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RECENSIONE: Kintsugi (Selene Calloni Williams)




Autore: Selene Calloni Williams

Editore: Piemme, 2023

Pagine: 262

Genere: Saggi, Benessere

Prezzo: € 12.90 (cartaceo), € 6.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Quante volte ci sentiamo vittime di problemi e di un destino di fronte a cui sembriamo impotenti. È difficile comprendere e accettare il dolore, quando bussa alla nostra porta. Al contrario, è facile anestetizzare i sintomi del male con diversivi e palliativi. Finché quel dolore apparentemente rimosso ritorna puntuale, spesso più forte di prima. Eppure esiste una strada meno battuta. Quella della consapevolezza di sé, della bellezza, dell’amore, per la quale l’arte del kintsugi è di ispirazione ed esempio. Nella filosofia spirituale giapponese, infatti, il kintsugi è l’antichissima pratica che consiste nel riparare gli oggetti rotti con l’oro e può essere considerata, in senso lato, come l’abilità di trasformare le nostre ferite fisiche ed emotive in una eccezionale occasione di crescita e cambiamento. Selene Calloni Williams ci guida in questo originale percorso di guarigione. Grazie alla coinvolgente narrazione della sua vita e di leggende ancestrali e simboliche, l’autrice ci illustra nove leggi per riparare le ferite dell’anima, iniziandoci a pratiche meditative quotidiane che ci aiuteranno a superare ansie, sensi di colpa, rabbia, insoddisfazioni e a ritrovare libertà, entusiasmo e gioia di vivere. Per conquistare infine una piena realizzazione di noi stessi.


Recensione

Quando il dolore bussa alla porta delle nostre emozioni, è difficile comprendere e accettare. Al contrario, è facile anestetizzare i sintomi del male e passare oltre pensando di avere messo un punto. Tuttavia quel dolore, apparentemente rimosso, ritorna puntuale e spesso più forte di prima. Eppure esiste una strada meno semplice, ma risolutiva. È quella della consapevolezza di sé, della bellezza, dell’amore, per la quale l’antica arte giapponese del kintsugi è di esempio.


Questo volume, mettendo al centro appunto l'arte del Kintsugi, aiuta il lettore a trasformare le ferite fisiche ed emotive, il dolore, in una occasione di crescita e cambiamento, rendendo prezioso ogni istante della vita.


Nella filosofia spirituale giapponese il kintsugi è l’arte di riparare gli oggetti rotti con l’oro. Letteralmente la parola “kin” significa oro, mentre “tsugi” riparare, ricongiungere, riparare con l’oro. Ma da dove nasce questa tradizione? “La leggenda narra che quest’arte ebbe origine nell’epoca feudale del Giappone quando Ashikaga Yoshimasa, ottavo shōgun, ruppe accidentalmente un servizio da tè in ceramica a cui teneva moltissimo e lo spedì in Cina per farla aggiustare. Poiché all’epoca le riparazioni venivano fatte con legature metalliche per niente estetiche e poco funzionali, la tazza di Yoshimasa, oltre a non essere visivamente bella, si ruppe di nuovo e sembrava ormai destinata a essere buttata. Il samurai, però, volle provare ad affidarlo ad artigiani giapponesi, che colpiti dalla sua tenacia di voler riavere a tutti i costi l’amato servizio da tè, dissero che l’avrebbero trasformato in un gioiello, utilizzando la lacca urushi, che deriva dalla resina di un albero e polvere d’oro. In senso molto lato il kinsugi è l’arte di riparare le nostre fratture dell’anima con l’oro della consapevolezza, l’abilità di fare delle nostre ferite fisiche ed emotive un prezioso patrimonio di forza e possibilità.


Oggi, quando qualcosa si rompe, si tende a buttarlo, che si tratti di un vaso di un bicchiere o di una relazione, il vecchio viene eliminato, un usa e getta quasi compulsivo. Che si tratti, appunto, di un vaso o di sentimenti. Affrontare le nostre imperfezioni e le nostre mancanze ci spaventa. Questo accade perché non siamo capaci di vedere in queste fragilità la nostra vera bellezza. L’accettazione consapevole di una vita asimmetrica e transitoria ci conduce verso un’esistenza più semplice e soddisfacente. Senza ansie né paure, ma con umiltà e amore, si ha tutta l’energia necessaria per comprendere la bellezza e la complessità del mondo.


Noi aspiriamo a non frantumarci mai, a non vedere le nostra fragilità, ma questo non è possibile. Bisogna aspirare a frantumarsi in modo dolce e consapevole, non senza dolore, ma con un dolore dolce, quello che eleva e che nobilita, non quello che fa soffrire. Il primo passo da fare per riparare le ferite con la consapevolezza dell'oro è riconoscere la rottura senza averne paura, che non è sempre così scontato. La paura è una conseguenza del giudizio mentale, una morale utilitaristica su cui si fonda il mondo e che categorizza qualsiasi cosa. Secondo questo principio di categorizzazione, le crepe, le rotture, le ombre, l'irrazionale sono il male. Tutto ciò che è comprensibile alla mente rappresenta, invece, il bene. È necessario imparare a infrangere queste regole, a trasgredire. Se si sciolgono queste credenze si riesce a non essere vittime del dolore e a riparare le crepe dell'anima con la consapevolezza dell'oro.


Grazie alla narrazione della sua vita e di leggende ancestrali e simboliche, l'autrice e psicologa, illustra nove leggi per riparare le ferite dell’anima, iniziandoci a pratiche meditative quotidiane che ci aiutano a superare ansie, sensi di colpa, rabbia, insoddisfazioni e a ritrovare libertà, entusiasmo e gioia di vivere.


Un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono aspirare ad una piena e reale relizzazione di loro stessi.


 

Alcune note su Selene Calloni Williams

Selene Calloni Williams è psicologa e life coach, è autrice di numerosi documentari e libri. Dopo lo studio e la pratica della meditazione buddhista theravada, viene iniziata allo yoga esoterico e sciamanico; in seguito l’incontro con il celebre psicoanalista James Hillman l’avvicina alla psicologia del profondo e alla visione immaginale. Per Piemme ha pubblicato anche Wabi sabi e Daimon.


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