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RECENSIONE: Lontano dalla vetta (Caterina Soffici)




Autore: Caterina Soffici

Editore: Ponte alle Grazie, 2022

Pagine: 160

Genere: Scienza, Montagna

Prezzo: € 15.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

C’è chi va in montagna in cerca del midollo della vita, per sfuggire ai propri fantasmi e alle ansie metropolitane. E chi – come l’autrice – ci si trova per caso. Sognava il caldo, il mare e le spiagge del Mediterraneo, ma un Accadimento l’ha portata in una baita sulle Alpi ,a 1700 metri; in un borgo sotto il ghiacciaio del Monte Rosa. Lì ha scoperto – grazie a un gregge di caprette, un branco di lupi, un’aquila, e alcuni personaggi che sembrano usciti da una favola– che si può condurre una vita più semplice e trovare (forse) la felicità nelle piccole cose. Basta poco per cambiare ritmo e vivere come i cittadini hanno dimenticato: camminare, respirare, spaccare la legna, spalare la neve, fare yoga o stare semplicemente seduti su un masso caldo di sole. Lì ha scoperto che non è necessario correre per raggiungere la cima, perché il vero scopo non è arrivare sempre più in alto, ma riappropriarsi di un tempo antico e dilatato. Più facile se lo fai con un cielo blu sopra la testa e dentro il cuore. Blu come sono le montagne in lontananza. Blu come le sfumature dell’acqua del mare: il colore della vastità, dell’incontenibile e del desiderio. Un diario di montagna che è anche e soprattutto molto altro, uno sguardo intelligente, poetico, dolce, ironico e disincantato.


Recensione

In questo volume si respira una lunga boccata d’aria di montagna che rinfresca il cuore e schiarisce l’umore e le idee.


Come sostiene l'autrice, vivere la montagna non è solo conquistare la vetta, ma anche gustare tutto quello che c’è intorno e riscoprire la natura. L' autrice ha scoperto una nuova filosofia, ispirata dalla vita di tutti i giorni nella sua baita dove ha vissuto gran parte del periodo di isolamento per la pandemia e dalla quale si ammira tutta la solennità del ghiacciaio del Monterosa.


Il volume è un diario di montagna, un racconto in prima persona di una quotidianità fatta di personaggi di una favola: un branco di lupi, un’aquila, gli animali del bosco, e donne che conoscono e tramandano conoscenze antiche che rischiano di andare perse.


L'autrice scopre una filosofia basata sulla necessità di riappropriarsi di un tempo antico e dilatato. Il tutto facilitato dalla bellezza delle montagne e del suo cielo blu. Uno sguardo dal di dentro, che racconta la montagna con un approccio poetico e sentimentale.


Un buon libro per riscoprire la bellezza delle natura, in modo particolare quella montana.


 

Alcune note su Caterina Soffici

Caterina Soffici è nata a Firenze. Vive tra Londra e un paese sulle Alpi della Valle d’Aosta. Ha un marito, due figlie un cane. È editorialista de La Stampa, collabora con TuttoLibri e altri giornali. Crede nel potere delle parole di cambiare il mondo e per questo tiene corsi di scrittura al Ministry of Stories, il laboratorio di East London per bambini e ragazzi di ambienti svantaggiati, dove si lavora sulla creatività, il racconto e la memoria. Per Feltrinelli ha pubblicato Ma le donne no (2010), Italia yes Italia no (2014), Nessuno può fermarmi (2017) e Quello che possiedi (2021).


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