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RECENSIONE: Il dio degli incroci. Nessun luogo è senza genio (Stefano Cascavilla)



Voto: 4.5/5

Autore: Stefano Cascavilla

Editore: Exòrma, 2021

Pagine: 295

Genere: Narrativa italiana, Viaggi

Prezzo: € 16.00

Acquista: Libro


 

Trama

«Nessun luogo è senza genio» scriveva un retore del IV secolo, testimone che ogni angolo di spazio ha una sua qualità invisibile. Il dio del luogo era una certezza, come il sorgere del Sole. Il dio degli incroci presidia i prati di San Bartolomeo nel massiccio del Terminillo come pure la Karakorum Highway o le routes del Nord America. Il Genius loci si rivela nei villaggi d'altura della valle dell'Homboro in Pakistan come a Praga o a Berlino. L'autore si imbatte nel genio dei boschi siberiani e nelle divinità delle Ande peruviane; ma anche edifici, mura, torri e fabbriche si comportano come gli ambienti naturali. Al racconto di viaggio si affianca un percorso nel pensiero e nelle opere del mondo antico e contemporaneo: da Plotino a Jung, da Platone e Bachelard, da Leopardi a Hillmann, dai miti greci alla cultura sapienziale cinese. Orfani dei miti antichi, non abbiamo avuto abbastanza tempo per consolidarne di nuovi e il nostro atteggiamento disilluso e predatorio ci relega in uno spazio desacralizzato, in una relazione dolorosa con la Terra, con un Cosmo che non si anima più. Tornare a vedere dove ora non vediamo più nulla è possibile.


Recensione

Molto probabilmente chiunque abbia fatto il liceo ad un certo punto ha incontrato l'espressione "genius loci" e altrettanto probabilmente la prima cosa che è venuta in mente è stato il genio blu dei cartoni animati. Ovviamente in questo caso non si tratta di quel tipo di genio; si parla invece di uno spirito, che per quanto invisibile, esiste e caratterizza tutti i luoghi, questo è il concetto alla base del libro.

L’idea di uno “spirito del luogo” è vecchia come l’umanità, e per quanto la civiltà moderna occidentale sembra essersene dimenticata, non è ancora così per buona parte del resto del mondo.

L’autore, Stefano Cascavilla, viaggiatore, alpinista, architetto e appassionato di psicologia analitica viaggiando intorno al globo, interroga il mito millenario del dio del luogo per comprendere la qualità invisibile di vette, foreste, edifici e strade considerando il loro aspetto inconscio ed archetipo. Nel libro ci sono molteplici riferimenti a luoghi, culture, popolazioni e tradizioni di tutti i continenti: Mali, Pakistan, Perù, Europa; ovviamente non manca l’Italia e in particolare Roma, la cui cultura fu una delle più ricche in termini di spiritualità legata ai luoghi. Insomma sembra quasi una sorta di viaggio attorno al mondo che ci fa scoprire come tutti gli esseri umani durante la storia abbiano cercato in qualche modo di spiegare quel legame che sentiamo in certi posti.

Questi brevi reportage di viaggio durano in genere un paio di paragrafi da cui l’autore poi prende spunto per argomentare un concetto specifico o un aspetto particolare riguardante gli spiriti dei luoghi. Avrei preferito una maggiore sviluppo per queste sezioni in modo da avere una maggiore alternanza tra il "vissuto" e la "teoria". La parte teorica, infatti, assume l’aspetto di spiegazioni del pensiero di numerosi pensatori come, uno su tutti, il tedesco Jung, passando poi per Plotino, Goethe e molti altri. Alcune pagine sembrano in effetti un ripasso della filosofia imparata al liceo e hanno quindi il limite di poter risultare sia molto interessanti che molto noiose, dipende dal lettore.

Un libro che spazia dal reportage di viaggio al manuale di filosofia, passando per molteplici altre materie tra cui storia, architettura, geografia, antropologia e psicologia. L'autore, attraverso questo scritto, invita a recuperare sensibilità e un rapporto soggettivo con i luoghi, che siano periferie disastrate, metropoli sconfinate o paradisi naturalistici.

Un buon libro per gli amanti dei viaggi e della filosofia.


 

Alcune note su Stefano Cascavilla

Nato a Roma dove vive e lavora. Laureato in Economia, Cascavilla ha collaborato a lungo con General Motors per poi conseguire una laurea in Architettura e fondare lo studio di progettazione outsider architettura. Ha approfondito lo studio del Feng Shui e delle discipline tradizionali di progettazione. Istruttore di alpinismo, dal 2012 attraversa a piedi l’Europa in solitaria, ripercorrendo i grandi cammini dell’antichità. Collabora con associazioni no profit per la realizzazione di scuole presso paesi in via di sviluppo. È appassionato mitologo e studioso della psicologia analitica junghiana.


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