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RECENSIONE: Corpo, umano (Vittorio Lingiardi)

Aggiornamento: 4 giu




Autore: Vittorio Lingiardi

Editore: Einaudi, 2025

Pagine: 296

Genere: Saggi, Psicologia

Prezzo: € 20.00 (cartaceo), € 10.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook



Trama

Autobiografico e psicoanalitico, medico e immaginifico, questo libro concepito in tre stanze – il corpo ricordato, il corpo dettagliato, il corpo ritrovato – ci accompagna in un viaggio avventuroso all’interno del corpo, celebrando la sua fisicità senza separarla dalla sua poetica. Il sangue e le cellule, i simboli e i ricordi. Con le spiegazioni della scienza, le immagini dell’arte, le parole della letteratura, Vittorio Lingiardi racconta la vita del corpo che è «il nostro io, ma anche il primo tu». Nella sua pratica clinica, nell’esercizio della cura, ne ha ascoltati molti, di corpi. La ricerca del contatto e dell’attaccamento, il tumulto dell’adolescenza, l’esperienza della malattia, il risveglio del desiderio, le metamorfosi del genere. Ma anche i sintomi e i silenzi: il taglio sulle braccia che attenua il dolore mentale; le ossa appuntite dell’anoressia; i muscoli gonfi della vigoressia; lo sguardo dismorfico che vede un difetto dove non c’è; il panico che simula l’infarto. Il nostro corpo ci segue e ci accompagna, sa consolarci, può essere nemico. È un laboratorio alchemico capace di apparizioni infinite: anatomico, fisiopatologico, sociale, politico, religioso, estetico, nudo, vestito, danzante, energico, stanco. Corpo, umano è un’evocazione, una ricostruzione idiosincratica e incantata. Dove pagina dopo pagina, organo dopo organo, affiora la consapevolezza che, anche quando rischia di svanire, l’unico modo per ritrovare il corpo è raccontarlo.


Recensione

Solitamente i libri assumono una loro conformazione, una loro fisicità. Pur non conoscendone i contenuti, le parole, i fatti narrati spesso incuriosiscono, attraggono, qualche volta impongono distacco e diffidenza. Sembra che abbiano una loro vita. Questo saggio non si presenta con fare amichevole. Innanzitutto il titolo: molto serio, rigoroso; sovrasta in copertina un’immagine altrettanto difficile affogata in uno sfondo bianco da vecchio camice chirurgico. Insomma non esprime simpatia. 


Eppure, il lettore che non si fa intimorire, si trova dinanzi a una lettura di una bellezza rara e di un polimorfismo culturale che affascina e accompagna, in una storia articolata, tra medicina, psicanalisi, arte e poetica. La virgola, non dimenticatela leggendo il titolo. Dategli il valore che ogni virgola esige. In “Corpo, umano” ancora di più. È la storia del nostro corpo, dei significati che assume con il passare degli anni, dei simboli che racchiude e degli scampoli di vita che può testimoniare. Vittorio Lingiardi, scrittore, psicanalista e medico diventa attore protagonista narrando la storia del suo corpo quasi oggetto rappresentativo dell’intera umanità. Di fatto, questo volume non è un romanzo, un racconto, una analisi descrittiva: è un riscatto. Un riscatto per i decenni in cui una cultura di altri tempi, fatta di retorica e perbenismo, che si diceva umanista, lo ha declassato ad appendice, a cosa brutale; a oggetto ignorante tagliato, isolato, distinto dall’animus, dall’intelletto, dalla sensibilità poetica dell’uomo. 


Linciardi trova la sintesi in quello che è avvenuto nella medicina, nella ricerca, nella psicologia clinica da Freud e Lacan a Musatti, Winnicott e Melanie Klein. Mondi sensoriali e mondi mentali sono corpo secondo Dalmasio. Non solo materia organizzata in funzioni, ma strumento di interpretazione e adattamento al mondo, negli anni e con gli anni, attraverso mutazioni e trasformazioni. E bene lo sapeva Ovidio che del corpo, ne canta lo splendore e i mutamenti nelle sue Metamorfosi. Un titolo bellissimo, molto più di quanto possa sembrare e di quanto si potesse scegliere in un manuale medico, sportivo, di bellezza.  Narra attraverso storie, opere cinematografiche, rimandi teorici, novelle, narrazioni, citazioni serie e scientifiche, quello che il corpo, di noi umani, compie miracolosamente: strutturando la nostra soggettività e la nostra unicità.


Consiglio questo libro a tutti coloro che cercano un ottimo lavoro umanista in un tempo in cui i corpi sono martoriati dalle guerre e dalle ingiustizie.



Alcune note su Vittorio Lingiardi

Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla facoltà di Medicina e psicologia della Sapienza Università di Roma e Senior Research Fellow della Scuola Superiore di Studi Avanzati Sapienza (Ssas). Dal 2000 al 2024 è stato presidente della Society for Psychotherapy Research - Italy Area Group (Spr-Iag). Nel 2018 ha ricevuto il Premio Musatti della Società Psicoanalitica Italiana, nel 2020 il Research Award della Society for Psychoanalysis dell'American Psychological Association, nel 2023 il Sigourney Award, nel 2024 il Premio per la divulgazione scientifica dell'Associazione Italiana di Psicologia. Collabora con «la Repubblica» e «La Stampa », «il venerdí» (dove dal 2015 tiene la rubrica «Psycho» su cinema e psicoanalisi) e «d di Repubblica». Per Einaudi ha pubblicato Diagnosi e destino (2018), Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo (2021), L'ombelico del sogno. Un viaggio onirico (2023) e Corpo, umano (2024).


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