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RECENSIONE: Ninfee nere (Michel Bussi)

Aggiornamento: 21 mar 2021



Voto: 4/5

Autore: Michel Bussi

Editore: E/O Edizioni, 2016

Pagine: 394

Genere: Narrativa straniera, Gialli

Prezzo: € 26.30 (copertina rigida), € 15.20 (copertina flessibile), € 11.90 (ebook)


 

Trama

A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.


Recensione

Giverny. Tre donne. Una, la più anziana, ha ottantaquattro anni, è quasi vedova, veste sempre in nero, è la più determinata, vive nel in un grande mulino in riva ad un ruscello sul Chemin du Roy e possiede un quadro. La seconda ha 36 anni, si chiama Stephanie Dupain, è insegnante, non ha mai tradito il marito eppure si trucca per l’amante e adora l’arte. La terza, di anni 11, si chiama Fanette Morelle, vive con la madre in rue du Chateau, sa dipingere molto bene, gira per la cittadina con svolazzanti trecce e tutti ne sono innamorati tanto è irresistibile il suo fascino. Tutte e tre le donne vengono coinvolte direttamente in uno strano caso di omicidio.

E’ con queste premesse che ha si avvia il romanzo di Michel Bussi; un libro che nel mistero ci invita a riflettere sulla vita a domandarci se esiste un ufficio per quelle esistenze rese, trascorse, inesorabilmente perdute. Un elaborato che sulle tinte di Claude Monet si apre con un delitto, quello di Jerome Morval, oftalmologo casanova del luogo, che viene rinvenuto privo di vita con una triplice modalità di assassinio. L’ispettore Sérénac, occitano motociclista finito in Normandia per mettere quanti più chilometri possibili tra lui e la sua famiglia, è investito dal caso. Al suo fianco un braccio destro preciso e meticoloso interpretato dalla figura di Sylvio Bénavides e una squadra pronta a seguire le sue direttive, anche le più folli, le più visionarie (quali requisire tutti gli stivali della cittadina). Le indagini hanno così principio in quella che è un’alternanza di io narranti, di ricerche storiche ed artistiche, di pezzi di un puzzle che non vuol combaciare.. Seguire l’istinto?

E così, pagina dopo pagina, il lettore/Sérénac segue quegli indizi disseminati qua e la, si fa rapire dalle ambientazioni, dal laghetto di Monet, dalla ricostruzione della sua vita, delle sue opere, della sua famiglia, credendo, dopo aver seguito quella pista di molliche alla Hansel & Gretel, di aver capito tutto, di aver scovato l’artefice del/dei misfatto/i ed invece…. Invece no! Proprio quando i giochi sembrano essere fatti, ecco che Bussi rimescola tutte le carte in tavola, sorprendendo chi legge con un epilogo che non delude e che al contrario fa venire meno quelle sensazioni di deja-vu che gli amanti del genere possono aver provato durante lo scorrimento delle vicende. La bravura dell'autore è quella di saper sfruttare il potenziale, la base della sua storia al massimo, sorprendendo.

Avvalorato da una penna fluente ed accattivante, ambientazioni suggestive e un enigma tutto da scoprire che intriga dalla prima all’ultima battuta, “Ninfee nere” si dimostra essere un elaborato che funziona, ben strutturato e che sa far ben leva su quelle che sono le sue potenzialità sottese. Anche se un po’ lento nella parte centrale, Bussi ha saputo ben giocare le sue carte, dimostrandosi un ottimo regista.


 

Alcune note su Michel Bussi

Michel Bussi è l’autore francese di gialli attualmente più venduto oltralpe. È nato in Normandia, dove sono ambientati diversi suoi romanzi e dove insegna geografia all’Università di Rouen. Ninfee nere (Edizioni E/O 2016) è stato il romanzo giallo che nel 2011, anno della sua pubblicazione in Francia, ha avuto il maggior numero di premi. Dello stesso autore ricordiamo Tempo assassino, Non lasciare la mia mano, Mai dimenticare, Il quaderno rosso, La doppia madre, La Follia Mazzarino, Forse ho sognato troppo e Usciti di Senna, tutti pubblicati da Edizioni E/O.


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