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RECENSIONE: Scarpette da ballo (Noel Streatfeild)


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Autore: Noel Streatfeild

Traduttore: Angela Ricci

Editore: Blackie, 2025

Pagine: 240

Genere: Narrativa straniera, Narrativa per ragazzi

Prezzo: € 19.90 (cartaceo), € 11.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook



Trama

Pauline, Posy e Petrova Fossile sono tre orfane che, adottate da un misterioso benefattore, vivono insieme in una grande casa londinese. Sono come sorelle, ma non potrebbero essere più diverse tra loro: Pauline è bionda, ha gli occhi azzurri e adora il teatro. Posy ha una folta chioma rossa e la sua passione è la danza. Petrova è pallida e minuta, e pensa solo agli aerei e alla meccanica che li fa volare: odia sopra ogni cosa l’idea di dover salire su un palcoscenico. Quando all’orizzonte delle sorelle Fossile compaiono problemi economici, non resta loro altra scelta che unirsi per trovare una soluzione. E la soluzione, a quanto pare, non consiste solo nell’affittare alcune stanze della loro casa, ma nel diventare le nuove stelle del mondo teatrale londinese. Non sanno da dove cominciare, e hanno senz’altro un po’ di paura. Ma se c’è una cosa che le caratterizza, è che sono più agguerrite della loro stessa fame. E sono pronte a tutto pur di farcela insieme. Scarpette da ballo è un classico imprescindibile della letteratura inglese, sui quei legami familiari così forti da superare anche i vincoli di sangue.


Recensione

In un momento in cui l’editoria sta riscoprendo i classici per ragazzi con nuove edizioni curate e moderne, Scarpette da ballo di Noel Streatfeild, riproposto quest'anno, torna a brillare come un romanzo capace di parlare a generazioni diversissime. Pubblicato per la prima volta nel 1936, questo libro conserva una freschezza sorprendente e una profondità che lo rendono molto più di una semplice storia ambientata nel mondo della danza.


La vicenda ruota attorno alle tre sorelle Fossile: Pauline, Petrova e Posy, trovate e adottate in circostanze insolite dall’eccentrico esploratore Professor Brown, detto affettuosamente Gum. Quando Gum scompare nei suoi viaggi per anni e i risparmi della famiglia iniziano a esaurirsi, la giovane Sylvia, la nipote che si occupa delle bambine, è costretta a trovare soluzioni per mantenere la casa. L’arrivo di nuovi inquilini e l’iscrizione delle ragazze alla Children’s Academy of Dancing and Stage Training diventano così la chiave per sostenere la famiglia e, allo stesso tempo, il punto di partenza di un percorso di crescita personale.


Streatfeild è abilissima nel tratteggiare le tre protagoniste, che pur crescendo nello stesso ambiente sviluppano talenti e desideri radicalmente diversi.


Pauline, la maggiore, manifesta un talento cristallino per la recitazione e si muove con naturalezza tra palcoscenici e set, affrontando però anche l’altra faccia del successo, fatta di responsabilità e aspettative.


Petrova, forse il personaggio più moderno, è insofferente alla scena e sogna motori, aeroplani e una libertà che poco ha a che fare con tutù e riflettori: una figura che ancora oggi sorprende per la sua determinazione anticonvenzionale.


Posy, la più piccola, rappresenta invece la passione pura: talentuosa, capricciosa e totalmente votata alla danza, cresce nutrita dal ricordo di sua madre — una ballerina — e dal dono prezioso delle sue scarpette.


Ciò che rende Scarpette da ballo un romanzo senza tempo è il modo in cui racconta la complessità delle aspirazioni individuali, il peso delle responsabilità e la forza della solidarietà familiare. Le Fossile non sono perfette, non sono sempre d’accordo, ma imparano a sostenersi e a rispettarsi nella loro diversità. E il romanzo stesso diventa una riflessione sulla libertà di perseguire i propri sogni, anche quando non corrispondono alle aspettative degli altri.


La scrittura di Streatfeild è vivace, ironica e al tempo stesso tenera. Non edulcora le difficoltà economiche né l’impegno richiesto dal mondo dello spettacolo: mostra audizioni fallite, giornate di studio faticose, la tensione dei debutti e i piccoli drammi quotidiani che scandiscono la vita di chi lavora per diventare artista. Ma lo fa con una leggerezza che non svuota, anzi arricchisce la lettura.


Questa nuova edizione contribuisce a rinnovare l’esperienza di questo classico, offrendo una veste grafica ricercata e la possibilità per nuovi lettori, piccoli e grandi, di scoprire una storia che parla di emancipazione, consapevolezza e identità.


Un romanzo che affascina chi ama il mondo della danza e del teatro, ma conquista soprattutto chi cerca storie di formazione sincere, piene di vita e di carattere. Un libro che ricorda quanto sia importante trovare la propria voce, e soprattutto, avere il coraggio di seguirla.


Un titolo che parla a un pubblico sorprendentemente ampio. È consigliato innanzitutto ai lettori giovani, dagli 8–9 anni in su, che cercano una storia di formazione avvincente e luminosa, capace di mostrare quanto impegno, passione e coraggio possano trasformare i sogni in realtà. Allo stesso tempo, è un libro ideale per gli adolescenti che stanno esplorando la propria identità e interrogandosi sul futuro: Pauline, Petrova e Posy offrono tre modi diversissimi, ma ugualmente autentici, di crescere e capire chi si vuole diventare.

È perfetto anche per gli adulti che amano i classici per ragazzi e desiderano riscoprire un romanzo che, pur ambientato nella Londra degli anni ’30, parla con sorprendente freschezza di creatività, autodeterminazione e talenti nascosti. Chi ha una passione per la danza, il teatro e le arti performative troverà nel libro un affresco vivido e realistico della vita accademica e delle prime esperienze sul palco.


In breve: è un libro per lettori sensibili, curiosi e sognatori, di ogni età, che credono che crescere significhi trovare, un passo alla volta, la propria strada.



Alcune note su Noel Streatfeild

Noel Streatfeild nacque nel Regno Unito nel 1895 e visse ben novantuno lunghi anni. E poiché visse così a lungo, scrisse moltissimo: decine di romanzi per ragazzi e adolescenti, per adulti, per bambini così seriosi da sembrare adulti e per adulti che in fondo erano rimasti bambini. Di tutta la sua bibliografia, Scarpette da ballo è probabilmente la sua opera più conosciuta e acclamata. L’autrice conosceva bene la pressione e le esigenze a cui sono sottoposte le tre protagoniste di questo straordinario romanzo, poiché per alcuni anni fu lei stessa un’attrice. Per questo i suoi libri sono pieni di giovani artiste. Ed è per questo che le sue giovani artiste, con quella forza impetuosa e quel desiderio di dare il meglio di sé che le caratterizzano, le assomigliano così tanto.


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