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RECENSIONE: Finché il caffè è caldo (Toshikazu Kawaguchi)

Aggiornamento: 6 feb 2021


Voto: 4/5

Autore: Toshikazu Kawaguchi

Editore: Garzanti, 2020

Pagine: 192


Trama

In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

Finché il caffè è caldo è diventato un caso editoriale in Giappone, dove ha venduto oltre un milione di copie. Poi ha conquistato tutto il mondo e le classifiche europee a pochi giorni dall'uscita. Un romanzo pieno di fascino e mistero sulle occasioni perdute e sull'importanza di quelle ancora da vivere.


Recensione

In questo libro, scritto inizialmente per il teatro, l’intera narrazione si svolge all’interno di un ordinario Cafè di Tokyo chiamato Funiculì Funiculà. L’intreccio si suddivide in quattro sotto trame come quattro sono i protagonisti che scelgono di viaggiare nel tempo.

L’elemento straordinario che spezza la monotonia di questo luogo poco frequentato è la possibilità di tornare al passato bevendo una tazza di caffè, sedendosi a un determinato tavolo. I viaggiatori però devono attenersi a regole precise; tra queste, bere il caffè prima che si raffreddi e non cercare di cambiare il passato. E’ un viaggio breve, che non cambia il presente né il passato o il futuro e una volta tornati lascia le cose apparentemente come sono ma ciò che cambia è la consapevolezza interiore di chi intraprende questo viaggio.

Fumiko lo fa per trattenere il ragazzo che amava, Koutake per ritrovare se stessa e i ricordi del marito, Hirai per cercare di essere sincera con la sorella e chiederle perdono e Kei cerca addirittura nel futuro la propria figlia per provare ad essere una buona madre.

Ciascuna di loro ha un rimpianto, un dolore nascosto che riemerge, una ferita che ha bisogno di guarigione. Ad ogni viaggio si scopre una verità importantissima: il passato non è importante perché non può essere cambiato; ciò che conta è il momento presente, il qui e ora che ognuno di noi vive momento per momento. La vita è come un buon caffè che va gustato mentre è caldo, cogliendo ogni attimo finché si può.

Un romanzo potente che coinvolge pagina dopo pagina. Una lettura scorrevole, commovente ed appassionante.

Toshikazu Kawaguchi attraverso la narrazione e i suoi personaggi ci invita ad agire e a vivere nel hic et nunc.

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