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RECENSIONE: Amico mio (Gianmarco Perale)




Autore: Gianmarco Perale

Editore: NN Editore, 2023

Pagine: 224

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 17.00

Acquista: Libro


Trama

Tom ha tredici anni, è in terza media e nutre un’amicizia esclusiva e totalizzante per il suo compagno Poni. In classe e agli allenamenti di calcio gli riserva attenzioni costanti, che l’amico ricambia con affetto genuino ma sempre più prudente. Un giorno, per difendere l’amico, Tom spacca il naso a un compagno di classe: finiscono tutti dal preside ed è Tom a pagarne il prezzo. Preoccupata e sola, la madre non riesce a decifrare i comportamenti del figlio e si affida a uno psicologo, ma gli adulti rimangono ai margini del mondo di Tom, convinto che il suo modo di dimostrare l’amicizia sia l’unico possibile. Incompreso e angosciato dalla distanza che Poni comincia a mettere fra loro, Tom si scopre pronto a tutto pur di tenerlo vicino. In un crescendo senza tregua, Gianmarco Perale ci conduce in un viaggio dentro un sentimento d’amore nuovo, indicibile, che ha i tratti di un’ossessione prepotente e disperata. "Amico mio" è un romanzo vivido e commovente, di dialoghi fittissimi, che ci ricorda le emozioni feroci e le ferite invisibili dell’adolescenza, quelle scintille di verità, a volte spaventose, capaci di rivelare la nostra natura più autentica.


Recensione

Questo romanzo racconta di una amicizia assoluta, quella tra Tom e il suo compagno di classe Poni, un legame a metà tra l’ossessione e, forse, l’amore.


I ragazzi frequentano entrambi la terza media di una città sconosciuta al lettore; Tom prova un sentimento d’amicizia così profondo che sarebbe disposto a tutto pur di proteggere l’amico Poni, che un giorno, fa del male a un altro compagno di classe. Leo Fosco, durante la ricreazione, sbatte un righello in testa a Poni. Tom interviene e gli dà un pugno sul naso, forte, fino a romperglielo. I tre finiscono dal preside ma l’unico a cui viene data una punizione è Tom.


Tom, cresciuto senza padre, continua a raccontare alla madre, allo psicologo, a Mimmo (il padre di Poni) e al preside la stessa versione: lo ha fatto per difendere Poni. Nessuno, però, riesce a comprendere fino in fondo.


Il ragazzo si ritrova, così, a cambiare classe con il suo pensiero fisso di lasciare Poni in balia dell’inaffidabile Leo Fosco.


Il rapporto di fiducia tra Tom e Poni s’incrina, Tom sente l’amico sempre più distante, pensa che Poni non gli voglia più bene. Tom è disposto a tutto pur di non perdere l’amico, è disposto ad andare oltre, fino al gesto più estremo.


Il punto di vista del lettore è quello di Tom con cui è facile empatizzare. Il protagonista appare come un ragazzo insicuro, ancora bambino, fragile e per questo umano.


Proseguendo nella lettura, però, tra i suoi ragionamenti e le menzogne emerge una sottile nota di ambiguità. Il lettore segue i pensieri e le dinamiche che appaiono sempre più morbose e angosciose. Tom inizia a fare paura in quanto incomprensibile. Nello spazio dei suoi silenzi, l’ansia corrode la logica.


Questo romanzo è un tuffo nell’età adolescenziale, nei sentimenti feroci e nell’incomprensione degli adulti, nell’oscurità di una storia in cui i sentimenti si rivelano oltre la lente delle proprie fragilità. L’esperienza affettiva diventa scoperta di un universo delicato in cui emerge l’ambiguità di un desiderio che nessuno può spiegare a parole. Destabilizzante e, proprio per questo, autentico come lo stile dell’autore. Quest'ultimo non mostra semplicemente un sentimento ma, affonda il discorso in una riflessione sui legami ossessivi diversi dall’amore.


La narrazione procede veloce attraverso dialoghi secchi. La tensione cresce a ogni pagina, mentre la sottile linea tra le buone e le cattive azioni sbiadisce man mano che si procede verso la fine.


Consiglio questa storia a chi cerca un romanzo magnetico che chiama in causa una parte adolescenziale di noi che non si è mai assopita.


 

Alcune note su Gianmarco Perale

Gianmarco Perale vive fra Milano e Venezia. Ha frequentato la scuola di scrittura Belleville. Il suo romanzo d’esordio Le cose di Benni (Rizzoli 2021) è stato finalista al Premio POP, al Premio Severino Cesari e nella cinquina finale del Premio Flaiano under 35. Ha lavorato con Walter Siti al podcast Perché Pasolini? realizzato da Chora Media. Amico mio è il suo secondo romanzo.


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