

Autore: Federico Gregotti
Editore: Einaudi Ragazzi, 2025
Pagine: 160
Genere: Narrativa italiana, Narrativa per ragazzi
Prezzo: € 11.00
Acquista: Libro
Acquista sito editore: https://www.edizioniel.com/prodotto/le-pietre-dinciampo-9788866568568/
Trama
Gunter Demnig indossa una camicia di jeans, un fazzoletto rosso al collo, un gilet pieno di tasche e un cappello a tesa larga. Sembra un cowboy, e invece è uno scultore. Fermamente convinto che l’arte debba uscire dai musei per parlare alla gente e coinvolgerla, ha realizzato il più grande monumento diffuso d’Europa, attraverso l’installazione delle pietre d’inciampo: si tratta di decine di migliaia di piccoli blocchi di cemento rivestiti di ottone, collocati sui marciapiedi davanti alle ultime abitazioni delle vittime delle persecuzioni nazifasciste. Da lì, quegli innocenti furono strappati alle loro vite: da lì, oggi, i loro nomi incisi sulle placche di ottone delle "Stolpersteine" raccontano la loro storia. Età di lettura: da 9 anni.
Recensione
Sono ben dodici le storie che ci vengono raccontate da Gregotti in questo nuovo interessante libro della collana “Semplicemente eroi” e tutte hanno lo stesso incipit: sono io. In queste semplici parole è racchiuso tutto il senso delle pietre d’inciampo: ricordare a tutti le vite di persone che hanno vissuto ingiustizie, hanno sofferto e non ce l’hanno fatta.
Come nascono le pietre d’inciampo (in tedesco Stolpersteine)? Per rispondere a questa domanda bisogna fare un salto nella vita di un importante artista tedesco, Gunter Demnig, anche chiamato l’uomo con il cappello, nato a Berlino nel 1947. È stato lui che ha ha dato vita a tutto ciò ponendo la prima pietra d'inciampo nel 1992 a Colonia, in Germania, per ricordare la deportazione dei rom e dei sinti di quella città per mano dei nazisti.
Con un interessante utilizzo delle parole (in tedesco il verbo stolpern ha un doppio significato: può essere tradotto come "inciampare" oppure ""attivare nella memoria"), Gunter Demnig vuole rimarcare il compito delle Stolpersteine, un’opera in cui la gente "inciampa" e "accende la memoria": è così che sono state posate più di centomila pietre d’inciampo in tutta Europa, con l’Italia che oggi ne ospita circa duemila.
Per andare nel pratico si tratta di piccoli blocchi di calcestruzzo, su cui è stata apposta una placca d’ottone o d’argento, incastonati nelle strade o sui marciapiedi. Gunter incide a mano le poche righe di ciascuna storia: qui abitava, qui studiava, qui insegnava, ecc...
Grazie al meticoloso e ostinato lavoro di Gunter non vengono dimenticate storie purtroppo comuni e drammatiche. Il lettore percorre il filo della memoria che propone l'autore, narrando le storie in prima persona di uomini, donne o bambini che sono stati perseguitati per i motivi più diversi, svelando sapientemente le mille sfumature di orrore che hanno caratterizzato il secondo conflitto mondiale.
Il lettore conosce così il grande campione Johann Trollman, orgoglioso delle proprie origini sinti e per le quali venne deportato. Virginia Montalcini e Franco Tedeschi, semplici studenti, ma che non hanno più potuto seguire i loro sogni. Karl Otto Mielke che, ritrovandosi senzatetto dopo un periodo di difficoltà, viene inviato ad Sachsenhausen dove trova la morte. L’eccidio di Meina viene raccontato dalla storia della piccola Blanchette Fernandez Diaz, mentre il programma Aktion T4, ideato per i pazienti psichiatrici, arriva con la storia di Albertine Hässig. Il piccolo Sergio de Simone è stato uno dei tanti bambini che ha subito esperimenti medici nel campo di Auschwitz e per Charlotte Salomon si possono solo sfogliare le sue incredibili opere artistiche. Emili Arder I Canaves che ha vissuto quando, nel 1936, avveniva il colpo di stato franchista; la bella Giuditta Spizzichino, vittima del rastrellamento del ghetto di Roma. Elli Smula, condannata per condotta sovversiva in quanto omosessuale e il medico dei “poveri” Giuseppe Jona che, pur di non fornire le liste degli ebrei veneziani, si tolse la vita in un giorno di settembre.
Uno dei pochi sopravvissuti a cui è stata dedicata una pietra è stato Willy Hild: musicista e testimone di Geova che si è rifiutato fino all’ultimo di rinnegare la propria identità e, nonostante questo, è riuscito a tornare a casa.
Il progetto artistico delle pietre d'inciampo non è stato sempre facile. L’indifferenza e lo scetticismo iniziale non hanno scoraggiato Gunter che, con il passare del tempo, si è distaccato dai principali filoni quali Shoah e Resistenza, per dare valore anche a tutte quelle altre categorie stigmatizzate e criminalizzate. Ogni posa vuole essere un chiaro messaggio contro quel crescente sentimento di antisemitismo e razzismo che dilaga ancora oggi.
L'insegnante valdostano scrive una storia molto interessante e poco nota che consiglio a tutti i ragazzi, ma anche a tutti gli adulti che scelgono di non essere indifferenti agli "inciampi" della Storia
Alcune note su Federico Gregotti
Federico Gregotti (pseudonimo di Federico Zoja) è nato nel 1971 ad Aosta. Insegna Lettere nelle scuole superiori. Ha pubblicato diverse opere di narrativa ispirate a celebri personaggi del mondo dell’arte. Per Einaudi Ragazzi ha scritto Friedl e i bambini di Terezín e Una spia a regola d’arte.
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