Autore: Alexandra Cedrino
Traduttore: Roberta Zuppett
Editore: HarperCollins Italia 2022
Pagine: 352
Genere: Narrativa straniera, Storia
Prezzo: € 17.90 (cartaceo), € 11.99 (ebook)
Trama
Berlino 1930. Dopo la morte della madre Anna, Alice Waldmann, studentessa di storia dell'arte, si trasferisce da Vienna a Berlino per conoscere sua nonna, Helena. Vuole sapere perché ha ripudiato Anna e perché le ha negato il posto che le spettava di diritto nella famiglia di importanti mercanti d'arte. Con l'aiuto dei suoi due zii, Johann e Ludwig, Alice entra presto in contatto con il mondo culturale berlinese del tempo e diventa una donna sicura di sé stessa, nonché fotografa emergente. Quando la famiglia Waldmann decide di riaprire la galleria d'arte, chiusa dai tempi della grande inflazione, Alice ha l'opportunità di convincere sua nonna ad accettarla come membro della famiglia e a riconoscerle il suo talento di fotografa. "La galleria di Potsdamer Platz" ci fa immergere nell'eccitante periodo fra i ruggenti anni Venti e l'ascesa del nazismo, ma descrive anche la vita di una giovane donna nella scena artistica berlinese, tra giochi di potere, amore, arte e ideologia.
Recensione
La storia di questo romanzo d'esordio si svolge durante l'inizio degli anni '30 del XX secolo, un periodo particolare e complesso per la Germania.
La protagonista si chiama Alice, donna determinata e ambiziosa, ma anche testarda e permalosa appassionata di storia dell'arte.
Il nodo della storia riguarda il rifiuto della nonna di Alice, Helena, verso la figlia, di nome Anna. Poco dopo la morte della madre, infatti, Alice ritrova delle lettere indirizzate a Helena, e tornate indietro senza neanche essere aperte. Sono risposte quelle che Alice conta di ottenere. Ha lasciato gli studi d’arte, il suo lavoro in una galleria di Vienna, la casa paterna di Monaco; tutto per arrivare fin dove si trova ora, fuori la casa di sua nonna.
L'anziana donna non è ben disposta ad accoglierla. Nello stesso giorno, altri due incontri sono destinati a cambiare il destino di Alice: quello con il misterioso John Stevens e con Rosa, sua zia. Proprio quest'ultima, un po’ per dispetto nei confronti della suocera Helena, un po’ per sincero affetto, introduce Alice in famiglia, pregandola di restare a vivere con lei. Così si ricongiunge con i suoi zii, i fratelli maggiori della madre, Ludwig e Johann.
L’ingresso in famiglia però è tutt'altro che semplice, Helena non perde occasione per farla sentire indesiderata e spesso la protagonista si sente usata dalla zia. Nonostante ciò, instaura un rapporto profondo con gli zii e con John Stevens. Ognuno di loro ha il pregio di farle conoscere Berlino, di introdurla in ambiente ecclettici e alla moda, finché sua zia non la convince a usare la macchina fotografica. Qualcosa inizia a cambiare quando Johann e Ludwig si convincono a riaprire la galleria di famiglia, chiusa dopo la morte del padre per volere di Helena. Intanto Alice diventa sempre più brava a usare la macchina fotografica, a non farsi remore nel reclamare il proprio posto in famiglia e nella galleria e a cercare la sua strada.
Il romanzo è un vero e proprio viaggio fra il passato e il presente della vita di Alice, desiderosa di trovare risposte alle sue domande ma anche di avere un suo posto all'interno della famiglia.
I temi trattati sono molti e tutti importanti. Si tratta il tema dell'ambizione attraverso il personaggio di Alice; il tema del senso di colpa attraverso la nonna, ma anche dell'orgoglio e della paura. L'amore è raccontato tramite John, ma anche con personaggi come gli zii di Alice che conoscono la loro nipote dopo tanti anni.
IIl tutto è ambientato durante i difficili anni '30, quando nasce il Nazismo che da lì a poco governa in Germania.
Il romanzo è coinvolgente mischia molto bene Storia e finzione, regalando un bel racconto che però lascia alcune porte aperte sul finale, come se la storia di Alice non si fosse compiuta del tutto.
Alcune note su Alexandra Cedrino
Alexandra Cedrino discende da una famiglia di noti mercanti d’arte, i Gurlitt. Il suo esordio è ispirato alla galleria che suo nonno, Wolfgang Gurlitt, aveva aperto nella capitale. Sullo sfondo dell’ascesa del Nazionalsocialismo, La Galleria di Potsdamer Platz racconta la società e la scena artistica della Berlino degli anni Trenta attraverso gli occhi della protagonista, una ragazza che deve affermarsi nella sua famiglia, nella sua professione e in un mondo nuovo e ostile.
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