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RECENSIONE: A casa prima di sera (Riley Sager)

Aggiornamento: 11 giu 2022




Autore: Riley Sager

Traduttore: Francesco Vitellini

Editore: Time Crime, 2021

Pagine: 360

Genere: Narrativa straniera, Thriller

Prezzo: € 16.90 (cartaceo), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

«Com'era vivere in quella casa?». Maggie Holt è abituata a questa domanda. Venticinque anni fa, lei e i suoi genitori, Ewan e Jess, si trasferirono a Baneberry Hall, una sconfinata tenuta vittoriana nei boschi del Vermont. Trascorsero lì tre settimane prima di fuggire nel cuore della notte, un calvario che Ewan raccontò in seguito in un libro di saggistica intitolato La casa degli orrori (House of Horrors). La sua storia di eventi spettrali e incontri con spiriti maligni è diventata un fenomeno mondiale, rivaleggiando con The Amityville Horror in popolarità e scetticismo. Oggi, Maggie è una restauratrice di case antiche ed era troppo piccola per ricordare gli eventi menzionati nel libro di suo padre. In più non crede a una parola: i fantasmi, dopotutto, non esistono. Quando Maggie eredita Baneberry Hall, torna in quella casa per a ristrutturarla e prepararla per la vendita. Ma il suo ritorno è tutt'altro che caloroso. Persone del passato, raccontate in La casa degli orrori, si nascondono nell'ombra. E la gente del posto non è entusiasta del fatto che la loro piccola città sia diventata famosa grazie al successo del libro del padre di Maggie. Ancora più inquietante è la stessa Baneberry Hall, un luogo pieno di cimeli di un'altra epoca che suggeriscono una storia dalle tinte oscure. Mentre Maggie sperimenta strani eventi usciti direttamente dal libro di suo padre, inizia a credere che ciò che lui ha scritto, fosse più realtà che finzione.


Recensione

Questo romanzo ha diversi punti di contatto con il celebre The Amityville Horror di Jay Hanson. Da parte sua, però, questo thriller può vantare una sorta di doppia natura: nel corso delle sue pagine viene data la possibilità, al lettore, di esplorare, a capitoli alterni, la linea temporale di Maggie e quella di suo padre, attraverso le parole del suo famigerato libro dedicato alla Casa degli Orrori.


Il lettore può concedersi il lusso di leggere un adrenalinico thriller basato sul tradizionale modello a base di indizi, false piste e incredibili colpi di scena oppure un agghiacciante horror gotico dedicato alle farneticanti entità che si aggirano per i corridoi di una scricchiolante magione sperduta fra i boschi. Un espediente che funziona, soprattutto perché queste due diverse versioni della realtà sono destinate a sovrapporsi e a sfumare l’una nell’altra.


L’autore è un maestro della tensione. Il ritmo del libro si conferma incalzante e suggestivo. Il mistero al centro della trama è veramente in grado di stuzzicare l’immaginazione; il lettore non potrà fare altro che continuare a girare spasmodicamente le pagine, intrigato dall’accorta disposizione degli indizi e disperatamente affamato di risposte. Un po’ come la stessa Maggie.


Vi è però un taso dolente. In questo caso riguarda la costruzione dei personaggi. Il romanzo punta molto sulla solidità del plot e sull’immediatezza dello stile che risulta diretto, scorrevole e completamente privo di fronzoli.


Nel corso della narrazione, né Maggie, né Ewan si dimostrano protagonisti particolarmente complessi o interessanti. Sono personaggi di finzione, non persone in carne e ossa e al lettore non viene concessa alcuna opportunità di dimenticarsi questa differenza.


Bisogna anche ammettere che si tratta di un difetto perfettamente funzionale al dipanarsi dell’intreccio, perché entra in gioco il concetto di narratore inaffidabile: se Maggie racconta una cosa e suo padre Ewan ne riporta un’altra, a un certo punto il lettore comincerà automaticamente a mettere in dubbio ogni parola che legge.


Il fulcro è che il lettore non arriva mai a conoscere fino in fondo questi personaggi, perciò può fidarsi di nessuno dei due. Ed è proprio questo che rende così avvincente la lettura.


Se amate leggere storie di fantasmi di stampo un po’ più classico, dal linguaggio forbito e dall’immaginario ricco e sviluppato, questo romanzo non fa per voi. In questa storia, infatti, non vi è una significativa e ricercata costruzione dell’atmosfera. Il tema non è particolarmente sviluppato, e continua per lo più ad aleggiare sullo sfondo senza riuscire a raggiungere grandi picchi di intensità.


Ciò che offre questo thriller è una trama orchestrata a regola d'arte. Un tripudio di cliffhanger, rivelazioni e pistole di Cechov al servizio di un intreccio che spiazza, aggancia, inquieta, irretisce dalla prima all’ultima pagina.


 

Alcune note su Riley Sager

Nato in Pennsylvania, Riley Sager vive a Princeton, nel New Jersey. Ex giornalista, editor e graphic designer, Sager oggi è uno scrittore a tempo pieno. Il suo primo thriller, Final Girls – Le sopravvissute (Giunti Editore), è diventato un bestseller nazionale e internazionale, e il romanzo successivo, The Last Time I Lied, è stato in cima alle classifiche dei libri più venduti stilate dal New York Times. Di lui Timecrime ha già pubblicato nel 2021 A casa prima di sera, da cui sarà tratto un film prodotto da Sony Pictures in collaborazione con la 21 Laps di Shawn Levy, produttrice della serie tv Stranger Things. Anche l’adattamento di Chiuditi dentro per una serie tv è in lavorazione. Quando non si dedica a un nuovo romanzo, a Sager piace leggere, cucinare e andare al cinema il più possibile.


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