Autore: Ruth Lillegraven
Traduttore: Andrea Romanzi
Editore: Carbonio Editore, 2022
Pagine: 328
Genere: Narrativa straniera, Thriller
Prezzo: € 17.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook)
Trama
In una Oslo fin troppo silenziosa, in cui gli istinti si placano in un gioco sociale patinato e perfetto, Clara Lofthus, appena nominata ministra della Giustizia, si sforza di conciliare la sua vita lavorativa con il ruolo di madre single di due bambini gemelli. Il ricordo dei selvaggi fiordi della Norvegia occidentale dove è cresciuta sembra ormai cancellato dagli impegni quotidiani e una carriera di successo. Ma una sera, tornata a casa, ad accoglierla non c’è nessuno: i gemelli, di soli otto anni, sono scomparsi senza lasciare traccia. Quando una lettera conferma il suo più grande timore ‒ che si tratti di un rapimento ‒, Clara non ha altra scelta: è l’inizio di una corsa disperata contro il tempo per trovare i suoi figli e salvarli prima che sia troppo tardi.
Recensione
Questo è il secondo romanzo della scrittrice che ha esordito con “Fiordo Profondo” (https://www.dallacartalloschermo.com/post/recensione-fiordo-profondo-ruth-lillegraven). La protagonista è sempre Clara Lofthus, ma se nel primo romanzo prevalgono i toni freddi e grigi, perfetti per la rappresentazione di una Oslo fin troppo perbene e borghese animata sotterraneamente da correnti oscure, in questo seguito c’è una variazione cromatica verso i toni seppia della memoria, rossi del sangue e dei legami familiari.
Un romanzo ricco di elementi sia tecnici che paesaggistici davvero interessanti, ma quello che lo rende davvero speciale è il profilo psicologico di Clara. Il lettore non fatica ad entrare nella mente della donna e a provare, per lei, emozioni antitetiche.
Clara è, prima di tutto, una persona estremamente sola. Ha dovuto essere tutto per sé stessa, padre madre e sorella. Non importa se ora ha una famiglia, un lavoro, dei figli e degli amici. La solitudine e la rabbia le abitano dentro di lei. L’idea di aver disatteso le aspettative del fratellino tragicamente scomparso, la tormenta fin da quando era bambina e la spinge ad agire su due binari paralleli, il bene e il male.
Il passato e il presente si fondono nella sua mente e agiscono insieme, perseguendo uno scopo. Esistono conflitti che non possono essere sanati, che vanno affrontati con un taglio netto e Clara, in un modo o nell’altro, taglia. Elimina tutto ciò che ostacola il suo cammino. Soffre, ma va avanti.
Ad ogni capitolo la narrazione viene affidata ad un personaggio diverso: Clara, suo padre Leif, l’amante del marito, la guardia del corpo Stian, il piccolo Andreas e altri. Questa tecnica narrativa aiuta e concede al lettore una conoscenza completa dei vari personaggi. Vittime o colpevoli? Probabilmente entrambe le cose.
L’autrice, in modo molto concertato, in questo romanzo usa la sua protagonista per mettere in scena un dolore interiore soffocante. Man mano che si girano le pagine tutto si complica e i pericoli si moltiplicano. La capacità descrittiva dell’autrice è indiscutibile.
Il lettore viene trasportato nei sotterranei di Oslo, sul bordo di un fiordo o nelle acque gelide di una cascata e cammina al fianco di Clara senza mai lasciare la sua mano e, soprattutto, senza giudicarla fino alla resa dei conti che ci conduce ad un finale duro, che cancella ogni certezza e non concede a nessuno alcuna possibilità di espiazione.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che cercano un noir potente sulle lacerazioni dell’anima e sulle devastanti conseguenze che ne derivano.
Alcune note su Ruth Lillegraven
Ruth Lillegraven, nata a Hardanger nel1978, è una scrittrice, poetessa e drammaturga norvegese. Ha debuttato con la raccolta poetica Big Bad Poems nel 2005 e ha scritto diversi libri per bambini. Più volte finalista a premi letterari importanti, ha vinto, tra gli altri, il Brage Prize e il Nynorsk Literature Prize. Fiordo profondo è il suo esordio nel thriller ed è stato tradotto in diverse lingue, riscuotendo sin da subito un successo internazionale. I diritti cinematografici sono stati acquistati dalla Nordisk Film.
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