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RECENSIONE: La nostra luna. Come la compagna celeste della Terra ha trasformato il pianeta, guidato l'evoluzione e fatto di noi ciò che siamo (Rebecca Boyle)


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Autore: Rebecca Boyle

Traduttore: Laura Calosso

Editore: Aboca Edizioni, 2025

Pagine: 420

Genere: Saggi, Scienza

Prezzo:  € 26.00 (cartaceo), € 17.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook



Trama

La Luna non dice nulla di sé, ma dice molto di noi. Dall’inizio dei tempi, ha determinato la vita sulla Terra e ha condotto la mente umana in uno spettacolare viaggio del pensiero ai confini della meraviglia, del potere, della conoscenza e del mito. Lungi dall’essere un semplice ornamento appeso al cielo, la Luna custodisce la chiave per risolvere alcune delle questioni fondamentali della scienza. Influisce sulle migrazioni, la riproduzione, i movimenti delle foglie e forse anche sul flusso del sangue nelle nostre vene. Dirige la sinfonia della vita sulla Terra, dagli uomini che combattono tra loro – centrale il suo ruolo, ad esempio, durante la Seconda guerra mondiale – ai polipi del corallo che costruiscono la barriera corallina di Tarawa. Guida l’evoluzione fin dalle prime manifestazioni della vita, avvenute all’interno di bocche profonde dell’oceano o in piccole pozze d’acqua calda sulla battigia, dove il nutrimento dipende dalla marea. La Luna ci ha reso ciò che siamo, dalla nostra fisiologia alla nostra psicologia. Ci ha insegnato a leggere l’ora, sistema che usiamo per mettere in ordine il mondo, e ha ispirato i progetti umani in materia di religione, filosofia e scienza. In questo libro, vincitore del “Los Angeles Times” Book Prize e finalista al National Book Awards del 2024, la giornalista Rebecca Boyle riformula la storia delle scoperte scientifiche attraverso un’originalissima lente lunare, dalla Mesopotamia ai giorni nostri. Ripercorre le ricerche di astronomi come Tolomeo e gli studi di filosofi come Anassagora e Platone, fino a Kant. Rilegge la rivoluzione scientifica di Copernico, Galileo e Keplero e la narrativa lunare di scrittori come Jules Verne. Boyle esamina, insomma, la storia che lega la Terra alla Luna, dalle origini della civiltà umana agli sbarchi dell’Apollo che cambiarono per sempre l’approccio al nostro satellite. Oggi la Luna potrebbe diventare un avamposto minerario che fa gola alle grandi potenze mondiali, interessate a sfruttarne le risorse, ma a chi spetta decidere il modo in cui utilizzare una cosa preziosa, limitata, speciale, spettacolare, spirituale, condivisa da tutti? Mentre India, Cina e Stati Uniti si preparano a portare i loro astronauti sulla Luna, Rebecca Boyle ha portato la Luna sulla Terra…


Recensione

Vi è qualcosa di profondamente umano nello sguardo rivolto alla Luna. Da sempre la osserviamo, le parliamo in silenzio, la celebriamo nei miti e nelle poesie. Eppure, come ci ricorda l'autrice in questo saggio, la diamo per scontata, come una presenza familiare che da millenni ci accompagna, ma di cui abbiamo dimenticato la voce. Il libro di Boyle è, prima di tutto, un invito a riscoprire questa voce. Con una scrittura limpida, appassionata e insieme rigorosa, la giornalista racconta come la Luna abbia reso possibile la Terra che conosciamo e con essa la vita, la storia, e infine l’umanità stessa.


Tutto comincia miliardi di anni fa, con una collisione: un corpo delle dimensioni di Marte si scontra con la Terra primordiale, e dai detriti nasce la Luna. È un evento catastrofico e creativo allo stesso tempo, un parto cosmico che dà inizio a una relazione inseparabile.

Da quel momento, la Luna diventa l’architetta silenziosa del nostro mondo. Stabilizza l’asse terrestre, impedendo alla Terra di oscillare caoticamente; modula le stagioni; regola le maree. Quelle stesse maree che, secondo Boyle, potrebbero aver creato i primi ambienti favorevoli alla vita, dove l’alternanza tra acqua e terra favorì l’evoluzione di organismi sempre più complessi. La Luna, dunque, non è solo un elemento del cielo: è parte della nostra biografia planetaria. Senza di lei, forse la Terra sarebbe un pianeta instabile, ostile, o privo di quella danza ritmica che scandisce ogni respiro della vita.


Il fascino di questo volume sta nella sua capacità di attraversare con naturalezza campi molto diversi: dall’astrofisica alla biologia, dalla storia antica all’antropologia, fino alla poesia e alla politica. Boyle racconta come gli esseri umani abbiano imparato a vivere secondo i ritmi lunari, prima nelle maree, poi nei cicli mestruali, nelle semine, nelle festività religiose, nei calendari. La Luna ha dettato il tempo, il lavoro, la spiritualità. E ogni civiltà, da quella sumera a quella cinese, da quella greca agli indigeni americani, l’ha vista come una divinità, una madre, una dea del rinnovamento. Anche nelle epoche più scientifiche, la Luna non ha mai smesso di esercitare il suo fascino: Galileo la osservò per primo con il telescopio, scoprendone le montagne e i crateri; poi venne l’era delle missioni spaziali, che la resero simbolo della conquista tecnologica e, insieme, della nostra nostalgia cosmica.

Boyle intreccia tutto questo in un racconto continuo, in cui il sapere e la meraviglia non si escludono mai.


Uno degli aspetti più affascinanti del libro è la prospettiva: Boyle non scrive solo della Luna, ma attraverso la Luna.Usa il nostro satellite come una lente per osservare la condizione umana, la curiosità, la fragilità, il desiderio di esplorare e comprendere. Ogni capitolo mostra come la Luna sia stata una compagna costante nei momenti chiave della storia naturale e culturale: dall’origine della vita fino alla corsa allo spazio, dalle maree primordiali alle questioni etiche delle future basi lunari. C’è un equilibrio raro tra scienza e contemplazione, tra precisione e poesia. Boyle non semplifica mai, ma riesce a rendere tutto accessibile, costruendo un dialogo vivo tra ciò che è misurabile e ciò che è ineffabile.


La prosa di Rebecca Boyle è luminosa come il nostro satellite. Alterna pagine più tecniche, in cui spiega con chiarezza la fisica e la geologia del sistema Terra-Luna, a passaggi quasi lirici, in cui la Luna diventa un simbolo di connessione universale. Non è un libro solo da leggere: è un libro da contemplare. Invita il lettore a fermarsi, a guardare il cielo e a riconoscere quanto la nostra esistenza sia intrecciata a quella sfera di luce sospesa nel buio.

Alla fine, ci si ritrova con una sensazione di gratitudine, per la Luna, certo, ma anche per la capacità dell’essere umano di interrogarsi, di stupirsi, di cercare senso nelle stelle.


Un ottimo saggio di divulgazione scientifica che ha il respiro di un racconto cosmico.

Parla di fisica, di biologia, di civiltà e di futuro, ma lo fa con un tono narrativo che non dimentica mai l’emozione. È un libro che educa e incanta.


Un testo consigliato a chi ama la divulgazione scientifica che va oltre i numeri e vuole capire il “perché” delle cose: genesi della Luna, evoluzione della vita, impatto sul pianeta.



Alcune note su Rebecca Boyle

Rebecca Boyle è editorialista di “Atlas Obscura” e collabora con “Scientific American”, “Quanta Magazine”, “The Atlantic”, “The New York Times”, “Popular Science”, “Air & Space Magazine” dello Smithsonian. È membro del blog scientifico collettivo “The Last Word on Nothing”. È stata Knight Science Journalism Fellow al MIT e ha ricevuto numerosi premi per la sua scrittura. I suoi lavori sono stati antologizzati diverse volte in The Best American Science & Nature Writing. Vive in Colorado.


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