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RECENSIONE: Richard Jewell (Clint Eastwood)

Aggiornamento: 19 feb 2021



Voto: 4/5

Regista: Clint Eastwood

Interpreti: Sam Rockwell, Kathy Bates, Olivia Wilde

Anno: 2019

Durata: 129 minuti

Genere: Biografico, Drammatico


 

Trama

Il film racconta la vera storia di Richard Jewell, una guardia di sicurezza che, dopo aver limitato con il suo coraggio, i danni di un'esplosione causata da una bomba durante un concerto in un parco, viene accusato ingiustamente di essere lui l'attentatore. Con l'aiuto di un avvocato, sua vecchia conoscenza, si batte per la sua innocenza, sia contro L'FBI che contro la stampa che, pur essendo a conoscenza della sua innocenza, lo perseguitano distruggendo la sua vita e quella della madre. Alla fine la verrà prosciolto da tutte le accuse, nonostante l'FBI resti convinta della sua colpevolezza e, malgrado le ferite dello sciacallaggio mediatico lo segneranno per sempre, riuscirà a coronare il suo sogno di diventare poliziotto.


Recensione

Il 27 Luglio 1996 le Olimpiadi di Atlanta vennero funestate da un attentato terroristico: una bomba esplode al Centennial Olympic Park ferendo centoundici persone e uccidendone due. Quello che successe nei due anni successivi all’attentato è uno dei più grandi fallimenti dell’FBI: venne accusato di tutto Richard Jewell, guardia privata del parco olimpico che per primo si preoccupò dello zaino abbandonato contente l’ordigno. Queste sono le premesse del film di Eastwood.

Valorizzato da interpretazioni eleganti, con un bravissimo Paul Walter Hauser e una splendida Kathy Bates, il film si prende alcune libertà rispetto ai fatti accaduti, ma lo fa sempre nel nome di un cinema che deve far riflettere.

Jewell, un uomo che tenta di restare nella luce, lambito dall’oscurità di una tecnocrazia fallace e impietosa. E qui, visivamente, la regia si fa metafora in quelle scene dove ciò ch’è tenuemente illuminato al centro si ritrova circondato dal buio. Richard Jewell è un film di maschere, di archetipi e di stereotipi utilizzati con consapevolezza, nella volontà di arrivare a un punto fisso, fermo, forte: in un mondo dove imperano i mass media, dove chi dovrebbe essere dalla parte del popolo desidera solo un posto al sole, la verità non è più un valore assoluto. E basta rientrare nello stereotipo condannato al momento perché la tua vita si trasformi in un inferno.


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