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RECENSIONE: Zona franca (Alessandro Rosato)




Autore: Alessandro Rosato

Editore: Maddali e Bruni, 2022

Pagine: 186

Genere: Narrativa italiana, Narrativa moderna e contemporanea

Prezzo: € 15.00

Acquista: Libro


 

Trama

Un ragazzo che lascia l'Italia e riflette sul suo sentimento di appartenenza, sul trovare se stesso in una nuova terra; risiede all'estero e confonde il trovare un posto dove vivere con il trovare se stesso; come in tanti altri ambiti della vita in cui si vivono momenti di destabilizzazione, in cui si realizza di dover fare affidamento solo su se stessi, in cui si ha bisogno di trovarsi nei cambiamenti ma si tende a perdersi nella complessità del reale, della società e delle sue pressioni, confondendo la realtà contingente con l'amore più importante, quello per se stessi. Perché casa forse è proprio dove ci si sente "selvaggiamente" se stessi. Lasciata da poco Barcellona dove ha lavorato per alcuni anni, il romanzo inizia con Gabriele su un aereo di linea, Milano-Lisbona, città in cui vorrebbe ricominciare da zero. Ma a quella destinazione Gabriele non arriverà mai. Alternati agli eventi vissuti in aereo, all'incontro con un passeggero, Giacomo, e agli sguardi con una ragazza misteriosa dalle-mani-delicate, Lara, Gabriele ricorda episodi chiave della sua crescita, di Barcellona e delle persone che hanno segnato le fasi della sua vita in questa città


Recensione

Questo romanzo è l’esordio di un giovane autore originario di Varese che, dopo la laurea a Pavia, il periodo di studi al Trinity College di Dublino e i master a Barcellona, lascia il lavoro come brand startegist per marchi importanti per dedicarsi alla scrittura e alla regia cinematografica.


L’intero romanzo si svolge nell’arco di ventiquattro ore, in un giorno di primavera del 2000. Il protagonista è Gabriele, ventiseienne milanese, che vuole ricominciare da zero a Lisbona e dimenticare Barcellona, dove ha lavorato per qualche anno, ma che poi ha lasciato, soffocato dal ricordo dolce-amaro di un amore finito e dal rimpianto di uno mai nato.


Nel libro si alternano due piani narrativi: l’uno simultaneo al viaggio tra le nubi verso la capitale portoghese incentrato sulle riflessioni e stati d’animo; l’altro, differenziato dall’utilizzo del corsivo, ripercorre i momenti vissuti in Spagna. Quest’ultimo riguarda memorie di luoghi, rituali, routine, relazioni effimere in una città piena di sogni, multietnica e multiculturale. Sullo sfondo la movida barcellonese, tavoli condivisi con sconosciuti, la cerchia di amici, le feste di addio per chi torna nel proprio paese dopo gli studi o lo stage, l’ebbrezza dell’alcol, le vie brulicanti di turisti, la ricerca della quiete e della tranquillità sotto le navate ombrose di una chiesa. Non vengono dimenticate le persone che hanno condiviso un tratto di vita con il protagonista. Tra queste il lettore incontra Ari, la ex ragazza austriaca di Gabriele; Mario, l’amico italiano e Sophie, la bella francese dalla decappottabile di seconda mano. Con quest’ultima il ragazzo instaura un rapporto speciale, fatto di parole non dette, di complicità, di attimi sospesi nell’eccitante brivido del pericolo dopo aver “tagliato” i semafori rossi. In quegli attimi, i ragazzi, si sentivano in un tempo sospeso in cui non vi è nessuna appartenenza, in una zona franca.


I piani narrativi procedono paralleli fino a quando i ricordi del passato lasciano il posto agli eventi e ai personaggi del presente. Tra questi Giacomo, un anziano signore dalle molteplici passioni, e Lara, una misteriosa ragazza dalle mani delicate.

Lo stile semplice e scorrevole, variato da moduli colloquiali propri del gergo giovanile e da un’efficace trascrizione filmica delle scene, riesce a esprimere in maniera autentica le sfumature dei sentimenti e dei pensieri più nascosti.


L’autore costruisce un interessante romanzo di formazione i cui si interroga sulla ricerca della propria identità, sulle scelte dettate dall’abitudine o dalle pressioni sociali, ma anche sulle seconde possibilità che la vita ci offre e sulla voglia di vivere fuori dagli schemi.


Un romanzo che consiglio a tutti coloro che non si fanno incatenare in schemi sociali e che credono nelle nuove possibilità.

 

Alcune note su Alessandro Rosato

Alessandro Rosato è attivo dal 2020 come scrittore e regista. Nel 2013 si laurea con lode in Comunicazione all’Università degli Studi di Pavia, termina i suoi studi al Trinity College di Dublino e a Barcellona con focus sulla psicologia del consumatore e il brand management. Inizia la sua carriera nel campo pubblicitario come brand strategist e researcher, nutrendo parallelamente la passione per la scrittura e l'audiovisivo. Dopo alcuni anni in agenzia pubblicitaria all'estero, decide di mettersi in proprio come libero professionista, lavorando come consulente brand strategist e brand manager per realtà come DDB Barcelona, Havana Club, Nike, Jordan e molti altri ancora. Nel 2019/2020, senza mai smettere di lavorare, studia regia cinematografica all’ESCAC di Barcellona, e una volta terminata, si dedica completamente al suo percorso narrativo di scrittura e di regia. Nel 2022 viene pubblicato Zona franca, il suo primo romanzo.


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