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RECENSIONE: I misteri della Rue La Bruyère (Vittorio De Martino)

Aggiornamento: 9 set 2022




Autore: Vittorio De Martino

Editore: La Lepre Edizioni, 2022

Pagine: 240

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 16.00

Acquista: Libro


 

Trama

Parigi, anno 2000. Viene scoperto nel cuore della città un appartamento disabitato da sessant’anni. L’interno lussuoso sembra rimasto intatto da oltre un secolo. Sulle pareti resta un unico quadro, dal quale sorride una donna bellissima e senza nome. Il perito incaricato dell’inventario, partendo solo dagli oggetti – una tazza con un’iniziale, un letto che evoca fantasie erotiche, la disposizione dei libri – intuisce che in quella casa è nascosto un mistero. Aiutato da un’assistente improvvisata, una vecchia sarta teatrale, ricostruisce la vita di tre donne, risalendo sino alla Rivoluzione, a un crimine e, forse, a un tesoro. Come scrive Mario Praz, abitare significa lasciare tracce. Le vite scomparse restano impigliate negli oggetti, testimoni devoti e loquaci, per chi sa ascoltarli, del passare degli uomini. Questa storia è stata ispirata da un autentico fatto di cronaca


Recensione

Parigi, Belle Époque, arte, misteri da risolvere, una storia ispirata da un fatto di cronaca degli anni 2000, intrighi ed echi dal passato, sono questi gli ingredienti di questo interessante romanzo.


A narrare la vicenda in prima persona è Roberto Carli, storico dell’arte e perito di una casa d’aste parigina, incaricato di catalogare un’eccezionale scoperta: un appartamento chiuso e intoccato da più di sessant’anni nei pressi dell’Opèra Garnier e divenuto praticamente una capsula del tempo.


L’erede, ignaro del perché la zia, recentemente deceduta, abbia scelto lui come destinatario della casa, non conosce i precedenti proprietari o la storia di quel luogo incredibile. A chi apparteneva? Cosa si nasconde sotto gli strati di polvere accumulati dai decenni? E chi è la splendida donna del quadro che ha tutta l’aria di essere un Boldrini?

Il protagonista capisce subito che il suo lavoro non può limitarsi a un mero elenco di oggetti a scopo di vendita. Per deontologia o per vocazione, Roberto sente che deve ridare voce e dignità a chi abitò quelle stanze decenni prima, alla storia di quei luoghi che sembrano rimasti intatti proprio per essere testimonianza tangibile di esistenze ormai lontane ma non svanite.


Oltre ad essere un giallo e un’interessante ricostruzione storica, l’autore ci presenta un agile e scorrevole romanzo contenente nozioni di storia dell’arte, accenni alle dinamiche delle case d’aste, un intreccio avvincente che tiene incollati alle pagine e in cui niente è come sembra e, non da meno, riflessioni sui legami familiari, sull’amore, sul tempo che fugge, sulla fugacità dell’esistenza umana che però rimane in qualche modo impressa su quegli inanimati osservatori che sono gli oggetti che collezioniamo e che ci circondano.


Un romanzo consigliato a chi ama il noir e a chi ama l’arte.


 

Alcune note su Vittorio De Martino

Vittorio De Martino nasce a Roma nel 1959. Studia pianoforte e danza classica, entra alla Scala, poi si dedica al teatro, diven­tando assistente alla regia (Eduardo De Filip­po, Giancarlo Menotti). Si trasferisce a Parigi, dove si laurea in Storia dell’Arte e lavora come insegnante e guida.Aveva dimenticato di aver scritto questo libro, il crollo di una libreria glielo ha fatto ritrovare. Calma e quieta è la notte è il suo primo roman­zo. Confida nel crollo di un’altra libreria.


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