

Autore: Fabrizia Ramondino
Editore: Fazi Editore, 2022
Pagine: 504
Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea
Prezzo: € 18.50 (cartaceo), € 9.99 (ebook)
Trama
Titita è una bambina curiosa e vivace che, a causa degli impegni diplomatici del padre, si trova a trascorrere i primi anni della sua infanzia sull’isola di Maiorca. È il 1937, in Spagna infuria la guerra civile e di lì a poco scoppierà un conflitto mondiale senza precedenti. Ma in quella bolla colorata e piena di sole che è Maiorca, Titita passa le sue giornate persa in una sua personalissima battaglia, un continuo incontrarsi e scontrarsi con tutto ciò che la circonda, a cominciare da se stessa.
Le esplorazioni nel lussureggiante giardino della villa in cui abita con la famiglia, i giochi e i travestimenti in compagnia del fratello maggiore Carlito, i rimproveri e gli insegnamenti dell’amata balia Dida; e poi i momenti di tenerezza con il padre, i ricevimenti formali organizzati dalla madre, i racconti sognanti della nonna in visita da Napoli: ogni giorno la piccola Titita scopre un pezzetto di mondo, trovando sempre più difficile conciliare, dentro di sé, il senso di libertà che percepisce nella natura con l’incomprensibile severità dell’universo adulto. In questo confronto, tuttavia, la sfida più grande sarà fare i conti con quel microcosmo segreto e sempre cangiante che è la propria individualità : gli impulsi, i capricci, i desideri, gli affetti, le paure che formeranno la sua persona.
Con una prosa ipnotica che mescola finzione a verità , sullo sfondo di un’isola che è prima di tutto luogo dell’anima, Fabrizia Ramondino compie un viaggio meraviglioso nell’interiorità di Titita, ripercorrendo le tappe e le contraddizioni di un’infanzia speciale. Guerra di infanzia e di Spagna è un classico della narrativa contemporanea, dalle cui pagine trapelano tutta l’originalità e lo straordinario talento di un’autrice che è riuscita a conquistarsi un posto di primo piano nel panorama letterario dell’ultimo Novecento.
Recensione
Questo è un libro dal sapore intenso, così dolce e forte allo stesso tempo da lasciarti stordita al termine della lettura. Accade anche questo con i libri amati: che non è facile liberarsi di loro.
Questo volume è uno di quei libri di qualità ormai rara che hanno bisogno di essere metabolizzati con calma, che vanno fatti decantare e che proprio per questo sono destinati a lasciare una traccia più profonda e persistente nella memoria di chi ne ha sfidato le pagine e i personaggi.
C'è una splendida Maiorca, dove è ambientata la vicenda e in lontananza la guerra Civile del 1936. L'infanzia e la sua guerra sono centrali e mantengono fino in fondo il centro della scena. Sappiamo che l' infanzia è una guerra, anche crudele e senza esclusione di colpi. E a questo assiste il lettore, ad una bimba che combatte questa guerra, di conquista e di indipendenza, destinata ad esser vinta, ma con un prezzo da pagare.
Titita è una bambina indiavolata, che subisce varie metamorfosi: oggi è uccello, domani scimmia un pò santa e un pò ribelle. E' gelosa del mondo femminile, con la madre è in conflitto perenne, con il padre vive un amore edipico e intenso. Vi è la presenza di una nonna che abita a Napoli e della balia che la ama e la protegge.
Titita vive i suoi anni con grande e assoluta felicità , in seguito ,per lei, si aprono le porte del collegio e la sua vitalità prepotente e avida viene fagocitata dai bianchi corridoi dell' Istituto. La protagonista deve lasciare la scimmia, l'uccello e i racconti di Dida, la balia, per affrontare un mondo che un poco la spaventa e un poco l'affascina.
Con questo libro, l'autrice ha narrato una storia che merita di stare accanto ai racconti della Morante e che sembra volerci dire che la Storia può essere raccontata in pienezza solo con gli occhi dei bambini.
Alcune note su Fabrizia Ramondino
Fabrizia Ramondino nasce a Napoli nel 1936, ma fin da piccola viaggia molto in Italia e all’estero grazie agli incarichi diplomatici del padre, ricevendo un’educazione cosmopolita che confluirà in gran parte nelle vicende narrate in Guerra di infanzia e di Spagna. Negli anni Sessanta torna nella città natale, diventando molto attiva sul territorio attraverso l’insegnamento e l’impegno sociale. È stata un’autrice eclettica, spaziando dalla narrativa al reportage, dall’autobiografia alla poesia, ottenendo la notorietà e diversi riconoscimenti già a partire dal romanzo d’esordio Althénopis, nel 1981. È scomparsa prematuramente nel 2008.
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