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RECENSIONE: Manfri e Teto, il fantasma della paura. Il fantasma della playstation (Ferdinando Albertazzi)

Aggiornamento: 18 ago


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Autore: Ferdinando Albertazzi

Editore: Chiaredizioni, 2025

Pagine: 104

Genere: Narrativa italiana, Narrativa per ragazzi

Prezzo: € 14.90

Acquista: Libro



Trama

Manfri e Teto sono amici inseparabili, uniti dalla passione per i videogiochi… e da una sana rivalità alla PlayStation. Ma durante una sfida all'ultimo joystick, qualcosa di strano accade: Manfri sogna una misteriosa "mano di buio" che lo blocca proprio sul più bello, facendogli perdere la partita. Il sogno si ripete, notte dopo notte, diventando sempre più vivido e inquietante, fino a trasformarsi in un vero e proprio incubo: una creatura spaventosa, un "ranomostro" che sembra uscita dal gioco… o forse dalla sua mente. Sarà proprio grazie alla forza dell'amicizia e al coraggio nato dalla paura che Manfri troverà la chiave per affrontare il mostro e superare i suoi limiti. Un'avventura tra sogno e realtà, tra incubi e livelli da superare, dove vincere non significa solo premere i tasti giusti, ma trovare la forza dentro di sé. Età di lettura: da 11 anni.


Recensione

“I sogni son desideriiii...” così cantava Cerentola all’inizio del film. Il sogno rappresenta il desiderio di ciascuno di noi e si intreccia fortemente con la realtà tanto è vero che alcune volte è difficile distinguere le due cose. Proprio di sogni parla questo libro e di come essi di influenzino.


I protagonisti sono i giovani Manfri e Teto. Il primo capelli ricci e naso a punta, mentre il secondo frangetta nera con naso a patata. Fisicamente diversi e sempre in competizioni, ma grandi amici.


L’avventura inizia con Manfri che sogna di sfidare l’amico alla Formula 1 della playstation e vincere, ma poco prima di tagliare il traguardo, la sua Ferrari viene accartocciata da una strana ombra. Nel sogno, Manfri, cerca di realizzare il sogno della vittoria dato che nella realtà perde sempre contro Teto.


L’amicizia dei ragazzi viene messa alla prova quando Teto è accusato dall’amico di essere lui a intrufolarsi nel sogno grazie alle sue competenze tecnologiche. Se all’inizio Manfri rimane della sua idea, in seguito si scusa con l’amico per le accuse e suppone che a turbare i suoi sogni sia un fantasma.


Dopo l’incubo, Manfri ha timore di addormentarsi, ma una sera, a casa di Teto, si appisola e sogna una grossa rana che lo tormenta. Il ragazzo cerca l’amico per sconfiggere il Ranomostro, ma si ritrova da solo e terrorizzato e si sveglia in preda all’agitazione.

Il Ranomostro si manifesta una seconda volta, in un nuovo sogno. Manfri è in preda alla paura, ma gli vengono in mente le parole del suo papà che gli ripete sempre che la paura salva la vita en in preda all’emozione,  riesce a trovare la spinta per fronteggiare l’animale e ucciderlo.


Al risveglio Manfri si sente forte, potente, un supereroe ed, entusiasta, racconta tutto all’amico aggiungendo anche che il fantasma incontrato nel primo sogno ha toppato in quanto voleva farlo diventare un cacasotto, ma lui è riuscito a reagire al timore.

Da questi sogni Manfri ne esce più sicuro, acquista autostima e comprende che la paura può essere sfruttata a proprio vantaggio. Teo è davvero contento per la crescita dell’amico che può tornare a giocare alla console con grande grinta.


Un bel libro per ragazzi che consiglio a tutti coloro che si sentono bloccati dalla paura che, se affrontata, può fare scoprire la vero forza dentro di noi.



Alcune note su Ferdinando Albertazzi

Fedinando Albertazzi torinese di Bologna, firma per i bambini la fortunata serie di Camilla, sul proscenio da più di vent’anni e tradotta in diversi Paesi. Nei romanzi per i ragazzi, affronta sentimenti di forte spessore, decisivi nel percorso di formazione. Collabora a Tuttolibri, settimanale culturale di La Stampa, con una rubrica di letture per i piccoli e gli adolescenti e al periodico specializzato Pepeve


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