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RECENSIONE: Meccanica di un addio (Carlo Calabrò)




Autore: Carlo Calabrò

Editore: Marsilio, 2024

Pagine: 224

Genere: Narrativa italiana, Thriller

Prezzo: € 16.00 (cartaceo), € 9.99 (ebook)

Acquista: Libro, Ebook


 

Trama

Per l’ingegner Florian Kaufmann, nato e cresciuto nella prevedibile tranquillità della Svizzera, l’animale più pericoloso dell’Amazzonia non è né il caimano, né il giaguaro. Kaufmann ha un problema soprattutto con gli esseri umani, e in particolare con quelli del minuscolo villaggio brasiliano di Araxá do Oeste, dove il suo sogno d’impresa ecologica ed etica si sta rivelando un probabile fallimento. E proprio quando sembra che gli affari possano finalmente andare per il verso giusto, i suoi progetti vengono stravolti, costringendolo a barcamenarsi tra poliziotti incapaci, concorrenti senza scrupoli, zelanti assicuratori e una rete di criminali pronta ad assoldarlo. O forse a farlo fuori. La logica, in Brasile, raramente è lineare. La ricerca della verità porterà Kaufmann a riconsiderare le sue scelte personali e professionali, obbligandolo a riesaminare i suoi principi morali e ad accettare i suoi limiti e le sue debolezze; e, infine, a fare una scelta radicale e risolutiva. Un originale e avventuroso thriller nella foresta amazzonica, tra conflitti ambientali, inganni, dilemmi morali e sviluppi imprevedibili.


Recensione

Questo thriller d'esordio trasporta il lettore nella lussureggiante giungla tropicale, tra spaesamenti, questioni ecologiche, dilemmi etici e palpiti del cuore.


Proprio nella foresta amazzonica l’ingegnere svizzero Florian Kaufmann ha impiantato la sua segheria modello, rispettosa dell’ambiente, ecocompatibile e di qualità. Di fronte al suo stabilimento ha sede quello del suo acerrimo rivale, Anselmo Kowalski, che oltre a lavorare nell’ambito dei legnami, alleva anche vacche.


Kowalski è l'opposto dello svizzero, ha modi piuttosto rozzi e sbrigativi e bada ai suoi affari senza andare troppo per il sottile. Quando una sera un gigantesco incendio devasta la segheria di Kaufmann, quest’ultimo non può non sospettare del rivale polacco. Come sempre però non tutto è come appare e, quando la polizia ispeziona i resti dell’incendio, salta fuori un cadavere che scompiglia le carte in tavola e genera una serie di vicende inaspettate.


L'autore, che conosce il Brasile in quanto ci ha vissuto e lavorato a lungo, ambienta in Amazzonia una storia dai toni cupi, ma che riesce anche a far sorridere. I personaggio risultano ben delineati. A partire da Florian Kaufmann, trasformatosi da imprenditore a detective, amante del buon vino e delle belle donne. Molto interessante il finale aperto che annuncia altre avventure per il protagonista di questo romanzo.


Il tema centrale è senza ombra di dubbio quello di una umanità irrispettosa dell’ambiente e crea la propria ricchezza su enormi speculazioni, generando fiumi di denaro sporco che a loro volta alimentano narcotraffico e corruzione. Per Florian la reazione a questi eventi non è una condanna etica, ma un'azione pragmatica supportata da un sano distacco. Questo personaggio non è un santo, ma sa ben scegliere da che parte stare quando vi sono questioni spinosa e serie.


Trama pervasa da un piacevole registro ironico. Lo è nei momenti in cui Kowalski dimostra di comportarsi da stupido a sua insaputa; lo è quando l’ex compagna di Florian, Diana, con la sua postura da intellettuale di San Paolo, ne critica il comportamento senza tuttavia saper fornire alcuna ricetta pratica. O ancora quando la coppia di assicuratori che arrivano in Amazzonia, lei brasiliana e lui svizzero doc, cercano di far fronte ai delitti scoperti in loco.


Anche se simile ad altri libri del genere, questo esordio si rivela un avventuroso thriller caratterizzato da personaggi credibili e ben costruiti e da una storia che cattura fin dalla prima pagina.


Un libro che consiglio a tutti coloro che amano storie di suspence senza però rinunciare ad un pizzico di ironia.


 

Alcune note su Carlo Calabrò

Carlo Calabrò è nato a Palermo. Bioingegnere per formazione, sceneggiatore e attore per passione, in un paio di vite precedenti è stato anche consulente, banker e imprenditore tra Parigi e San Paolo. Sposato, due figli, vive e lavora a New York.


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