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RECENSIONE: Il rabbino e il commissario. Non uccidere (Michel Bergmann)




Autore: Michel Bergmann

Traduttore: Monica Pesetti

Editore: Emons Edizioni, 2023

Pagine: 250

Genere: Narrativa straniera, Gialli

Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Quali sono i compiti di un rabbino? Insegnare ai ragazzi, per esempio, dispensare consigli e ascoltare i membri della comunità. Come Ruth Axelrath, venuta ad annunciare a Henry Silberbaum la decisione di trasferirsi in Israele e lasciare il marito spendaccione che sospetta di infedeltà. Prima di partire da Francoforte, la donna desidera fare una cospicua donazione per creare una biblioteca della comunità. Se non che, pochi giorni dopo, viene trovata morta. L’anziana signora soffriva di cuore, e il decesso per infarto non sorprende nessuno. Nessuno eccetto il rabbino Silberbaum, che nota sul comodino una banana in un piattino del servizio riservato alla carne: uno strappo non da poco per un’ebrea osservante. L’apertura del testamento non fa che consolidare i suoi dubbi. Così, sfidando lo scetticismo del commissario che si occupa del caso, e le minacce di licenziamento da parte del suo direttore, Henry Silberbaum comincia a indagare a modo suo. Ad aiutarlo ci sono il suo proverbiale umorismo ebraico ed Esther, la bella direttrice della casa di riposo a cui sta impartendo lezioni di religione...


Recensione

Un rabbino con la passione per i gialli, una madre impicciona, un libraio filosofo, un avvocato, un commissario e la morte di una riccona che avviene giusto prima di diseredare il marito fedifrago e con la mani bucate; ecco gli ingredienti di questo cozy.


Il romanzo segue, per la gran parte della narrazione, il punto di vista del rabbino, Henry Silberbaum, un uomo dotato di uno spiccato humour, che dispensa barzellette tra un precetto del Talmud e una legge della Torah, ma anche di un profondo senso della giustizia e di una perspicacia non comune. Inoltre Silberbaum si presenta come un appassionato lettore di gialli, tanto che a un certo punto si lascia andare a una brevissima divagazione sui propri gusti letterari, confidando a chi legge la passione per Simenon. Ciò risulta molto utile per delineare il personaggio senza appesantire la narrazione.


Cosa diversa riguarda l’utilizzo di termini yiddish ed ebraici che rendono il personaggio ancora più veritiero, ma che rallentano la lettura. Alla fine del volume si trova un glossario, ma consultarlo di continuo non è comodo.


Per quanto riguarda la trama, la sua costruzione è affidata alla classica scacchiera deduttiva, tanto più che il vero detective è il rabbino, non il commissario Berking, ovvero un professionista che ha accesso a informazioni segrete per un comune mortale, che, anzi, fino alla fine, non fa che smontare pezzo per pezzo la ricostruzione di Silberbaum.


La narrazione procede senza particolari momenti di tensione, ma la la lettura risulta gradevole.


Consiglio questo romanzo a tutti coloro che amano Padre Brown e Don Matteo e cercano un giallo che fa conoscere una cultura ai più estranea in cui la trama crime è studiata nel dettaglio e in cui non mancano dialoghi vivaci di personaggi molto tridimensionali.


 

Alcune note su Michel Begmann

Michel Bergmann è nato a Basilea, ha trascorso l’infanzia a Parigi, l’adolescenza a Francoforte sul Meno e ora vive a Berlino. Dopo la laurea e un periodo alla “Frankfurter Rundschau”, ha lavorato nel cinema come produttore, regista e sceneggiatore.

Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo e nel 2021 è uscito il suo primo romanzo di genere poliziesco, Il rabbino e il commissario. Non uccidere, a cui è seguito Der Rabbi und der Kommissar: Du sollst nicht begehren (in corso di traduzione presso Emons). Nel 2023 ha dato alle stampe Mameleben.







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