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RECENSIONE: Galileo Galilei, genio policromo. Fisico, astronomo, filosofo, scrittore, ingegnere, matematico, filologo, musicista e pittore (Alessandro Bettini)


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Autore: Alessandro Bettini

Editore: Bollati Boringhieri, 2025

Pagine: 176

Genere: Saggi, Fisica, Scienza

Prezzo:  € 18.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook



Trama

Per John Milton era «il visionario artista toscano», per Italo Calvino «il più grande scrittore in prosa della letteratura italiana», per il suo amico Vincenzo Viviani era «il musicista dal tocco soave delle corde del liuto», per il grande Erwin Panofsky era «il radicale innovatore della critica delle arti». Per quasi tutti è il geniale creatore della scienza moderna. Quando si parla di Galileo Galilei (1564-1642) la parola «genio» compare spesso. Galilei non pose solo le basi della scienza così come oggi la intendiamo, non solo insegnò a leggere i «caratteri matematici» della natura, non solo comprese la legge di gravità, dimostrò l’eliocentrismo e scoprì i satelliti di Giove col cannocchiale che si era costruito da sé, ma anche dipinse, scrisse, pensò, suonò, inventò cose che prima di lui erano impensabili. Galileo Galilei aveva in sé molti colori, era un genio «policromo», e quasi nessun campo dello scibile umano gli fu alieno. Inoltre, era un noto guastafeste, che di sé diceva di essere «di cervello stravagante e vago di contrariare alle opinioni e dottrine comunemente ricevute anco dagli stessi professori delle arti», che tradotto in italiano corrente significa che aveva sempre voglia di smentire pubblicamente gli onorati maestri dell’ epoca, spesso con un certo scandalo.


Recensione

Con questo saggio, Alessandro Bettini, professore emerito di Fisica all'Università di Padova, fa scoprire il fondatore della scienza moderna mettendo insieme le diverse forme della sua personalità: astronomo, musicista, critico letterario, pittore e amante.


Ormai è noto che Galileo non ha inventato il cannocchiale, ma fu il primo ad utilizzarlo per osservare la natura senza pregiudizi applicando il metodo sperimentale. Nelle sue mani, il cannocchiale, che per altri era poco più di un giocattolo, divenne un vero strumento scientifico utile a dimostrare la correttezza della teoria eliocentrica e fenomeni inattesi, come i satelliti di Giove.


Bettini si concentra parecchio sulla storia del cannocchiale. Dal libro si apprende che già Leonardo accenna all'uso delle lenti per avvicinare paesaggi lontani e che il napoletano Giambattista Della Porta, genio stravagante del sedicesimo secolo, descrive qualcosa di molto simile al cannocchiale in una sua opera. L'invenzione di questo strumento viene però attribuita all'occhialaio olandese Lyppershey (1570-1619). Quando Galileo ebbe notizia, riprodusse e migliorò il giocattolo fiammingo. Costruì un cannocchiale da 10, 20 e 30 ingrandimenti con buone lenti veneziane. La vera rivoluzione fu però l'uso del cannocchiale nell'osservazione astronomica. Oltre a ciò, Galileo, disegnava con abilità pittorica ciò che vedeva e interpretava le immagini per analogia con situazioni terrestri (Es: i satelliti che orbitano intorno a Giove come la Luna intorno alla terra.


Inoltre Bettini analizza i contributi del pisano alla fisica della caduta dei gravi, alla generazione dei suoni, al principio di inerzia, alla relatività dei moti, alla geometria, alla critica poetica e all'idraulica. Quanto al Galileo filosofo basti pensare al suo metodo scientifico in utilizzo ancora oggi.


Infine, l'autore, non trascura il Galileo privato, amante fedele di Marina Gamba che gli dona due figli e un figlio. Galileo è stato un padre responsabile e affettuoso, in modo particolare con la figlia Suor Maria Celeste. Struggente e ricambiato è l'innamoramento che lo scienziato ha in tarda età per Alessandra Bocchineri, donna bella, colta, intelligente e spostata con una amico dello scienziato. Il loro fu un amore forzatamente intellettuale.


Bettini scrive un ottimo saggio, accessibile a tutti, che mette in luce le diverse sfaccettature del genio toscano. Un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono scoprire meglio la figura di Galileo Galilei.



Alcune note su Alessandro Bettini

Alessandro Bettini è professore emerito di Fisica all’Università di Padova e ricercatore sperimentale nella Fisica delle particelle elementari. Vicepresidente della Società Italiana di Fisica, per sei anni direttore del Laboratorio Nazionale del Gran Sasso e in precedenza vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Bettini è autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche sulle maggiori riviste internazionali e di libri di testo universitari: Le onde e la luce (1981), Meccanica e termodinamica (1995), Elettromagnetismo (2001), Introduction to Elementary Particle Physics (2008) e A Course in Classical Physics (2016-2017). Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Da Talete a Newton. La fisica nelle parole dei giganti (2019) e Nove parole della fisica. Vuoto, inerzia, atomo, simmetria, spazio-tempo, massa, eclissi, quark, cosmo (2021), entrambi tradotti in diverse lingue.


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