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RECENSIONE: Biblion (Merilù Lanziani)

Aggiornamento: 13 feb 2021


Voto: 4/5

Autore: Merilù Lanziani

Editore: Autopubblicato

Pagine: 402


Trama

Immagina che alla tua morte ti sia data una seconda possibilità. Un’occasione unica, irripetibile, concessa solo a pochi eletti: quella di diventare un Esordiente di Biblion, e di poter scrivere la vita di chiunque stia per nascere sulla Terra, affiancando il dio-scrittore, l’Ingobbito, nel decretare i destini dell’intera umanità. Chiudi gli occhi. Riesci ad accarezzare l’idea? Dimmi, non ti senti mancare il fiato? E ora immagina, ancora: una cattedrale di romanzi senza fine, con migliaia di scaffalature, ascensori dorati, volumi polverosi e stanze suggestive quanto segrete, in cui s’innalzano in volo libri alati, draghi di carta e getti d’inchiostro multicolore… Questa è Biblion, la Biblioteca Universale. E al suo interno, tra misteri, omicidi e storie di sangue, tutti gli indizi portano a un’unica, grande domanda: chi sta scrivendo davvero la tua storia?


Recensione

Ciò che colpisce da subito in questo romanzo è la copertina, un' esplosione di colori che ci conduce in un mondo pieno di magia.

Biblion, la Biblioteca Universale dove vengono raccolti i romanzi della vita di ogni essere umano presente sulla Terra, dove chi risiede è votato all'arte dello scrivere il destino altrui è un mondo incantevole per tutti coloro che amano la lettura e la scrittura come la protagonista della storia che si trova davanti ad uno spettacolo straordinario.


"Si trovava all'interno di una biblioteca di proporzioni indescrivibili, una vera e proprio cattedrale di libri talmente immensa da togliere il fiato. Una navata colossale si estendeva a perdita d'occhio in direzione longitudinale, delimitata su ognuna dei due lati da una fila di archi; oltre a ciascun arco si apriva un corridoio stipato di scaffalature, contenenti a loro volta centinaia di volumi perfettamente allineati. Libri in apparenza uguali tra loro, rivestiti con copertine di cuoio che differivano solo per il colore: verde, blu, rosso e nero."


Bilbion però nasconde un lato oscuro, pericoloso e ambiguo che si dispiega nella trama capitolo per capitolo.

I primi capitoli del romanzo sono un po' lenti, ma con il procedere del racconto aumenta anche la suspence e la curiosità. L'autrice riesce a catturare il lettore grazie alle vicende che ruotano attorno alla particolare protagonista Arianna, in arte Camelia. Questa giovane ragazza è unica nel suo essere disturbante; odiosa eppure affascinante e trascinate. Non è dolce e in alcuni punti anche cattiva, ma ha una profondità e una verità che la rendono irrinunciabile. Camelià incarna bene l'ambizione, il successo di uno scrittore esordiente, la mancanza di umiltà.


"La smania di scrivere, il desiderio di diventare importante e famosa, di affermarsi come scrittrice celebre: eccola la sua occasione per realizzare il sogno, per dar pace all'ambizione che la tormentava. L'ingobbito l'aveva mandata al posto giusto e, invece di provare il crudo pessimisimo di altair, Camelia si sentì attraversare da un brivido di entusiamo"


Trasmette con immediatezza il messaggio del quale l'autrice l'ha voluta fare araldo, rendendola un essere che funga da bussola per comprendere le dinamiche sociali del mondo di Biblion. Chiusi in loro stessi, i personaggi che andiamo a conoscere, svolgono come automi i voleri di un altro, custodi di una libertà che è solo illusione, di una vita fittizia. Convinti di essere grandi e talentuosi autori, sono meri esecutori. Non tutti sono così, alcuni si interrogano, cercano un modo di sovvertire le regole, sono anomali, e ben presto una catena di imprevisti accattivanti quanti importanti, movimenteranno una storia complessa quanto coinvolgente.

Azione, mistero e fatti di sangue. Questo è un fantasy con una pizzico di vena noir che suscita diversi interrogativi. Impossibile non ragionare, tra una pagina e l'altra, sull'autodeterminazione, il libero arbitrio, il destino e la libertà. Diritti e doveri, responsabilità agita oppure sospesa. La bellissima copertina un po' stona con il contenuto del libro in quanto può far pensare ad un testo adatto ai bambini, ma così non è in quanto solleva interrogativi profondi e a volte scomodi. Le emozioni sgorgheranno spontanee fino ad un finale clamoroso. Biblion è un romanzo che non lascia indifferente e che merita di essere non solo letto, ma anche vissuto come l'esistenza stessa.

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