Voto: 4/5
Autore: Liz Moore
Editore: NN Editore, 2020
Pagine: 464
Genere: Narrativa straniera, Gialli
Prezzo: € 18.00 (cartaceo), € 8.99 (ebook)
Trama
Michaele Fitzpatrick è un'agente di polizia. Vive da sola e tra mille difficoltà si prende cura del figlio Thomas, un bambino dolce e intelligente. Pattuglia le strade di Kensington, il quartiere di Philadelphia dove è cresciuta e dove l'eroina segna il destino di molti, perché vuole tenere d'occhio l'amata sorella Kacey, che vive per strada e si prostituisce per una dose. Un giorno, Kacey scompare da Kensington, proprio nel momento in cui qualcuno comincia a uccidere le prostitute del quartiere. Michaela teme che sua sorella possa essere la prossima vittima e con l'aiuto del suo ex partner, Truman, inizierà a cercarla con fiera ostinazione, mettendo in pericolo le persone più care, e rivelando una verità che lei stessa prova a negare con tutte le sue forze. Tra detective story e saga familiare, Liz Moore costruisce un romanzo in cui passato e presente si intrecciano e si illuminano componendo il ritratto di una donna vulnerabile e coraggiosa, tormentata da scelte sbagliate e fedele al suo senso di giustizia, e racconta un quartiere ai margini del sogno americano, ma cuore pulsante di un'umanità genuina e desiderosa di riscatto.
Recensione
Uno dei grandi pregi di questo romanzo è la componente realistica e cruda. Un libro che, al di là della componente di finzione, ci porta per le strade di una città americana autentica, senza nasconderne sotto il tappeto le brutture e i difetti.
Michaela “Mickey” Fitzpatrick è un’agente di pattuglia del Ventiquattresimo distretto di Philadelphia. Eddie Lafferty, secondo giorno di lavoro in polizia, quarantatré anni, “tre ex mogli, tre figli quasi adulti, una casa in montagna”, è il suo nuovo partner. Tanto Lafferty è chiacchierone, tanto Mickey è riservata. Istintivamente, Mickey diffida di Lafferty. Nella prima ora di turno passata insieme, lui le strappa una sola informazione: la sua passione per il gelato al pistacchio.
Mickey riceve una chiamata. Un cadavere è stato ritrovato presso uno scalo ferroviario dismesso. Mickey pensa subito a Kacey, sua sorella, tossicodipendente dalla vita randagia di cui non ha notizie da tempo. L’agente si avvicina ai binari di Gurney Street con il cuore in gola. No, la vittima non è Kacey. E, sebbene il contesto suggerisca una morte per droga, piccoli segnali sul volto rivelano il recente strangolamento.
Liz Moore alterna due piani temporali narrativi, presente e passato. Nel presente, Mickey avvia un’indagine personale, estranea alle sue competenze e avversata dal sergente Ahearn. C’è un assassino in circolazione, un probabile serial killer di ragazze fragili. La sventurata sorella, che si prostituisce in strada per procurarsi le dosi, potrebbe essere la prossima preda. È un incubo da scacciare. Dove si nasconde Kacey, ammesso che sia ancora viva? Unico alleato di Michaela è il fidato collega Truman, costretto a casa da un grave infortunio e ora in via di guarigione. L’agente Fitzpatrick è anche una madre che cresce da sola un figlio di quattro anni, Thomas. Le incursioni nel passato consentono a Mickey di ritrovare l’incanto perduto della prima adolescenza. È una storia personale marchiata da povertà, privazioni e perdite crudeli. Genitori uccisi dall’eroina. Una nonna, Gee, tutore legale di entrambe le nipoti, massacrata da lavori durissimi e avvelenata da una visione cupa e fatalista dell’esistenza. Una casa d’infanzia senza riscaldamenti, impossibile riparo dai freddissimi inverni di Philadelphia. Il legame, all’apparenza indissolubile, tra sorelle con differenti sogni e ambizioni.
Lo scivolamento di Kacey nella dipendenza va di pari passo con l’irruzione di Simon Cleare nella vita di Mickey. Nelle sale del doposcuola della LSP, Lega Sportiva della Polizia, una giovanissima Mickey incontra il ventisettenne Simon, poliziotto taciturno e affascinante di cui si innamora. È l’inizio di una storia di amicizia, di confidenze, di vicinanza sentimentale, quindi di complicato amore, quasi clandestino, culminato nel peggiore dei tradimenti.
Liz Moore tratteggia i personaggi con grande cura. Nessuno di loro è la bontà incarnata, nessuno di loro è necessariamente crudele. Vale per la signora Mahon, ex suora fuggita dall’ordine per amore, vale per Dock, spacciatore che sarà decisivo nella risoluzione del caso. E vale a maggior ragione per la protagonista. La rettitudine morale di Mickey è insidiata da titubanze e omissioni: il disagio della divisa provato davanti al clan di origine, che le fa disertare le feste organizzate in famiglia, la fiducia nell’amico Truman incrinata da una voce raccolta per strada sotto il giogo dell’ansia ed erroneamente interpretata, i silenzi carichi di vergogna di fronte agli accenni maliziosi dei colleghi alla sua relazione (andata in frantumi) con Simon. Le sorelle Fitzpatrick sono le due metà di un’unità infranta. Il ricordo della madre è uno spettro sul loro cammino. Kacey, angelo caduto, attende la mano di Mickey per rialzarsi. Un rapporto ribaltato rispetto all’infanzia, quando era Kacey a irradiare forza e la timida Mickey a cercare in lei garanzia e supporto.
Attraverso le parole dell'autrice, il lettore, sente il freddo glaciale dei lunghissimi, plumbei inverni, vede le macerie delle zone-ghetto occupate da un’umanità disperata, si scontra con la paura che domina Mickey. I cieli di Philadelphia, poliziesco ricco di colpi di scena, è un’opera che va oltre il genere. L’autrice ci consegna un raggelante spaccato di una nazione distrutta dalle diseguaglianze, le cui speranze di resurrezione sono affidate al coraggio dei singoli. Un romanzo che è un vero e proprio pugno nello stomaco di cui consiglio la lettura.
Alcune note su Liz Moore
Liz Moore è una scrittrice e una musicista. Il suo primo romanzo, The Words of Every Song, è apparso nel 2007. Con Il peso, ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico e di critica negli Stati Uniti e in Inghilterra. Il suo ultimo album, uscito recentemente, si intitola Backyards. Insegna alla Holy Family University di Philadelphia, dove vive.
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