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RECENSIONE: Dino Egger (Éric Chevillard)




Autore: Éric Chevillard

Traduttore: Gianmaria Finardi

Editore: Prehistorica Editore, 2023

Pagine: 152

Genere: Narrativa straniera, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 16.00

Acquista: Libro


 

Trama

Dino Egger appare in negativo. Ha l’evidenza del cratere. Il suo biografo non avrà vita facile... Dino Egger, questo nome proprio non evoca niente a nessuno, ed è un vero peccato. Benché la cosa sia perfettamente comprensibile, dato che Dino Egger non è mai esistito. Eppure avrebbe compiuto eccezionali imprese, stando ad Albert Moindre – già protagonista del romanzo intitolato "Santo cielo" (Prehistorica, 2022). Certo, va detto che Albert Moindre è un uomo modesto; Dino Egger invece era destinato a lasciare il segno nel nostro mondo. Perché non vide la luce, a dispetto delle sue straordinarie qualità? Quale sarebbe stata la sua grande opera letteraria? Non è possibile sperare ancora nella sua miracolosa apparizione? Albert Moindre si farà carico di rispondere a tutte queste domande, spazzando via oltre 2000 anni di vecchia metafisica.


Recensione

In questo nuovo e vertiginoso romanzo, l'autore francese fa perdere l'orientamento al lettore attraverso molteplici giochi di specchi e cambi inaspettati di direzione narrativa, dispiegando la sua storia in un linguaggio virtuosistico sempre limpido e divertente.


Tutto inizia con un compito che deve svolgere Albert Moindre (stesso personaggio di Santo Cielo, recensione qui): scrivere la biografia di Dino Egger, un personaggio mai esistito.


Già dalle prime righe si comprende che il libro è costruito sulla ricerca di un personaggio ritenuto immaginario (Dino Egger) guidato da un personaggio ritenuto reale (Albert Moindre). Da lì in poi, l'autore, applica una serie di metamorfosi alla sua scrittura che fa disorientare il lettore.


A volte sembra una biografia virtuale, un'agiografia piena di lodi. A volte si tratta di un susseguirsi di frasi plausibili, disposte in un ragionamento rigoroso, che termina in un passaggio assurdo e folle, privo di qualsiasi senso logico. In un sottile gioco di specchi, le parole del romanzo forniscono al lettore le chiavi del metodo utilizzato dallo scrittore. Ci si avvicina anche alle sponde della riflessione metafisica sul nulla, su cosa è e cosa sarebbe potuto essere. Ci si domanda dove voglia arrivare l'autore: quest'uomo che non è mai esistito è una figura archetipica dell'essere umano, un'omaggio all'uomo oppure è una denuncia alla sua natura malvagia, bellicosa e perversa?


Poco prima della metà del romanzo, quando il lettore magari inizia ad annoiarsi un po', c'è un improvviso cambio di direzione: il racconto diventa, nell'arco di venti pagine, un diario di cui Dino Egger avrebbe potuto essere l'autore.


Verso la fine, il romanzo mette in primo piano il narratore Albert Moindre. Infine gli ultimi fuochi d'artificio, la storia abbandona l'io del narratore e tutto si mescola alla lotta tra Albert Moindre e il suo personaggio utopico, dove l'uno prende il posto dell'altro e viceversa.


Una lettura che consiglio a tutti coloro che cercano un titolo originale e spiazzante che prende in considerazioni infinite possibilità, ma anche la loro negazione.

 

Alcune note su Éric Chevillard

Éric Chevillard è nato nel 1964 a La Roche-sur-Yon e, come recita non senza ironia il suo sito, “ieri il suo biografo è morto di noia”. Si tratta indubbiamente di uno dei massimi scrittori francesi contemporanei, che ha saputo suscitare il vivo interesse di critica e pubblico, anche all’estero. Ideatore del fortunatissimo blog letterario, L’Autofictif, ha nel corso degli anni ottenuto diversi e prestigiosi premi, come il PRIX FÉNÉON, Il PRIX WEPLER, il PRIX ROGER-CAILLOIS, il PRIX VIRILO e il PRIX VIALATTE per l’insieme della sua opera. Molti dei suoi capolavori sono tradotti, in inglese, spagnolo, tedesco, russo, croato, romeno, svedese e cinese. Nel 2013, la traduzione di un suo romanzo, Préhistoire (1994; Prehistoric Times), si è aggiudicata il Best Translated Book Award – premio statunitense assegnato dalla rivista “Open Letters” e dall’università di Rochester. Ha scritto oltre venti opere – volendo menzionare solo i romanzi – pubblicate dalla leggendaria casa editrice francese Les Éditions de Minuit, diventata grande con Samuel Beckett e il Nouveau Roman. Sul riccio è il primo testo in assoluto pubblicato da Prehistorica Editore, ed è a oggi il terzo romanzo dell’autore edito in Italia: tutti sono stati tradotti da Gianmaria Finardi.


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