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RECENSIONE: Einstein. Albert ed io (Francesco Niccolini, Mario Gabriele Fattorini)


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Autore: Francesco Niccolini, Mario Gabriele Fattorini

Editore: Becco Giallo, 2025

Pagine: 144

Genere: Graphic novels, Biografie

Prezzo: € 20.00

Acquista: Libro


Trama

Come funziona l’universo? Che rapporto c’è tra lo spazio e il tempo? Come fanno due dadi a dare un totale di tredici? Un uomo anziano, con grandi baffi e capelli grigi scapigliati è in un parco, suona il violino ma un ragazzino, che gioca a campana con regole tutte sue, rapisce la sua curiosità. I due iniziano un fitto confronto sulle stranezze della realtà che li circonda. L’uomo — che comprendiamo aver vissuto una vita molto speciale — racconta delle sue scoperte, gli incontri, avventure e disavventure, le sue scelte politiche a favore del pacifismo, mentre il ragazzino lo ascolta, lo incalza, lo contraddice: spesso non è d’accordo con il vecchio. Insieme, inaspettatamente, scoprono la comune passione per lo spettacolo offerto dal cosmo: quella combinazione di particelle che racconta la storia delle galassie e delle stelle, dei boschi e delle maree, dell’abbraccio di una madre a suo figlio, del sorriso di un nonno e della felicità di giocare a campana con regole che non stanno né in cielo né in terra. Una fantasmagorica, surreale biografia di Albert Einstein, che ne svela il lato più umano e malinconico e allo stesso tempo mette in luce la meraviglia delle sue intuizioni.


Recensione

Ci sono libri che raccontano la vita di un grande personaggio, e libri che invece provano a restituire il modo in cui quel personaggio guardava il mondo. Einstein. Albert ed io appartiene senza esitazione alla seconda categoria: un fumetto poetico e visionario, che mette in scena non solo la figura dello scienziato, ma soprattutto la capacità di stupirsi davanti al cosmo.


La storia si apre con un incontro semplice e folgorante: in un parco, un anziano signore dai capelli argentati suona il violino, mentre un ragazzino inventa un modo tutto suo di giocare alla campana. Due mondi diversi che, in apparenza, non dovrebbero toccarsi. E invece da quel momento nasce un dialogo inatteso, una conversazione fatta di domande infantili e risposte che sfiorano il mistero della realtà, in cui l’uomo rivela, quasi senza dirlo, di aver vissuto una vita fuori dall’ordinario.


Niccolini sceglie una struttura narrativa libera, quasi sospesa, che non segue pedissequamente la cronologia biografica di Einstein, ma ne coglie lo spirito: la curiosità instancabile, la propensione al dubbio, la certezza che l’immaginazione sia più importante della conoscenza. Il ragazzino che lo ascolta è la controparte ideale: scettico, vivace, pronto a mettere alla prova ogni affermazione. La scienza, qui, non è un elenco di formule: è un modo di guardare, di interrogare l’universo, di lasciarsi sorprendere.


Il tratto grafico di Fattorini accompagna questa atmosfera con una delicatezza rara. Le tavole oscillano tra realismo e suggestione: il parco, gli strumenti musicali, i gesti quotidiani convivono con esplosioni visive che sembrano materializzare le teorie di Einstein in forme, linee, vortici di energia. Il confine tra realtà e immaginazione si fa poroso, e il lettore viene trascinato in un viaggio non didattico ma emotivo.


La trama procede così: attraverso il confronto tra l’uomo e il ragazzo, emergono frammenti della vita dello scienziato, osservazioni sul suo rapporto con il mondo, accenni alle sue scoperte e al suo impegno pacifista. Nulla è raccontato in modo pedante; tutto è filtrato da un tono di stupore, quasi come se la vita di Einstein fosse, prima di tutto, un grande atto di meraviglia.


Il risultato è un’opera che parla della scienza restituendole la sua dimensione più umana: il desiderio di capire, di sbagliare, di riprovare, di vedere oltre ciò che è immediato. Un libro che non vuole spiegare Einstein, ma farci “sentire” per qualche istante come lui vedeva il mondo.



Consigliato a chi ama i fumetti che uniscono poesia e divulgazione; a chi cerca un ritratto non convenzionale di Einstein; a lettori giovani e adulti che vogliono lasciarsi condurre in una conversazione immaginaria sul cosmo, sugli errori, sulla bellezza di farsi domande.



Alcune note su Francesco Niccolini

Francesco Niccolini è nato ad Arezzo il primo giugno 1965, si è laureato in Storia dello Spettacolo all'Università di Firenze. Diplomato in Patafisica Involontaria al Collegium Pataphysicum Mediolanense. Attraverso il suo lavoro di drammaturgo, vigila sul malessere dell'umanità. Da molti anni lavora, studia e scrive con Marco Paolini e insieme a lui ha realizzato Il Milione, Appunti Foresti, Parlamento chimico. Storie di plastica, la versione televisiva del Vajont, i racconti del Teatro civico di Report per RAI3, insieme ad Andrea Purgatori, ITIS Galileo e Nel Tempo degli Dèi - Il Calzolaio di Ulisse. Negli ultimi anni ha stretto sodalizi artistici speciali con alcuni attori, compagnie e registi che ne stanno caretterizzando il lavoro. Ha scritto testi e spettacoli per Simone Cristicchi, Roberto Abbiati, Banda Osiris, Alessandro Benvenuti, Anna Bonaiuto, Antonio Catalano e molti altri ancora. Dal 2020 collabora con LuccaComics per la realizzazione delle produzioni del Grapic Novel Theater: Lucrezia Forever! (2020, premio Enriquez 2021), L’Oreste (2021), Blankets (2023). Nel 2015 con André e Dorine il festival Festebà, con una giuria tutta composta di bambini, e con Corrispondenze e con Per Obbedienza (due spettacoli diversissimi tra loro, uno di teatro danza e l'altro di narrazione) il festival dei Teatri del Sacro. Nel 2018 ha vinto l'Eolo Award con L'universo è un materasso (Flavio Albanese). Nel 2021 ha vinto il Premio Enriquez per la drammaturgia con Lucrezia Forever!. Nel 2022 il premio Ermo Colle con lo spettacolo Digiunando davanti al mare e il premio Piccolo Galileo per la sua graphic novel Il messaggero delle stelle, illustrata da Massimiliano Favazza.

 

Alcune note su Mario Gabriele Fattorini

Mario Gabriele Fattorini è nato nel 2001, vive a Gazzaniga , un piccolo paesino in provincia di Bergamo. Ha frequentato l'istituto di grafica di Bergamo e la Scuola del Fumetto di Milano. Ha esposto le sue opere al rifugio Curò, in Valle Seriana, e a Bergamo all'interno delle rassegne dei festival Spartiacque e Bergamo Film Meeting


©2020 di Dalla carta allo schermo.

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