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RECENSIONE: Omicidio all'inglese (Verity Bright)

Aggiornamento: 11 giu 2022




Autore: Verity Bright

Traduttore: Daniela Mastropasqua

Editore: Vintage Editore, 2021

Pagine: 472

Genere: Narrativa straniera, Gialli

Prezzo: € 16.00

Acquista: Libro


 

Trama

Inghilterra, 1920. Eleanor Swift ha trascorso gli ultimi anni in giro per il mondo, prendendo il tè in Cina, facendo la conoscenza da vicino degli alligatori in Perù, scappando dai banditi in Persia. Ora è appena arrivata in Inghilterra dopo un caotico viaggio di quarantacinque giorni dal Sud Africa. Chipstone è la città più sonnolenta nella quale si potrebbe avere la sfortuna di imbattersi. E per aggiungere la beffa al danno, lì per tutti è una lady. Lady Eleanor, come preferirebbe non essere conosciuta, torna con riluttanza alla dimora dello zio, Henley Hall. Ora che Lord Henley è morto, è lei la proprietaria di quel maniero freddo e ammuffito. Cosa dovrebbe farsene una ragazza? Be', Eleanor comincia facendo amicizia con il cane di casa, Gladstone, e con una bella passeggiata nella campagna inglese, anche se si sta avvicinando una tempesta... Ed è proprio sotto la pioggia battente che, in lontananza, Eleanor assiste a un omicidio. Prima che possa raggiungere il luogo del delitto, tuttavia, l'assassino è sparito e il corpo è svanito. Senza nessuna vittima e con la polizia locale convinta che voglia solo creare problemi, Eleanor giura di risolvere questa vicenda da sola!


Recensione

Ad affascinarmi, di questo libro, è la figura della protagonista, Eleanor. Una giovane donna che, per vivere agli inizi del Novecento, è decisamente fuori dagli schemi. Lavora, viaggia e non vorrebbe avere nulla a che fare con il mondo dei lord e delle lady che trova estremamente noioso. La morte di suo zio, unico parente rimastole, però la strappa dalla sua vita piena d’avventura e la riporta in Inghilterra, nella stessa casa dove ha passato alcune estati quando era piccola.


Ed è da qui che ha inizio la nostra storia.


Eleanor si ritrova a vivere la vita da lady che mai avrebbe voluto e che non sa davvero come affrontare. Del resto, una ragazza che ha pedalato in giro per il mondo, cosa ne sa di qual è l’etichetta da utilizzare con i domestici o le famiglie del circondario che la invitano a pranzo?

Le vecchie abitudini, però, sono dure a morire quindi la sera del suo arrivo, Eleanor invece di incontrare la servitù decide di fare una passeggiata accompagnata dal cucciolo di casa, Gladstone.


Ed è così che si imbatte in un omicidio misterioso.


Due persone. Uno sparo. Ma nessun cadavere.


Non è difficile immaginare che la polizia non la prenda sul serio quando racconta la sua storia.


Questo, però, non ferma la donna. Eleanor, infatti, decide che, se nessuno è disposto ad indagare su ciò cui ha assistito, lo avrebbe fatto lei stessa.


Con l’aiuto del fedele braccio destro di suo zio, il maggiordomo Clifford, la giovane inizia a rimettere insieme i pezzi che compongono quello che considera il suo mistero da risolvere, non senza qualche difficoltà. Clifford è tutto ciò che ci si può aspettare da un uomo che ricopre il suo ruolo. È austero, puntuale e formale. Pian piano che la vicenda procede si scoprono altri suoi lati che lasciano il lettore piacevolmente colpito.


Ma, come in ogni romanzo che si rispetti, non può mancare la figura del “bello e dannato”, in questo caso stiamo parlando di un giovane lord che si inserisce nella lista dei sospetti.


Lancelot è bello, temerario e corteggiato dalle madri con figlie in età da marito. Ovviamente, la nostra protagonista, se ne sente irrimediabilmente attratta anche se cerca di mantenere il distacco. Peccato che lui non le renda le cose facili con i suoi modi galanti e l’atteggiamento sicuro di sé.


La narrazione della storia risulta molto scorrevole. Le personalità dei personaggi vengono descritte in modo minuzioso. Il lettore non fa certo fatica ad affezionarsi a Eleanor che risulta brillante, simpatica e divertente. Il suo atteggiamento anticonformista affascina il lettore e non si può evitare di sorridere quando si perde tra i suoi pensieri.


Molto interessante, nel romanzo, il modo in cui viene affrontato il tema dell’emancipazione femminile che Eleanor rappresenta in maniera brillante, tanto che anche alcuni cliché che solitamente possono risultare noiosi, non sottraggono nulla alla vicenda.


Romanzo che consiglio a chi cerca una storia davvero originale e ben scritta che però in alcuni punti è fin troppo lineare.


 

Alcune note su Verity Bright

Verity Bright è, in realtà, uno pseudonimo che cela dietro di sé una coppia, moglie e marito, che ha firmato con questo nome la serie di volumi Lady Swift Mistery, di cui Omicidio all’inglese è il primo – attinge a piene mani dall’universo letterario giallo classico, ispirandosi con dedizione a grandi autori che hanno affrontato il tema della detective story, dell’investigazione, del poliziesco e del mistery: accenni di Agatha Christe e Arthur Conan Doyle, infatti, risultano evidenti sia per quanto concerne alcune atmosfere del romanzo, sia per talune dinamiche logistiche e relazionali tra i personaggi principali della narrazione. Centrale e davvero apprezzabile – soprattutto se si considera il periodo storico e culturale entro cui Omicidio all’inglese è ambientato (siamo nel 1920) – è la tenace audacia e la cosciente consapevolezza della figura femminile, protagonista e chiave di volta dell’intera narrazione: il personaggio di Lady Eleanor Swift si distacca dalla tradizione letteraria precedente, portando sulla pagina l’essenza femminista che è anche cifra stilistica della Vintage Editore e che ne caratterizza le scelte editoriali, l’intento e la forza intellettuale.


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