RECENSIONE: Donne fra le stelle. Il ruolo della donna nella ricerca scientifica aerospaziale, Abano Terme 22-24 marzo 2024 (Patrizia Caraveo, Annamaria Nassisi)
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Autore: Patrizia Caraveo, Annamaria Nassisi (a cura di)
Editore: Springer, 2025
Pagine: 228
Genere: Saggi
Prezzo: € 39.99 (cartaceo), € 29.99 (ebook)
Acquista sito editore: https://link.springer.com/book/10.1007/978-3-031-83823-1
Trama
Il libro raccoglie le relazioni presentate alla terza edizione del convegno “Donne fra le stelle” che si è svolto ad Abano Terme dal 22 al 24 marzo, 2024. Scienziate e ricercatrici provenienti dai principali istituti, centri di ricerca ed industrie europee si raccontano, come donne e come professioniste, attraverso un linguaggio accessibile e coinvolgente. Il libro offre una visione completa dei problemi e delle opportunità che si trovano ad affrontare nel campo dell’astrofisica, delle scienze e delle tecnologie spaziali. “Donne fra le stelle” è un’associazione nata dal desiderio di illustrare le meraviglie del cosmo e delle tecnologie spaziali al grande pubblico attraverso la voce di astronaute, astrofisiche, geofisiche, ingegnere aerospaziali e ricercatrici, per rendere protagoniste le donne sottolineandone l’impegno e i risultati in un ambito scientifico/industriale, dove è ancora nettamente prevalente la presenza maschile. L’obiettivo dell’associazione è stimolare i giovani, soprattutto le ragazze, a scegliere le materie STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) nel loro percorso di studi, evidenziando anche come lo spazio sia diventato un ambiente multidisciplinare. Per questo “Donne fra le stelle” organizza simposi itineranti su tutto il territorio nazionale con la collaborazione dei più importanti centri di ricerca e industrie a livello nazionale e internazionale come INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ESA (European Space Agency), e NASA e delle industrie come Thales Alenia Space, Telespazio, e tante PMI e start-up.
Recensione
Nel panorama della letteratura scientifica contemporanea, questo volume rappresenta un contributo di rara sensibilità e solidità. Il libro, raccoglie gli atti del convegno svoltosi ad Abano Terme dal 22 al 24 marzo dello stesso anno, un evento che ha riunito scienziate, ricercatrici, storiche della scienza e professioniste del settore aerospaziale con l’obiettivo di riflettere sul ruolo e sull’impatto delle donne nella ricerca e nelle tecnologie legate allo spazio.
Esso si apre con una riflessione introduttiva che contestualizza la presenza femminile nel mondo delle discipline STEM, ponendo subito al centro il nodo culturale e storico della questione: perché la scienza, e in particolare quella aerospaziale, è rimasta così a lungo percepita come un territorio maschile? Le curatrici del volume, con tono lucido e privo di retorica, ripercorrono le tappe principali dell’inclusione femminile nelle istituzioni di ricerca e nei programmi spaziali, dalle prime astronome e matematiche del Novecento alle protagoniste contemporanee delle agenzie spaziali europee e internazionali.
Tra i contributi più significativi spiccano i saggi dedicati alle figure pionieristiche che hanno aperto la strada alle generazioni successive: dalle analisi su Katherine Johnson e le sue colleghe della NASA, le “human computers” che permisero l’avvio delle missioni Apollo, fino ai profili di Samantha Cristoforetti, Christina Koch e Peggy Whitson, esempi di eccellenza scientifica e resilienza umana. Alcuni capitoli si soffermano anche sul ruolo delle scienziate italiane, spesso poco conosciute, che hanno contribuito allo sviluppo di strumentazioni e modelli di simulazione impiegati nelle missioni spaziali europee.
Particolarmente interessanti sono i saggi dedicati all’evoluzione del linguaggio e della comunicazione della scienza, che mostrano come la presenza femminile stia modificando non solo i contenuti, ma anche le modalità con cui la ricerca viene raccontata e condivisa. La divulgazione scientifica emerge così come uno spazio di democratizzazione del sapere, dove l’empatia e la capacità narrativa diventano strumenti di avvicinamento tra la ricerca e la società.
Un altro nucleo tematico forte del volume riguarda il rapporto fra scienza e politica, con analisi puntuali delle strategie europee per la parità di genere nella ricerca aerospaziale. Qui il testo assume quasi il tono di un manifesto: la diversità non è solo una questione etica, ma una risorsa cognitiva che amplia la capacità della scienza di innovare. La presenza femminile non è dunque una concessione, ma un fattore determinante per il progresso.
Ogni contributo è corredato da riflessioni personali e testimonianze dirette che aggiungono al rigore scientifico una dimensione umana rara nei testi accademici. Il lettore viene accompagnato nel dietro le quinte dei laboratori, dei centri di controllo, delle università e delle agenzie spaziali: ambienti complessi, in cui la determinazione e la curiosità delle protagoniste diventano strumenti di conquista al pari delle sonde e dei telescopi.
Il linguaggio del volume è curato, accessibile e mai eccessivamente tecnico. Pur trattando di argomenti come l’astrofisica, la robotica, l’intelligenza artificiale o la progettazione di missioni spaziali, gli autori e le autrici mantengono un tono divulgativo che rende la lettura appassionante anche per chi non appartiene al mondo accademico. Ogni capitolo è una finestra aperta su un universo che è al tempo stesso scientifico e umano, rigoroso e ispirante.
Nel complesso, questa lettura non è soltanto una raccolta di saggi, ma un affresco corale che racconta il presente e il futuro della ricerca spaziale attraverso lo sguardo di chi, per secoli, è rimasto ai margini della narrazione scientifica. La forza del libro sta nella capacità di unire la prospettiva storica con quella etica e politica, mostrando come la parità di genere non sia un tema accessorio, ma una condizione indispensabile per costruire una scienza più equa, più creativa e più capace di comprendere la complessità del mondo e dell’universo.
In definitiva, questo un testo che merita di essere letto non solo da chi si occupa di ricerca o divulgazione, ma da chiunque creda che la conoscenza sia una frontiera aperta, da esplorare insieme. Un libro che ricorda come dietro ogni conquista scientifica ci sia sempre una storia umana — e che molte di queste storie, finalmente, stanno trovando la loro voce.
Si tratta di un saggio che parla a pubblici diversi. È consigliato innanzitutto a chi lavora o studia nel campo delle scienze aerospaziali, fisiche e ingegneristiche, perché offre una prospettiva originale e spesso trascurata: quella di chi, attraverso competenza e determinazione, ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo di queste discipline. Ma è anche una lettura preziosa per docenti, educatori e studenti, che vi troveranno spunti per riflettere sul valore dell’inclusione nella ricerca e sulla necessità di costruire modelli positivi per le nuove generazioni. Infine, è un libro che può ispirare chiunque creda nel potere trasformativo della conoscenza: un invito a guardare il cielo, e il mondo, con occhi diversi, ricordando che ogni conquista scientifica nasce sempre da una curiosità condivisa — e da un sogno che, spesso, ha anche un volto di donna.
Alcune note su Patrizia Caraveo
Patrizia Caraveo è Direttore di ricerca presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e lavora presso l'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano, dove è stata Direttore dal 2011 al 2017. È anche Professore presso l'Università di Pavia. Ha lavorato a diverse missioni spaziali internazionali dedicandosi all'astronomia gamma e ha ricevuto vari premi: nel 2009 ha vinto il Premio Nazionale Presidente della Repubblica e nel 2007, 2011 e 2012 ha condiviso il Premio Bruno Rossi dell'American Astronomical Society con i suoi colleghi Swift, Fermi e Agile. Nel 2014, ha ricevuto l'Outstanding Achievement Award da "Women in Aerospace Europe" ed è stata inclusa da Thomson Reuters nell'elenco dei ricercatori più citati per le scienze spaziali. Nel 2017 le è stato conferito il titolo di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2021 ha vinto il premio Enrico Fermi assegnato dalla Società Italiana di Fisica (SIF).
Alcune note si Annamaria Nassisi
Annamaria Nassisi è Responsabile Space Economy Observation and Navigation e lavora presso Thales Alenia Space Italy. Ha conseguito un Master in Fisica e Geofisica presso l'Università "La Sapienza" di Roma e dopo la laurea ha proseguito gli studi come collaboratrice tecnico/scientifica per lo studio dei modelli termodinamici. Successivamente si dedica per tre anni allo sviluppo software e dal 1989 lavora nel settore spaziale. Nel corso degli anni ha ricoperto diversi ruoli in ingegneria, management, strategia, policy, marketing fino al ruolo corrente. Ha collaborato in team nazionali e internazionali come esperto in Osservazione della Terra e Security. È inoltre autrice di molteplici pubblicazioni tecnico-scientifiche. Nel campo della formazione, ha tenuto lezioni per il Master Internazionale (Italia-Kenya) in Progettazione e Gestione delle Missioni Spaziali e presso la LUISS sulla Space Economy. Nel 2022 le è stata assegnata la “Stella al Merito del Lavoro”. Si dedica con passione ai diritti delle donne, facendo parte di associazioni femminili e partecipando come relatrice a più eventi di promozione delle discipline STEM. Nel 2018 è stata insignita con il premio “Leader” dall'associazione FIDAPA BPW (Business Professional Women) Italia. Nel 2024 ha ricevuto il premio Eccellenza da parte del Rotary di Lucera (paese di origine), riconoscimento Unstoppable Women e il premio InspiringFifty2024.



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