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RECENSIONE: I veleni tra scienza e mito. Oscuri protagonisti della storia dell’uomo (Massimo Centini)

Immagine del redattore: Dalla carta allo schermoDalla carta allo schermo

Aggiornamento: 8 mar




Autore: Massimo Centini

Editore: DIARKOS, 2025

Pagine: 320

Genere: Saggi, Scienze

Prezzo: € 19.00

Acquista: Libro


 

Trama

Il veleno accompagna da sempre la storia dell’essere umano. Da tempo immemore trova riparo nelle nostre case, celato negli angoli più bui, lontano da mani e occhi indiscreti: con lo scopo, semplice, naturale, di sterminare all’occorrenza colonie di presenze indesiderate come insetti e topi. Oppure no? La “velenosa cronaca”, infatti, ci ha anche insegnato ad alimentare sogni proibiti e delittuosi. Dalle celeberrime (e mai del tutto chiarite) morti di Cleopatra e Sofonisba al Rinascimento tossico di Pico della Mirandola e Paracelso, dal veleno nella filosofia di Socrate al cianuro del Terzo Reich, passando per la letteratura, la stregoneria, la cultura pop e la scienza, Massimo Centini, con l’accuratezza enciclopedica che lo contraddistingue, esplora la storia del morboso rapporto che dall’alba dei tempi lega l’uomo alle tossine. Un atavico legame che, come dimostrano anche i più recenti fatti di politica internazionale, appare più saldo che mai.


Recensione

Vi è un fatale legame fra molti protagonisti della storia, da Alessandro Magno a Cleopatra, da Pico della Mirandola a Paracelso, sino ad arrivare a Napoleone e al Terzo Reich di Adolf Hitler: la morte per avvelenamento, vero o presunto. Il veleno ha sempre esercitato un certo fascino, intrecciandosi con le vicende della storia e della letteratura. Nell’antichità era spesso associato alla politica e agli intrighi di corte; utilizzato come un’arma silenziosa e subdola per eliminare i propri nemici. Nella letteratura, invece, il veleno si è imposto come un elemento ricorrente, legato alla suspense e al dramma, ampiamente sfruttato da autori di gialli e thriller.


In questo saggio, l’antropologo torinese fornisce al lettore precise informazioni, raccontando la storia dei veleni nel tempo, tra misteri e intrighi. L’autore esplora la storia del morboso rapporto che dall’alba dei tempi lega l’uomo alle tossine. Un legame che appare ancora molto saldo. Non i capitoli dedicati ad animali e vegetali mortali: dalle tarantole alle piante assassine, dai rospi magici e diabolici all’universo micologico che nel corso della storia ha fatto decine di vittime illustri come l’imperatore romano Claudio e la vedova dello zar Alessio Romanov. Non manca papa Clemente VII, esponente della famiglia de’ Medici, morto per aver mangiato un’amanita phalloides.


Uno dei capitoli è dedica alla pellagra, malattia conosciuta come il "mal rosso", frequente tra le popolazioni che facevano esclusivo uso della polenta di sorgo o di mais come alimento base. In Italia, la patologia fu diffusa fra il XVIII e il XIX secolo nel Nord Italia, dove venne sconfitta soltanto nella seconda metà del XX secolo. Dei questa malattia si occupò a lungo Cesare Lombroso che fu tra i primi a comprendere come essa fosse strettamente correlata con l’uso di granturco guasto, destinato a determinare una forma di avvelenamento nelle persone, fino a sviluppare in alcune di loro i fenomeni delle “tre D”: dermatite, diarrea, demenza.


L'approfondito saggio si conclude con un capitolo dedicato alle tossine belliche e alla chimica al servizio della guerra: dalle epidemie come armi ai gas velenosi tra i fili spinati. Sino ad arrivare ai giorni nostri dove l’uso di virus e batteri per usi bellici o terroristici ha fatto scattare numerosi campanelli d’allarme: dall’attentato alla metropolitana di Tokio con il gas conosciuto come sarin, alle lettere all’antrace, ancora alla recente pandemia del Covid, virus che secondo alcuni sarebbe stato creato in laboratorio con scopi terroristici.


Un ottimo e curioso volume che si distingue per l’abilità dello scrittore nel rendere accessibile un tema complesso, arricchendo il racconto con aneddoti, riferimenti storici e riflessioni critiche.


Consiglio il libro agli appassionati di storia, scienza e cultura; esso offre una nuova prospettiva su un argomento spesso marginale, dimostrando che il veleno è un simbolo potente e poliedrico della condizione umana.


 

Alcune note su Massimi Centini

Massimo Centini è nato nel 1955 ed è stato docente di Antropologia culturale e ha insegnato Storia della criminologia ai corsi organizzati dal Mua (Movimento universitario altoatesino) di Bolzano. Attualmente insegna presso la Fondazione Università Popolare di Torino. Ha pubblicato numerosi saggi con Mondadori, Piemme, Rusconi, Newton & Compton, Yume, Xenia, San Paolo e altri. Alcuni dei suoi volumi sono stati tradotti in varie lingue. Per Diarkos ha pubblicato Storia dell’Inquisizione (2021), Storia della criminologia e dei metodi investigativi (2022) e Caravaggio. Luci e ombre di un artista maledetto (2024).



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