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RECENSIONE: Romanzo tascio-erotico siciliano (Giankarim De Caro)

Aggiornamento: 29 lug




Autore: Giankarim De Caro

Editore: Navarra Editore , 2024

Pagine: 192

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 15.00

Acquista: Libro


 

Trama

I personaggi si muovono in una Palermo pregna di contraddizioni, contrasti e chiaroscuri, dove protagonisti e comprimari non conoscono sfumature: buonissimi o cattivissimi, magrissimi o ciccioni, ricchi strafottenti o poveri altruisti. Gli ospiti di "Villa degli Incontri", sono poveracci e derelitti che gravitano intorno a Mariella, lavoratrice in nero della casa di riposo. Intorno a lei tutto è estremo; non c'è pace nel suo piccolo mondo, e tuttavia una inaspettata comicità si annida dietro le tragedie, alcune delle quali paradossali, che si ritrova ad affrontare. Sarà la chiusura della casa di riposo e la tragedia che sconvolge il precario equilibrio della sua famiglia, a darle la possibilità di un nuovo inizio.


Recensione

L’autore, di origine palermitana, ha esordito e trovato successo con il romanzo Malavita dove sono centrali le figure di donne che vengono prontamente ostacolate  da figure maschili prepotenti e incapaci di guadagnarsi da vivere con le proprie capacità.


Anche in questo nuovo libro dal titolo bizzarro la protagonista è una donna. Prima di parlare della trama si precisa che “tascio” è un termine noto ai palermitani  per indicare una persona rozza, al pari del “burino” romano o del “tamarro” italiano.


Questo romanzo, come introdotto sopra, ha una donna come figura centrale. Mariella, lavoratrice in nero della casa di riposo “Villa degli Incontri”, circondata da poveracci che, a stento, riescono a sbarcare il lunario. Sono personaggi dalle vite al limite che raccontano l’ambiente in cui Mariella vive: tutto intorno a lei è estremo, nel suo piccolo mondo non sembra esservi spazio per la pace.


La storia è drammatica, ma non mancano i siparietti divertenti e un’inconsueta verve ironica e comica.


Con un linguaggio ruvido che colpisce come un pugno nello stomaco, lo scrittore, crea una storia dove in realtà i veri protagonisti sono gli ultimi. A partire dalle donne che nel meridione vengono considerate inferiori da molti uomini.


In questo romanzo non esistono sfumature, tutti risultano buoni o cattivi, magri o obesi, ricchi egocentrici o poveri solidali tra loro.


La scrittura dell’autore è molto rispettosa della figura femminile, a prova di ciò, la storia prende una piega imprevista che spazza via il precario equilibrio familiare di Mariella, per la quale si aprono nuovi orizzonti portatori di speranza.


Una lettura che consiglio a tutti coloro che vogliono emozionarsi e che fa scendere anche qualche lacrima.


 

Alcune note su Giankarim De Caro

Giankarim De Caro è nato a Palermo nel 1971. Innamorato della sua città, che non è solo uno sfondo, ma una vera e propria protagonista delle storie che racconta, è al suo quinto romanzo con Navarra Editore, dopo il successo di Malavita (2018), Fiori mai nati (2019), Chianchieri (2020) e Agatina senza pensieri (2022).


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