanto incomprensibile. Nello spazio dei suoi silenzi, l’ansia corrode la logica. Questo romanzo è un tuffo nell’età adolescenziale, nei sentimenti feroci e nell’incomprensione degli adulti, nell’oscurità di una storia in cui i sentimenti si rivelano oltre la lente delle proprie fragilità. L’esperienza affettiva diventa scoperta di un universo delicato in cui emerge l’ambiguità di un desiderio che nessuno può spiegare a parole. Destabilizzante e, proprio per questo, autentico come lo stile dell’autore. Quest'ultimo non mostra semplicemente un sentimento ma, affonda il discorso in una riflessione sui legami ossessivi diversi dall’amore. La narrazione procede veloce attraverso dialoghi secchi. La tensione cresce a ogni pagina, mentre la sottile linea tra le buone e le cattive azioni sbiadisce man mano che si procede verso la fine. Consiglio questa storia a chi cerca un romanzo magnetico che chiama in causa una parte adolescenziale di noi che non si è mai assopita. Alcune note su Gianmarco Perale Gianmarco Perale vive fra Milano e Venezia. Ha frequentato la scuola di scrittura Belleville. Il suo romanzo d’esordio Le cose di Benni (Rizzoli 2021) è stato finalista al Premio POP, al Premio Severino Cesari e nella cinquina finale del Premio Flaiano under 35. Ha lavorato con Walter Siti al podcast Perché Pasolini? realizzato da Chora Media. Amico mio è il suo secondo romanzo. TAG: #narrativa_italiana, #narrativa_moderna_contemporanea, #gianmarco_perale, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Di ghiaccio e di roccia (Philippe Colombo, Lidia Bolognini)
Autore: Philippe Colombo, Lidia Bolognini Editore: Colber Edizioni, 2023 Pagine: 76 Genere: Graphic novels, Narrativa per ragazzi, Alpinismo Prezzo: € 22 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://colber-edizioni.it/products/di-ghiaccio-e-di-roccia?variant=46706472780121#shopify-product-reviews Anteprima: https://colber-edizioni.aflip.in/930e260c24.html#page/11 Trama Segui le vicende di Tony, una guida alpina, in una scalata fin sulla cima del Dente del Gigante! Un fumetto sull'alpinismo, sull'amore e sulla vita in alta quota. Età di lettura: da 12 anni. Recensione Non solo film e libri raccontano il mondo della montagna e della natura, c’è anche il mondo del fumetto. Una modalità di narrazione fatta di parole e di disegni che a volte diventano vere e proprie tavole d’arte come in questo caso. Un libro illustrato, questo, che narra una storia delicata e commovente. Una storia d’amore per la montagna in tutte le sue forme. Il protagonista è Tony, una guida alpina che sacrifica il rapporto con la moglie e con i figli per amore dell’alpinismo. L’uomo un giorno scopre il tradimento della donna e, per scaricare la tensione, decide di scalare il Dente del Gigante. Ascesa che permette allo scalatore di riflettere e comprendere i propri errori e le giuste priorità, ma che purtroppo risulta anche fatale all’uomo. Una storia tanto romantica quanto straziante in cui non manca il rapporto dell’uomo con la natura, in modo particolare con l’aquila, l’uccello iconico delle Alpi. I disegni contraddistinti da un tratto molto realistico senza però tralasciare l’aspetto più cartoonesco dato da colori vivaci, sono una delizia per gli occhi. Il grande formato del volume e le tavole a piena pagina rendono le Alpi vive. In modo particolare la tavola in cui viene ripresa la vista dal Dente del Gigante lascia senza fiato. Molto interessante la parte finale del libro che si chiude con una sezione dedicata alla creazione del fumetto dove è possibile trovare lo studio dei personaggi e dei luoghi, le bozze, le chine, la sceneggiature e il lettering. Da valdostano quale sono non posso far altro che consigliare questo fumetto atutti, adulti e ragazzi, appassionati della montagna e non. Alcune note su Philippe Colombo Philippe Colombo è Italo-francese, ha 58 anni ed è un ex-giornalista, imprenditore sul web dal 2005 nel settore dei media, del marketing e della formazione. Dopo 10 anni di viaggi su una barca a vela di 12 metri con la moglie Valerie e il figlio Orlann, nel 2021 ha fondato, per conciliare le sue passioni per il marketing e i fumetti, la Edizioni Berthier-Colombo srls a Torino, città natale dei suoi 4 nonni. Alcune note su Lidia Bolognini Lidi Bolognini è nata nel 1999 in Venezuela, si trasferisce con la famiglia in Italia quando aveva solo due anni. Appassionata di arte e disegno fin dalla tenera età, trascorre le sue ore di scuola a scarabocchiare libri e leggii e si iscrive alla scuola d'arte di Imperia. Laureata in arti figurative, prosegue gli studi e si iscrive alla Scuola Internazionale di Comics di Torino, dove si trasferisce per la durata del corso di tre anni. Nel terzo anno collabora con la rivista "Crack" e si laurea con il massimo dei voti nel 2020. Nel 2021 è stata invitata a presentare il racconto "Non ci sarà mai una fine" a Nuvolosa, il concorso di fumetti di Biella. Nello stesso anno è finalista al concorso per progetti del Lucca Comics Festival (l'Angouleme italiano) e nel 2022 torna finalista a Nuvolosa con il racconto "La famiglia Midori". Attualmente sta lavorando a progetti di fumetti in collaborazione con diverse case editrici, tra cui Colber Edizioni per "Di ghiaccio e di roccia", un dramma struggente nel cuore del Monte Bianco basato su una sceneggiatura originale di FIL. TAG: #graphic_novels, #narrativa_per_ragazzi, #alpinismo, #philippe_colombo, #lidia_bolognini, #voto_cinque

RECENSIONE: Schegge nella pelle (César Pérez Gellida)
Autore: César Pérez Gellida Traduttore: Thais Siciliano Editore: Ponte alle Grazie, 2023 Pagine: 420 Genere: Narrativa straniera, Thriller Prezzo: € 19.00 (cartaceo), € 12.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.ponteallegrazie.it/libro/schegge-nella-pelle-cesar-perez-gellida-9788833319100.html Trama Siamo nella Spagna centro-settentrionale, a Urueña, un paesino medievale in cima a un altopiano. È la fine di un freddo novembre e tutto è coperto di ghiaccio e immerso nella nebbia. Qui si rincontrano dopo tanti anni due amici d’infanzia: un affermato scrittore e un cruciverbista in bolletta. Nel loro passato comune c’è un trauma, una falla, un buco nero che li accompagna da sempre e che ha condizionato le loro esistenze fin dai tempi del collegio. L’incontro attuale scaturisce da quel trauma: per cercare di risolverlo, di attutirne gli effetti, per cercare una vendetta forse impossibile... È l’inizio di un gioco macabro che, da un colpo di scena all’altro, diventa via via sempre più efferato: ma ci sono schegge che conviene non estrarre mai, perché la vendetta ci può sprofondare in abissi inimmaginabili. Violenza, realismo, altissima tensione psicologica, continui ribaltamenti di ruolo: con Schegge nella pelle César Pérez Gellida si conferma un maestro del thriller, un autore ormai di culto anche nel nostro Paese. Recensione Questa storia nasce dall’incontro tra due amici di vecchia data ormai adulti: Alvaro Vasquez de Aro, pseudonimo di Alvaro Rodriguez Lopez, famoso scrittore di romanzi gialli e Mateo Cabrera, enigmista di scarso successo. Per essere precisi è quest’ultimo a chiamare in suo soccorso Alvaro. Nonostante gli anni passati, lo scrittore si sente in dovere di accorrere, trovandosi implicato in una situazione dai contorni poco chiari. I continui salti temporali tra il 1993 e il 2019 restituiscono l’impressione che un mistero vada svelato, senza mai accennarlo chiaramente, finché improvvisamente viene rivelato da uno dei protagonisti. La rivelazione però risulta incompleta e da quel momento la verità viene arricchita di dettagli e particolari sempre nuovi fino a cambiare più volte aspetto e diventare un’altra. Diciamo una nuova verità che contiene quella rivelata in precedenza ma la amplia e la distorce. L’autore gioca come il gatto col topo con il lettore, che crede di aver capito lo scenario che sta cominciando a conoscere, ma ogni capitolo, presentato come una definizione da cruciverba, presenta un ribaltamento di ruoli e di prospettive. Articolato in maniera complessa con due voci narranti che si alternano, raccontando presente e passato con capitoli che poi si alternano con l’indagine della polizia, questo romanzo è un vero esercizio di bravura dello scrittore spagnolo, autore in grado di sviluppare una vicenda attraverso continui giochi di specchi che ingannano chi si aspetta uno svolgimento lineare. Un romanzo avvincente da leggere con attenzione e assaporare con la giusta calma. Alcune note su Cesar Pérez Gellida César Pérez Gellida è nato a Valladolid nel 1974, si è laureato in geografia e storia, ha conseguito un master in direzione commerciale e marketing, ha lavorato nelle comunicazioni fino al 2011, quando ha deciso di dedicarsi unicamente alla scrittura. I suoi originali thriller hanno riscosso grande successo in Spagna – dove si è persino coniato il termine gellidismo per definire lo stile e il tono che gli sono propri – e gli hanno fruttato numerosi premi. Ponte alle Grazie ha pubblicato i suoi L'ultima a morire (2021) e Schegge nella pelle (2023). TAG: #narrativa_straniera, #thriller, #thais_siciliano, #cesar_pérez_gellida, #voto_quattro

RECENSIONE: I ricordi non fanno rumore. Vol.3 (Carmen Laterza)
Autore: Carmen Laterza Editore: Libroza, 2022 Pagine: 340 Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 14.90 (copertina flessibile), € 18.90 (copertina rigida) Acquista: Copertina Flessibile , Copertina Rigida Acquista sito editore: https://libroza.com/i-ricordi-non-fanno-rumore/i-ricordi-non-fanno-rumore-vol-3/ Trama Grazie all'eredità della signora Cattaneo, Bianca ha aperto a Pavia un laboratorio di pizzi e merletti, ma quando decide di far crescere la propria attività, trasformandola in una vera e propria casa di moda, si scontra con difficoltà economiche e pregiudizi. L'aiuto di Pietro, esperto contabile, avveduto e lungimirante, si rivela fondamentale per il successo dell'azienda, ma allo stesso tempo costringe Bianca a fare i conti con i fantasmi del passato che le impediscono di aprirsi a nuovi sentimenti. Sullo sfondo del fermento politico e sociale dell'Italia degli anni Sessanta e Settanta, Carmen Laterza conclude la trilogia della storia di Bianca con l'immagine di una donna indipendente ed emancipata, ma ancora alla ricerca di un proprio equilibrio interiore. Travolta da un intreccio avvincente di personaggi e colpi di scena, Bianca è infatti costretta ad ammettere - e noi con lei - che la parabola della vita ci porta spesso più lontano di quanto possiamo immaginare e che si compie al di là di ogni nostra paura, a prescindere da ogni possibile ostacolo, nonostante i nostri stessi desideri. E che proprio in questo sta la perfezione del destino. Recensione Questo è il volume finale di una saga famigliare appassionante. La fine di un percorso durata la bellezza di tre generazioni, molto diverse tra loro. Intrighi, passioni, delusioni e rinascita. Una saga che è stata un continuo crescendo di emozioni, conclusasi nel migliore dei modi. La recensione del primo volume qui , mentre del secondo qui . Il volume precedente termina con un un evento tragico. E' proprio da questo evento che Bianca, la protagonista, deve ripartire. La donna ricostruisce la propria vita partendo da poche certezze. Bianca è il personaggio centrale dell'intera saga ed è proprio in questo volume che dona il meglio di sé. Essa è ambiziosa, apre una sua boutique di moda che vede crescere sempre di più; è forte, perché sa ripartire ed è audace, perché deve abbattere pregiudizi. All’interno del romanzo, non si parla solo di lei. Lungo i tre romanzi non viene mai tralasciato il rapporto della protagonista con la madre Giovanna. Un legame che si è complicato con gli anni fino a un completo riavvicinamento, portando a galla una verità tenuta nascosta per molto tempo. La semplicità di questo romanzo, ma anche dell’intera saga, è la sua capacità di trasportare il lettore in una realtà e un periodo passato, ma che sembra più che mai presente. Tutto ciò grazie alla grande capacità dell'autrice. che non ti appartiene e nonostante ciò, riuscire a viverla incredibilmente. Questo grazie al lavoro svolto dall’autrice. Una saga che consiglio a tutti coloro che cercano una storia ben scritta, coinvolgente ed emozionante. Il tutto in un crescendo. Alcune note su Carmen Laterza Carmen Laterza è nata e cresciuta a Pordenone, città in cui vive tuttora. Laureata in Lettere a indirizzo musicologico e Diplomata in Pianoforte, è bibliotecaria, insegnante di pianoforte, critica musicale, addetta stampa e segretaria di redazione, insegnante di Lettere e Dirigente Scolastica. Lettrice instancabile e appassionata di scrittura, per più di vent’anni ha scritto e corretto per gli altri testi di ogni tipo, fondando una sua agenzia di servizi editoriali e lavorando come editor, ghostwriter e writing coach. Nota sui social con il nome di "Libroza", a lungo ha fatto divulgazione sui temi della Scrittura Creativa e del Self Publishing attraverso i numerosi articoli del Blog , due Podcast tematici e i Video formativi del suo canale YouTube.
Attualmente si occupa esclusivamente dei suoi progetti e con il marchio Libroza produce in modo indipendente i suoi libri e i suoi podcast. TAG: #narrativa_italiana, #narrativa_moderna_contemporanea, #carmen_laterza, #voto_quattro

RECENSIONE: I ricordi non fanno rumore. Vol.2 (Carmen Laterza)
Autore: Carmen Laterza Editore: Libroza, 2021 Pagine: 354 Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 14.90 (copertina flessibile), € 18.90 (copertina rigida) Acquista: Copertina Flessibile , Copertina Rigida Acquista sito editore: https://libroza.com/i-ricordi-non-fanno-rumore/i-ricordi-non-fanno-rumore-vol-2 Trama Bianca è cresciuta, lavora a Pavia come cameriera nella casa della signora Cattaneo e nel tempo libero frequenta un corso di taglio e cucito. Un giorno al mercato conosce Arturo, un ragazzo sorridente e baldanzoso che la corteggia regalandole un fiore ogni volta che la incontra e la conquista con il suo ottimismo nei confronti della vita. Bianca e Arturo sono giovani e innamorati: si sposano e partono per la Svizzera, dove li attende un lavoro sicuro e la possibilità di costruire una famiglia insieme. Dopo un'infanzia segnata dalle difficoltà della guerra e dall'aridità degli affetti, Bianca vive finalmente con serenità e guarda al futuro con speranza e determinazione. Anche quando le difficoltà della vita quotidiana in una terra straniera si rivelano maggiori del previsto, anche quando i soprusi che lei e Arturo devono sopportare come immigrati italiani in Svizzera rischiano di frenare l'entusiasmo o limitare i progetti, Bianca non cede allo sconforto e continua a guardare oltre, nel punto in cui - lei lo sa - la porterà la perfezione del loro amore. Solo un nodo rimane irrisolto e doloroso nel suo cuore: l'inspiegabile abbandono da parte della madre tanti anni prima e la sua scomparsa misteriosa. Recensione Questo volume è il secondo della intensa saga famigliare creata dall'autrice ( recensione del primo volume qui ). In questo romanzo trasmette un grande amore per la vita, i sogni e il futuro. Il lettore ritrova Bianca, ormai cresciuta che deve fare i conti con il proprio passato, da cui è condizionata. L’assenza della madre, per la ragazza, è una ferita aperta, un pensiero che non riesce ad allontanare. La sua vita, però, deve andare avanti, e lo fa grazie all’amore per Arturo, con cui prova a costruire una famiglia e un futuro. Sullo sfondo di un Italia passata, ma mai così attuale, i due protagonisti si trasferiscono in Svizzera, per avere una vita migliore. La loro è una storia di immigrati, di italiani all’estero, di pregiudizi e preconcetti: cose più vicine di come sembrano. Bianca e Arturo possono rappresentare tranquillamente i giovani di oggi, solo con problemi maggiori dovuti ai preconcetti che esistevano ai tempi sugli italiani, e con la mancanza della tecnologia e mezzi, che non permettono un contatto stretto e costante con le proprie origini. Nel romanzo si ha una grande prova di forza di Bianca: una donna coraggiosa e indipendente che sa trovare le giuste motivazioni per andare avanti e far valere le sue idee; lotta per ciò che ritiene giusto, per i suoi sogni, anche se non sono come quelli che aveva da bambina. La protagonista si ritrova ad affrontare la prova più difficile, l’essere adulta e tutto quello che comporta: le responsabilità, le scelte difficili e la dura realtà della vita di ogni giorno. Con la sua penna brillante, l'autrice continua a sorprendere creando una storia appassionante e unica di una famiglia come tante che si muove nell'Italia del dopoguerra in piena costruzione. Una saga familiare che ha il sapore della speranza e l’ingenuità della giovinezza. Profuma di passato, di anni in cui bastava poco per essere felici. Alcune note su Carmen Laterza Carmen Laterza è nata e cresciuta a Pordenone, città in cui vive tuttora. Laureata in Lettere a indirizzo musicologico e Diplomata in Pianoforte, è bibliotecaria, insegnante di pianoforte, critica musicale, addetta stampa e segretaria di redazione, insegnante di Lettere e Dirigente Scolastica. Lettrice instancabile e appassionata di scrittura, per più di vent’anni ha scritto e corretto per gli altri testi di ogni tipo, fondando una sua agenzia di servizi editoriali e lavorando come editor, ghostwriter e writing coach. Nota sui social con il nome di "Libroza", a lungo ha fatto divulgazione sui temi della Scrittura Creativa e del Self Publishing attraverso i numerosi articoli del Blog , due Podcast tematici e i Video formativi del suo canale YouTube.
Attualmente si occupa esclusivamente dei suoi progetti e con il marchio Libroza produce in modo indipendente i suoi libri e i suoi podcast. TAG: #narrativa_italiana, #narrativa_moderna_contemporanea, #carmen_laterza, #voto_quattro

RECENSIONE: I ricordi non fanno rumore. Vol.1 (Carmen Laterza)
Autore: Carmen Laterza Editore: Libroza, 2020 Pagine: 302 Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 14.90 (copertina flessibile), € 18.90 (copertina rigida) Acquista: Copertina Flessibile , Copertina Rigida Acquista sito editore: https://libroza.com/i-ricordi-non-fanno-rumore/i-ricordi-non-fanno-rumore-vol-1/ Trama Bianca è una bambina allegra e vivace e vive con sua madre Giovanna in casa dei signori Colombo. La sua vita è fatta di cose semplici ma lo scoppio della Seconda Guerra mondiale travolge gli equilibri familiari e Bianca è costretta a lasciare Milano per andare in campagna dalla zia, dove pensa di poter cominciare una nuova vita. Bianca scopre ben presto che la guerra è ovunque intorno a lei, fuori e ancora di più dentro casa, e l'unica possibilità di sopravvivere è rendersi autonoma, imparare a contare solo su se stessa. Ma per riuscirci deve mettere in discussione le proprie convinzioni sui rapporti familiari, sulle regole sociali e sulla verità dei propri ricordi. Perché i ricordi sembrano cimeli di un passato lontano ma quando riemergono, di fronte agli snodi cruciali della vita, si rivelano per quello che sono: compagni silenziosi e discreti del nostro cammino che determinano la rotta delle nostre scelte. E come una bussola interiore ci guidano così: senza fare rumore. Sullo sfondo di un'Italia divisa tra due guerre, quella ufficiale degli eserciti e quella clandestina dei partigiani. Recensione Questo romanzo è il primo che leggo di questa autrice ed è anche il primo di una saga familiare ambientata durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale che riesce a conquistare e appassionare. Il lettore viene catapultato nell’Italia degli anni ’40 del Novecento. Nazisti e Fascisti iniziano ad invadere Germania e Italia con le leggi razziali, con le distinzioni per razza, sesso, orientamento sessuale e tutto ciò che concerne la sfera intima e privata della persona. L’Italia sta per entrare in guerra e Giovanna, governante presso l’abitazione dei Signori Colombo, ebrei, deve trovare una soluzione per cercare di dare a Bianca, sua figlia, un futuro degno. Una sera decide di partire per Pavia alla volta della casa di sua sorella Augusta con cui ha chiuso i rapporti dopo la nascita della figlia. Quella partenza segna per sempre il destino delle due che si ritrovano in mezzo ai bombardamenti affrontando così un viaggio pieno di paura, di angoscia e di insicurezza sul futuro. Giovanna lotta contro le ingiurie che la vita le riserva per dare a Bianca un po’ di speranza. Nell’Italia del 1942, però, la speranza non basta. Quando inizia la guerra, Bianca è solo una bambina, ma dimostra fin da subito di avere una purezza d’animo tale da riuscire ad affrontare tutto. L’assenza del padre, l’abbandono della madre e le cattiverie che gli uomini come Ruggero hanno in serbo per lei non riescono a spegnere quella fiamma che possiede e che solo lei può controllare. Sin da bambina ha le idee chiare: vuole un matrimonio con tanta gente, una famiglia felice e un uomo che la ami per sempre. Solo dopo che Elvira le insegna ad amarsi sempre e a saper stare sola, capisce che nella vita l’unica cosa di cui ha davvero bisogno per essere felice è sé stessa. Giovanna rimane incinta quando è ancora una bambina. Al tempo la gravidanza prima del matrimonio non era vista di buon occhio da nessuno, era quasi una vergogna per la famiglia. Così la ragazza madre viene diseredata dalla famiglia e viene buttata fuori casa con una bambina da accudire e con un futuro da costruire interamente. Giovanna cresce la figlia come meglio può, non facendole mai mancare nulla, ma non è mai pienamente convinta della sua scelta. Costretta a crescere così presto, molto spesso le capita di rimpiangere il momento del concepimento della bambina, ma subito ritorna in sé e cerca di trovare soluzioni alternative al rimpianto. Il rapporto fra madre e figlia è pieno d’amore. Il loro legame sembra indissolubile, indistruttibile, intoccabile: eppure il destino ha serbato per loro un’altra realtà, più dura della guerra, della fame e della miseria. Nonostante la parte centrale un po’ ripetitiva, consiglio questo romanzo a tutti coloro che cercano una storia che trascina grazie ad una trama che potrebbe essere tranquillamente reale e ad un’ottima caratterizzazione dei personaggi, in modo particolare Bianca e Giovanna. Alcune note su Carmen Laterza Carmen Laterza è nata e cresciuta a Pordenone, città in cui vive tuttora. Laureata in Lettere a indirizzo musicologico e Diplomata in Pianoforte, è bibliotecaria, insegnante di pianoforte, critica musicale, addetta stampa e segretaria di redazione, insegnante di Lettere e Dirigente Scolastica. Lettrice instancabile e appassionata di scrittura, per più di vent’anni ha scritto e corretto per gli altri testi di ogni tipo, fondando una sua agenzia di servizi editoriali e lavorando come editor, ghostwriter e writing coach. Nota sui social con il nome di "Libroza", a lungo ha fatto divulgazione sui temi della Scrittura Creativa e del Self Publishing attraverso i numerosi articoli del Blog , due Podcast tematici e i Video formativi del suo canale YouTube.
Attualmente si occupa esclusivamente dei suoi progetti e con il marchio Libroza produce in modo indipendente i suoi libri e i suoi podcast. TAG: #narrativa_italiana, #narrativa_moderna_contemporanea, #carmen_laterza, #voto_quattro

RECENSIONE: Il piede destro di Byron (Alberto Toso Fei)
Autore: Alberto Toso Fei Editore: Marsilio, 2023 Pagine: 256 Genere: Narrativa italiana, Gialli Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 7.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2971810/il-piede-destro-di-byron Trama Lontano dall’assedio dei turisti, in una soleggiata laguna di Venezia, Alessandro Nicoli durante una gita in barca con la sua morosa trova un’antica moneta d’oro vicino all’isola abbandonata di San Giacomo in Paludo. Per Nicoli, veneziano da sempre, ex giornalista e investigatore per caso, è l’inizio di un’indagine intricata che, tra fatti di cronaca e antichi enigmi, lo porterà a addentrarsi nelle calli e i canali più nascosti della Serenissima nel tentativo di capire cosa accomuni due omicidi senza un legame apparente, un frate esorcista che sostiene di avere inventato il Cronovisore – una macchina capace di superare le barriere del tempo –, l’Hypnerotomachia – un libro vecchio di secoli che racchiude i segreti dei sogni – e Lord Byron, il celebre poeta che abitò a lungo a Venezia fra licenze e scandali, la cui ombra inquieta aleggia sull’intera vicenda. Recensione In questo giallo vive la sua prima avventura il giornalista Alessandro Nicoli. Dalla penna dello scrittore e saggista veneziano, nasce un nuovo investigatore nel vasto campo del noir in Italia che parla veneziano e muove le sue indagini nella Venezia di oggi, del turismo di massa e dell’acqua alta, ma anche in quella del mito e della leggenda, tra fatti di cronaca e antichi misteri. Nicoli si muove per la sua Venezia tra campi, calli, campielli e canali ed è proprio durante una gita in sàndolo, caratteristica barca veneziana, con la sua morosa Marina, all’isola di San Giacomo, che trova un’antica moneta d’oro, un frate assassinato e un teschio. Il protagonista si ritrova, così, a dover fare l’investigatore per dipanare la trama di questo noir che lo porta a introdursi negli angoli più nascosti della Serenissima nel tentativo di capire cosa accomuni due omicidi senza un legame apparente, un frate esorcista che sostiene di avere inventato il Cronovisore, una macchina capace di superare le barriere del tempo e l’Hypnerotomachia, un libro vecchio di secoli che racchiude segreti e che esiste realmente. L’autore crea un personaggio maldestro e goffo, ma anche scaltro e divertente. Un personaggio ben strutturato, con un passato che non ha dimenticato e che ritorna, un presente da definire e un contorno di personaggi che movimentano in maniera magistrale il racconto. Anche gli altri personaggi sono descritti minuziosamente con personalità ben definite e originali che ben si sviluppano con la trama del romanzo. Nicoli si sposta tra Venezia e la sua laguna, non quella turistica che i più conoscono ma racconta i suoi lati nascosti, si muove tra le piccole isolette che pochi conoscono, quelle che sicuramente sfuggono alla grande massa del turismo mordi e fuggi. Libro scorrevole e ben scritto, dove i misteri si infittiscono e ci scappa pure qualche risata, grazie a un sottile umorismo che si legge tra le righe. Un romanzo che consiglio a tutti coloro che cercano un libro molto originale con dei risvolti inaspettati, soprattutto quando si mescola al sovrannaturale. Un romanzo in cui si respira l’aria veneziana in ogni sua pagina e a cui non manca quel pizzico di mistero che rende la Serenissima ancora più affascinante. Alcune note su Alberto Toso Fei Alberto Toso Fei discende da un’antica famiglia di vetrai, a Murano dal 1351. Scrittore, saggista e giornalista, ha scritto una serie di titoli tra storia e mito, cronaca e leggenda – tradotti in più lingue e venduti in migliaia di copie –, che hanno creato un nuovo modo di raccontare Venezia e la sua laguna. I suoi libri sono come viaggi nel tempo e nella stratificazione della storia: a partire da Leggende veneziane e Misteri di Venezia – nati dal recupero della tradizione orale, con la raccolta delle antiche storie narrate dagli anziani che rischiavano di andare perdute –, passando per Veneziænigma (vincitore del Gambrinus Mazzotti), il graphic novel Orientalia (disegnato da Marco Tagliapietra), fino all’ultimo I graffiti di Venezia (con Desi Marangon), ricerca unica nel suo genere con la mappatura di oltre seimila graffiti storici a cui Toso Fei ha restituito una narrazione. Per Marsilio ha pubblicato i libri-gioco Venezia – The Ruyi (2014) e Roma – The Ruyi (2016). Il piede destro di Byron segna il suo esordio nella narrativa. TAG: #narrativa_italiana, #gialli, #alberto_toso_fei, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Una spia a regola d'arte (Federico Gregotti)
Autore: Federico Gregotti Editore: Einaudi Ragazzi, 2023 Pagine: 160 Genere: Narrativa per ragazzi, Storia Prezzo: € 12.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.edizioniel.com/prodotto/una-spia-a-regola-darte-9788866567950/ Trama Durante l’occupazione nazista di Parigi, Rose Valland, conservatrice presso la Galleria dello Jeu de Paume, intraprende una missione pericolosissima per amore dell’arte. Ogni giorno, al museo, spia i traffici di quadri, statue e altre opere che i tedeschi conducono e redige precisissime schede in cui appunta ogni dettaglio del saccheggio perpetrato dai gerarchi. Sempre giocando d’astuzia, sempre rischiando la vita, perché ha davanti un nemico spietato. Alla fine della Seconda guerra mondiale, Rose si unisce ai Monuments Men, un gruppo di soldati alleati esperti d’arte, e li aiuta a recuperare, grazie ai suoi preziosi appunti, molti dei capolavori che i nazisti hanno sottratto e nascosto nei luoghi più insospettabili della Germania. Ed è proprio grazie all’eroismo di questa donna colta, coraggiosa e anticonvenzionale che oggi possiamo ammirare oltre quarantacinquemila opere che erano state trafugate. Un libro di narrativa per ragazzi dai 12 anni per lettori amanti di storie di spionaggio e di avventura. Un romanzo che parla di coraggio, di amicizia e di Resistenza raccontato attraverso lo sguardo di un’adolescente dei giorni nostri. Età di lettura: da 12 anni. Recensione Rose Valland è stata una curatrice museale francese, combattente della Resistenza che ha svolto un ruolo decisivo nel salvataggio e nel recupero di oltre 60.000 opere d'arte e oggetti vari trafugati dai nazisti dalle istituzioni pubbliche e dalle famiglie ebree durante l' occupazione. Una donna coraggiosa che ha rischiato la sua vita per mettere in salvo quelle opere d'arte che amava tanto e che, ancora oggi, rappresentano una parte preziosa del patrimonio artistico della Francia. L'autore, scrittore e insegnante valdostano, attraverso il dialogo nel presente tra una nonna e una nipote, richiama alla memoria una storia incredibile, quella di Rose Valland e di tutti gli altri funzionari che sparsi per l'Europa si impegnarono per salvaguardare il patrimonio artistico dalle brame di possesso di Hitler, artista mancato (venne rifiutato alla scuola d'arte di Vienna), desideroso di creare una collezione d'arte unica e invidiabile agli occhi di tutto il mondo. Hitler non si limitò, con la collaborazione dei suoi sostenitori, a trafugare opere d'arte a destra e a manca, il suo pensiero deviato lo portò a bruciare opere dei più grandi artisti delle Avanguardie, ritenute pericolosi esempi di arte degenerata. Rose Valland dopo aver raccolto e trascritto ogni dettaglio utile del saccheggio perpetrato dai gerarchi nazisti, si unisce ai cosiddetti Monuments Men, un gruppo di soldati alleati esperti d'arte, e li aiuta a recuperare, grazie ai suoi preziosi appunti, molti dei capolavori che i nazisti hanno sottratto e nascosto nei luoghi più insospettabili della Germania. Consiglio questo romanzo a tutti coloro che sono alla ricerca di uno scritto ben documentato che restituisce ai ragazzi un tassello fondamentale della nostra storia e lo fa costruendo una narrazione avvincente, avventurosa e che ha il sapore delle spy stories. Alcune note su Federico Gregotti Federico Gregotti (pseudonimo di Federico Zoja) è nato nel 1971 ad Aosta. Insegna Lettere nelle scuole superiori. Ha pubblicato diverse opere di narrativa ispirate a celebri personaggi del mondo dell’arte. Per Einaudi Ragazzi ha scritto Friedl e i bambini di Terezín e Una spia a regola d’arte . TAG: #narrativa_per_ragazzi, #storia, #federico_gregotti, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Guerra (Louis-Ferdinand Céline)
Autore: Louis-Ferdinand Céline Traduttore: Ottavio Fatica Editore: Adelphi, 2023 Pagine: 160 Genere: Narrativa straniera, Classici Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 12.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.adelphi.it/libro/9788845937934 Trama Primo, folgorante scampolo dei famigerati inediti rubati nel 1944 dall’abitazione di Céline, e rocambolescamente ricomparsi più di settant’anni dopo la sua morte, Guerra narra episodi contemporanei alla prima parte del Viaggio al termine della notte. Nel racconto, scandito in sei sequenze, seguiremo il giovanissimo Ferdinand, alter ego dell’autore, ferito a un braccio e con una grave lesione all’orecchio dovuta a un’esplosione, mentre cerca come un sonnambulo di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri martoriati dalle bombe, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. Lo ritroveremo poi in un ospedale, in mezzo a infermi d’ogni risma, circondato da infermiere vampiresche nella foia scatenata dal clima bellico. Qui fa amicizia con un altro parigino, malavitoso intraprendente e cinico al punto di far venire la moglie al fronte perché batta il marciapiede per lui. Spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove Céline preme come mai avrebbe fatto, né prima né dopo, sul pedale di una sessualità estrema. Céline è scrittore da dimenticare, hanno detto, se vuoi vivere, anche se vuoi soltanto leggere, capace com’è di rendere illeggibili gli altri scrittori. Con lui non resta che lasciarsi portare da quel parlottio ipnotico, sbracato e ininterrotto, come il fischio del rimorchiatore sulla Senna, nella notte, che chiudeva il Voyage. Dai primi velenosi accordi di quella petite musique spiritata che seduce, cattura e non lascia scampo. Alla fine, attraverso il suo delirio, ci si accorge che Céline è l'unico scrittore che sia stato capace di nominare quegli avvenimenti. Dalla parte dei Buoni nessuno ha trovato la parola. Recensione Fa un certo effetto riuscire a leggere ancora un Céline inedito e la storia di questo libro è di per sé già così rocambolesca da essere degna del suo autore. Ciò che stringiamo tra le mani è una prima redazione, dunque non soggetta alla revisione del suo autore, ma ha il pregio di restituire proprio per questo ancora meglio il carattere magmatico della prosa céliniana. L’autore ci restituisce l'esperienza della Grande Guerra, un'esperienza assolutamente autobiografica, attraverso il canale uditivo. Le pagine risuonano di fischi, esplosioni, ronzii, lamenti. Si tratta di un libro di guerra, che non mostra combattimenti, ma che inizia quando Louis Ferdinand, moribondo nel campo di battaglia, nei dintorni di Ypres sul finire del 1914, capisce di essere l’unico sopravvissuto al bombardamento del suo convoglio da parte delle truppe tedesche. Céline racconta la sua guerra: egli fu ferito gravemente e le conseguenze di quella ferita gli portarono emicranie per tutta la vita, fu insignito di una medaglia, fu trasferito in vari ospedali, fino poi a riparare a Londra. Ma ciò non fa di questo libro un'autobiografia, perché la narrazione ad un certo punto imbocca la via dell'iperbole, del grottesco. Lo scrittore francese forza a tal punto la capacità espressiva del linguaggio da creare una descrizione visionaria, cruda, scabrosa, anche oscena nelle parti relative alle scene di sesso, eppure intrise di quella pietà che sempre si riscontra nelle pagine di un autore così "cattivo". Non salva il mondo, ma non salva neppure sé stesso. Chi ama Céline sa che nelle sue disavventure ha sempre bisogno di un alter ego e qui lo trova in Bébert, un delinquente parigino che sfrutta la moglie Angèle, che si prostituisce al fronte. Céline ha allestito il suo teatro dell'assurdo, del raccapricciante, ma riesce come sempre a essere sfrenatamente comico oltre che misteriosamente umano. La prospettiva del suo anti-eroe è quella di chi ha visto a lungo la morte in faccia. Céline riesce a essere disturbante anche al giorno d’oggi, il tempo trascorso dalla sua morte al ritrovamento di questi inediti non ha addomesticato la sua prosa alle nostre orecchie. La scrittura di Céline è una lente deformante o forse è la lente che fa comprendere con nitidezza quanto siano deformati gli uomini. Un libro meraviglioso che consiglio a tutti coloro che cercano una prosa incandescente, che inchioda le percezioni alle pagine, che rende la lingua musica. Alcune note su Louis-Ferdinand Céline Louis-Ferdinand Céline nasce a Courbevoie, un sobborgo di Parigi, nel 1894. Trascorre l'infanzia nel Passage Choiseul di Parigi, dove la madre ha un negozio di porcellane e merletti. Durante la Prima guerra mondiale viene ferito e decorato, poi si laurea in medicina, fa il medico dei poveri a Montmartre e inizia a scrivere. I suoi primi due romanzi, Viaggio al termine della notte (1932) e Morte a credito (1936) ricevono entusiastici apprezzamenti. Successivamente pubblica tre pamphlet antisemiti che fanno scandalo e lo emarginano dagli ambienti letterari. Su posizioni filo naziste, poco dopo lo sbarco in Normandia abbandona Parigi insieme alla moglie Lucette e al gatto Bébert, attraversa la Germania e si rifugia in Danimarca, dove viene incarcerato per collaborazionismo. Amnistiato nel 1951, torna in Francia, riprende l'attività di medico e di scrittore vivendo come auto recluso in una casa a Meudon, alla periferia di Parigi, insieme a Lucette, a vari cani, gatti e a un pappagallo. A Meudon muore nel 1961, dopo aver rievocato gli anni di guerra nel dittico costituito da Pantomima per un'altra volta e Normance e nella cosiddetta «trilogia del Nord» ( Da un castello all'altro , Nord , Rigodon ). TAG: #narrativa_straniera, #classici, #ottavio_fatica, #louis_ferdinand_celine, #voto_cinque

RECENSIONE: I sette passi verso l'armonia (Thich Nhat Hanh)
Autore: Thich Nhat Hanh Traduttore: Giuseppe Maugeri Editore: Garzanti, 2023 Pagine: 208 Genere: Saggi, Benessere Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.garzanti.it/libri/thich-nhat-hanh-i-sette-passi-verso-larmonia-9788811007586/ Trama Quando, nei momenti più bui, avvertiamo l'urgenza di fare chiarezza dentro di noi e sulla realtà che ci circonda, veniamo presi d'assalto da mille interrogativi cui fatichiamo a trovare risposta. In questo nuovo libro Thich Nhat Hanh, ormai annoverato a pieno diritto tra i più grandi pensatori del nostro tempo, ci viene in soccorso e ci aiuta a riprendere in mano le redini della nostra vita. Meravigliosa sintesi della dottrina di Buddha,I sette passi verso l'armoniasi rivelerà per ciascuno di noi una preziosa guida: attraverso sette meditazioni impareremo a guardare in profondità, ad andare oltre l'apparenza delle cose, a spogliarci delle false credenze; soprattutto, faremo nostra l'arte di abitare felicemente il presente e comprenderemo come affrontare con consapevolezza il dolore. Liberi dalla paura, potremo finalmente abbracciare la dimensione spirituale e più autentica del nostro essere uomini. Recensione Questo libro è stato curato dagli studenti dell’autore, ormai annoverato a pieno diritto tra i più grandi pensatori del nostro tempo, e coglie l’essenza degli ultimi due anni di lezione di Thich Nat Hanh sull’arte della vita consapevole. In particolare, presenta gli insegnamenti ricavati da un ritiro condotto nel giugno 2014 presso il Plum Village Mindfulness Practice Center, in Fancia. Secondo il maestro vietnamita le nostre sofferenze si basano su visione errate e solo liberandoci di esse si trova l’arte di vivere felicemente in pace e libertà. La prima visione errata di cui bisogna liberarsi è l’idea che ognuno di noi ha un sé distinto, tagliato fuori dal mondo. La seconda visione errata coincide con l’idea che siamo solo questo corpo e che quando moriamo cessiamo di esistere. La terza visione errata riguarda l’idea che ciò che stiamo cercando, felicità o altro, si trova al di fuori di noi, in un futuro lontano. Per liberarci di queste visioni esistono tre pratiche fondamentali: la concentrazione sulla vacuità, sull’assenza di segni e sull’assenza di scopo. Esse sono conosciute come le Tre Porte della Liberazione. Vacuità, o vuotezza, significa sempre essere vuoto di qualcosa: una tazza è vuota d’acqua; una ciotola è vuota di minestra. Noi siamo vuoti di un sé separato e indipendente. Non possiamo esistere da soli, possiamo solo interessere con tutto ciò che esiste nel cosmo. La pratica mira a nutrire la comprensione risvegliata della vacuità nel corso di tutta la giornata. Dovunque andiamo, tocchiamo la natura della vacuità in tutte le cose con cui veniamo in contatto. Osserviamo profondamente la tavola, il cielo azzurro, un nostro amico, la montagna, il fiume, la nostra rabbia e la nostra felicità e vediamo che tutte queste cose sono vuote di un sé separato. Quando entriamo in contatto profondo con queste cose, comprendiamo la natura interessente e strettamente interrelata di tutto ciò che esiste. Vacuità non significa “non esistenza”: significa originazione interdipendente, impermanenza e non-sé. La vacuità è la Via di Mezzo tra l’esistente e il non-esistente. Un fiore bellissimo non “diventa” vuoto quando appassisce e muore: è già essenzialmente vuoto. Guardando in profondità, vediamo che il fiore è fatto di elementi di non-fiore: luce, spazio, nuvole, terra e coscienza. È vuoto di un sé separato e indipendente. L’essere umano non è indipendente dalle altre specie; per questo, per proteggere l’umanità dobbiamo proteggere le specie non umane. Se inquiniamo l’acqua e l’aria, i vegetali e i minerali, distruggiamo noi stessi. Dovremmo imparare a vedere noi stessi in cose che pensavamo esterne a noi, per dissolvere delle barriere artificiose. L’assenza di segni è fondamentale per imparare a vedere la realtà per quello che è. In questa accezione, “segno” significa apparenza, oggetto della nostra percezione. Quando vediamo qualcosa, in noi si forma un’immagine o segno, in sanscrito laksana. Per esempio, l’acqua contenuta in un recipiente parallelepipedo ha quella forma come segno caratteristico; se si trova in un recipiente sferico, la “sfericità” è il suo segno caratteristico. Apriamo il frigorifero e tiriamo fuori qualche cubetto di ghiaccio: la caratteristica di quell’acqua è la solidità, il suo essere allo stato solido. I chimici chiamano l’acqua H2O, ma anche la neve sulle montagne e il vapore che esce dal bollitore sono H2O. Che H2O sia sferica o cubica, liquida, gassosa o solida dipende dalle circostanze. I segni, per noi, sono strumenti da utilizzare, ma non costituiscono la verità assoluta e ci possono portare fuori strada. Finché non raggiungiamo l’essenza priva di segni delle cose continuiamo ad avere paura e a soffrire. Prima di poter toccare H2O dobbiamo necessariamente abbandonare tutti i segni come la squadratezza, la sfericità, la durezza, la pesantezza, la leggerezza, l’alto e il basso. L’acqua per sé stessa non è né quadrata né rotonda né solida. Quando ci liberiamo dai segni possiamo penetrare nel cuore della realtà. Ma finché non saremo capaci di vedere l’oceano nel cielo, reste remo ancora prigionieri dei segni. L’assenza di scopo riguarda il non voler ottenere nulla. Significa infatti saper vivere pienamente nel momento presente, nel qui e ora. Non c’è niente da fare, niente da realizzare, niente da programmare, nessuna agenda da tenere. Una rosa deve “fare” qualcosa? No, scopo di una rosa è “essere” una rosa. Il tuo scopo è “essere” te stesso. Non devi correre da nessuna parte per diventare qualcun altro: sei meraviglioso così come sei. Ciò ci permette di godere di noi stessi, del cielo azzurro e di ogni cosa risanatrice e curativa di cui disponiamo nel momento presente. Non c’è alcun bisogno di porci un obiettivo davanti agli occhi e poi di corrergli dietro. Abbiamo già tutto quello che cerchiamo, siamo già tutto quello che vorremmo essere. Sii te stesso. La vita è preziosa così com’è: tutti gli elementi della tua felicità sono già presenti. Non c’è alcun bisogno di correre, sforzarsi, cercare, combattere: occorre solo essere. Se si prova a praticare l’assenza di scopo anche solo per cinque minuti si vedrà quanto si è felice, in quei cinque minuti. Un saggio chiaro e ben scritto che consiglio a tutti coloro che vogliono prendersi cura sé stessi e cambiare il proprio di vivere per avere più libertà, felicità, vitalità, compassione e amore. Alcune note su Thich Nhat Hanh Thich Nhat Hanh (1926-2022) è stato una delle figure più importanti della spiritualità mondiale. Monaco buddhista, poeta, studioso e attivista per la pace, è stato candidato al premio Nobel da Martin Luther King nel 1967. Con Garzanti ha pubblicato anche Il dono del silenzio (2015), Lettera d’amore alla Madre Terra (2016), Le quattro verità dell’esistenza (2016), Ogni istante è un dono (2017), Buddha vivente, Cristo vivente (2018), La mia casa è il mondo (2020) e Lo zen e l’arte di salvare il pianeta (2022). TAG: #saggi, #benessere, #giuseppe_maugeri, #thich_nhat_hanh, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Dolcinisti in quota (Alexandre Vialatte)
Autore: Alexandre Vialatte Traduttore: Lamberto Santuccio Editore: Prehistorica Editore, 2023 Pagine: 100 Genere: Narrativa straniera, Narrativa classica Prezzo: € 9.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.prehistoricaeditore.it/libro/9788831234313 Trama “Non ho mai il tempo di sbobinare un ventesimo di quanto accumuli”. Nel rispondere a questa urgenza, Alexandre Vialatte creò un vero e proprio genere, per poi spingerlo sino alla perfezione: la cronaca. Ne compose a centinaia, soprattutto per “La Montagna”, il grande giornale della regione francese dell’Alvernia; tra il 1952 e il 1971, pubblicò tutte le settimane, parlando in completa libertà di quello che desiderava. La libertà d’ispirazione è del resto l’unico vincolo di questo spirito libero che, da autentico spirito di montagna, si mostra capace di guardare alle cose dell’uomo con la leggerezza e gli occhi nuovi di un escursionista, di un flâneur, di un filosofo. Vialatte, con l’umorismo che lo contraddistingue, ci restituisce il tempo perduto. Recensione Questo volume è una raccolta si scritti che l’autore ha prodotto dal 1952 al 1971 per La Montagne, storico giornale dell’Alvernia. Per essere più precisi questo è il terzo libro della serie. La recensione degli altri due è possibile reperirla qui . Le cronache, testi brevi e piacevoli, rappresentano la testimonianza di un'epoca in cui il fascino di una vita serena che scorreva tranquilla nella bella provincia dell'Alvernia lasciava gradualmente il posto al ritmo della vita cittadina moderna. L 'autore è sorpreso e si finge divertito. Nonostante il tono divertito, si si percepisce costantemente la disillusione, anche lo smarrimento di un uomo colto. Lo scrittore francese è un umorista triste, proprio come lo è Desproges vent'anni dopo. Le sue cronache sono quelle di un uomo di cultura che vede scomparire un mondo, e non è contento di quello che nasce davanti ai suoi occhi. L'autore è abile nel trasformare il quotidiano e il banale in eventi incredibili, assurdi e sicuramente divertenti. Oltre a ciò ha il dono di abbozzare brillantemente persone, atmosfere e paesaggi; è un pittore, o meglio, una specie di stravagante e benevolo antropologo che studia con lucidità l'uomo nel suo ambiente. Ogni capitolo si chiude con la celebrazione del Divino ed è preceduto da una sorta di sommario che riassume a cosa andrà incontro il lettore. Una raccolta di brevi testi umoristici, ma anche nostalgici che consiglio a tutti coloro che cercano una lettura non ordinaria e di alta qualità. Consiglio di leggere anche la bella postfazione di Pierre Jourde in quanto aiuta a comprendere come sono costruite le cronache e indica il giusto approccio alla lettura. Alcune note su Alexandre Vialatte Alexandre Vialatte è figlio di un ufficiale. Di ceppo alverniate, la famiglia ha le radici ad Ambert, ma si trasferisce in svariate città seguendo i cambiamenti di guarnigione del padre: Tolosa, Brive, per poi far ritorno ad Ambert nel 1915, dopo la sua smobilitazione per ragioni di salute. Dapprima bambino sognatore e dotato di grande immaginazione, il giovane Alexandre Vialatte ama il disegno, la calligrafia, la poesia, ma anche l’esercizio, lo sport, il nuoto e l’equitazione. Quando si rivela la sua attitudine per la matematica, lui si avvia alla carriera militare e si prepara per l’Accademia navale. Nel 1913, stringe amicizia con i fratelli Paul e Henri Pourrat. L’amicizia con il primo è interrotta dalla sua morte nel 1923 e viene riportata sul secondo che, più grande di 14 anni e già scrittore, diverrà per Vialatte una figura di riferimento e un mentore in letteratura. Gli anni della giovinezza li passano nella loro Alvernia, cornice di frequenti escursioni sui monti del Livradois e del Forez. Fino alla morte di Henri. La loro amicizia darà luogo a una ricca corrispondenza. TAG: #narrativa_straniera, #narrativa_classica, #lamberto_santuccio, #alexandre_vialatte, #voto_tre_mezzo

RECENSIONE: PNL post pandemia (Maurizio Caimi)
Autore: Maurizio Caimi Editore: DIARKOS, 2022 Pagine: 224 Genere: Saggi, Psicologia Prezzo: € 18.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.diarkos.it/index.php?r=catalog%2Fview&id=181 Trama Abbiamo un'immutabile certezza: gli eventi di questi ultimi due anni hanno cambiato radicalmente il nostro modo di rapportarci con le persone. Ciò è dimostrato tanto dalle ricerche scientifiche, quanto dalla banale osservazione dei comportamenti quotidiani dell'essere umano. Al contempo, avvertiamo una nuova necessità di empatia, per la quale la PNL ci mette a disposizione diversi strumenti a cui attingere per comunicare al meglio con noi stessi e con gli altri. Quello che stai per intraprendere è un viaggio tra racconto e tecnica, che ti accompagnerà nell'universo della programmazione neurolinguistica. Sarà tuo compito valutare come e in che modo questo rivoluzionario approccio alla vita - e la bontà dei suoi metodi - possa essere la soluzione ideale ai tuoi reali bisogni. Recensione Oggi si ha sempre di più la certezza che gli eventi di questi ultimi anni hanno modificato notevolmente il nostro modo di vivere e di relazionarci con gli altri. Basti pensare che tenere la mascherina ha influenzato in negativo la nostra capacità empatica. Il nostro cervello è costretto ad elaborare alternative per interpretare le persone che si incontrano e trovare delle chiavi di lettura per sopperire alla mancanza di informazioni. Ciò affatica il nostro cervello. L’autore, coach e formatore, in questo saggio, spiega come il nostro pensiero non sia libero e come le influenze altrui possano indirizzare le nostre scelte e le nostre decisioni, ma anche di come invertire il processo a nostro favore. Il lettore impara come la Programmazione Neuro Linguistica (PNL) mette a disposizioni diversi strumenti per poter ritornare alla “nuova normalità” Il libro, suddiviso in tredici capitoli, inizia spiegando come funziona il cervello, perché solo così risulta più facile comprendere i propri comportamenti. Continua poi affrontando la mente inconscia e di come essa trasforma le informazioni che riceve dall’esterno per trasformarle in emozioni. Da sottolineare che l’inconscio non distingue tra pensieri postivi e negativi. Risulta quindi importante capire come rimodellare il proprio pensieri, attivare nuove emozioni. Si procede affrontando la teoria del cervello trino, formulata nel1972 da Paul MacLean. La distinzione triparte (cervello rettile, cervello limbico e neocorteccia) aiuta a comprendere meglio i meccanismi che inducono le nostre reazioni e i nostri comportamenti. Un effetto negativo sul nostro cervello e sul nostro corpo ce l’ha sicuramente anche lo stress che può indurre ansia. Il formatore spiega come ridurlo e come far tacere i propri pensieri: attraverso la respirazione e attraverso la visualizzazione. Queste tecniche, in modo particolare la visualizzazione, permettono di condizionare i nostri pensieri in positivo. Secondo la scienza le persone felici hanno un sistema immunitario più forte e sono più relazionali con gli altri. L’essere felici non dipende dal mondo esterno, ma da come lo si vive. Molto utile in questo senso risulta anche la meditazione consapevole. Con uno stile sempre chiaro e scorrevole, l’autore fornire al lettore ottimi strumenti per riprogrammare i propri pensieri per stare meglio e ritrovare la serenità. Molo utili i numerosi casi riportati nei capitoli che rendono la lettura più fruibile e comprensibile. L’ultimo capito è dedicato a diciotto cause di insuccesso da evitare assolutamente. Un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono scoprire un approccio, quello della PNL, che fornisci ottimi strumenti per vivere al meglio Alcune note su Maurizio Caimi Maurizio Caimi è uno dei più apprezzati coach e formatori; coniuga una grande esperienza nella comunicazione con la profonda conoscenza delle neuroscienze, delle tecniche di persuasione e della programmazione neuro linguistica (PNL). È speaker in conferenze sui temi della comunicazione persuasiva e del marketing non convenzionale, tiene lezioni universitarie e corsi master; è docente senior nella formazione manageriale sulle tematiche del Marketing persuasivo, della Business Communication e insegna Sviluppo della creatività e del pensiero laterale. Ha introdotto in Italia il Vocal Coaching per la leadership manageriale, creato gli strumenti dello Smart Business Mind e del Persuasion Engineering Model per le aziende. TAG: #saggi, #psicologia, #maurizio_caimi, #voto_quattro

RECENSIONE: Alla luce del giorno (David Baldacci)
Autore: David Baldacci Traduttore: Francesca Clemente Editore: Time Crime, 2023 Pagine: 408 Genere: Narrativa straniera, thriller Prezzo: € 20.00 (cartaceo), € 11.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://timecrime.it/ Trama Per lunghi anni, Atlee Pine si è sentita tormentata da un profondo senso di incertezza dopo il rapimento della gemella Mercy. Ora, proprio quando è costretta a porre fine alle indagini sulla sua scomparsa, Atlee fa la scoperta più promettente: l’identità del suo rapitore. In una corsa contro il tempo, Atlee e la sua assistente Carol Blum si recano nell’ultimo posto in cui è stato avvistato, imbattendosi in un caso che sta seguendo l’investigatore John Puller. In modo sorprendente, l’indagine congiunta di Pine e Puller svela un collegamento tra la famiglia del rapitore e un complotto destinato a colpire al cuore della democrazia. Districandosi in questa fitta rete di inganni, bugie e insabbiamenti, Atlee scopre finalmente cosa è accaduto a Mercy, portando alla luce una verità sconvolgente. In questo thriller, due grandi personaggi creati da David Baldacci, l’agente dell’FBI Atlee Pine e l’investigatore militare John Puller, finiscono al centro di una cospirazione globale da cui nessuno dei due uscirà indenne. Recensione Questo è il terzo romanzo dell'autore che vede come protagonista Atlee Pine, l' agente dell’FBI con abilità speciali assegnato alle remote terre selvagge del sud-ovest degli Stati Uniti. In questa nuova avventura la donna deve affrontare una nuova minaccia e un vecchio incubo. L’infanzia della protagonista è stata segnata da un dramma, il rapimento di Mercy, la sua gemella. Anche la madre, infiltrata in un’operazione che coinvolgeva la mafia, è sparita. Clint Dobbs, capo di Atlee, le concede del tempo per scoprire cosa è accaduto. Affiancata dalla sua assistente Carol Blum, inizia l’indagine che conduce le due donne nel mondo malavitoso della famiglia Vincenzo. La ricerca di Mercy da parte dell’agente dell’FBI si scontra con il caso ad alto rischio dell’investigatore militare John Puller, portando entrambi nelle spire di una cospirazione globale, dalla quale nessuno dei due uscirà illeso. Un bel colpo di scena questo incontro, un vero e proprio cross over, considerando che John Puller è il protagonista di un’altra serie altrettanto adrenalinica. Veterano di guerra pluridecorato, l’agente speciale è uno degli uomini migliori a disposizione dell’esercito statunitense per risolvere i casi più complessi e scomodi. Ciò che preme sottolineare è il carattere tipicamente statunitense dei romanzi sia nelle ambientazioni sia nelle caratteristiche dei personaggi. In questo romanzo vi è una netta distinzione fra bene e male, nessun intreccio risulta possibile. Ovviamente vi è un solo nemico che viene impersonato da chi per desiderio di potere e per desiderio di denaro è disposto a scendere ad ogni compromesso pur di soddisfare i suoi bassi istinti. Questo nemico si cela spesso tra coloro che dovrebbero essere i migliori, l’élite che ha ricevuto dal popolo l’onore e l’onere di governare con giustizia e incorrutibilità. Queste le tematiche ricorrenti nelle opere dell'autore. Non mancano gli stereotipi, i mafiosi sono tutti italiani o oriundi, il potere oscuro si nasconde nelle stanze del potere di Capitol Hill, gli eroi in genere sono solitari e dotati di capacità sovrumane. Detto ciò, consiglio la lettura a tutti coloro che cercano un avvincente thriller in cui non mancano inseguimenti, sparatorie, irruzioni, operazioni segrete e un programma di protezione testimoni. Alcune note su David Baldacci David Baldacci è nato a Richmond, in Virginia, nel 1960. Autore di 42 romanzi tradotti in 80 Paesi, che hanno venduto circa 150 milioni di copie, è sempre nei primissimi posti nella classifica dei bestseller. Fa inoltre parte del Kindle Million Club, con un milione di copie vendute in ebook. Vive a Vienna, in Virginia, con la moglie Michelle e i due figli. Di lui TimeCrime ha già pubblicato i romanzi: L’innocente (2012), La sfida (2014) e Target (2020) della serie di Will Robie e Il lungo cammino verso la verità (2019), primo capitolo della serie di Atlee Pine . Terra di nessuno è il suo nuovo romanzo, quarto capitolo della serie di John Puller preceduto da Sotto tiro (2013), Doppia verità (2018) e La fuga (2019), tutti pubblicati nel catalogo TimeCrime. TAG: #narrativa_straniera, #thriller, #francesca_clemente, #david_baldacci, #voto_quattro

RECENSIONE: La sfida di Marte. Storia di esplorazione di un pianeta difficile (Paolo Ferri)
Autore: Paolo Ferri Editore: Raffaello Cortina Editore, 2023 Pagine: 260 Genere: Saggi, Astronomia Prezzo: € 22.00 (cartaceo), € 14.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.raffaellocortina.it/scheda-libro/paolo-ferri/le-sfide-di-marte-9788832855289-3939.html Trama Fin dall'inizio dell'era spaziale, Marte è stato un obiettivo primario dell'esplorazione del Sistema solare. Ma si è rivelato anche teatro di spettacolari fallimenti. Il libro ripercorre la storia delle missioni marziane, spiegando perché Marte, pur essendo un pianeta relativamente vicino e simile alla Terra, rappresenti un obiettivo così ostico, al punto da far fallire la metà delle missioni che lo hanno affrontato. Tutto è raccontato dal punto di vista dell'autore, che ha vissuto in prima persona le missioni europee verso Marte. Non mancano dunque gli aneddoti privati, attraverso i quali il lettore rivive le emozioni, i successi e i fallimenti sperimentati da Ferri e dai suoi collaboratori nelle sale controllo sulla Terra, dove si pilotano le sonde spaziali a centinaia di milioni di chilometri di distanza. Il libro si chiude con uno sguardo al futuro, alle missioni verso Marte già pianificate per i prossimi anni, e al sogno di inviare un giorno, magari entro pochi decenni, i primi esseri umani sulla superficie del Pianeta rosso. Recensione Dopo la Luna, il corpo celeste che attira maggiormente l'attenzione in merito alle esplorazioni spaziali è sicuramente Marte. Il Pianeta Rosso appare sempre più vicino dato che ad oggi sono ben cinque le Nazioni o Enti Spaziali che hanno portato mezzi in orbita attorno al pianeta: USA, Europa, Russia, India, Emirati Arabi Uniti e Cina. Stati Uniti e Cina sono anche riuscite a muovere dei rover sulla superficie e, tra una decina d'anni, potremmo ricevere e analizzare, qui sulla Terra, i primi campioni raccolti direttamente dalla superficie rossa. Questo è un risultato che negli anni ’90 in ESA (Agenzia Spaziale Europea) si sperava già di raggiungere ad inizio degli anni 2000. Lo sappiamo perché è uno dei tanti aneddoti e informazioni dirette che ci racconta l'autore in questo nuovo saggio. L'autore e scienziato è stato per quasi quarant’anni all’ESA, a capo del dipartimento di operazioni spaziali dell’Agenzia, e responsabile per diverse missioni, tra cui Rosetta, Mars Express e Exo Mars. Questo testo si concentra sulle ultime due. La storia dell’esplorazione del Pianeta Rosso da parte dell'Europa non è certo ampia come quella della NASA, ma le sfide che Marte ha presentato non sono state poche, alcune sono state vinte, altre non ancora. Due sono state le principali imprese marziane dell’ESA, finora: Mars Express, lanciata nel 2003 e ExoMars, missione in due parti, la prima lanciata nel 2016, la seconda ancora ancorata a Terra. Il saggio si divide essenzialmente in tre parti . Nella prima l’autore racconta e spiega chi ha raggiunto finora Marte, a che punto è l’esplorazione e soprattutto come si raggiunge il Pianeta Rosso. Elementi fondamentali per immedesimarsi appieno nelle sfide raccontate nella seconda e terza parte. Queste lasciano spazio al racconto, sempre ricco di dettagli e protagonisti, prima di Mars Express e poi di ExoMars. La sonda lanciata nel 2003 nasce come "riutilizzo" di componenti, esperienze e software già previsti da Rosetta, in modo da riuscire a progettare una missione "a basso costo". Ben presto però, le sfide tecniche che la sonda presenta ai vari team a Terra le fanno ottenere un carattere ben chiaro e tutto suo, che cambia una volta arrivata in orbita, dove ha dimostrato, grazie alle mille soluzioni trovate dagli ingegneri dell’ESA, di essere un enorme successo. Una sonda progettata per durare tre anni, che ancora oggi, nel 2023, è attiva e produce risultati. Nella seconda parte, l'autore, racconta della seconda grande missione dell’ESA verso Marte: ExoMars . Questa si divide a sua volta in due parti, un orbiter chiamato Trace Gas Orbiter, lanciato nel 2016 insieme al lander Schiapparelli, e un rover, che sarebbe dovuto partire nel 2022, ma che ad oggi, per la cancellata collaborazione Russa, non ha ancora una data precisa. ExoMars è una missione ambiziosa, che l'astrofisico racconta con precisione e con un punto di vista da protagonista. Essenziale in questi casi per capire come dietro una missione spaziale interplanetaria ci sia lavoro di ingegneri, scienziati, amministratori e industrie. Anni di progettazione, compromessi e riunioni di centinaia di persone. Consiglio questo testo a chi vuole scoprire e approfondire l'esplorazione del quarto pianeta del Sistema Solare da parte dell'Europa dalla penna di chi lo spazio europeo ha contribuito a costruirlo con le proprie mani. Alcune note su Paolo Ferri Paolo Ferri è un fisico che ha lavorato per quasi quarant'anni per l'Agenzia spaziale europea (ESA) a Darmstadt, in Germania. È stato a capo del dipartimento di operazioni spaziali dell'Agenzia e responsabile di varie missioni, tra cui Rosetta, Mars Express e ExoMars. È stato il primo italiano a essere introdotto nella Hall of Fame della International Astronautical Federation e nel 2020 ha ricevuto dal presidente Mattarella l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Le sfide di Marte (2023). TAG: #saggi, #astronomia, #paolo_ferri, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Buonvino tra amore e morte (Walter Veltroni)
Autore: Walter Veltroni Editore: Marsilio, 2023 Pagine: 224 Genere: Narrativa italiana, Gialli Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 7.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2970878/buonvino-tra-amore-e-morte Trama Dopo l’attentato subito dalla moglie proprio nel giorno del matrimonio, il commissario Buonvino, straziato dal dolore, indaga insieme ai suoi uomini per capire se, colpendo Veronica, gli ignoti criminali hanno voluto mandare un segnale a lui o se invece nella vita di sua moglie si nasconde qualcosa che giustifichi una vendetta tanto efferata. Intanto, a piazza di Siena viene ritrovato il corpo di un uomo crivellato da proiettili sparati da diversi fucili: scavando nel passato della vittima, Buonvino risalirà fino al clima torbido e avvelenato dagli intrighi della Roma del 1944. Recensione Questo è il quarto romanzo dell’autore ambientato nel Commissariato di Villa Borghese. Una serie che ha come protagonisti Giovanni Buonvino che per un errore professionale è stato trasferito in un commissariato con scarso potere, ma che riesce invece a risolvere casi apparentemente impossibili e la sua squadra: un narcolettico, un ipovedente, una bella agente, Veronica, di cui Buonvino si è perdutamente innamorato. Pochi anni prima il compagno di Veronica, Roberto, un collega, impegnato in una difficile indagine, è rimasto coinvolto a morte in uno strano incidente, un camion lo ha investito e la sua auto si è incendiata. Ora però Veronica ha accettato l’amore caldo di Giovanni e i due si preparano al matrimonio. Lei, in abito bianco, partecipa in un’atmosfera gioiosa al ricevimento di nozze al Caffè delle Arti, circondata dagli amici più cari. Giovanni fa appena in tempo a capire che sta sentendo degli sono spari e che Veronica si ritrova esangue al suolo. Comincia così la nuova avventura del commissario Buonvino, devastato dal dolore, mentre all’ospedale, dove passa tutte le sue notti, Veronica giace immobile, in un coma profondo da cui sembra difficile possa risvegliarsi. Nel mentre arrivano altre notizie al commissariato: un cadavere è stato rinvenuto davanti alla Casina di Raffaello a Piazza di Siena. Sembra che l’anziano sia stato fucilato e sul suo cadavere sia stato posto un disco a 78 giri di Enrico Caruso. Presto si scopre essere Giorgio Caruso di 79 anni nato a Roma nel 1943, un barbone, un clochard figlio dell’ex questore di Roma Pietro Caruso mandato a morte nel 1944 nello stesso giorno e alla stessa ora. Per trovare delle risposte occorre una doppia indagine e soprattutto scavare nella vita di Caruso e della sua famiglia con la collaborazione di tutta la squadra e con la collaborazione del prof. Antonio Areddu. L’autore si sbizzarrisce con la fantasia e porta il lettore negli anni Quaranta, in piena guerra: Roma sotto la dominazione nazista, la rappresaglia delle Fosse Ardeatine, il ruolo dei fascisti italiani in quella tragedia, la ricerca negli archivi di quanto la storia ha volutamente dimenticato o più propriamente rimosso. Come nei precedenti, anche in questo romanzo, l’autore mescola con sapienza diversi registri, passa dal tono intimo con cui descrive il grande amore del suo commissario, con pagine importanti della storia cittadina, le più drammatiche; la passione per la musica, il cinema, la letteratura fa capolino in ogni pagina del libro. Un romanzo ricco di colpi di scena e citazioni colte di vario genere (forse anche troppe). Consiglio questo romanzo a tutti coloro che cercano un racconto formato da una intensa indagine storica e da una analisi intima e delicata nel profondo che offre ampio spazio alla commozione, alla nostalgia, al dolore e al pianto. Alcune note su Walter Veltroni Walter Veltroni è nato a Roma il 3 luglio 1955. È stato direttore dell’Unità, vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni e le attività culturali, sindaco di Roma, fondatore e primo segretario del Partito democratico. Oltre al primo capitolo delle indagini del commissario Buonvino, Assassinio a Villa Borghese , pubblicato sempre da Marsilio nel 2019, ha scritto vari romanzi, tra i quali La scoperta dell’alba (2006), Noi (2009), L’isola e le rose (2012), Ciao (2015), Quando (2017), tutti editi da Rizzoli. Ha realizzato diversi documentari tra i quali Quando c’era Berlinguer (2014), I bambini sanno (2015), Indizi di felicità (2017), Tutto davanti a questi occhi (2018) e la serie sulla storia dei programmi televisivi Gli occhi cambiano (2016). Nel 2019 è uscito il suo primo film, C’è tempo . Collabora con il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport . TAG: #narrativa_italiana, #gialli, #walter_veltroni, #voto_tre

RECENSIONE: Cieli sereni (Luca Peyron)
Autore: Luca Peyron Editore: San Paolo Edizioni, 2023 Pagine: 160 Genere: Saggi, Religione, Astronomia Prezzo: € 15.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.edizionisanpaolo.it/autore/luca-peyron.aspx Trama Questo libro è un percorso straordinario: incrocia la luce che viene dal passato remoto della forma-zione cosmica e la luce che viene dal futuro, inaugurato dalla resurrezione di Cristo. Nell’intreccio di queste luci con gioia e docilità avviene un incontro di brillante bellezza, di fulgore naturale e soprannaturale. Infatti cercare il colore nel nero del cielo sopra di noi, anzi trovarlo ancora di più tanto più è nero, restituisce luci e colori di cui il nostro cuore e la nostra vita hanno un bisogno assoluto. Questo non è un libro scientifico, ma uno scienziato potrebbe scoprire quanto possa essere serio ciò che non è solo scienza. Questo non è un libro per astronomi, ma un astronomo potrebbe scoprire quanto possa essere preciso il suo rapporto con Dio. Questo non è un libro per credenti, ma un credente potrebbe scoprire quanto possa essere bello fare un po’ di scienza dal proprio balcone. Questo insomma, non è un libro per qualcuno in particolare, forse per questo può essere un libro per chiunque. Chiunque voglia aprire la finestra di casa e guardare in su, o la finestra del proprio cuore e guardarci davvero dentro. Recensione Il titolo di questo interessante saggio fa riferimento ad un'espressione utilizzata tra gli astrofili per indicare la serenità che viene provata quando si osserva il cielo ad occhio nudo o con strumentazione apposita, lontano dall'inquinamento luminoso. In questo libro, l'autore, sacerdote della Diocesi di Torino e laureato in giurisprudenza, spiega al lettore come ha scoperto Gesù anche grazie alla bellezza del firmamento, osservando galassie e stelle. L'osservazione del cielo profondo diventa una esperienza di fede che la alimenta e la rinvigorisce. Un saggio che riesce perfettamente a conciliare la luce che viene dal passato che racconta la formazione cosmica e la luce che viene dal futuro, con la resurrezione di Cristo. Un racconto che unisce l'umano e il soprannaturale. La ricerca del nero del cielo cielo notturno diventa motivo per arricchire di luci e colori il nostro cuore e la nostra vita. Un libro che è un grande viaggio tra pianeti, stelle, galassie e nebulose scrutate con occhio scientifico e ammirate con il fuoco delle fede nel cuore. Questo è un saggio rivolto a tutti, chiaro e non religioso, ma anche un non credente, leggendolo, può scoprire quanto sia bello cadere estasiati davanti alla bellezza dell'Universo. Un libro per le persone che amano guardare il cielo e trarre ispirazione dalla sua immensità o semplicemente aprire la finestra del proprio cuore per guardare nel profondo di sé stessi. Alcune note su Luca Peyron Luca Peyron è sacerdote della Diocesi di Torino dal 2007 dopo un’esperienza accademica e professionale nell’ambito del diritto industriale. Laureato in giurisprudenza e licenziato in teologia pastorale, vive il suo ministero soprattutto tra gli universitari e i giovani adulti andando in cerca di quei segni dei tempi che aiutino a ricucire lo strappo tra fede e scienza, tecnica ed esperienza di Cristo. Parroco in città, attualmente è anche direttore della Pastorale universitaria diocesana e regionale. Ha fondato e coordina il Servizio per l’apostolato digitale che è uno dei primi servizi a livello globale della Chiesa cattolica con il compito di riflettere, progettare e agire rispetto alla cultura digitale in una prospettiva di fede. Insegna teologia in diversi atenei italiani. È Faculty Fellow del Centro Nexa del Politecnico di Torino e membro del Consiglio scientifico dello Humane Technology Lab dell’Università Cattolica di Milano. Collabora con alcune riviste e testate tra cui Avvenire e The Huffington Post, soprattutto rispetto ai temi della trasformazione digitale. Ha scritto saggi e libri di spiritualità. Di tanto in tanto lo potete trovare sul tetto della parrocchia in compagnia di qualche universitario o famiglie con bambini in caccia di comete, stelle e pianeti. TAG: #saggi, #religione #astronomia, #luca_peyron #voto_quattro

RECENSIONE: Mindfulness. Essere consapevoli (Gherardo Amedei)
Autore: Gherardo Amedei Editore: Il Mulino, 2023 Pagine: 248 Genere: Saggi, Psicologia Prezzo: € 13.00 (cartaceo), € 9.49 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.mulino.it/isbn/9788815383150 Trama Viviamo nel presente, ma non viviamo il presente. Facciamo una cosa e ne pensiamo un'altra. La mindfulness offre una opportunità, quella di essere consapevoli, cioè di essere davvero presenti nella propria vita, momento dopo momento, staccandoci da abitudini nocive e dipendenze mortificanti. Possiamo iniziare a vivere con maggior equilibrio psicofisico semplicemente disciplinando con gentilezza la nostra attenzione, recuperando il tempo di guardare veramente alle cose per quel che sono, e non per quello che si è abituati a pensare, a temere o a sperare che siano. Imparare finalmente a rispondere, anziché reagire, allo stress può far emergere un diverso e più sereno rapporto con la complessità del vivere. Recensione La mindfulness è uno stato e una pratica che hanno a che fare con l’attenzione; è un modo per coltivare la consapevolezza del qui e ora, con intenzione e in maniera non giudicante. È un approccio basato sulla meditazione, una meditazione che possiamo inserire in tutti i momenti della nostra giornata: non si tratta solo di sedersi e meditare, ma di farlo con consapevolezza del proprio corpo e del proprio respiro. Non serve a rilassarsi o ad astrarsi da sé, ma anzi porta all’attenzione il corpo, il contatto, il respiro, i suoni. Può essere praticata da seduti, distesi ma anche camminando.
Proprio la mindfulness è al centro di questo saggio diviso in sei capitoli. L'autore, psichiatra e psicoterapeuta, scandaglia la pratica in tutte le sue direzioni. Il primo capitolo è dedicato a comprendere che cosa è la mindfulness. In esso troviamo concetti come meditazione e consapevolezza del corpo e della mente. Molto interessante il paragrafo che spiega che cosa non è la mindfulness. Nel secondo capitolo il lettore comprende quali sono i vantaggi, a livello organico, della pratica. In modo particolare si evidenzia come essa è collegabile allo sviluppo del benessere e alla cura di disagi di tutte le fasi del ciclo di vita, trovando indicazioni per le forme di ADHD (Disturbo dell'Attenzione e dell'Iperattività) in età giovanile, come per ridurre il deterioramento celebrare negli anziani. Il terzo capitolo è dedicato a spiegare come fare esperienza della mindfulness. Il primo consiglio dato è quello di fermarsi, di schiacciare il tasto "pausa", di concentrarsi sul qui ed ora . In questa parte del saggio viene dato una spazio anche ad altre forme di meditazione come la ripetizione dei mantra buddisiti o la recitazione del rosario cristiano. Nel quarto capitolo ci si concentra prevalentemente sul come portare la pratica della mindfulness nella quotidianità ovvero come ritagliarsi ogni giorno dei momenti in cui praticare Il penultimo capitolo è dedicato al comprendere l'origine della pratica. Qui il lettore incontra la filosofia buddista e di come essa sia riuscita a mettere a punto un modo di addestrare la mente. Nell'ultimo capitolo vengono indicati diverse applicazioni della mindfulness: nell'attività fisica e sportiva, nel lavoro, nella genitorialita, ecc... L'autore ha uno stile rigoroso e chiaro. Molto interessante la corposa bibliografia che conclude questo saggio che ha una solida base scientifica, ma risulta poco pratico. Un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono scoprire la meraviglia del vivere nel qui ed ora. Alcune note su Gherardo Amedei Gherardo Amadei è stato psichiatra e psicoterapeuta. Ha insegnato Psicologia dinamica presso l’Università di Milano-Bicocca. Con il Mulino ha pubblicato: «Come si ammala la mente» (2014) e «Psicologia dinamica» (curato con D. Cavanna e G.C. Zavattini, 2015). TAG: #saggi, #psicologia, #gherardo_amedei, #voto_quattro

RECENSIONE: Gli scampati (Mario Caprara)
Autore: Mario Caprara Editore: Bordeaux, 2022 Pagine: 224 Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 16.00 (cartaceo), € 6.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.bordeauxedizioni.it/prodotto/gli-scampati/ Trama Roma, 1933: in piena dittatura fascista un oggetto volante non identificato si schianta sui monti della Capitale. All’impatto sopravvivono alcune creature aliene che, dopo uno scontro a fuoco con una squadra di camicie nere, spariscono senza lasciare traccia. Il regime sceglie di insabbiare l’accaduto, istituendo un servizio segreto col compito di rintracciare i fuggiaschi, decodificare la loro tecnologia e mantenere la popolazione all’oscuro dell’accaduto. Roma, un futuro vicinissimo al nostro presente: Joe Santo, giornalista consumato, scoperchia il segreto alieno del regime, lanciando così una bomba in un contesto già reso precario da una grave crisi sociale ed economica. Intanto, il giovane italo-bangladese Akash Enea Wased guida una rivolta di emarginati mettendo a ferro e fuoco la città fino a occupare l’Esquilino. Ma è proprio in uno dei palazzi occupati che si nascondono gli extraterrestri sfuggiti allo schianto del ’33… Recensione In questo intrigante esordio narrativo, il lettore incontra gli extraterrestri non non nell’epoca contemporanea o in un ipotetico futuro, ma durante il ventennio fascista. In breve la trama del romanzo: Roma, un’astronave aliena che si schianta su Monte Cavo, uno scontro a fuoco con alcune camicie nere che si trovano per caso sul posto, intente a dare la caccia a un anarchico. Il regime sceglie di insabbiare il tutto, mantenendo la popolazione all’oscuro mentre cerca di decodificare la tecnologia con la quale è venuto a contatto, progettando di usarla per i suoi scopi (essenzialmente militari). Sempre Roma, stavolta catapultati in un futuro molto prossimo: dopo decenni e decenni di nascondimento, finalmente il giornalista Joe Santo scoperchia il segreto, lanciando questa "bomba" proprio in un momento di particolare crisi sociale ed economica. Su questo si dipana la storia, che lascia il dovuto spazio per una interessante critica sociale (la deriva possibile di un avanzamento tecnologico non affiancato e supportato da un parallelo avanzamento di coscienza umana). Tra incartamenti segreti e complesse relazioni con gli alieni, non manca in verità nemmeno il dipanarsi di una storia sentimentale. Un romanzo che risulta godibilie in quanto gioca su più registri. Apprezzabile il fatto che la narrazione non indulga sul tema controverso della realtà o meno dei vari avvistamenti e non doni spazio alle diverse teorie complottistiche da diverso tempo sul mercato , ma si mantenga ben precisa nello sviluppo della cellula tematica iniziale, avvalorandola anche di interessanti considerazioni scientifiche. Su tutte colpisce sicuramente la menzione assai precisa della scala di Kardašëv , interessante metodo di classificazione delle civiltà in funzione del loro livello tecnologico, avanzata negli anni sessanta dall’astronomo russo Nikolaj Kardašëv . Leggendo questo libro ci si può domandare quante potrebbero essere le civiltà extraterrestri sparse per l’universo. A questo tentava di dare una risposta la famosa equazione di Drake , essenzialmente un calcolo probabilistico che tiene conto di vari fattori (numero di stelle, di pianeti capaci di ospitare la vita, durata ipotetica di una civiltà intelligente, eccetera), per arrivare a una prima stima del loro numero. Il problema è che non c’è assolutamente concordanza sulla valutazione di questi fattori. Tanto che l’equazione stessa si dimostra, al presente, più un interessante stimolo per impostare il ragionamento, che un calcolo scientifico. Un romanzo che consiglio a tutti coloro che cercano un opera che riesce a coniugare perfettamente il genere fiction con quello scientifico. Alcune note su Mario Caprara Mario Caprara è nato a Roma nel 1952. Giornalista, ha lavorato a lungo per il Gruppo Espresso. Profondo conoscitore dell’intreccio fra criminalità e terrorismo di destra, ha scritto saggi di cronaca e politica. Tra i suoi ultimi lavori Destra estrema e criminale (2007), Neri (2009) e Delitti e luoghi di Roma criminale (2016), tutti pubblicati da Newton&Compton. Gli scampati è il suo primo romanzo. TAG: #narrativa_italiana, #narrativa_moderna_contemporanea, #mario_caprara, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Segreti di famiglia (Marie-Christophe Ruata-Arn)
Autore: Marie-Christophe Ruata-Arn Traduttore: Federico Appel Editore: Sinnos, 2023 Pagine: 160 Genere: Narrativa per ragazzi Prezzo: € 14.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.sinnos.org/prodotto/segreti-di-famiglia/ Trama La torta è pronta per il tredicesimo compleanno di Maria. Le candeline sono accese, ci sono mamma, papà, Guida (sua sorella maggiore) e Joao. C’è anche un regalo. Uno strano regalo: è una valigetta, letteralmente piovuta dal cielo, piena di soldi. tanti soldi. Anzi, così tanti da far nascere strani pensieri in famiglia. E mentre la valigetta rimane nascosta in attesa di capire cosa farne, ognuno comincia a pensare alla ricchezza, alla propria voglia di fuga e, in maniera imprevista, all’amore. Recensione Si può definire questo libro per ragazzi come un thriller domestico, ovvero un giallo ambientato in una famiglia dove tutto scorre normalmente fino a quando all’improvviso irrompe un fatto anomalo e tutto si svolge e risolve all’interno delle pareti di casa, senza polizia. Durante la festa di compleanno della tredicenne Maria, il fratellone Joao si presenta in ritardo con un regalo, una valigetta nera con due milioni di euro, dice lui, caduta dal cielo. Che cosa fare? Anzitutto la si nasconde, impegnandosi a non toccare il malloppo per non suscitare sospetti. Nessuno però resiste alla tentazione, la mamma con il desiderio di un nuovo forno, la figlia Guida per un orologio con cinturino in coccodrillo, Jago per una sbronza con gli amici, papà per una Mercedes con parafanghi argentati. La famiglia si ritrova, loro malgrado, braccata da un ispettore e da un boss calabrese con due sicari siciliani, mentre il nipote Roberto se la fa con Guida. Nel mentre, Maria, prende i soldi e scappa inseguita da da familiari, polizia e gangster. Un romanzo spassoso la cui forza sta nei personaggi che risultano perfettamente delineati nei loro vizi e virtù e nelle dinamiche familiari che si sviluppano con modalità tragicomiche e surreali. Alcune note su Marie-Christophe Ruata-Arn Marie-Christophe Ruata-Arn è nata a Ginevra, ha una doppia formazione da architetto e da sceneggiatrice. Oltre a insegnare, progettare e scrivere sceneggiature per spettacoli teatrali e programmi televisivi, romanzi per ragazzi e fumetti, suona la tastiera in un gruppo rock tutto al femminile: The Lawdy Mamas . TAG: #narrativa_per_ragazzi #federico_appel, #marie-christophe_ruata-arn, #voto_tre

RECENSIONE: Uccidere, qualche volta (Rosa Mogliasso)
Autore: Rosa Mogliasso Editore: SEM, 2023 Pagine: 304 Genere: Narrativa italiana, Gialli Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.semlibri.com/book/uccidere-qualche-volta/ Trama Totò ha diciassette anni, un padre che è sparito nel nulla anni prima, una madre che mantiene entrambi lavorando da parrucchiera. Totò ha una testa sopraffina, ama la poe-sia, capisce la vita, le debolezze degli altri, ma soprattutto è infinitamente curioso e manipolatore, desideroso di uscire dal suo guscio, dalla casa popolare e dal quartiere in cui vive e di misurarsi, finalmente, con il mondo. Totò è il deus ex machina, in parte involontario, di una vicenda i cui molteplici protagonisti , da Francesca Turchinetti Tratti di Valprina, imprenditrice danarosa, a suo marito Tommaso, detentore dell’imponente cognome e di nient’altro; da Beppe Pinardi, ex operaio ora nullafacente con la scusa di volersi dedicare alla politica, a sua moglie Teresa, fino a Paolo e Martina, due coniugi bellissimi e prestanti, entrambi dediti a quella che viene definita l’attività più vecchia del mondo, gestita con piglio manageriale – hanno in testa un unico obiettivo: la ricerca della felicità, rappresentata per alcuni dai soldi, per altri dalla scoperta di una nuova sessualità. Recensione Il deus ex machina della storia di questo romanzo è Totò, un ragazzo di diciassette anni della periferia di Torino che vive con la madre, Patrizia Lo Cascio; che ha un padre svanito nel nulla perché un giorno, mentre lavorava come camionista, ha incontrato una rumena all’autogrill e li ha lasciati soli per andare a vivere con lei. Totò sogna di fare il veterinario, ama la poesia, e intanto la madre fa la parrucchiera per mantenere entrambi. Il ragazzo, intelligente e scaltro, è affascinato da uomini robusti e irsuti come il suo vicino, Beppe Pinardi, che vive con la moglie Teresa e sogna di darsi alla politica. Tommaso invece è il marito dell’imprenditrice Francesca Turchinetti Tratti di Valprina. I due coniugi hanno poco da condividere e sono presi da altre relazioni più o meno occasionali. Paolo e Martina sono due abili truffatori e, in uno strano intreccio di destini, entrano nella vita di Francesca e Tommaso. Ma un fortuito incontro al cinema permetterà a Totò e Tommaso di conoscersi e sarà un punto di svolta nell’esistenza di entrambi L'autrice scrive un libro dissacrante ed ironico, con tanti personaggi che creano nell’insieme una commedia dai toni parossistici e spassosi, ma corale. Totò è colui che fa da tramite per tutto loro, per raccontare una storia tanto curiosa quanto assurda. Tutti i personaggi sono descritti minuziosamente e contribuiscono a creare un romanzo raffinato ed elegante, quanto assai ironico caratterizzato da un taglio nettamente cinematografico. Quello che colpisce maggiormente di più in questa storia da Commedia dell'Arte sono i dialoghi che risultano perfetti, contemporanei e accattivanti. L'autrice è talmente brava a scriverli che può permettersi intere pagine di soli dialoghi senza spezzare o inficiare la suspense e l’azione propri di un romanzo di genere. Un romanzo che consiglio a tuti coloro che cercano una lettura che ha l’ironia e il sarcasmo come tratti salienti e che tiene incollati fino all’ultima pagina con un gran divertimento. Alcune note su Rosa Mogliasso Rosa Mogliasso vive a Torino. Tra i suoi romanzi ricordiamo: L’assassino qualcosa lascia ; L’amore si nutre d’amore ; La felicità è un muscolo volontario ; Chi bacia e chi viene baciato ; Bella era bella, morta era morta ; L’irresistibile simmetria della vendetta . È stata finalista in molti premi prestigiosi, tra cui il Bancarella, il premio Scerbanenco e il francese Prix Meilleur Polar. TAG: #narrativa_italiana, #gialli, #rosa_mogliasso, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Abbondanza. La via interiore alla prosperità (Deepak Chopra)
Autore: Deepak Chopra Traduttore: Fabrizio Andreella Editore: Edizioni Il Punto d'Incontro, 2023 Pagine: 264 Genere: Saggi, Benessere Prezzo: € 14.90 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.edizionilpuntodincontro.it/libri/abbondanza.html Trama Deepak Chopra ti offre un semplice programma in sette fasi per aiutarti a focalizzarti su ciò che conta davvero per te, diventare il protagonista della tua esistenza e afferrare le possibilità illimitate della vita. Aiutandoti a superare il senso di limitazione autogenerato e guidandoti in meditazioni per focalizzare l'attenzione e l'intuizione, l'autore ti apre la via a una vita di potere, prosperità e abbondanza. "Abbondanza" utilizza gli insegnamenti tradizionali della tradizione yoga per guidarci verso una personale realizzazione materiale ed economica. Per Deepak Chopra, infatti, quest'ultima non è che uno stato di consapevolezza superiore cui tutti possiamo giungere seguendo un mirato percorso spirituale. Recensione Questo libro si basa su una precisa premessa: coltivare un senso interiore di abbondanza è importante al di là del semplice guadagno e la soddisfazione deriva più dall'uso dell'"intelligenza creativa" (simile al termine "flusso" di Csíkszentmihályi ) in linea con il proprio dharma, che dall'avere delle buone cose o dal denaro. I lettori che non hanno Questo volume è principalmente un'introduzione al sistema dei chakra , dei principi yogici, indù e buddisti. Il tutto è corredato da molti quiz che aiutano il lettore a valutare la propria esperienza e da esercizi e meditazioni specifiche per ciascun chakra, rendendo il materiale di facile applicazione. La struttura del testo risulta particolare. La prima metà contiene una sorta di suggerimenti generali e vaghi su come costruire e mantenere la ricchezza nel mondo reale. La seconda metà si concentra sui sette chakra, in modo particolare come sfruttarli per massimizzare l'abbondanza nella propria vita. Nonostante l'autore non citi le fonti di articoli e statistiche che inserisce nel testo, esso risulta comunque una lettura piacevole che permette di cambiare il punto di vista sull'abbondanza, un benessere che va oltre le cose materiale e che si concentra maggiormente sull'autocoscienza e la gratitudine. Un saggio che consiglio a tutti coloro che cercano una ricchezza spirituale più che materiale. Alcune note su Deepak Chopra Deepak Chopra è professore universitario e medico, ha all’attivo oltre 75 bestseller, con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo e tradotte in ben 30 lingue. Con il suo talento unico nell’unire la teoria scientifica alla saggezza orientale, ha trasformato la nostra comprensione sul significato di salute, stabilendo che la salute perfetta non è soltanto assenza di malattia, bensì uno stato vitale di equilibrio e integrazione di corpo, mente e spirito. Nel 1995 ha inaugurato il suo Centro per il Benessere The Chopra Center for Well Being , presso il quale offre una varietà di programmi di medicina mente-corpo e sviluppo personale, individuali o di gruppo, integrando il meglio della medicina occidentale e delle cure naturali tradizionali, in un nuovo approccio alle moderne esigenze della salute. TAG: #saggi, #benessere, #fabrizio_andreella, #deepak_chopra, #voto_tre

RECENSIONE: La signora dell'acqua (Elena Pigozzi)
Autore: Elena Pigozzi Editore: Piemme, 2022 Pagine: 348 Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea Prezzo: € 17.50 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.edizpiemme.it/libri/la-signora-dellacqua/ Trama Moreno Zanon è un campione di Mma, le arti marziali miste che vedono i combattenti darsi battaglia all’interno di una gabbia. Ha il corpo ricoperto da tatuaggi e un passato ingombrante. Lui è convinto di esserselo lasciato alle spalle, ma il caso è pronto a fargli capire che si sbaglia. Proprio nel momento in cui le cose sembrano girare per il verso giusto, infatti, con un incontro importante alle porte e una storia d’amore appena nata, il maresciallo Di Ciolla gli comunica che il fratello Marco è stato accoltellato in carcere a causa di un debito con un ex appartenente alla Mala del Brenta, accanito scommettitore. Per ripagarlo, Moreno sarà costretto a diventare l’attrazione principale del Combat Circus, una sorta di moderno Colosseo dove i lottatori si affrontano in feroci incontri clandestini. Ma nulla è come sembra, e l’unico modo che Moreno troverà per uscire dalla spirale di ricatti in cui è finito sarà lottare e allearsi con chi, come lui, sembra essere destinato alla sconfitta. Cosmo afferra il lettore e lo trascina tra le ombre di una periferia urbana e umana dove legalità e illegalità si confondono: con la lente del noir, là dove l’estasiante bellezza di Venezia è soltanto un miraggio, racconta una zona grigia, popolata da persone che fuggono dal proprio passato in cerca di riscatto. Recensione L’acqua è materia fluida, come i ricordi che procedono seguendo il movimento della risacca, scivolano in alcuni punti, si soffermano in altri e spesso tornano indietro per ripartire dall’inizio. Ed è questo l’andamento del romanzo. In questo andamento temporale fluido, il romanzo si fa coro di una famiglia nell’arco di un secolo, intrecciandosi con un presente che è confronto-scontro. La voce narrante di questa storia che intreccia il destino di una famiglia con l’acqua, è quella di Sara: la nipote di Ines e Giovanni che, dopo anni di assenza, fa ritorno alla sua terra in quanto la casa costruita dal parente, con i pochi soldi portati dal Brasile, è in pericolo. È qui che si intrecciano le vite di Giovanni, Ines, Erminia, Maria, fino a Italia e Sara. Sara, nata in un giorno estremamente piovoso, ha un dono misterioso, tramandato dalla sua famiglia: ovvero quello “di sentire l’acqua”. La donna, nella casa di famiglia, sente voci misteriose, che le parlano, la indirizzano, le indicano cosa fare. Quel vociare appare sia chiaro che chiassoso, si eviscera nei fogli che essa scrive senza consapevolezza, nelle manifestazioni più strane e nei momenti sia di pace che di tumulto. La perla bianca, così viene anche chiamata l'abitazione, sembra parlare ai suoi inquilini in maniera dolce e decisa attraverso la potenza dell’acqua che scorre sotto le fondamenta. L’immagine restituita al lettore è senz’altro non quella di una casa infestata, ma di un luogo di pace, incontaminato dalla violenza e dalla brutalità umana: un luogo dove intere generazioni hanno vissuto amori, nascite, perdite e partenze. Un luogo capace di proteggere, accogliere e anche lasciare andare. Emozionante è il racconto di come Giovanni , nonno di Sara, mette su mattone dopo mattone le fondamenta di quella casa sospesa nel tempo. L’uomo ne parla come se la costruzione fosse capace di parola, di vita, di sentimenti, e che l’acqua al di sotto di essa, potesse in qualche maniera renderla indistruttibile per la vita. Tuttavia la bellezza di quella casa, immersa nella natura, sembra trovarvi ostacolo, un giorno, in seguito alla notizia di esproprio. Il romanzo lascia spazio a diverse storie d’amore: come quella tra Sara e Angelo che dimostra in maniera chiara come questo sentimento abbatte le distanze tra l’uno e l’altro. Di grande spessore, anche la storia tra Ines e Giovanni, con il racconto della loro fuga d’amore e la ricerca di fortuna in Brasile. Viene indagato anche il rapporto difficile che Sara ha con sua figlia Mirta, che a causa di fattori esterni, hanno imparato a conoscersi e vivere insieme in maniera lenta e postuma. Importante durante tutta la narrazione è il tema della natura. Un romanzo che si fa coro di una famiglia nell’arco di un secolo e in un racconto dove la capacità di "sentire l’acqua" è sia dono che peso, in un mondo incapace di fermarsi ad ascoltare la natura e le sue innumerevoli esigenze. Un romanzo con diversi salti temporali, ma che risulta fluido, caratterizzato da una scrittura evocativa. Un libro che consiglio a tutti coloro che amano le storie famigliare e cercano una trama che è un inno alla vita, di cui l'acqua diviene il simbolo principale. Alcune note su Elena Pigozzi Elena Pigozzi è scrittrice, giornalista e insegnante. Ha scritto testi umoristici per Giunti, quali: Come difendersi dai Milanesi, Come difendersi dai Romani, Come difendersi dai Napoletani, e sempre per Giunti il saggio La letteratura al femminile , mentre per il teatro il monologo Dalla parte di lei, tratto da Ovidio. Nella narrativa esordisce nel 2009 per Marsilio con Uragano d'estate (Premio Penne 2009 Opera Prima), quindi per Piemme nel 2020 con L'ultima ricamatrice (Premio Pavoncella 2021 per la creatività femminile), infine nel giugno 2022 con La signora dell'acqua , sempre per Piemme. È dottore di ricerca in Linguistica applicata e Linguaggi della comunicazione e diplomata alla scuola di specializzazione in Comunicazioni sociali dell’Università Cattolica di Milano. TAG: #narrativa_italiana, #narrativa_moderna_contemporanea, #elena_pigozzi, #voto_quattro

RECENSIONE: Dentro la gabbia (Stefano Cosmo)
Autore: Stefano Cosmo Editore: Marsilio, 2023 Pagine: 256 Genere: Narrativa italiana, Gialli Prezzo: € 17.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2971462/dentro-la-gabbia Trama Moreno Zanon è un campione di Mma, le arti marziali miste che vedono i combattenti darsi battaglia all’interno di una gabbia. Ha il corpo ricoperto da tatuaggi e un passato ingombrante. Lui è convinto di esserselo lasciato alle spalle, ma il caso è pronto a fargli capire che si sbaglia. Proprio nel momento in cui le cose sembrano girare per il verso giusto, infatti, con un incontro importante alle porte e una storia d’amore appena nata, il maresciallo Di Ciolla gli comunica che il fratello Marco è stato accoltellato in carcere a causa di un debito con un ex appartenente alla Mala del Brenta, accanito scommettitore. Per ripagarlo, Moreno sarà costretto a diventare l’attrazione principale del Combat Circus, una sorta di moderno Colosseo dove i lottatori si affrontano in feroci incontri clandestini. Ma nulla è come sembra, e l’unico modo che Moreno troverà per uscire dalla spirale di ricatti in cui è finito sarà lottare e allearsi con chi, come lui, sembra essere destinato alla sconfitta. Cosmo afferra il lettore e lo trascina tra le ombre di una periferia urbana e umana dove legalità e illegalità si confondono: con la lente del noir, là dove l’estasiante bellezza di Venezia è soltanto un miraggio, racconta una zona grigia, popolata da persone che fuggono dal proprio passato in cerca di riscatto. Recensione Il titolo del romanzo risulta molto appropriato alla trama. Le gabbie in questa storia sono tante e coinvolgono tutti i protagonisti. Dentro la gabbia dei sensi di colpa, delle passioni e delle ossessioni vive Moreno Zanon detto Barba, da sempre innamorato della moglie di Marco, suo fratello. Un ex delinquente che ha deciso di dare una svolta legale alla sua vita e lo ha fatto dedicandosi, con successo, ai combattimenti di arti marziali. Tuttavia il passato pare riaffacciarsi nella sua vita a causa di un debito contratto da Marco. Il ritorno negli ambienti della malavita permette non solo a lui ma anche al lettore, di scoprire una realtà fatta di sfruttamento di chi non ha nulla da perdere e forse qualcosa da guadagnare. Dentro la gabbia del lavoro, del senso di giustizia e forse anche del rancore, vive il maresciallo di Ciolla. Dentro la gabbia della rabbia, della sofferenza e della speranza vive Lili, moglie di Marco. Dentro la gabbia della tossicodipendenza vive Marco che si trova in carcere per omicidio e che viene accoltellato a causa di un debito non pagato. Per salvare la vita al fratello, ma soprattutto per evitare pesanti ripercussioni su Lili, il Barba decide di accettare il ricatto di Trabacchin, un potente malavitoso, lottando per lui in un’arena clandestina, il Combat Circus. Una realtà fatta di miserie umane troppo spesso nascoste perché vergognose e illegali. Lì vale davvero tutto e lo sport si trasforma in una disperata lotta per la sopravvivenza. Sullo sfondo la città di Marghera, un inferno di cemento e zanzare affacciato sulla laguna di Venezia. La magia della Serenissima, però, qui non arriva: non ci sono calli romantiche e gondole, ma case popolari, fabbriche abbandonate, povertà, droga e immigrazione clandestina. Il Barba deve muoversi in un intricato labirinto di ombre e di umanità dolente e disperata, potendo contare solo sui suoi suoi pugni. Lo stile di scrittura dell'autore risulta avvincente e scorrevole. I colpi di scena, sapientemente dosati, si mescolano con scorci e personaggi che hanno il sapore della vita vissuta. Un ottimo romanzo per gli amanti dello sport e per tutti coloro che cercano in esso, in modo particolare nell'MMA, storie di rivalsa sociale. Alcune note su Stefano Cosmo Stefano Cosmoè nato nel 1982. Laureato in diritti umani, dal 2007 lavora nel sociale come operatore di strada in un progetto che si occupa di vittime di tratta. Ha fatto parte del Collettivo Sabot, diretto da Massimo Carlotto. È tra gli autori di Padre nostro (Rizzoli 2014) e ha scritto vari racconti pubblicati da quotidiani locali e nazionali. È un appassionato praticante di sport da combattimento TAG: #narrativa_italiana, #gialli, #stefano_cosmo, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Un ragazzo è quasi niente (Lisa Balavoine)
Autore: Lisa Balavoine Traduttore: Eleonora Armaroli Editore: Terre di Mezzo, 2023 Pagine: 256 Genere: Narrativa straniera, Young Adult Prezzo: € 15.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://www.terre.it/prodotto/un-ragazzo-e-quasi-niente/ Trama Romeo ha sedici anni. È un ragazzo e ha capito presto quello che il mondo si aspetta dai maschi. Ma lui preferisce ballare da solo, guardare i film di Jim Jarmusch, ascoltare musica di un’altra epoca. La sua vera casa è il negozio di dischi dello zio, dove può non assomigliare a niente. Poi, l’incontro elettrico con Justine, la ragazza fringuello, che ha il potere di immobilizzare la Terra e che l’attimo dopo è già volata via. Per la prima volta Romeo sente una scossa: non è il solo a volersi libero, fuori dagli schemi, a rivendicare la fragilità senza mostrare i muscoli. Potrebbe scappare lontano, inseguire la propria voce, oppure farla vibrare assieme a quella di Justine. E accettare il rischio. Un romanzo quasi cantato per ritrovare con delicatezza la stagione delle prime volte, quando ogni storia può ancora essere scritta. Recensione In questo romanzo in versi liberi entriamo nella testa di Romeo, il protagonista, narratore della sua storia. Romeo è un giovane un po' smarrito che si sente fuori posto ovunque, che si sente diverso. Legge, ascolta musica “vintage” e parla poco con i genitori, ancor meno con i compagni di classe. Un giorno nota la "ragazza passero", Justine, e si crea una connessione. Nel corso della sua storia, Romeo si pone domande profonde e rivelatrici sulla società patriarcale. I temi del femminismo, della virilità imposta, del consenso e della libertà di essere se stessi vengono affrontati in modo sincero: Cosa succede a volte nella testa di un uomo? Cos'è questo bisogno di onnipotenza? Cos'è questa virilità brutale che afferra alcune persone e le fa impazzire, le fa diventare violente e le fa diventare crudeli? Romeo non assomiglia agli altri ragazzi della sua età e la penna dell'autrice è utile allo scopo. I suoi versi puliti, spesso incisivi, illustrano la lotta interiore che si sta svolgendo dentro al protagonista: come essere veramente se stesso in questo mondo? Attraverso Romeo, il lettore scopre la melomania dell'autrice che semina riferimenti musicali attuali nel suo romanzo (Orelsan, Eddy de Pretto), ma anche più vecchi, quelli dei classici pop-rock (David Bowie, Frankie Goes to Hollywood, Patti Smith), perché lì è anche questa giovinezza che non si limita a un solo genere musicale, a un solo modo di pensare. Ciò che colpisce è il realismo di questo romanzo che racconta l'adolescenza attuale, che, seppur ancora chiusa in certi cliché, rimane consapevole dell'ingiustizia. I dialoghi e la narrazione sono giusti e sono ancorati a questo realismo che fa sentire bene. Rari sono i romanzi sulla giovinezza che ritraggono così fedelmente i problemi di quest'ultima. Alcune note su Lisa Balavoine Lisa Balavoine nasce nel 1974 ad Amiens, nel Nord della Francia. Attratta dai libri e dalle storie, studia letteratura e diventa insegnante in un liceo professionale. Oggi dedica la sua vita alla scrittura e all’altra sua grande passione: la musica indie pop. Un ragazzo è quasi niente (2023) è il suo primo romanzo pubblicato in Italia. TAG: #narrativa_straniera, #young_adult, #eleonora_armaroli, #lisa_balavoine, #voto_quattro

RECENSIONE: Grado al chiaro di luna (Andrea Nagele)
Autore: Andrea Nagele Traduttore: Rachele Salerno Editore: Emons Edizioni, 2023 Pagine: 288 Genere: Narrativa straniera, Gialli Prezzo: € 14.00 Acquista: Libro Acquista sito editore: https://emonsaudiolibri.it/libri/grado-al-chiaro-di-luna Trama Poco lavoro e grande stress per la commissaria Degrassi, in questo periodo. Sibilla, sua madre, sta per sposare il comandante Scaramuzza, insopportabile come capo e figuriamoci come patrigno, che ha anche pensato bene di sollevare Maddalena dagli incarichi investigativi per destinarla ad assistere la futura sposa nell’organizzazione del matrimonio dell’anno. Anche se la sera dell’addio al nubilato Sibilla si presenta con gonna di paillettes, top nero scollato e una parrucca rosso fuoco, a sorprendere davvero Maddalena è l’apparizione della tanto favoleggiata fidanzata del collega Zoli, una giovane donna dall’aria di cerbiatto spaventato, finora ritenuta da tutti solo frutto della sua immaginazione. L’indomani colleghi e amici si ritrovano finalmente nel pittoresco castello di Strassoldo per festeggiare il matrimonio ma i piani vengono brutalmente scombinati dall’irruzione di un gruppo di uomini armati. E per la commissaria inizia l’ora più buia. Recensione Non è un caso da risolvere, questa volta, ad occupare i giorni e i pensieri della commissaria Degrassi. Sua madre Sibilla e il comandante Scaramuzza, hanno deciso di convolare a nozze, il giorno fatidico è sempre più vicino e la commissaria fa molta fatica a pensare a lui come al suo imminente patrigno, lo sopporta già poco come capo. A rincarare la dose di fastidio è proprio Scaramuzza, che la solleva momentaneamente dagli incarichi di lavoro per permetterle di supportare la sua adorata Sibilla nell’organizzazione del matrimonio dell’anno, per il quale è prevista una cerimonia degna di una principessa, con tanto di castello delle fiabe. L’evento, infatti, avrà luogo nel celebre castello di Strassoldo , dove la leggenda vuole che nelle notti di luna piena si aggiri tra le sue mura il fantasma della principessa Ginevra , che da secoli attende invano il suo amato Odorico, partito in guerra e mai più ritornato. La commissaria si ritrova, così, coinvolta in un’impresa che non la rende particolarmente felice, tra prove d’abito, scelta di colori, particolari e dettagli che, pensa, il suo povero papà non avrebbe mai voluto, al contrario del comandante quasi patrigno che, invece, sembra non voler badare a spese pur di rendere felice la sua amata. Questa è anche l’occasione, per la donna, di tirare le somme della sua relazione con Franjo; finalmente vivono insieme e questo è già un grande passo, forse, adesso, è giunto il momento di rendere tutto più ufficiale, è giunto il momento di sposarsi. Sì, si sposeranno al più presto, e lo diranno a tutti proprio il giorno del matrimonio dell’anno, al taglio della torta. La sera dell’addio al nubilato, però, tra cocktails discutibili e balli sfrenati su canzoni selezionate dal DJ scelto per l’occasione, a sorprendere davvero Maddalena Degrassi non è tanto Sibilla, in tenuta da discoteca, con tanto di parrucca rosso fuoco, quanto la comparsa della famosa fidanzata del collega Piero Zoli, una giovane donna dall’aria spaesata, triste e spaventata. Una donna di cui tutti sentito parlare, ma che nessuno ha mai visto prima, considerata inesistente, frutto della fantasia di Zoli segretamente innamorato della commissaria. L’indomani è il grande giorno. Tutto è pronto e perfetto al castello di Strassoldo, ma l’irruzione di un gruppo di uomini armati e la conseguente esplosione di una serie di colpi di pistola stravolgono i piani e segnano l’inizio dell’ora più buia e difficile per la commissaria Degrassi. Con una scrittura limpida, diretta e coinvolgente, l'autrice dona vita ad una nuova emozionante avventura della commissaria Degrassi. Una storia amara, in cui si mostra il sogno di un nuovo inizio e l’incubo di sentirsi sfilare questa possibilità quando già la si stava assaporando. La forza che scaturisce da un trauma e che si alimenta di una cieca vendetta che ci spinge avanti nonostante ci si senta precipitare ad ogni passo. La presunzione di credere che la vita di qualcun altro ci appartenga nonostante tutto. Da segnalare la possibilità di ascoltare l'audiolibro inquadrando il codice nelle prime pagine e, per gli amanti della cucina, l'opportunità di creare la torta torta degli sposi, la Meringata alla frutta con le fragole , la cui ricetta, trascritta nelle ultime pagine, è stata fornita all'autrice direttamente dalla contessa Gabriella Williams di Strassoldo Alcune note su Andrea Nagele Andrea Nagele, scrittrice austriaca, divide la sua vita tra Klagenfurt, dove esercita l’attività di psicoterapeuta, e la cittadina di Grado, dove ha ambientato la serie di romanzi gialli con protagonista il commissario Maddalena Degrassi. TAG: #narrativa_straniera, #gialli, #rachele_salerno, #andrea_nagele, #voto_quattro_mezzo

RECENSIONE: Città di polvere (Hayley Scrivenor)
Autore: Hayley Scrivenor Traduttore: Fabrizio Coppola Editore: NN Editore, 2023 Pagine: 354 Genere: Narrativa straniera, Gialli Prezzo: € 19.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.nneditore.it/libro/9791280284792 Trama In un caldo pomeriggio di fine novembre, a Durton, Australia, la dodicenne Esther scompare mentre torna a casa da scuola, e la comunità della piccola cittadina sprofonda in un vortice di dubbi e dolore. La detective Sarah Michaels, donna queer in un mondo maschile e maschilista, viene inviata sul posto per indagare, e ben presto i sospetti cadono sul padre della ragazzina, Steven, un uomo affascinante dal passato controverso. La detective non è la sola a voler far luce sul caso: anche Ronnie, migliore amica di Esther, è determinata a scoprire la verità, ma si scontra con i segreti e le bugie delle persone intorno a lei, incapaci di sacrificare la propria reputazione in un ambiente dove tutti si conoscono e le voci si diffondono rapidamente. Con un sapiente gioco narrativo che alterna i punti di vista dei protagonisti a quello corale dei ragazzini, Hayley Scrivenor mette in scena un crime in cui lo sfondo sociale e ambientale determina le azioni dei personaggi, minando certezze e fiducia reciproca. Ma è proprio nel dolore che la comunità si ricompatta e fortifica, trovando nel perdono il sentimento più potente per aprirsi a un futuro diverso. Recensione Questo romanzo trasporta il letto nel 2001 a Durton, una cittadina rurale in cui la vita scorre placida e la comunità appare tranquilla perché ogni abitante conosce il proprio vicino e non vede minacce, fino al giorno in cui in un pomeriggio afoso di fine novembre la dodicenne Esther Bianchi non ritorna a casa dopo la scuola. Ronnie, che è la migliore amica di Esther, appena saputo della scomparsa, si mette in testa di ritrovare la ragazzina, perché la conosce e insieme hanno dei piccoli segreti. La storia ripercorre lentamente i giorni successivi alla scomparsa, cambiando continuamente punto di vista. Ogni capitolo ha infatti come protagonista, oltre a Ronnie, un diverso attore nella vicenda, da Costance,che è la madre di Esther, a Sarah, la detective incaricata del caso, donna queer con problemi amorosi, a Lewis, l’amico che per ultimo ha visto Esther. La narrazione si svolge in alcuni casi in prima persona e in altri in terza, ma la prospettiva più originale è quella contraddistinta dalla terza persona plurale dei capitoli intitolati "Noi” : in questi lo sguardo diventa corale e i ragazzini della città parlano con profondità di ciò che vedono intorno a loro. L'autrice scava nei personaggi, ne rivela il passato e cosa li ha portati a essere quello che sono in quel momento a Durton, la città di polvere. Scorrendo le pagine si sopre perché Constance, che è una donna di città, si è ritrovata a vivere in un posto lontano da tutto, ma con a fianco Steve, un marito italiano affascinante che in un attimo le diventa estraneo quando nella sua macchina viene ritrovata una scarpa della figlia. Il contesto sociale ha una parte fondamentale nella vicenda e influenza l’agire di ogni personaggio, un microcosmo in cui si viene giudicati per ogni azione e in cui si tende a nascondere la verità sotto una falsa facciata amichevole. Questo esordio cela misteri, racconta di una città in cui nessuno è esente dall’errore, che piccolo o grande che sia viene comunque negato, camuffato e sospinto, come la polvere sotto al tappeto, in un luogo in cui si possa dimenticare. Tutti hanno segreti e intime recriminazioni. L'autrice, al suo esordio, scrive una storia che cattura da subito e che porta rapidamente all’ultima pagina spinti dalla speranza e dalla curiosità sul destino di tutti i personaggi. Il linguaggio risulta molto vario, a seconda del narratore introdotto dall’autrice. La suspence risulta ben dosata in ogni capitolo. La polvere che ricopre idealmente Durton diventa quasi tangibile grazie all’abile penna della scrittrice. Un ottimo libro che consiglio a tutti gli amanti dei gialli/thriller che riguardano piccole realtà. Alcune note su Hayley Scrivenor Hayley Scrivenor è un’autrice australiana, ricercatrice in Scrittura creativa presso la Wollongong University ed ex direttrice del Writers Festival locale. Best seller in Australia, Città di polvere è il suo romanzo d’esordio che, prima di essere pubblicato, ha vinto il KYD Unpublished Manuscript Award ed è stato selezionato per il Penguin Literary Prize. TAG: #narrativa_straniera, #gialli, #fabrizio_coppola, #hayley_scrivenor, #voto_cinque

RECENSIONE: Kintsugi (Selene Calloni Williams)
Autore: Selene Calloni Williams Editore: Piemme, 2023 Pagine: 262 Genere: Saggi, Benessere Prezzo: € 12.90 (cartaceo), € 6.99 (ebook) Acquista: Libro , Ebook Acquista sito editore: https://www.edizpiemme.it/libri/kintsugi/ Trama Quante volte ci sentiamo vittime di problemi e di un destino di fronte a cui sembriamo impotenti. È difficile comprendere e accettare il dolore, quando bussa alla nostra porta. Al contrario, è facile anestetizzare i sintomi del male con diversivi e palliativi. Finché quel dolore apparentemente rimosso ritorna puntuale, spesso più forte di prima. Eppure esiste una strada meno battuta. Quella della consapevolezza di sé, della bellezza, dell’amore, per la quale l’arte del kintsugi è di ispirazione ed esempio. Nella filosofia spirituale giapponese, infatti, il kintsugi è l’antichissima pratica che consiste nel riparare gli oggetti rotti con l’oro e può essere considerata, in senso lato, come l’abilità di trasformare le nostre ferite fisiche ed emotive in una eccezionale occasione di crescita e cambiamento. Selene Calloni Williams ci guida in questo originale percorso di guarigione. Grazie alla coinvolgente narrazione della sua vita e di leggende ancestrali e simboliche, l’autrice ci illustra nove leggi per riparare le ferite dell’anima, iniziandoci a pratiche meditative quotidiane che ci aiuteranno a superare ansie, sensi di colpa, rabbia, insoddisfazioni e a ritrovare libertà, entusiasmo e gioia di vivere. Per conquistare infine una piena realizzazione di noi stessi. Recensione Quando il dolore bussa alla porta delle nostre emozioni, è difficile comprendere e accettare. Al contrario, è facile anestetizzare i sintomi del male e passare oltre pensando di avere messo un punto. Tuttavia quel dolore, apparentemente rimosso, ritorna puntuale e spesso più forte di prima. Eppure esiste una strada meno semplice, ma risolutiva. È quella della consapevolezza di sé, della bellezza, dell’amore, per la quale l’antica arte giapponese del kintsugi è di esempio. Questo volume, mettendo al centro appunto l'arte del Kintsugi, aiuta il lettore a trasformare le ferite fisiche ed emotive, il dolore, in una occasione di crescita e cambiamento, rendendo prezioso ogni istante della vita. Nella filosofia spirituale giapponese il kintsugi è l’arte di riparare gli oggetti rotti con l’oro. Letteralmente la parola “ kin ” significa oro, mentre “ tsugi ” riparare, ricongiungere, riparare con l’oro. Ma da dove nasce questa tradizione? “La leggenda narra che quest’arte ebbe origine nell’epoca feudale del Giappone quando Ashikaga Yoshimasa, ottavo shōgun, ruppe accidentalmente un servizio da tè in ceramica a cui teneva moltissimo e lo spedì in Cina per farla aggiustare. Poiché all’epoca le riparazioni venivano fatte con legature metalliche per niente estetiche e poco funzionali, la tazza di Yoshimasa, oltre a non essere visivamente bella, si ruppe di nuovo e sembrava ormai destinata a essere buttata. Il samurai, però, volle provare ad affidarlo ad artigiani giapponesi, che colpiti dalla sua tenacia di voler riavere a tutti i costi l’amato servizio da tè, dissero che l’avrebbero trasformato in un gioiello, utilizzando la lacca urushi, che deriva dalla resina di un albero e polvere d’oro. In senso molto lato il kinsugi è l’arte di riparare le nostre fratture dell’anima con l’oro della consapevolezza, l’abilità di fare delle nostre ferite fisiche ed emotive un prezioso patrimonio di forza e possibilità. Oggi, quando qualcosa si rompe, si tende a buttarlo, che si tratti di un vaso di un bicchiere o di una relazione, il vecchio viene eliminato, un usa e getta quasi compulsivo. Che si tratti, appunto, di un vaso o di sentimenti. Affrontare le nostre imperfezioni e le nostre mancanze ci spaventa. Questo accade perché non siamo capaci di vedere in queste fragilità la nostra vera bellezza. L’accettazione consapevole di una vita asimmetrica e transitoria ci conduce verso un’esistenza più semplice e soddisfacente. Senza ansie né paure, ma con umiltà e amore, si ha tutta l’energia necessaria per comprendere la bellezza e la complessità del mondo. Noi aspiriamo a non frantumarci mai, a non vedere le nostra fragilità, ma questo non è possibile. Bisogna aspirare a frantumarsi in modo dolce e consapevole, non senza dolore, ma con un dolore dolce, quello che eleva e che nobilita, non quello che fa soffrire. Il primo passo da fare per riparare le ferite con la consapevolezza dell'oro è riconoscere la rottura senza averne paura, che non è sempre così scontato. La paura è una conseguenza del giudizio mentale, una morale utilitaristica su cui si fonda il mondo e che categorizza qualsiasi cosa. Secondo questo principio di categorizzazione, le crepe, le rotture, le ombre, l'irrazionale sono il male. Tutto ciò che è comprensibile alla mente rappresenta, invece, il bene. È necessario imparare a infrangere queste regole, a trasgredire. Se si sciolgono queste credenze si riesce a non essere vittime del dolore e a riparare le crepe dell'anima con la consapevolezza dell'oro. Grazie alla narrazione della sua vita e di leggende ancestrali e simboliche, l'autrice e psicologa, illustra nove leggi per riparare le ferite dell’anima, iniziandoci a pratiche meditative quotidiane che ci aiutano a superare ansie, sensi di colpa, rabbia, insoddisfazioni e a ritrovare libertà, entusiasmo e gioia di vivere. Un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono aspirare ad una piena e reale relizzazione di loro stessi. Alcune note su Selene Calloni Williams Selene Calloni Williams è psicologa e life coach, è autrice di numerosi documentari e libri. Dopo lo studio e la pratica della meditazione buddhista theravada, viene iniziata allo yoga esoterico e sciamanico; in seguito l’incontro con il celebre psicoanalista James Hillman l’avvicina alla psicologia del profondo e alla visione immaginale. Per Piemme ha pubblicato anche Wabi sabi e Daimon. TAG: #saggi, #benessere, #selene_calloni_williams, #voto_quattro_mezzo