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RECENSIONE: Dormi stanotte sul mio cuore (Enrico Galiano)

Aggiornamento: 19 feb 2021



Voto: 4/5

Autore: Enrico Galiano

Editore: Garzanti, 2020

Pagine: 304

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 17.90 (copertina), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Mia sa che può sempre contare su Margherita, la sua maestra delle elementari che, negli anni, è diventata anche la sua migliore amica. Nello strambo quaderno che custodisce in un cassetto di casa ci sono scritte tante piccole meraviglie, che sono anche tante grandi risposte. È lei a spiegarle che il cuore di una tartaruga batte sei volte al minuto, quello di un colibrì seicento. E che ogni cuore, quindi, segue il suo tempo. Ma c'è una domanda a cui Margherita non sa rispondere: "perché Fede è andato via?" Fede è il ragazzo che la famiglia di Mia ha preso in affido. Fede non voleva parlare con nessuno, ma ha scelto lei come unica confidente. Fede, con i testi delle canzoni, le ha insegnato cose che lei non ha mai saputo. Fede l'ha stretta nel primo abbraccio in cui si è sentita al sicuro e davvero felice. Fede l'ha ascoltata e capita come nessuno mai. Da quando non ha più sue notizie, Mia non riesce ad avvicinarsi alle persone, non riesce nemmeno a sfiorarle. Mentre il mondo e la storia si inseguono e si intrecciano, lei si è chiusa in un guscio più duro dell'acciaio. E non vuole più uscire. Ma se non si affronta il nemico, il rischio è che diventi sempre più forte, persino invincibile. Se non si va oltre l'apparenza non si conosce la realtà. Anche se provare a farlo è un'enorme fatica; anche se ci vuole molto tempo. Perché, come dice Margherita, ogni cuore ha la sua velocità: non importa chi arriva primo, basta godersi la strada verso il traguardo.


Recensione

“Dormi stanotte sul mio cuore” è il quarto romanzo di Enrico Galiano.

Mia, la protagonista, è una bimba molto perspicace che ha sempre desiderato avere un fratellino. Nel momento in cui i suoi genitori decidono di prendere un bambino in affido non può che esultare e fremere dalla gioia. Il nuovo arrivato, però, non è un ragazzino qualunque, è Fede.


"Un cane abbandonato e muto. Come se qualcuno gli avesse rubato la voce. Ricordo quel suono, quella pioggia battente, e forse proprio per questo fin da subito non mi era sembrato silenzio, quel silenzio, mentre tutti intorno a me ne parlavano, e si chiedevano come fare a farlo parlare. Non avevo neppure dodici anni ma mi veniva da dirlo a tutti: erano parole quegli sguardi, quelle mani, quei capelli. Erano parole come le sue dita tenevano la forchetta, quegli occhi quasi sempre bassi, quei nervi sempre un po' tesi."


Fede non parla. Fede porta sulle spalle il peso del mondo, degli orrori della guerra, della malvagità dell'animo umano e delle ingiustizie che spesso colpiscono gli innocenti e i più deboli. Fede è fragile e spaventato, ma curioso. Nonostante desideri ricominciare ed essere nuovamente amato, risulta per lui impossibile cancellare le cicatrici che da tempo riempiono il suo piccolo cuore. Il ragazzino ha uno sguardo profondo e illeggibile, come il mare torbido in inverno.

La famiglia della protagonista è però dolce, premurosa e paziente. Non farà mai pesare al giovane i suoi silenzi e si preoccupa sempre di proteggerlo il più possibile dai malevoli sguardi esterni.

Mia è curiosa e desiderosa di aiutare Fede a ritrovare la sua voce. Il suo intuito la guida verso la giusta strada, ed ecco che a poco a poco si creano delle crepe nella barriera che il ragazzo ha eretto intorno a sé. Da quegli spiragli inizia a filtrare nuovamente la luce e Fede si rende conto di quanto gli è mancato quel calore, quel contatto e quella vicinanza.


"Dentro di me c'era già una voce che diceva che siamo tutti così come era Fede su quel letto: siamo tutti silenzi in attesa della parola giusta." Mia e Fede diventano complici, proprietari di un linguaggio misterioso tutto loro, fatto di parole sussurrate, altre urlate, altre ancora scritte, altre celate. Il loro legame si intensifica a tal punto da unire in maniera indissolubile i fili dei loro destini, fino a farli diventare un'unica entità. Tutto questo, però, nell'arco di una notte, svanisce. Avviene la separazione. La scomparsa di Fede dalla vita di Mia. Ma come possono esistere l'uno senza l'altro? Cos'è successo realmente quella notte?

“Dormi stanotte sul mio cuore” è un romanzo toccante ed estremamente emozionante. È un viaggio con i protagonisti e con te stesso.


"Perché io lo capii subito cosa mi stava dicendo, e forse lo avevo saputo fin dal primo momento in cui avevo visto il suo viso bagnato dalla pioggia sulla porta, la sera che papà lo aveva portato da noi, che le case non sono solo le case ma anche le persone, anzi soprattutto le persone."

Mia è una bambina, ma leggendo questa storia il lettore ha modo di conoscerla fino in fondo, di vederla crescere e maturare ancor di più. Alleata, complice, adolescente, donna. L'autore la mostra in tutte le sue sfaccettature. L'elemento che più colpisce è il grado di empatia si sviluppa con i protagonisti.


"Non so se esiste un gesto più affettuoso di quello. Al mondo, dico. Più affettuoso di un sorriso sulle labbra di chi sta peggio di te, ma come per proteggerti dal male che sente, cosa fa? Ti sorride. Non lo trovi facilmente chi lo sa fare, quasi sempre un genitore, qualche volta un amore, e quando succede è una carezza sugli occhi, un appoggiarsi gentile. È per questo che ci cerchiamo, è per questo che quando ci troviamo lo sappiamo, è per questo che restiamo con chi restiamo. […] Non vai da chi ti ferisce. Vai da chi ti rimargina." Si soffre con Fede e si ha paura con Mia. Galiano, con la sua scrittura, riesce a far vivere ciascun evento in prima persona. Il primo incontro, il primo post-it, la prima parola, il primo abbraccio. Il senso di vuoto, di perdita e di impotenza che ti lascia una separazione, perchè essa in quanto tale, non potrà mai essere bella.

Ogni singolo istante rimane impresso nella mente come se il lettore fosse il protagonista di questa storia. Per concludere vorrei fare solo un breve accenno al personaggio di Margherita, la miglior amica di Mia, una donna di una certa età che sa sempre cosa dire al momento giusto, una donna che c'è sempre per la piccola e soprattutto che le permetterà sempre di esprimere se stessa senza filtri o paure.


 

Alcune note su Enrico Galiano

Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per il mondo con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore.


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