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RECENSIONE: Hotel Imperial 1946 (Tommaso Percivale)


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Autore: Tommaso Percivale

Editore: Einaudi Ragazzi, 2025

Pagine: 320

Genere: Narrativa italiana, Narrativa per ragazzi

Prezzo: € 12.00

Acquista: Libro



Trama

1946. Un hotel di lusso in cui si incrociano ricchi, potenti, rivoluzionari e spie. E dove si incontrano tre giovani, all’alba di una scelta che cambierà l’Italia... Un libro di narrativa per ragazzi dai 12 anni. Una storia che racconta i valori fondanti della nostra Repubblica e la lotta per la libertà e la democrazia. Un racconto avvincente sulla nascita dell'Italia democratica. Età di lettura: da 12 anni.


Recensione

Ci sono libri che ti prendono per mano e ti conducono in un’epoca lontana, ma con un’intensità così reale da farti dimenticare di essere nel presente. Questo libro è uno di quei romanzi che non si limitano a raccontare la storia: la fanno respirare, la rendono viva, la trasformano in emozione pura.


Siamo nel 1946. La Seconda guerra mondiale è appena finita, ma la pace è ancora un concetto fragile, quasi un’illusione. L’Europa intera cerca di rialzarsi, di ricostruire non solo città e strade, ma soprattutto coscienze e verità. In questo scenario di confusione e rinascita, Percivale sceglie un luogo simbolico e potentissimo: l’Hotel Imperial di Vienna.


Un edificio maestoso, elegante, ma pieno di ombre. Tra le sue stanze si intrecciano vite e destini: giornalisti, spie, reduci, persone comuni che cercano un senso dopo la distruzione. Tutti cercano qualcosa — giustizia, pace, redenzione, o semplicemente la possibilità di ricominciare. L’hotel diventa così un microcosmo del dopoguerra, un luogo dove il mondo sembra essersi fermato per riprendere fiato prima di voltare pagina.


Tommaso Percivale riesce, con una scrittura limpida, precisa e mai fredda, a rendere tangibile la tensione di quegli anni. La sua prosa è asciutta ma evocativa, capace di far rivivere la Vienna del 1946 in tutta la sua bellezza ferita: il profumo del caffè nei salotti, le voci che si abbassano nei corridoi, la neve che cade leggera su una città che porta ancora i segni della guerra.


Ogni parola sembra scelta con cura, ogni dialogo è misurato ma intenso. L'autore non ha bisogno di effetti drammatici: la sua forza è nella verità delle emozioni. I personaggi non sono eroi, ma esseri umani segnati dal passato, combattuti tra il desiderio di verità e la paura di affrontarla.


Uno dei temi centrali del romanzo è la verità. In un tempo in cui le bugie erano spesso più comode delle confessioni, dire la verità diventava un atto di coraggio. Lo scrittore ci invita a riflettere su quanto sia fragile la libertà quando la verità viene messa a tacere, e su quanto sia difficile ricominciare davvero senza prima guardare in faccia il proprio passato.


C’è poi la memoria, che percorre il libro come un filo invisibile. Ricordare non è solo un dovere, ma una forma di resistenza. I personaggi di questo romanzo lo sanno bene: ognuno di loro porta dentro di sé una storia che non può — o non vuole — dimenticare. E in questo, il romanzo dialoga silenziosamente con il lettore, chiedendogli di non dimenticare a sua volta.


Un altro elemento potente è la speranza. Anche tra le macerie, Percivale trova sempre uno spazio per la luce. Non una speranza ingenua, ma una speranza consapevole, che nasce dal dolore e dalla fatica. È quella stessa speranza che rende il romanzo umano, vivo, autentico.


Leggere questo libro significa abbandonarsi a un tempo lento, in cui le parole pesano e le emozioni si sedimentano piano. È un testo che si “sente” più che si legge: senti il freddo delle strade di Vienna, la tensione di chi non sa se fidarsi, la dolcezza dei momenti in cui l’umanità riesce ancora a emergere nonostante tutto.


Un romanzo intenso, elegante e necessario che parla di passato, ma che ha moltissimo da dire anche al presente: perché la ricostruzione, in fondo, riguarda sempre noi. È un invito a non smettere di cercare la verità, a non dimenticare chi siamo stati, e a credere che, nonostante tutto, esista sempre la possibilità di rinascere.


Una lettura che consiglio a chi ama le storie che non si limitano a intrattenere, ma lasciano un segno. È perfetta per chi cerca un ponte tra la Storia e le emozioni, per chi vuole immergersi in un’epoca complessa e ritrovare, tra le righe, riflessioni che parlano anche al nostro presente.



Alcune note su Tommaso Percivale

Tommaso Percivale è nato a Ovada nel 1977, vive e scrive su un bricco isolato circondato da rocce, vento, boschi e caprioli. È uno scrittore curioso e per questo affronta generi diversi, spaziando dal romanzo storico alla fantascienza, dall’avventura al thriller. Pubblica con le più importanti case editrici italiane e i suoi romanzi sono tradotti in dodici lingue. Libertà, coraggio e ribellione sono i temi a lui più cari. Con Einaudi Ragazzi ha pubblicato nella collana «Carta Bianca» i romanzi Ribelli in fuga (con cui ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il premio «Il gigante delle Langhe», la selezione «Premio Letteratura Ragazzi» della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, ed è arrivato tra i finalisti del «Premio Andersen» come miglior libro oltre i 12 anni), Più veloce del vento e Dalla montagna il tuono – Vajont Sessantatre, nonché numerosi titoli nelle collane «Grandissimi» e «Classicini».


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