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RECENSIONE: L'ombrello dell'imperatore (Tommaso Scotti)

Aggiornamento: 18 feb 2021



Voto: 4/5

Autore: Tommaso Scotti

Editore: Longanesi, 2021

Pagine: 320

Genere: Narrativa italiana, Gialli

Prezzo: € 16.80 (copertina), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

L'ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All'anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hāfu: un mezzo sangue, padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l'educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia. Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell'ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L'arma del delitto? All'apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte. Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un'impronta. E Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l'impronta digitale del possibile assassino: all'imperatore del Giappone.


Recensione

Voglio partire dando subito un giudizio su questo esordio. Il libro è un buon romanzo che merita di essere letto. Il suo autore è un giovane italiano che vive e lavora in Giappone. Ora veniamo alla trama.

Un ombrello nipponico all'apparenza innocuo è l'arma del delitto utilizzata per uccidere Yuki Funagawa, nato il 2 dicembre 1986. Un accessorio di plastica trasparente, non di pregio. Questo si trova chiuso sul pavimento accanto alla vittima e il bianco della punta è completamente nascosto dal sangue rappreso e da tracce di bulbo oculare destro del deceduto. Un dettaglio però non sfugge all'ispettore Takeshi James Nishida della squadra Omicidi della Polizia di Tokyo; sul manico di plastica bianca vi è un cerchio rosso. L'ispettore è un personaggio singolare. Innanzitutto è un hafu ovvero un mezzosangue di madre americana e padre giapponese; ha ereditato i tratti caratteriali della realtà occidentale che lo rendono spesso impulsivo, poco accomodante e disincantato verso quella dimensione che lo circonda e che lo vorrebbe esattamente al suo contrario e sovente viene accostato a Tommy Lee Jones.

Pochi rilievi e Boss, così viene soprannominato l'ispettore, scopre che sull'oggetto è presente l'impronta di una persona impensabile, l'Imperatore del Giappone. Ha così inizio una indagine per scoprire la verità riguardo ad una morte poco chiara.

L'autore, in questo romanzo, riesce a creare una storia ben scritta con una trama lineare che però nulla toglie alla piacevolezza della lettura. Gli ingredienti del libro sono principalmente tre: il fascino misterioso del Giappone, la creazione di un personaggio con una certa inquietudine e la freschezza di una storia originale. Per quanto riguarda il primo punto infatti, leggendo le pagine del romanzo, si viene a conoscenza della società giapponese a cui vengono affiancate tematiche molto attuali legate alla soluzione dell'enigma.

Uno stile fluido e una bella storia fanno di questo esordio una lettura da non perdere. Un autore che non vedo l'ora di rileggere e che sicuramente farà nuovamente parlare di sé.


 

Alcune note su Tommaso Scotti

Tommaso Scotti, nato nel 1984, laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si è trasferito in Oriente nel 2010. Ha poi conseguito un dottorato di ricerca a Tokyo, dove adesso vive e lavora. Nel tempo libero si dedica al pianoforte e alla calligrafia. L’ombrello dell’imperatore è il suo primo romanzo, che racconta con sguardo curioso e disincantato le mille solitudini, i sorprendenti codici di comportamento e la disarmante bellezza del Giappone, introducendoci alla comprensione di una cultura tanto ammirata quanto fraintesa come quella del Sol Levante.


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